38 - Scelte sbagliate
- Per quale motivo ha rifiutato di entrare a far parte dei Grandi Maestri?-
La domanda che Taila aveva posto al preside lo colse totalmente di sorpresa assieme ai suoi colleghi mentre stavano seduti intorno ad un tavolo. I ragazzi avevano discusso quasi tutta la notte e il giorno a lungo su quanto avesse detto loro Amara, chi le credeva e chi no. Alla fine si erano decisi a chiedere all'uomo e vedere a cosa si arrivava. Così si erano recati in una di quelle case, trovando i professori seduti intorno ad un tavolo a discutere di qualcosa di importante, o così sembrava.
- Non penso sia molto adeguata come domanda.- disse Madame Rose guardando la vampira che era stata quasi obbligata dai suoi compagni a parlare.
- Beh, non ci dispiacerebbe sapere un po' di cose.- ribatté lei con le braccia al seno. Il preside guardò un attimo i ragazzi dietro di lei che sbirciavano dalla porta, poi gli insegnanti. Si alzò qualche istante dopo.
- Non vorrai mica...- iniziò a dire un professore e lui parlò subito.
- Oh andiamo, non sono bambini. Fosse per me saprebbero già tutto. Non sono stupidi.-
L'anziano uscì da lì facendo cenno di seguirlo, più che altro in un posto dove sarebbero potuti stare comodi e non in una piccola stanza. Così, seduti tra l'erba fresca nel punto in cui di solito mangiavano, con il sole che iniziava già a tramontare, ascoltarono le sue parole.
- Rispondendo alla vostra domanda, non ho accettato per il semplice fatto che, chi è a quei posti, ha paura di cosa e chi è più grande e forte di sé. E io non sono così.-
- E questo cosa dovrebbe centrare con la minaccia che c'è fuori da qui?- domandò Eliana e lui le sorrise appena. Ogni cosa aveva il suo tempo a quanto pareva.
- Quando ero giovane, molti decenni fa, fui invitato dai Grandi Maestri a presidiare con loro. Accettai inizialmente, felice di poter aiutare il nostro mondo Magico. Passai una settimana con loro e tutto sembrava perfetto, analizzavamo ogni problema, criminali, anomalie nell'uso della magia. Poi però, un giorno, vidi qualcosa di strano nei loro occhi. Avevano paura. Lavoravano ad un qualcosa di segreto di cui, fino ad allora, ero rimasto all'oscuro.-
Fece una breve pausa per riprendere un po' fiato, vedendo che nessuno di loro ancora lo interruppe né lo spronò a continuare sapendo che avrebbe detto tutto. Lui era così, se doveva dire le cose le diceva interamente o non le diceva.
- Ricordo una grotta, era davvero enorme e molto, molto buia. Non si vedeva nulla nemmeno con le fiammelle magiche. Poi la voce di un ragazzo. Non capii cosa ci facessimo lì fin quando non ho sentito alcuni di noi parlare con quel ragazzo. Volevano i sigilli per proteggerli e mi sembrò una buona idea. Le strutture dei Grandi Maestri erano e sono molto protette. Quella voce però scoppiò a ridere, dicendo che il vero motivo per cui li volevano fosse un altro. Avevano paura di chi stava proteggendo i sigilli, della loro forza. Capii che non si fidavano nemmeno tra di loro e non era questo ciò che significava per me essere uno di loro. Così me ne andai.-
- Mi scusi ma, cosa c'entra questo con il nemico di adesso?- domandò Azura non capendo, così come altri. Lui non esitò a rispondere.
- In qualche modo, i Grandi Maestri riuscirono a prendere i sigilli e a custodirli loro. Però non andò molto bene. Un vampiro, Orion, uno delle persone che dovevano studiare queste grandi forze, se ne impossessò. Rubò i sigilli e iniziò a bramare sempre più potere per poter regnare su tutto il nostro mondo, trovando alleati. Scomparvero nel nulla all'improvviso, così come ora sono tornati. Siamo in pochi, veramente pochi a sapere come sono andate le cose.-
- Quindi c'è un pazzo che ha le mani sugli spiriti dei quattro elementi?- esclamò André.
