{7} Internet, la nostra speranza
Under Root uscì dalla terra e guardò l'ambiente intorno a lui con circospezione. Poi tornò sotto ed aprì la galleria in modo da far uscire anche la vasca di Cala Maria. Il gruppo si trovava sulla terza isola, dietro quelli che sembravano essere dei cespugli. Solo pochi posti su quell'isola avevani i cespugli ed uno di questi era una delle case accanto al mare. Fortunatamente, le finestre erano sbarrate.
-Mare!-
-Maria, buona nella tua boccia!-
La rimproverò Rumor guardandosi nervosamente intorno. Under Root raggiunse i cespugli e vi guardò oltre, controllando se ci fosse qualcuno di pericoloso.
-Via libera!-
Fece la patata facendo cenno agli altri di seguirlo. Superati i cespugli, si rifugiarono in un vicoletto. Under Root si sporse da dietro un palazzo, ma suo fratello Psycot lo afferrò e lo tirò indietro sussurrandogli:
-Attento, Moe!-
Un passante li superò senza voltarsi.
-Chi è Moe?-
Chiese Cala Maria perplessa.
-Io, naturalmente.-
Rispose Under Root prima di tornare a controllare la strada.
-Sul serio?-
-Ma certo!-
Esclamarono Mugman ed Hilda nello stesso momento.
-Non ditemi che non lo sapevate!-
-Beh, non lo abbiamo veramente conosciuto fino a poco tempo fa...-
Fece Rumor.
-Il mio vero nome è Moe Tato.-
-E perché ti fai chiamare Under Root?-
Chiese Cala Maria curiosa.
-Perché faccio parte dei Root Pack! Non è ovvio?-
Concluse Moe (d'ora in poi, chiamiamolo così, va) con un sorrisetto nostalgico.
-Ehi! Come mai vi chiamate i Root Pack?-
Chiese Rumor, impaziente di sentire un'altra storia. Psycot le tappò la bocca.
-Non abbiamo tempo per un altro flashback! Guarda!-
Si sporsero tutti e capirono il perché di tanta preoccupazione: Werner Werman e Captain Briney Beard stavano tenendo d'occhio la seconda Die House ed il primo fermò un uomo con la testa a grammofono afferrandolo per il braccio.
-Hai visto questa tazza qui in giro?-
Sebbene Mugman non riuscì a vedere la facciata del foglio dove stava la foto perché il topo era di spalle, capì che si trattava dell'avviso. Chinò lo sguardo di nuovo: molte persone stavano finendo nei guai per colpa sua e non sapeva per quanto ancora sarebbe riuscito a sopportarlo... Hilda lo squadrò, chiedendosi cosa lo turbasse così tanto, ed anche Cala Maria e Weepy (che spingeva la sua vasca) si stavano fissando mesti.
-Sembra che non possiamo uscire allo scoperto...-
-Ohi! Ragazzi!-
Psycot si mise sull'attenti ed aprì il suo terzo occhio, voltandosi verso dove veniva la voce. Sally stava in piedi sulle punte ridacchiando, con l'ombrello rosso poggiato sulla spalla destra retto da entrambe le mani guantate. Mugman andò nel panico e si buttò nella vasca di Maria, rischiando di far esplodere dalle risate Rumor e Moe. La ragazza continuò a ridacchiare e fece:
-Non vi preoccupate! Sto con voi!-
Hilda stava già per lanciarle uno dei suoi mini-dirigibili, ma Psycot chiuse il suo terzo occhio e le sussurrò:
-Siamo in minoranza... Se non mente, può esserci utile.-
Berg sbuffò, ma dovette convenire che la carota aveva ragione. Weepy continuò a non fidarsi e, tentando di sembrare minaccioso, allontanò la vasca dall'attrice.
-Capisco che non vogliate fidarvi senza avere una prova... Perciò vi voglio fornire ciò di cui avete bisogno ora!-
-Che cosa?-
Indagò l'ape volando davanti a Maria che si stava sporgendo con Mugman sul bordo della vasca.
-Un posto dove stare e non venir scoperti!-
Rispose Sally alzando un indice ed emettendo un'altra risatina. Il gruppo ci stava riflettendo: certo, sarebbe stato un grosso vantaggio, con due persone contro e due ignoti... Ma potevano davvero fidarsi?
