IX

<<Bakugou è finito in ospedale!>>
Kirishima sgranò gli occhi.
L'Hanahaki strinse e bruciò.
<<Dove? Aspetta...perché?>> Chiese, portandosi una mano al petto per attenuare il dolore.
<<Eravamo al parco ad allenarci all'aperto...e...e, non so come ma...mentre faceva le trazioni alla sbarra...è caduto di peso in ginocchio ed ha vomitato un fiume di sangue...>>
<<Hanahaki...?>>
<<Può essere...non lo so. Non ho visto bene, ma sembrava messo peggio di quando è capitato a te.>>
Questo vuol dire che in realtà...non mi ricambia...
La consapevolezza fu tremenda.
Il suo petto sembrò sciogliersi nella lava.
Tossì forte, ripetutamente.
Interi fiori immersi nel sangue inondarono le coperte del suo letto, imbrattando le lenzuola e la sua tunica ospedaliera verde acqua.
<<Kirishima! Stai bene?>> Chiese Kaminari dall'altro capo del telefono.
Tra un colpo di tosse e l'altro, Kirishima riuscì solo a chiedere:
<<Dov'è...stato...ricoverato?>>
<<So solo che è nel tuo stesso ospedale, ma non so dire né in che condizioni sia, né se sia ancora...>>
Vivo.
Pensò Eijirou, ma Kaminari non lo disse.
Denki si trattenne, lasciò morire lì quella parola.
Quella supposizione.
Forse si era reso conto che il dubbio che Katsuki fosse morto sarebbe stato troppo anche per Eijirou.
Un colpo troppo grosso.
Kirishima lasciò cadere il telefono.
Forse Katsuki era ancora vivo, forse non lo era più.
La voce di Kaminari continuava a chiedere di lui dall'altro capo, ma le spine e le rose lo soffocavano, non riusciva a respirare.
Si portò una mano alla gola, rantolando, disperato.
Portò la mano libera al lato del letto e premette il pulsante di emergenza.
In men che non si dica, un paio d'infermiere seguite dal medico di turno irruppero nella stanza, cercando di fornirgli la prima assistenza.
Sapendo di essere in buone mani, Kirishima si lasciò andare.
Il taglio così netto e repentino di ossigeno, lo fece svenire.

Bip.

Bip.

Il suono era ovattato.
Intorno a lui il buio.
Bip.
<<Kirishima? Apri gli occhi.>>
Eh?
<<Kirishima? Svegliati.>>
<<Kirishima.>>
Aprì gli occhi e una luce bianca li investì.
Li richiuse, si girò.
Alcuni cavi legati ai polsi lo trattenevano leggermente.
Aprì gli occhi nuovamente ed iniziò a mettere a fuoco i dintorni, nonostante la luce fosse fortissima attorno a lui.
Nella stanza c'erano Sero, Ashido, Kaminari e Jirou.
<<Kirishima? Come stai?>> Chiese Kaminari.
Fu felice di vederli tutti lì.
Sorrise flebilmente.
Mancava solo Katsuki.
Guardò in basso.
Si guardò il corpo.
Guardò la punta della maschera respiratoria che gli copriva naso e bocca.
Guardò i numerosi  elettrodi incollati al suo petto ed alle sue braccia.
Guardò la fedele flebo impiantata nelle sue vene, docilmente accostata a lato del letto.
Tornò agli altri.
<<Sto...bene...>> Mentì.
Ignorò gli sguardi perplessi dei suoi amici.
<<Dov'è...Katsuki?>> Chiese poi.
I ragazzi e le ragazze si guardarono tra loro.
Kirishima iniziò a temere la risposta.
<<Per ora è in terapia intensiva.>> Esordì Ashido.
<<Da quello che sappiamo l'hanno intubato. Ha una forma di Hanahaki più grave della tua, ed ha resistito fino all'ultimo pur di non darlo a vedere.>>
Seguì Jirou.
<<Ancora non ci fanno entrare a visitarlo.>> Concluse Kaminari.
<<Perché gli è successo?>>
Chiese Kirishima.
Dai suoi occhi iniziarono ad affiorare alcune lacrime.
Prese a piangere copiosamente.
<<Lui non mi ama davvero...>>
I ragazzi e le ragazze si scambiarono di nuovo uno sguardo costernato.
Non sapevano che dire.
La sofferenza di Katsuki era la prova lampante che i sentimenti del biondo fossero rivolti a qualcun altro, e che quindi Kirishima non fosse ricambiato.
<<Non preoccuparti di questo adesso.>> Disse Kaminari, cercando di fargli forza.
<<Pensa a riposare. Quando entrambi starete meglio...sono certo che avrete modo di chiarirvi.>>
<<Non se muoio prima...>> commentò Kirishima, quasi senza pensare, <<O se lui muore prima...>> Piangnucolò poi.
L'Hanahaki si ripresentò, più forte che mai, e Kirishima prese a boccheggiare.
Neanche la maschera respiratoria pareva bastare più.
Iniziò a tremare, ad avere prepotenti convulsioni.
Tossì altro sangue e Kaminari fu abbastanza veloce da sfilargli la maschera di dosso prima che ostruisse la fuoriuscita dei fiori.
Un fiotto di sangue e spine si fece strada dalla sua bocca, inondandogli il petto.
Kirishima annaspò in cerca di altra aria senza trovarla, strinse le coperte tra le dita, il suo corpo s'irrigidì e poi collassò su sé stesso.
Non si mosse più.
<<Chiamate qualcuno!>> Gridò Sero, e le ragazze si precipitarono fuori dalla stanza urlando, in cerca di aiuto.
I macchinari attorno a Kirishima iniziarono a suonare, dando l'allarme.
Il suo cuore si era fermato.

~
Scusate l'attesa, casa dei miei zii si è allagata e siccome alloggio qui per il weekend, non ho potuto fare a meno di aiutare.
Ci vediamo domani (oggi) col prossimo cap.
Bacini :*

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