VIII
I giorni passavano.
Katsuki si presentava a giorni alterni alla sua porta.
Sempre senza avvisare, non c'era uno schema.
Potevano passare una settimana come due giorni tra una visita e la successiva.
Le sue apparizioni, per quanto saltuarie, stavano pian piano aiutando Kirishima con la sua condizione.
Mentre l'aspetto di Katsuki tendeva ed essere sempre lo stesso - uno straccio - ad eccezione di alcune rare occasioni.
Spesso era bianco come un cencio, con occhiaie nere e livide.
Aveva lo stesso aspetto di un malato terminale.
Ma accecato dall'amore - o forse dalla malattia? - Kirishima riusciva solo a pensare a sé stesso e a quanto la propria condizione migliorasse in sua presenza.
<<Come vanno le cose a scuola?>> Chiese, un giorno, Eijirou.
<<Tutto nella norma. Le lezioni sono sempre le stesse, i professori anche. L'unica novità è che Todoroki e Yaoyoruzu si sono messi insieme.>>
Kirishima saltò a sedere sul letto.
<<Veramente? È una gran bella notizia!>>
<<Se lo dici tu.>> Sbuffò il biondo.
<<Altre novità di questo tipo?>> Chiese il rosso.
<<Vediamo...Mineta sbava come sempre dietro a tutte senza successo...>> Disse Bakugou, pensieroso, <<Credo che sotto sotto Ashido se la faccia con Asui, o almeno, non mi stupirebbe se così fosse.>>
Kirishima rimase a bocca aperta, ma non disse niente.
<<E Kaminari pare abbia iniziato ad uscire con Jirou. Fine.>> Concluse.
Era strano per Kirishima vedere Bakugou fare del gossip.
Katsuki pareva tutto meno che interessato alle tresche amorose della classe 1A.
La conversazione parve morire lì.
Kirishima non vedeva interesse da parte di Bakugou per quel genere di questioni, per cui non avrebbe saputo come portare avanti la conversazione.
In cuor suo, forse, sapeva che certi argomenti non andavano toccati.
Cambiarono molti discorso, passando agli argomenti più disparati, ma Katsuki parve più morto che vivo, per nulla interessato.
Mai Kirishima aveva avuto modo di vederlo così statico.
Ciò lo allarmò un poco, ma sapeva che parlarne sarebbe stato inutile: il biondo sarebbe stato schivo ed avrebbe evitato l'argomento.
<<Ora devo andare.>> Disse Bakugou ad una certa.
<<Ci vediamo.>>
Kirishima sollevò una mano in segno di saluto.
Il biondo uscì dalla porta e per un po' non si fece più vedere.
Qualche giorno dopo, Kirishima se ne stava comodo sul suo letto d'ospedale.
Stava leggendo un libro di storia per la scuola.
Suo padre era stato così gentile da portargli tutto il necessario per permettergli di studiare durante la convalescenza.
All'ora di pranzo, puntuale come un orologio svizzero, arrivò il vassoio con il pasto del giorno.
Ringraziò le infermiere e prese a mangiare.
Il cibo dell'ospedale di certo non era quello del ristorante, ma non era neanche così male.
Finito di mangiare, spostò il carrello col vassoio in fondo al letto.
Si annoiava terribilmente.
Sperava in un'altra visita di Katsuki con tutto sé stesso.
L'Hanahaki continuava a bruciargli in petto.
Qualcuno bussò alla porta.
<<Avanti!>> Esclamò lui, rizzandosi a sedere, mostrando un sorriso ampissimo.
Un uomo sulla settantina, pelato, con due spessi baffi bianchi, entrò nella stanza.
Indossava un camice bianco ed uno spesso paio di occhiali a fondo di bottiglia.
<<Salve Kirishima. Sono il tuo medico, Garaki Kyudai.>>
Il sorriso di Eijirou svanì.
L'Hanahaki prese a bruciargli in petto.
Dov'era Katsuki? Perché non era ancora tornato?
<<Sì, mi ricordo di lei, è un po' che non ci vediamo.>>
<<Lo so, chiedo scusa se ti ho fatto attendere, ho sfruttato questo tempo per documentare il decorso della tua malattia. Non capita tutti i giorni di poter studiare un paziente affetto da Hanahaki che tuttavia si mantiene in una condizione pressoché stabile.>>
<<Mi fa piacere sapere di poter aiutare...>> Mormorò Kirishima.
<<Tuttavia, nonostante la tua malattia non stia peggiorando, le spine stanno gravemente danneggiando i tuoi organi vitali. È perciò opportuno ricorrere al più presto ad una scelta.>>
Eijirou sgranò gli occhi.
<<Che genere di scelta?>> Chiese.
<<Hai tre opzioni, giovanotto: o ti fidanzi con la persona amata e vi giurate eterno amore, o ti sottoponi ad un'operazione che potrebbe compromettere per sempre la tua capacità di provare dei sentimenti...oppure...>>
<<Oppure?>>
<<Oppure lasci che l'Hanahaki ti uccida.>>
Kirishima domandò un po' di tempo per riflettere su quella decisione.
Teoricamente sarebbe dovuto essere facile.
Katsuki lo amava a sua volta, avrebbe solo dovuto dirgli quanto il dottore gli aveva appena riferito.
Anche se in cuor suo sapeva che sotto sotto c'era qualcosa che non andava, prese comunque in mano il telefono e scrisse a Katsuki un'email:
Passa appena puoi, ho una cosa importante da dirti.
E.K.
Quale che fosse quel brutto presentimento, avrebbe deciso d'ignorarlo finché ci fosse riuscito.
Forse era solo pessimismo, forse erano solo dubbi infondati.
Finché ne sarebbe stato in grado, avrebbe creduto alla favoletta dell'amore eterno.
Cliccò invia.
Non fece in tempo ad appoggiare il telefono nuovamente sul comodino che prese a squillare.
Lesse il nome sul touch screen:
KAMINARI DENKI⚡
Accettò la chiamata e si portò il dispositivo all'orecchio.
<<Pronto?>>
<<Kirishima! Kirishima! Ci sei?!>>
<<Kaminari? Calmati, sì ci sono. Che succede?>>
La voce del biondo dall'altro capo della cornetta era affannata e confusa, ma riuscì ad essere chiaro a sufficienza perché Kirishima capisse ed iniziasse a preoccuparsi.
Bakugou era finito in ospedale.
~
Come sempre non so che dire.
Se la storia vi sta piacendo fatemelo sapere :)
Grazie mille a tutt*, ci vediamo domani col prossimo, bacii :*
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