-Chi ci dice che non chiamerai Hitler e Capitan Uncino?-
Chiese Moe a braccia incrociate.
-Quei due? Mi avevano dato un compito, ma io ho pensato che non facesse per me... Mugman non merita di essere catturato!-
-Continuo a non fidarmi.-
-Facciamo così: io caccio quei due e vi libero la strada. Vi sta bene?-
-Se li cacci e prendi l'avviso che hanno in mano e lo strappi davanti a loro, allora sì.-
Disse Maria. Sally si posò un dito sulle labbra, togliendo l'ombrello dalla sua spalla per reggerlo dietro la schiena in modo che la punta le sfiorasse la nuca, fingendo di pensarci su. Poi annuì sorridendo e saltellò verso la Die House. Rumor si sporse immediatamente ed Hilda si vide costretta ad afferrarla per un piede per non lasciare che si facesse vedere. Werner aveva lasciato andare l'uomo grammofono con un gesto stizzito dopo che lui gli ebbe detto che non ne sapeva nulla e stava cominciando ad accendersi un sigaro.
-Weeeeerner!-
Il topo mancò di far cadere il fiammifero e si volse un po' rosso in volto.
-S-Sally! Dov'eri finita? Ti abbiamo cercata ovunque!-
-Ero altrove... Gira voce che Mugman sia passato all'emporio di Porkrind stamane! Perché non andate a dare un'occhiata?-
Disse con un tono bambinesco facendo l'occhiolino. Il capitano rispose quasi immediatamente:
-Come fai a non saperlo? L'emporio ha chiuso.-
-Cosa?-
Sussurrò Weepy avvilito.
-Davvero? Perché?-
-Quando qualcuno non sta agli ordini, Sally, viene punito! Immagino che si starà godendo un soggiorno nelle segrete del Casinò. Ed era proprio ora!-
Aggiunse Briney grattandosi la punta del naso. Sally impallidì impercettibilmente, anche se Werner sembrò essersene accorto.
-Comunque, non vi consiglio di continuare a cercare su quest'isola! Baroness ha messo su un esercito nella seconda isola e dubito proprio che se lo siano lasciato scappare...-
-Un esercito? Ma allora avevo ragione io! Quelli della seconda isola sono in combutta!-
-Già già, e con solo due membri dalla vostra parte e tre dalla loro, devo dire che la vedo difficile vincere...-
Detto questo, gli strappò l'avviso dalle mani e lo recise lentamente. Poi ridacchiò nuovamente e fece finta di andarsene.
-Alla seconda isola, Briney! Devo parlare con la signorina Von Bon Bon!-
-Aye, aye...-
I due entrarono nella seconda Die House per non riuscirne.
-Ora vi fidate?-
Maria aveva fissato tutta la scena a bocca aperta ed annuì di scatto. Weepy, Psycot e Moe, invece, non avevano un granché prestato attenzione a ciò che era successo dopo la notizia di Porkrind.
-Può essere? L'hanno davvero arrestato?-
Moe scosse la testa.
-Non ne ho idea.-
-Non vi preoccupate, ragazzi!-
Disse Hilda con un sorriso carico di speranza, vedendo che Weepy stava per mettersi a piangere.
-Entreremo nel Casinò e salveremo anche lui! Giusto, Mugman?-
La tazza non rispose. La sensazione che aveva prima stava continuando a crescere, lasciandolo quasi senza respiro.
-Ci conviene andare! Non siamo al sicuro qua fuori.-
Disse Rumor spezzando il pesante silenzio che si era creato nel gruppo. Attenti a non farsi vedere, presero a seguire Sally. La ragazza si fermò davanti ad un piccolo palazzo accanto al teatro: era color rosa fragola e giallo panna, con il tetto piatto e solo due balconcini su quattro piani.
-Entriamo!-
-Siamo sicuri?-
Sussurrò Psycot, poco convinto.
-Vedi altre opzioni?-
Gli rispose acido Moe seguendo l'attrice. Il resto del gruppo si scambiò un'occhiata incerta prima di fare lo stesso.
-Maria, se non puoi salire le scale, sali con l'ascensore. Premi il numero due, anche se il piano è il terzo. L'ascensore si ferma solo a quello, è un guasto che Khal mi avrebbe già dovuto sistemare, ma sono mesi che non gli parlo.-
Weepy e Cala Maria si trascinarono dentro la cabina mentre Mugman decise di saltare fuori dalla vasca e salire a piedi. La cipolla arrossì leggermente all'idea di restare solo con la sirena ed i suoi due fratelli aspettarono che le porte si chiudessero per ridacchiare.