- Ma non sono il legame con la natura stessa del mondo Magico?- domandò Greg venendo risposto da Arlena. Aveva studiato molto i sigilli per curiosità.
- Sì, ci vuole molta energia per poterli comandare a proprio piacimento. Il problema è che possono logorare l'anima se la persona non li usa correttamente.-
- Usarli correttamente?-
- Non sono oggetti normali, bisogna sapere incanalare la propria magia e fonderla con la loro. È molto difficile se non si è abituati.- intervenne Madame Rose che li aveva raggiunti assieme agli altri insegnanti.
- I Grandi Maestri sono stati incauti, non si scherza con questi elementi.- aggiunse un altro professore.
- Quindi siamo qui per poterci allenare in caso di una guerra? Dovremo proteggere tutti?- disse Flora quasi spaventata.
- Non proprio.- si intromise Raissa dietro di loro che per poco non li spaventò, al seguito tutti gli altri vampiri.
- Già, non siete abbastanza forti. Il vostro compito è quello di rallentare chi attacca, o guarire nel caso degli angeli dato che non potete uccidere.- spiegò Delilah, prendendo posto tra loro.
- Che noia, nemmeno un po' di sangue in giro?- si lamentò Taila, il suo amico vampiro che concordò.
- Siete troppo piccoli per gli alleati di Orion.- disse Amara comparsa dal nulla, prendendo volentieri la bottiglia di vino che Kelhani, la quale stava aiutando Raissa a spartire il cibo, le aveva offerto.
- Wow, ci onori della tua compagnia oggi?- scherzò Kai e lei sorrise maliziosa sedendoglisi vicino.
- Non vi ci abituate troppo, ho da fare, sempre.-
Kai brindò con lei e Irina al suo fianco, iniziando a parlare con tutti gli altri vampiri in quella Lingua Antica incomprensibile per chi veniva da fuori la barriera, costringendoli a ripensare alle parole del preside.
I ragazzi si confrontavano tra loro, cercavano di capire come le loro abilità magiche potessero aiutare in qualche modo. La domanda principale era fondamentalmente una però: perché i Grandi Maestri non rimediavano loro a quel casino, al loro sbaglio? Avevano avuto parecchi anni a disposizione ma non avevano fatto sapere nulla a nessuno.
Una strana aura, mai sentita, li distrasse. Due persone li stavano raggiungendo e anche piuttosto in fretta. Chi potevano essere? I ragazzi e i professori rimasero in allerta, tutt'altro fecero i vampiri puri e il primo vampiro, sentendo quest'ultima delle mani sulle spalle.
-Lia! Quanto tempo! Neanche un saluto al tuo migliore amico si dà ora?- disse un ragazzo, un vampiro molto probabilmente. Le ragazze ne rimasero totalmente incantate dalla sua bellezza e perfezione all'istante. Era alto, muscoloso il giusto, folti capelli castano scuro con ciocche ribelli, labbra sottili, la mandibola non così tanto marcata. Quello che catturò maggiormente l'attenzione furono i suoi occhi bronzei, molto simili a quelli di Selene nella sua forma di vampiro.
- L'unico saluto che posso darti è la morte in questo momento.- disse Amara senza scomporsi.
- Oh ma andiamo, non potrai avercela con me in eterno.- disse lui in un finto lamento.
- Non mi stupirebbe la cosa sinceramente.- disse l'altra persona, un angelo, inconfondibile con la sua aura positiva. La sua pelle rosea era perfetta, così come i suoi occhi di un blu profondo, i capelli di un grigio argenteo le cui lunghe ciocche cadevano su delle ali candide tenute chiuse sulla schiena.
- Che maleducati che siamo, mi presento, sono Arun Sun. Mentre lei è Nives Sarah White.-
- Penso che sappia parlare, o ti hanno mutilato?- disse Amara guardando la diretta interessata con occhi maliziosi ma anche furbi.
