30 - nothing illegal -

Swami's POV

"Cosa frulla in quella tua folle testolina?" Domandai non appena rispose alla chiamata

Federico scoppiò a ridere, è quella risata che avevo iniziato ad amare follemente, riempì le mie orecchie e scaldò il mio cuore.

"Niente di illegale, puoi stare tranquilla." Rispose continuando a ridere

Io risi, mentre la mia migliore amica mi guardava maliziosa ed io le tirai un cuscino.

"Mh, che pazzia avevi in mente allora?" Gli domandai

"Bè, pensavo che forse potevi prendere un treno.
Sai, come ho fatto io un po' di tempo fa." Disse ed io sorrisi, pur sapendo che non poteva vedermi

"E perché dovrei?" Domandai
"Che domande sono!" Esclamò Federico

"Dovresti perché così potrei farti vedere il mio mondo.
Potrei farti vedere ciò che per me è casa." Mi disse ed il mio cuore si sciolse

"L'ho pensato mentre il mio amico Álvaro parlava a telefono con la moglie, e le diceva di una partita di Champions che avremo a fine mese." Sussurrò

"Ho voluto chiedertelo, per un'infinità di motivi.
E ti ho detto che è una pazzia, perché hai l'università che non devi assolutamente mettere da parte.
E poi vabbè, perché ho una cosa in mente che sono sicuro ti piacerà tanto." Aggiunse

"Non ti chiedo di rispondermi adesso, ci mancherebbe.
Volevo solo proportelo." Mi disse ed io chiusi gli occhi

Quanto mi mancava, non sarei mai riuscita a spiegarlo a parole.

"Mi manchi Bubi." Sussurrò Federico ed io sentì i miei occhi diventare lucidi
"Anche tu, non sai quanto." Gli risposi

"Devo lasciarti che mi sta cercando il mister.
Ti chiamo dopo, va bene?"

"Certo." Risposi

Restammo qualche istante in silenzio, per poi chiudere la chiamata.

"Ei, S.
Che ti ha detto? Che ha in mente?" Mi domandò Ginevra facendomi ridere per la curiosità che la stava divorando

"Mi ha proposto di passare un paio di giorni a Torino, da lui a fine mese.
Dice che vorrebbe farmi vedere il suo mondo, ciò che per lui è casa." Le dissi

"Non ti so dire chi tra voi due sia più cotto." Mi rispose Ginevra

Scoppiai a ridere e scossi la testa divertita.

"L'ha definita una pazzia perché sa che ho l'università e le lezioni da seguire.
E non vuole che le trascuro." Le spiegai mentre la vedevo alzarsi e guardarsi intorno

Mi fece un cenno strano con la mano e poi guardò.

"Dove hai la valigia?" Mi domandò la mia migliore amica

"Devi iniziare a pensare a cosa portarti a Torino.
E le lezioni non sono un problema mia cara, ti porti dietro il computer e invece di prenotare l'aula fisica prenoti quella digitale!" Disse Ginevra raggiante

Risi per come si stava comportando.

"Praticamente hai già deciso tu per me." Le dissi e lei mi guardò come se avessi detto un'assurdità

"Oh andiamo, è inutile che fai finta di pensarci.
Sappiamo entrambe che hai deciso di andarci nello stesso momento in cui te l'ha chiesto, anche se non glielo hai detto." Disse gesticolando

"G, non mi capisco sai?
Quando si tratta di Federico non mi capisco.
Fosse per me, lo vorrei sempre vicino.
Sento il bisogno di averlo vicino, di viverlo, di toccarlo, di baciarlo.
Ho bisogno di lui.
Ho bisogno di lui come non ho mai avuto bisogno di nessuno in vita mia." Ammisi a Ginevra che nel frattempo si era seduta accanto a me e mi sorrideva intenerita.

"S, penso che tu debba dirglielo." Mi disse sorridendo

Io sospirai e le risposi
"È successo tutto talmente in fretta che non ci ho capito più niente G, come faccio a dirgli queste cose.
Come minimo lo faccio scappare."

"Swami, dai retta alla tua migliore amica una volta tanto.
Quando sarai a Torino, fallo.
Ti sentirai più leggera e potrai vivertelo meglio.
E non aver paura che scappi e che potresti perderlo, il mio sesto senso mi dice che non accadrà." Mi disse

Ed io stavo solo sperando che avesse ragione, perché nonostante fosse passato poco tempo, l'idea di perdere Federico mi terrorizzava da impazzire.

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