-Chi lo sapeva che sarebbe stato il nostro piccolo Weepy il primo a stare in ascensore con una ragazza?-
-Perché l'hai lasciato solo?-
-Aveva bisogno di distrarsi...-
Replicò Mugman senza guardarli negli occhi per prendere a salire le scale.
-In effetti, aveva gli occhi piuttosto lucidi dopo la notizia di Porkrind...-
Commentò Rumor.
-Forza, al terzo piano!-
Disse Sally lanciandosi all'inseguimento della tazza. Dopo aver fatto i tre piani a piedi, l'attrice tirò fuori un mazzo di chiavi dal corpetto del vestito. Hilda scrutò l'oggetto e si accorse che solo tre chiavi erano chiavi effettive, mentre le altre due erano in plastica. Due giri nella toppa e la porta si aprì, rivelando un appartamentino elegante di color verde mela. La prima cosa che si vedeva attraversando la porta era una culla con le sbarre di cipresso dove dormivano due gemellini ed accanto ad essa una credenza contenente tazze, biberon, giocattolini, piatti, statuine di cera e gioielli. Superando il corridoio dell'ingresso, sulla sinistra c'era un divano verde bottiglia con due cuscini rossastri, una finestra ed un tavolino con sopra un vaso contenente un bouquet di fiori azzurri che stonavano incredibilmente con il resto della casa. A destra, invece, un mobile dotato di cassetti con una pila di riviste sopra di esso e poi la porta che portava al resto della casa.
-Ti pagano profumatamente per le tue performance, n'è vero?-
Chiese Rumor dopo aver emesso un fischio. Mugman era tornato il solito e stava fissando la culla decisamente disturbato.
-Se quei cosi mi si avvicinano, sono guai...-
-Come osi chiamare "cosi" i miei figli?-
Replicò Sally offesa. I Root Pack ed Hilda esclamarono scioccati:
-I tuoi figli?!-
-Certo! Non ditemi che non lo sapevate?-
Dissero Maria (che era arrivata da poco trascinata da Weepy su per le scale) e Rumor all'unisono.
-Non ti sei sposata ieri?-
-Beh, sì... Però questi batuffolotti sono venuti prima delle nostre nozze! Tipo... Otto mesi o giù di lì.-
-Quei batuffolotti mi hanno lanciato biberon in testa cercando di uccidermi!-
Sibilò Mugman fissandoli in tralice.
-E tu sei entrato e hai rovinato lo spettacolo della loro madre! Non ti lamentare, te le sei andata a cercare!-
Concluse Sally avvicinandosi alla culla ed assicurandosi che i piccoli dormissero. Il maschio stava strangolando un pupazzo a forma di coniglietto, mentre la ragazza uno a forma di volpe.
-Questa è una casa fornita agli attori! Io devo solo pagare le tasse mensili e, in caso in cui non mi stiano bene, comprarmi nuovi mobili! Stavo pensando a mettere una bella tavola da pranzo quando la culla non servirà più! Voi che ne dite?-
-Ascolta, Stageplay...-
Intervenne Hilda stufa di starla a sentire mentre vaneggiava.
-Io continuo a non fidarmi! Come facciamo ad essere sicuri che non ci cercheranno qui?-
-Ma è semplicissimo! Vieni, Mugman, mettiti qua un secondo! Ti farò vedere una delle cose più pericolose dell'essere un'attrice!-
La tazza fece per andare, ma Hilda gli si parò davanti.
-Frena, vengo io al suo posto...-
-D'accordo! Se proprio ci tieni!-
Arrivata nel punto preciso in cui stava in piedi Sally, Hilda diede due colpi al terreno con le scarpe. L'attrice, intanto, aveva indietreggiato fino a vicino all'ingresso.
L'urlo aveva svegliato i piccoli che si misero a piangere, riempiendo l'aria di un misto di acuti e di gravi che infastidirono parecchio Psycot mentre fecero sentire bene Maria.
"Mi ricordano tanto i delfini!"