- La tua arte di infastidire mi sorprende sempre.- ribatté Nives ironica e con una punta di odio, si sentiva e vedeva chiaramente che quelle due avrebbero potuto scatenare un putiferio con solo una parola fuori posto.
- Alla fine qui vi conoscete tutti.- disse un professore e Raissa ridacchiò.
- Ovvio, siamo costretti a sopportarci per sopravvivere.-
- Ormai sappiamo un bel po' di cose l'uno dell'altro. Tranne per loro, si tengono segreti molte cose.- disse Kai guardando Amara, Nives e Arun, questi ultimi seduti a terra accanto alla vampira, o più che altro solo Arun. Nives non sembrava tenerci molto.
- Sono affari troppo pericolosi e voi siete troppo giovani.- disse Arun rubando la bottiglia alla corvina che non disse nulla, facendo un grande sorso.
- Loro giovani? Scherzi?- disse Lukas stupito.
- Certo, lo sono più di noi. Ammetto che era un po' noiosa la vita senza questi rompiscatole.-
- Certo, come no. Ti crogiolavi dalla noia talmente tanto da voler morire.- disse Nives alzando gli occhi al cielo.
- Creevate sempre casini tu e la tua migliore amica, sempre complici.- aggiunse indicando lui e Amara.
- È vero ora che ci penso, che facevate?- domandò curiosa Corinna.
- Niente di che, qualche voragine qua e là dove intrappolare la gente, qualche tortura, uccisione, seminare un po' di panico. Cose da routine.- disse la corvina riprendendosi la bottiglia di vino dall'amico che si fece pensieroso.
- Se non sbaglio una volta non siamo riusciti a creare scompiglio a causa di Nives che ci aveva rinchiusi in una casa abbandonata con una sua barriera angelica che non potevamo attraversare. Lì sì che ci siamo annoiati, prima di trovare un bel po' di alcol da bere.- disse.
- Penso che tu te lo sia sognato, non ricordo niente del genere.- disse la corvina contrariata ma lui insistette.
- Ma sì, che abbiamo bevuto talmente tanto che i nostri corpi non riuscivano più a far passare l'ubriacatura e siamo finiti con il delirare e andare a letto insieme.-
Amara per poco non si strozzò con quel sorso che aveva in bocca, tossendo svariate volte mentre le voci degli altri vampiri si fecero sentire, i ragazzi curiosi e con una nuova sfaccettatura di Amara.
- Uh interessante, mi sembrava strano che due come voi non ci finissero. Come hai fatto a dimenticarlo?- ridacchiò Tessa beccandosi un'occhiataccia dal primo vampiro.
- Ho impiegato secoli per rimuoverlo dalla mia testa per un motivo, ora me ne serviranno altrettanti.- disse con tono rabbioso al suo amico che rise, sapeva che non era arrabbiata seriamente.
Il preside li interruppe con dei colpi di tosse dopo essersi guardato intorno spesso come alla ricerca di qualcosa, o meglio, qualcuno.
- È da un po' che non vedo Selene, le è successo qualcosa?- domandò. I suoi occhi si posarono su quelli viola-rosa del primo vampiro, proprio davanti a lui.
- L'ho uccisa.-
Il silenzio piombò all'improvviso.
- Me l'ha chiesto lei.- disse ancora la corvina facendo spallucce in sua discolpa.
- Se me l'avesse detto l'avrei fatto io volentieri.- disse Arun pensieroso e Nives scosse la testa e incrociò le braccia al seno.
- Sei pessimo.-
Arun le disse qualcosa nella Lingua Antica e lei lo guardò truce mentre il ragazzo se la rideva, alzandosi e salutando velocemente tutti, allontanandosi senza dare spiegazioni. Qualche istante dopo Nives fece la stessa cosa, guardando per un attimo Amara come a volerle dire qualcosa. Così anche il primo vampiro se ne andò, lasciando più domande di prima.
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