22 - Prime tracce

Avvertiva una debole luce, un lieve calore sul suo corpo. Era così bello e rilassante, la faceva stare in forze. Si portò una mano sugli occhi e se li stropicciò varie volte, sbattendo le palpebre per abituarsi alla luce del mattino che entrava e dopo un po' ritornò a vedere tutto nitidamente.

Era su un materasso comodo, dalle lenzuola morbide e nere, le stesse in cui si era già avvolta. Pian piano i ricordi del pomeriggio precedente riaffiorarono e guardò alla sua sinistra. Amara aveva ancora gli occhi chiusi, i capelli sul cuscino, il suo volto vicino al suo. Dopo quell'abbraccio non si erano potute dire altro dovendo raggiungere le classi, tornando nell'appartamento nel tardo pomeriggio. Ma anche lì nessuna delle due aveva detto qualcosa, finendo con l'addormentarsi.

Rimase così lì a guardarla per un po', come affascinata e sorrise a se stessa, mettendosi a sedere guardando fuori dalla grande vetrata. Il sole stava sorgendo e quell'arancione misto all'azzurrognolo mattutino era davvero bello, anche se ricordava di aver visto paesaggi ancora più belli e affascinanti.

- Ehi...-

La voce roca di Amara la fece rabbrividire e la riportò con i piedi per terra e si voltò a guardarla. I suoi occhi viola e rossicci la fissavano e lei si morse il labbro inferiore pensando a quanto fosse bella anche appena sveglia e quei suoi capelli morbidi e neri sempre perfetti e così morbidi.

- Sai che non sopporto quando mi fissi per più di cinque secondi in questo modo.-

Il tono della corvina non era aggressivo, ma dolce e questo fece sentire Selene come sollevata, facendola sorridere contenta di aver sistemare le cose tra loro.

- Sembri ancora più vampiro delle altre volte sai? Come se non dormissi da anni.- le disse ridacchiando e mettendosi a pancia in giù guardandola.

- Non bevo sangue dalle persone da troppi anni.- sbuffò la corvina passandosi una mano davanti gli occhi.

- Davvero?-

- Già, dopo la tua scomparsa mi sono ritrovata a dover tenere la mia energia sotto controllo per non farmi scoprire.-

- Scu...-

Amara scattò a sedere all'istante e la fissò negli occhi minacciosa.

- Scusati un'altra volta e ti stacco la testa a morsi.- le ringhiò contro e Selene rise leggermente.

- Non lo faresti mai.-

- Cosa te lo fa credere?-

Selene la guardò maliziosa sorridendo furba.

- Hai un debole per me.-

Amara alzò gli occhi al cielo invece.

- Qualcosa lo trovo, non preoccuparti.-

Selene si avvicinò a lei per sistemarle una ciocca di capelli che le andava tra gli occhi.

- Non hai smesso di controllarmi da quando ho messo piede qui eh?-

La corvina distolse lo sguardo, giocherellando con una ciocca scura dei suoi capelli.

- Ho sempre cercato di allontanare tutti da me, lo sai. Anche qui in questa scuola. Poi, quando ti ho vista, ho visto il tuo sguardo, volevo sparire. Non sarei riuscita a tenerti lontana da me, l'unica cosa che mi rimaneva era vederti il meno possibile. Anche se sei testarda. Ed ero totalmente irata con te.-

- Potevi parlarmi, farmi ricordare.-

- Sai che non potevo farlo.-

Selene sapeva che aveva ragione, l'unico modo per ricordare un passato per loro non era di certo spifferare cosa fosse.

- Quindi ricordi tutto?- le chiese la corvina stiracchiandosi iniziando a svegliarsi completamente.

- Non proprio ma quasi.-

C'era una domanda che continuava a tartassare la chiara però e a cui voleva una risposta anche se ne aveva paura.

- Gli altri?-

Selene vide il volto di Amara rabbuiarsi e sospirare.