Pensò la sirena. Anche a Weepy venne voglia di piangere, ma Psycot gli diede due pacchette per tranquillizzarlo. Dopo che Sally ebbe calmato i suoi figli scuotendogli le chiavi di plastica davanti alla faccia, Rumor puntò la botola strillando istericamente:
-Che ci fa una botola sotto il tuo appartamento?!-
-Vedi, da un po' di tempo l'edificio sotto di noi è abbandonato ed ho sempre pensato che costruirsi qualcosa per una fuga emergenza dai fan sarebbe stato utile...-
-È BUIO PESTO QUA SOTTO! ED UN RAGNO MI STA SALENDO SULLA MANO!-
-AH! RAGNO!-
Urlò Rumor nascondendosi dietro a Mugman.
-Sei aracnofobica?-
-Beh... No... Però preferirei che non mi toccasse...-
Rispose la debole voce di Hilda da dentro la botola.
-Ora ti facciamo risalire!-
Le urlò Psycot sporgendosi e porgendole la mano.
-Non ci arrivo...-
Si lamentò la ragazza. Sally osservava la scena compiaciuta senza intervenire. Weepy la squadrava parecchio inquietato: gli tornò da piangere. Suo fratello Moe Tato gli accarezzò le foglioline in testa per tranquillizzarlo. Psycot provò anche a sporgere la testa per lasciare che Hilda si arrampicasse sulle sue foglie, ma era comunque troppo giù.
-Maria, vieni a darmi una mano!-
-Non posso uscire dalla vasca! Guardami!-
Fece la sirena mostrandogli la coda.
-Chi mi ci rimette dentro?-
-Ah, io non la sollevo!-
Si intromise Rumor da dietro la credenza, ancora terrorizzata. Maria le lanciò un'occhiataccia.
-Rimani fermo così!-
Ordinò Mugman alla carota. Lui obbedì e sentì qualcosa corrergli sulla schiena per poi aggrapparsi alle tre foglie che aveva sul capo. Mugman si stava pendendo in avanti, cercando a tentoni la mano dell'amica. Appena l'ebbe trovata, disse, con evidente sforzo:
-Sali...-
Hilda si diede uno slancio e riuscì ad uscire dalla botola. Psycot si raddrizzò, trascinando su anche il ragazzo, e l'avventura finì con un sospiro di sollievo. Sally stava ridendo sguaiatamente e Maria la stava fissando male mentre, con uno scatto secco, tirò su la leva per chiudere il buco nel pavimento.
-Non hai nessun ragno sulla mano, giusto?-
Chiese Weepy, spaventato almeno quanto Rumor.
-No, no...-
-Ah, meno male...-
Disse l'ape uscendo da dietro la credenza. I bambini stavano ridacchiando.
-Ora vi fidate? Non vi troveranno mai!-
Il gruppo si scambiò uno sguardo incerto, ma poi Mugman convenne, ansimando per la fatica:
-Ok... Ci... Uff... Fidiamo...-
Sally emise un'altra risatina e lasciò che i tre si riprendessero per mostrare con un cenno della mano il divanetto.
-Allora... Che ci fate qui? Che cosa dovete fare? Ora vi preparo un tè e ne discutiamo con calma. Va bene?-
-Non abbiamo tempo per un tè!-
-Dio mio, ma cosa sei? Perennemente mestruata? Prenditi una pausa!-
Moe Tato scoppiò a ridere mentre Mugman arrossì violentemente. Hilda fece di tutto per non esplodere dalle risate, mentre Rumor era rossa di rabbia e pronta a picchiare Sally. Psycot copriva le orecchie di Weepy che si fissava davanti perplesso, urlando:
-EHI! Linguaggio!-
Cala Maria era leggermente rossa in volto e stava ridacchiando sotto i baffi. Sally entrò in cucina e scomparve per un po'. La patata continuava a ridere senza ritegno e Rumor gli dovette dare un calcio in testa per farlo smettere.
-Non ha nessun rispetto! Io una così non la voglio in squadra!-
-Non abbiamo scelta, Rumor. Questo è l'unico posto dove siamo al sicuro...-
L'unico rumore che si poté sentire dopo quella frase furono i cocci delle tazzine e della teiera dalla cucina. Il divano era molto piccolo e quelli seduti (Rumor, Hilda e Mugman) si trovarono molto stretti. Passarono circa ventisei minuti e Sally tornò con un carrellino bianco latte con un set da tè e due biberon sopra. Diede gli ultimi ai gemellini per tenerli tranquilli e poi diede una tazzina a tutti i suoi ospiti escluso Weepy che non beveva tè.
