Capitolo 6
Asia
La mia amica Katia domanda "Adesso che hai parlato con la sorellina ti senti meglio?"
"Sì", confermo lasciandomi andare a un sorriso, "non posso negare che ero in ansia."
"Sei come un libro aperto" ride benevola e puntualizza fissando lo sguardo alle mie spalle "non puoi nascondermi niente!"
Con un movimento repentino balza in piedi e trilla eccitata "Sta arrivando!"
"Chi?" faccio solo in tempo a chiedere, poiché la porta del nostro ufficio si apre senza preavviso.
"Dottor Marini" lo saluta con un sorriso sensuale e radioso.
L'uomo risponde al sorriso con uno di piatta accondiscendenza "Katia, ti dispiacerebbe lasciarci un attimo da soli?" domanda in modo retorico.
In fondo, come potrebbe dire di no al capo!
"Certo, dottore" si affretta ad assecondarlo e, lanciandogli un ultimo sguardo da sopra una spalla, sparisce dietro la porta chiusa.
"Buongiorno!" dice con voce gentile, mentre con movimenti studiati si siede alla mia scrivania.
"Buongiorno, dottore" rispondo con voce imbarazzata.
Motivo? Uno, è il capo e due, è un uomo assolutamente affascinante.
Il completo gessato a righe sottili risalta la sua statura e il suo fisico armonioso. La camicia bianca ha i primi due bottoni aperti e lascia intuire due pettorali villosi. Senza neanche accorgermene sto facendo scorrere lo sguardo sulla sua figura fino a soffermarmi nei suoi profondi occhi neri. Lo vedo inclinare leggermente il capo a sinistra, uno splendido sorriso sensuale e consapevole allo stesso tempo accentua il fascino dei suoi lineamenti.
Involontariamente mi ritrovo a deglutire tutta la saliva che mi si è formata in gola.
"Allora la voce ce l'hai!" afferma aumentando il sorriso, e lasciando scoperti i suoi denti bianchi aggiunge "o forse non volevi parlare con me?"
"Perché mai non avrei voluto, signore?" domando cercando di acquisire una posizione retta, dal suo ingresso sono quasi sprofondata nella poltrona.
"Sbaglio, o mi eviti?" chiede alzandosi in piedi e, costeggiando la scrivania, arriva al mio fianco.
"Come posso evitarla" replico appoggiandomi allo schienale, il profumo di acqua di colonia stordisce piacevolmente i miei sensi. Sollevando lo sguardo aggiungo "avrei potuto solo se mi avesse mostrato dell'interesse" sorrido iniziando a giocare con il ciondolo della collana "ma le assicuro che in tal caso non sarei passata oltre" ammetto civettuola.
Sono trascorsi sei anni dall'ultimo amore. Sei anni di castità e solitudine e, per cosa? Avrò anche io il diritto di essere felice! Penso, mentre mi mordo il labbro inferiore in modo provocante.
"Ti chiedo scusa" sussurra con voce bassa chinandosi su di me. Con movimenti sicuri si appoggia ai braccioli della mia poltrona e fermandosi a pochi centimetri dal mio orecchio sospira piano "Potresti perdonare la mia poca chiarezza se ti invitassi a cena fuori?" chiede con voce sensuale.
Il suo caldo respiro sfiora la mia guancia donandomi brividi di piacere.
È passato talmente tanto tempo dall'ultima volta che mi sono sentita desiderata così, che adesso mi sento come una scolaretta alla prima uscita.
"Forse" rispondo staccandomi dallo schienale e avvicinandomi pericolosamente a lui.
"Perfetto, allora!" esclama tirandosi su e le sue parole sono amplificate da una risata compiaciuta.
Rispondo con un sorriso seducente sulle labbra e due occhi ammiccanti "È tanto lontana questa cena?"
"Per me si può fare anche stasera" risponde rapidamente e leggo nei suoi occhi l'impazienza.
"A che ora?" domando forse impaziente quanto lui, non ci avevo mai pensato prima d'ora, ma adesso sembra che non posso farne a meno.
"Passo a prenderti alle nove", m'informa dirigendosi all'uscita, "so dove abiti, tranquilla!" aggiunge regalandomi un piacevole sorriso e ammiccando esce lasciandomi solo la scia del suo profumo.
"Finalmente si è deciso?" domanda Katia irrompendo nella stanza.
"Cosa?" chiedo confusa, quello che è appena successo è un inaspettato e piacevole imprevisto.
"Non fingere con me" ribatte piazzandosi con le mani sui fianchi "si vede distante un miglio che gli piaci."
"Piantala!" l'ammonisco fingendo di trafficare in un cassetto.
"Chi meglio di Marini per risvegliare la tua femminilità", ride eccitata, "santo cielo, uno così deve farti fare le acrobazie a letto!" scherza con una punta di genuina invidia.
"Ma ti ascolti quando parli?" le chiedo fingendo orrore per le sue insinuazioni.
"Oh, lo so, te l'assicuro" conferma annuendo "e so anche che domani sarai una donna felice!"
"Perché domani?" chiedo guardandola di sbieco.
"Non uscite stasera?" chiede, confusa dalla mia domanda.
"Sì, ma" tento di replicare, lei mi interrompe appoggiando le palme sulla scrivania.
"Ma cosa", ride, "non credo neanche che arriviate a casa, immagina per un istante le sue mani mentre ti spogliano e le sue labbra che scivolano sul tuo collo inviolato e..."
"Smettila" l'ammonisco trattenendo a stento un brivido.
Lo desidero, pazzesco, lo desidero! Penso con un po' di sgomento.
"Come vuoi", dice stringendosi nelle spalle, "ma fossi in te mi depilerei" aggiunge e trotterellando se ne va alla sua scrivania, lasciando cadere, per mia fortuna, il discorso.
La giornata trascorre in silenzio, Katia non mi parla più del capo, ma la mia mente non molla neanche per un istante l'immagine che mi ha proposto delle sue mani sul mio corpo.
Accidenti, troppa astinenza! Penso con un po' di rammarico, mentre mi alzo per andare a casa.
"Ci vediamo domani" saluta Katia con un sorriso malizioso.
"A domani" replico facendole una linguaccia.
"Arrivederci, dottore" saluta Katia divertita e nel voltarmi lo vedo.
Ma quando è entrato? Mi chiedo, mentre lo vedo appoggiarsi pigramente allo stipite.
Le braccia incrociate sul petto e un sorriso divertito sulle labbra "Non hai cambiato idea, vero?" domanda non appena siamo soli.
"Io no, salvo che non l'abbia cambiata lei visto le mie performance, direi che l'appuntamento è ancora valido" rispondo facendo riferimento alla linguaccia.
"Assolutamente convinto" conferma e girando sui tacchi si allontana.
"Solo figuracce" sospiro, mentre preparo un messaggio di disdetta alla sorellina.
Non ci rimarrà male. Io ho bisogno di uscire con un uomo e lei non ha bisogno di me, almeno per questa sera! Mi convinco mentalmente prima di premere il tasto dell'invio.
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