- Dopo la tua scomparsa Arun impazzì, ogni giorno di più. Non percepiva più la tua aura e nemmeno noi. Ci dividemmo le zone in cui cercarti, setacciammo ogni singolo posto senza risultati. L'ultima volta che io e Nives l'abbiamo visto era fuori di sé, un'altra persona. Lei cercò di calmarlo ma non servì a nulla. Dopo qualche settimana da quel giorno scomparve ed entrambe ci dividemmo. Poi, una sera di anni dopo, anche la sua aura svanì, e fui costretta a rifugiarmi qui e di loro non seppi più niente. Ho provato più volte a rintracciarli, così come per te ma non è servito a nulla.-

Selene perse un battito, il suo cuore tremò.

- Quanto sono stata via?-

- Un secolo, cento anni precisi.-

La ragazza sgranò gli occhi. Che cosa!?

- Cent'anni?-

Pensò di aver capito male ma Amara annuì.

- Per quanto mi avete cercato?-

- Venti.-

A Selene si contorse lo stomaco.

- Ricordi qualcosa prima di essere sparita, non so.- le disse la corvina che si alzò in piedi prendendosi del vino come sui solito.

- Solo che scappavo da qualcuno a noi vicino, che ci fidavamo ma che ci aveva tradito. Poi sono caduta nel vuoto. Non ho nemmeno il volto di Arun o Nives nitido in testa per dirti.-

- Mentre... quella cosa del tuo potere?-

Selene guardò le proprie mani e si mise a sedere, provando a richiamare la sua energia. Dalle mani apparvero piccole scintille ma solo per qualche istante, poi svanirono nel nulla facendola sbuffare frustrata.

- Niente, non recupero tutta la mia energia in un mese dopo un secolo in una specie di coma.- si lamentò e Amara ridacchiò.

- Dovresti allenarti allora. Come questi ragazzini.-

- Ha ha, molto divertente. Però non saprei dove, di giorno ora siamo impegnate.-

- Ma di notte non c'è nessuno nell'aula di addestramento.- ribatté l'altra. Alla chiara non piaceva molto l'idea di dover rischiare così tanto ma alla fine si arrese.

- Va bene.-

- Allora ci si vede a mezzanotte in quell'aula.-

- Hai lezione?-

- Già.-

In poco la vampira fu pronta per quella giornata, anche se sembrava già pentirsi di essere un Ausiliare. Prima di uscire poi si voltò verso la chiara intenta a sistemarsi i capelli in una coda alta che la guardò a sua volta, per poi avvicinarsi non capendo. Quando ci fu un passo di distanza tra loro, lo sguardo di Selene finì sulle labbra colorate di scuro dell'altra, arrivando a toccarle con le proprie poco dopo. Quel bacio fu diverso dagli altri, ora era consapevole di ciò che provava, niente più misteri, sguardi fugaci.

- Dimentica quello che ho detto l'altro giorno, sai che la rabbia mi porta a dire cose che non penso realmente.- le sussurrò sulle labbra Amara e Selene annuì, prima che si staccassero. Ma l'altra ancora non andò via.

- Allora, regole da seguire e che ho imparato a mie spese: non usare la tua magia a meno che non ti venga richiesto o in casi estremi, qui i ragazzi sono troppo curiosi. Non correggere gli insegnanti su cose che sappiamo in pochi, ti ho vista mentre si parlava dei sigilli.- le disse a modo di rimprovero e la chiara incrociò le braccia al seno come offesa.

- Io non ho fatto niente.-

Amara si avvicinò al suo volto in modo così vertiginoso che Selene sentì il suo cuore in gola per l'agitazione e si sentì avvampare nuovamente mentre l'altra ridacchiò maliziosa.

- Bugiarda, lascia fare a me questo lavoro.-

La ragazza dai capelli bianchi sbuffò e si voltò non volendo dargliela totalmente vinta..