-Allora: che ci fate qui? So che non siete sulla terza isola per caso.-
-No, infatti. Vogliamo rimuovere Mugman dalla lista dei ricercati online per avere una chance di entrare al Casinò.-
Disse Psycot bevendo un sorso. Rischiò di far cadere la tazzina e cominciò a biascicare:
-Scotta! Scotta!-
-E quindi come intendete farlo? Non avete accesso alla rete, vero?-
-Certo che no! Abbiamo bisogno di un cervellone per hackerare il sistema...-
-E l'unico che può farlo è il Dottor Khal! Hai visto Werner, no?-
Risposero in ordine Hilda e Mugman. Sally finì la metà del tè con un sorso solo.
-Capisco... Avete già pensato a come presentarvi a Khal?-
Altra pausa di silenzio, dove gli unici rumori che si sentivano erani i bambini che bevevano e il fastidioso risucchio di Cala Maria mentre beveva.
-Come pensavo... Se vogliamo essere imprevedibili, dobbiamo essere insospettabili! Qual è la vostra scusa? Come spiegate la Senza Contratto?-
Hilda fece per interrompere, ma l'attrice non le diede la possibilità di farlo.
-E il fatto che vi portate Mugman dietro senza consegnarlo al Casinò? Dovete lavorare sulla recitazione, ragazzi, non si può improvvisare tutto nella vita!-
Fece Sally alzandosi e mimando le parole come sanno fare solo gli italiani. Moe non seppe cosa fare, se ridere o insultare la ragazza. Rumor posò la tazzina vuota sul tavolo.
-Cosa proponi, Marilyn Monroe?-
-Avvicinatevi... Ora vi spiego cosa faremo...-
Anche se riluttanti, obbedirono e stettero pazientemente ad ascoltarla.
Nel frattempo, si faceva ora di pranzo e le nuvole candide attraversavano il cielo pigramente, quasi sonnecchianti, talvolta coprendo il sole e lanciando sotto di loro un'ombra grigiastra che spegneva i colori vivaci del tendone del circo, anche se solo per un attimo. Sporto dal suo balconcino-palloncino, Beppi fissava l'ambiente sottostante con relativa passività, affiancato da un pinguino verde che stava seduto sul davanzale. Il pagliaccio osservò la scena di Wally che chiedeva ai quattro clown della compagnia se avessero visto Mugman per sentirsi rispondere di no in rima. Sospirò e tirò fuori da sotto il cappello il foglietto che era caduto a Sally il giorno prima, rileggendolo per la sesta volta. Rimase a fissare l'angolo destro della nota e poi disse:
Ripiegò il foglio in sei, ma lo tenne in mano.
-Di solito sono sempre felice, ma da quando quei due mi hanno battuto... Non so perché, ho sentito un vuoto dentro. Mi dispiacerà per il contratto? Può anche darsi, ma che vuoi che m'importi? Che vuoi che importi ai miei genitori? Può darsi che abbia voglia di aiutare Baroness? O Mugman? Non può essere così complicato decidere!-
Disse Beppi sfregandosi la testa con i guanti. Il pinguino stette ad ascoltare il monologo del suo "padrone" pendendo la testa su un lato e pigolando.
-Voglio dire, tu sei un pinguino, giusto? O almeno, una specie, fatto di palloncino... Qualsiasi cosa tu faccia, la gente ti acclama! E se io aiutassi Mugman ed i miei amici della seconda isola mi detestassero? E se invece aiutassi Baroness ed a detestarmi fosse Djimmi? Sarebbe meglio rimanere dalla parte dei neutrali per ora...-
Concluse Beppi annuendo col capo. Il pinguino si alzò barcollante e pigolò forte.
-Cosa dici? Il foglietto?-
Il clown lo fissò per un secondo.
-Dovrei avvertirli?-
Il pinguino fece un cenno molto simile all'annuire. Dopo un secondo di riflessione, il ragazzo fece:
-Tch!-
Mise il foglietto sotto il cappello accartocciandolo.
-Non sono affari che mi riguardano! Sono un neutrale, quindi non interverrò!-
Il pinguino si risedette mandando un pigolio offeso.
