72 - it's gonna be okay -
Swami's POV
"Anche se non me lo dici so che sei spaventato oltre che triste ed arrabbiato.
Sei mio fratello, ti conosco." Disse Adriana a Federico stringendogli la mano
Lui, non staccò gli occhi da sua sorella che lo guardava dolcemente.
"Noi siamo qui, per qualsiasi cosa.
Testone." Gli disse poi Adriana lasciandogli un bacio sulla guancia
Federico accennò un sorriso divertito per come lo aveva chiamato sua sorella e l'abbracciò per come poteva mentre io li guardavo sorridente.
Lo squillare del mio cellulare, mi fece riconnettere e mi alzai per rispondere alla chiamata di mio fratello.
"Leo?"
"Aspettavo che mi chiamassi ma non ti sei fatta sentire ed ho iniziato a preoccuparmi." Disse subito
Sorrisi al sentire ciò.
"Sono stata un po' distratta, scusa." Gli risposi e lo sentì sospirare
"Come sta?" Domandò
"Cerca di essere forte e di non abbattersi ma è triste e anche se non lo dice a parole gli si legge negli occhi che sta letteralmente morendo dal dolore." Dissi e sentì mio fratello sospirare nuovamente
"Tu come stai?"
"Se potessi fare qualcosa per lui starei bene." Dissi
"Stagli vicino, principessa.
Questa è la cosa migliore che tu possa fare per lui." Mi disse Leo
"Lo so, e non ho intenzione di smuovermi da Torino finché non starà meglio.
Dovrà cacciarmi a pedate." Dissi e Leo scoppiò a ridere
"Se c'è una cosa che Federico non farà mai è proprio quella.
Fosse per lui ti terrebbe a Torino." Disse divertito e risi pure io
"Avete parlato non è così?" Domandò ed io accennai un sorriso, seppur Leo non poteva vederlo
Il modo in cui mio fratello capiva tutto se riguardava me, era inspiegabile.
"Si" ammisi e conoscendolo potei giurare che sorrideva
"Ne sono contento principessa.
Ti devo lasciare, e tu vai dal tuo Chicco su.
Un bacio." Disse
"Ciao Leo." Salutai per poi chiudere la chiamata
Ma non feci in tempo a fare un solo passo che il cellulare squillò nuovamente.
"G?"
"Swami Costantini!" Esclamò Ginevra appena risposi alla chiamata
"Quando avevi intenzione di dirmi che sei a Torino?" Domandò ed io mi morsi il labbro per non ridere
"Tu sei completamente impazzita."
"Ne sono consapevole G.
Ma dovevo vederlo, ne avevo bisogno." Le risposi
Ginevra sospirò probabilmente chiedendosi quale problema io avessi.
"E sai, è stata la cosa migliore che potessi fare.
Sai anche tu che non avrei potuto evitarlo per sempre." Dissi
"Questo vuol dire che" disse Ginevra senza terminare la frase
"Ti prometto che appena ci vediamo ti spiego." Dissi sapendo che Ginevra avrebbe compreso che avessi parlato con Federico e che avrebbe aspettato di vedermi
"Va bene." Mi rispose
"Ti sento strana G, tutto bene?" Domandai
"Si" mi rispose senza però convincermi
"C'è Cami qui che mi sta facendo una testa enorme dicendo che deve parlare con zio Chicco." Borbottò ed io risi
"Passamela e io le passo lui." Dissi e poco dopo sentì la voce di mia nipote
"Ciao zia."
"Ciao amore, come stai?" Domandai andando nel salone
"Bene tu?"
"Bene amore."
"Mi passi zio Chicco?
Sono preoccupata." Disse ed io sorrisi
"Certo amore mio, un bacio." Dissi
"A te zia"
Allontanai il telefono dall'orecchio e lo porsi a Federico che mi guardò confuso.
"È per te." Dissi e lui prese il cellulare
"Pronto?" Disse per poi sorridere dopo qualche istante
"Principessa"
***
"Oh dai Chicco, non ci credo che non c'è niente in particolare che ti vada da mangiare." Disse Francesca guardando dolcemente il figlio maggiore
Federico scosse la testa e guardò sua madre.