- Si, l'ho pensato. Ma non ricordavo ancora nulla.-

- Tutte scuse. Nel caso ti servisse del sangue, mi è parso di aver visto qualche preda niente male stamattina.- disse come ultima cosa prima di svanire da dietro la porta e Selene sospirò. Un'idea si fece viva nella sua mente piuttosto in fretta qualche secondo dopo, osservando gli alberi del bosco da cui era venuta e uscì in fretta dalla finestra per raggiungerla. Aveva ancora un po' di tempo prima di dover raggiungere la classe a cui era stata assegnata quella mattina.

Così camminò per un po' tra gli alberi cercando Arnou, quel lupo che l'aveva portata lì nel mondo Magico. Forse le sarebbe stato d'aiuto. Poco dopo lo trovò poco lontano da sé e lo chiamò. Lui subito la raggiunse lasciando la sua preda priva di vita al suo posto.

- Buongiorno Selene.- le disse lui telepaticamente salutandola e lei si accucciò per guardarlo negli occhi.

- Ciao, scusa se ti ho disturbato.-

Lui sembrò scuotere la testa come a dirle che non era un problema e sorrise.

- Mi stavo chiedendo, in che parte della Terra mi hai trovata?-

- Gli umani la chiamano Foresta Nera. Non so esattamente dove sia. Forse dovresti guardare nella biblioteca dell'Accademia.- rispose sempre telepaticamente.

- Grazie Arnou.-

- Di niente, è un piacere parlare con lei e potervi aiutare.-

Selene sorrise e vide il lupo fare un inchino e poi correre via dal suo cibo e questo risvegliò in lei la fame. Un odore l'attirò subito dopo e si ritrovò a correre tra gli alberi alti. Fece in tempo a vedere un cervo e con la magia lo rese immobile, avvicinandosi. I suoi canini si allungarono e si fecero più appuntiti permettendole poi di mordere l'animale e cominciare a berne il sangue, i capelli bianchi divennero castani, gli occhi come il bronzo.

Da una parte avrebbe voluto continuare a bere quel liquido denso e rossastro ma non voleva far morire quell'animale, quindi smise e lo lasciò andare. Al momento questo mi basta pensò mentre i capelli tornarono chiari, le radici nere, gli occhi come l'oro.

- Scusa.- disse all'animale lasciandolo andare, vedendolo correre via. Sospirò e si diresse verso la classe a cui era stata assegnata, anche se un tocco leggero e freddo che conosceva la prese per un braccio facendola entrare in una classe completamente deserta, Amara davanti a sé.

- Sangue di cervo, è difficile da trovare per tutti gli altri vampiri in questi ultimi tempi. Ti odieranno se lo sentono.- disse la corvina ridacchiando.

- È già tanto se l'ho visto.-

- Scommetto che l'hai lasciato vivere.-

Selene sbuffò, era così prevedibile.

- Comunque, ho visto Arnou, il lupo che mi aveva salvata quando mi sono risvegliata. Ha detto che è la Foresta Nera.-

Amara si fermò e si voltò.

- A quel tempo era pieno di vampiri, è strano che nessuno ti abbia visto.-

- È quello che stavo pensando. Ero troppo esposta eppure non mi ha visto nessuno, nemmeno gli umani.-

- E se qualcuno ti avesse lanciato un incantesimo di invisibilità?- ipotizzò la vampira pensierosa dopo un po'.

- Non lo so, rischio di impazzire se ci penso. Piuttosto, che ci fai qui?-

- Piccola pausa, il vecchio vuole che vada a seminare un po' di terrore nella mensa.-

- Ti dispiace così tanto eh?- le disse ironica vedendo già i suoi occhi illuminarsi.

- Non sai quanto.- rispose l'altra avvicinandosi a lei e dandole un bacio casto, per poi allontanarsi e andarsene, lasciandola di nuovo libera di tornare al suo lavoro.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top