-So io cos'è meglio per me! Lei non può sapere, loro non possono sapere, non avrei dovuto sapere nulla neanche io!-
Incrociò le braccia e fissò le nuvole che attraversavano il cielo instancabili. Nonostante tutto quello che aveva detto, sentiva che lei avrebbe dovuto sapere...
Due colpi di martello seguito dallo sfrigolio della fiamma ossidrica riempivano la stanza grigio topo. Un uomo sulla cinquantina con una pelata e solo due ciuffi viola come resti di capelli, barbz e baffi stava lavorando su un processore di metallo sistemandosi gli occhiali verdastri anneriti dal fuoco ed emettendo un buffo mugolio con la bocca per concentrarsi. Indossava un camice bianco panna ed una maglietta bluastra sotto. Indossava anche un paio di pantaloni color melanzana ed un paio di scarpe marroni. Si doveva girare ed allontanare dalla scrivania spingendosi con la sedia girevole per prendere gli attrezzi affissi sul muro alle sue spalle ed eventualmente dare due sistematine veloci alla batteria, di cui aveva promesso si sarebbe occupato più tardi, ma che non poteva sopportare di vedere spenta e disfunzionante sull'altra scrivania. Lo innervosiva l'andirivieni che era costretto a fare per lavorare, ma il suo aiutante robot (uno dei tanti) era stato distrutto il giorno prima da una coppia di fratelli che gli avevano sottratto il contratto del suo robot. Avrebbe voluto uscire dalla sua casucola, bussare alla porta della casa di Elder Kettle e prendere quei due per il bavero per poi massacrarli, ma sapeva di non poterlo fare. Sia perché non aveva più armi, sia perché non sarebbe mai uscito lasciando l'opera incompleta. C'era anche un altro motivo per cui non potesse uscire, ma sorvoliamo... Mentre mugugnava pronto a dare un'altra martellata al processore, sentì bussare alla porta. Preso com'era da quello che stava facendo, si guardò la mano chiedendosi se avesse colpito col martello senza accorgersene, ma un'altra sequenza di colpi gli fecero capire che, malgrado non volesse, doveva alzarsi. Attraversò tutta la sala buia dove stava lavorando ed il salotto prima di raggiungere la maniglia. Appena aprì, si ritrovò le nocche di Sally davanti alla faccia. Strillò e cadde di schiena, più per la sorpresa che per la paura.
-Ups. Mi scusi, dottore, siccome non apriva, pensavo non avesse sentito...-
Dottor Khal si rialzò dolorante e si massaggiò la schiena con il palmo chiedendo:
-Che ci fate qui?-
-Vorremmo chiederle un favorino-ino-ino! Possiamo entrare?-
-Non saprei...-
Fece, sfilando lo sguardo prima su Rumor e poi sui Root Pack, ma quando posò gli occhi sulla sirena, assunse un'espressione decisamente meno scocciata.
-Ehi ehi! Cala cara Maria!-
La sirena distolse lo sguardo infastidita e si disse:
-Qualcuno mi salvi...-
-Non sapevo ci fosse anche lei! Preparo del tè, se volete! Stavo lavorando, ma quando si ha ospiti...-
Il gruppo entrò, trovando un disastro totale: sulla poltrona verdastra stavano sparpagliati camici usati e giornali vecchi, per terra era pieno di molliche di cibo ed addirittura c'era un piatto ancora mezzo pieno e la TV era accesa fissata su uno statico che illuminava il salone con una luce pallida a lampi e scatti.
-Perdonate il disordine, ma non aspettavo ospiti! Come lo volete il tè?-
-Declineremo l'invito, professore, abbiamo già avuto un po' di tè a casa di Stageplay... E per la propoli, che cazzo è successo qua dentro?-
Esclamò Rumor volando intorno con gli occhi sbarrati per la sorpresa. La casa di un dottore come Khal, pignolo ed estremamente attento alle apparenze, non rispecchiava l'idea di "casa" che Rumor si era fatta di lui. Sally sbuffò e disse:
-Sebbene il vocabolario della mia compagna potrebbe essere ritoccato, ha ragione! L'ultima volta che sono passata era tutto in ordine e pulito...-
Un topo attraversò la stanza e Weepy si nascose dietro a Psycot lanciando uno strillo acuto. La finestra vibrò come se colpita da qualcosa e Khal fece per girarsi ed urlare contro quelli che erano probabilmente i ragazzini che gli lanciavano periodicamente sassi alla finestra, ma Moe lo costrinse a restare con lo sguardo in avanti.