"Dico davvero mamma, andrà bene qualsiasi cosa." Le disse e la donna sospirò scuotendo la testa
Era arrivata da qualche ora, insieme a Lorenzo è inutile dire quanto bene stesse facendo a Federico la presenza della sua famiglia.
Il calciatore della Juventus era come l'avevo trovato la mattina, ed aveva la testa poggiata sulla mia spalla.
Stava passando il tempo parlando con la sua famiglia e giocando con la mia mano.
Lasciai un bacio veloce sulla sua testa e vidi sua madre sorridere.
Quando Francesca andò in cucina, mi rivolsi a lui.
"Sai vero che domani mattina avrai casa invasa vero?"
Lui rise leggermente e scrollò le spalle.
"Non è mica un problema eh.
Mi fa piacere." Rispose ed io scossi la testa
Camilla gli aveva detto che le sarebbe piaciuto vederlo e lui le aveva risposto che poteva venire quando voleva.
E conoscendo la testolina dura di mia nipote, avrebbe assillato sua madre affinché la portasse a Torino l'indomani.
"Davvero non ti va nulla in particolare?" Gli chiesi iniziando ad accarezzare i suoi capelli
Federico chiuse gli occhi e si accoccolò di più a me.
"Dico davvero, potete stare tranquille." Sussurrò
***
Lorenzo's POV
Per me, vedere Federico in quello stato era peggio di una tortura.
Il mio fratellone era da quando avevo memoria, e anche da prima, letteralmente il mio tutto.
Era la mia fonte d'ispirazione, il mio migliore amico, la mia spalla.
Io, lui e Adriana eravamo sempre stati ciò che di più importante c'era gli uni per gli altri.
Federico era sempre stato protettivo nei miei confronti e in quelli di nostra sorella.
Era forte sempre e comunque.
Lo era per noi.
Ed in quel momento anche se a pezzi come non l'avevo mai visto, continuava ad esserlo per non farci preoccupare.
Sospirai mentre lo guardavo bearsi delle carezze di Swami.
Non avrei saputo dire chi tra tutti e due era più innamorato.
Se la giocavano alla grande.
Sorrisi al pensiero per poi scuotere la testa e mordermi il labbro.
Volevo fare qualcosa per lui.
Volevo essere forte e fargli capire che ero la sua spalla come lui era la mia.
"Che fai lì impalato?
Vieni qui su." Disse proprio Federico risvegliandomi dai miei pensieri
Mio fratello indicò con la mano il posto libero accanto a lui e mi ci diressi subito.
"Siete davvero due gocce d'acqua voi due." Disse Swami sorridente
Federico sorrise e mi guardò per poi tirarmi a se con un braccio.
In molti mi dicevano quanto ci somigliassimo e questa cosa mi riempiva sempre d'orgoglio.
"piccolo fenomeno." sussurrò ed io sorrisi
"Ti voglio bene Chicco, tanto." Dissi
Federico mi lasciò un bacio sulla testa e mi disse
"Anch'io Lollo, non immagini neanche quanto."
***
Swami's POV
Tirai su il piumone e notai Federico intento a guardare il soffitto della sua camera.
"Bubi" lo chiamai
Lui girò il volto verso di me ed io gli accarezzai la guancia.
Vedevo i suoi occhi in tempesta.
"Non ti dico di farlo con me.
Se vuoi chiamo Lollo o tuo padre, o anche Nicolò.
Ma parla con qualcuno.
Sfogati.
Tenerti dentro quello che provi ti farà solo stare peggio." Dissi poggiando la mia fronte alla sua e chiudendo gli occhi
Quando li riaprì, dopo qualche istante notai che li aveva chiusi lui e che una lacrima solitaria scorreva sulla sua guancia.
L'asciugai e lasciai un bacio sul punto bagnato.
"Mi sembra di avere un martello pneumatico fisso sul ginocchio." Mi disse facendo scorrere qualche altra lacrima mentre io cercai di non piangere
"Faccio fatica a sopportarlo.
Mi fa malissimo." Sussurrò mentre gli asciugavo le lacrime
"Andrà tutto bene Bubi, andrà tutto bene." Gli sussurrai per poi lasciargli un bacio sulla fronte
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