-Se sta lavorando, il casino è giustificabile!-
-In realtà, di solito è tutto in ordine, ma siccome due piccole pesti mi hanno distrutto tutto!-
Urlò il finale della frase calciando la gamba del traballante tavolino di plastica in mezzo al salotto, facendo deglutire i presenti.
-Ma non passerà molto prima che si facciano vivi... Già... Ed allora saranno affaracci loro!-
Weepy stava quasi strangolando Psycot. Maria cercò di mantenere la calma e disse:
-Vedi? Fuori da queste mura, uno dei due, quello blu, è ricercato! Lo sapevi?-
-Che?-
Dottor Khal si era perso nei suoi pensieri e non aveva sentito, perciò Sally cercò di spiegare:
-Se la gente là fuori catturasse Mugman (si chiama così, quello col naso grosso e la cannuccia dritta), non potresti prenderlo tu. È davvero questo che vuoi?-
-COSA?!?-
Rumor sussurrò all'attrice:
-Bella battuta!-
Sally le regalò un occhiolino. Il dottore prese a fare avanti ed indietro nella stanza, borbottando nervosamente ed alzando solo a tratti la voce, facendo capire solo spezzoni di quello che stesse blaterando.
-Un modo per impedirlo, ci sarebbe...-
Fece Weepy fingendo di pensarci su. Il dottore gli saltò al collo urlando:
-Quale?-
-Rimuoverlo dalla lista dei ricercati!-
Scandì Moe staccando il dottore dal povero, spaurito Weepy.
-Quella online? Ovvio! Geniale! Lo farò immediatamente!-
Il gruppo si lasciò andare in un sorriso di sollievo, ma un ragnetto scese dal soffitto avvicinandosi molto alla faccia di Rumor. Lei impallidì e gridò di spavento. Maria si affrettò a dargli uno schiaffo per farlo volare all'altro capo della stanza, senza però impedire che la finestra vibrasse di nuovo. Khal fece per girarsi, ma Sally gli afferrò le spalle sorridendogli, nervosa. Il dottore cominciò a sospettare il motivo della visita di quel bizzarro gruppetto e staccò la mani dell'attrice stizzito dicendo:
-Ok, che cosa sta succedendo? Perché non mi lasciate voltare verso la mia finestra?-
-E pensare che ci eravamo quasi!-
Sussurrò Rumor all'orecchio di Cala Maria. Il dottore rimase immobile a fissare i presenti, in attesa di una spiegazione.
-Vedi, la persona per cui stiamo facendo questo...-
Cominciò Sally, ma venne bruscamente interrotta:
-LO SAPEVO! Lavorate per il Diavolo! Reclamate i pezzi della mia creatura solo perché è lei ad avere il contratto, giusto? MAI! Proteggerò il mio robot ad ogni costo!-
Psycot fece per dire qualcosa, ma Khal lo ignorò e si schiacciò sulla porta del suo studio per bloccarla. Il gruppo rimase basito.
-Questo qui è mezzo svalvolato...-
-Mezzo?-
Sally scoccò un'occhiataccia a Moe e si avvicinò al dottore.
-No, non lavoriamo per il Diavolo! Stiamo aiutando un'altra persona...-
-CHE SI FACCIA SOTTO! Non ho paura di te, chiunque tu sia, non avrai mai il mio robot!-
-Dottor Khal! Mi faccia finire di parlare!-
L'uomo tacque, sebbene di malavoglia. L'attrice continuò:
-Ora li faremo entrare e tu dovrai cercare di non andare nel panico, ok?-
Il dottore non annuì, ma Sally lo interpretò come un "sì" parziale. Aprì l'ombrello e lo rinchiuse, dando così il segnale. Da fuori la finestra, che Weepy aveva gentilmente aperto, entrarono Hilda e Mugman che erano rimasti nascosti fra i cespugli fino a quel momento, sporgendosi solo nei momenti in cui avevano sentito urlare, preoccupati. Seguì una lunga pausa, nella quale Khal ispezionò i due ad occhi sbarrati, poi digrignò i denti e si lanciò addosso al ragazzino che si ritrasse e serrò gli occhi, terrorizzato. Fortunatamente, Sally riuscì ad afferrarlo per i fianchi e, data la sua bassa statura, non ebbe problema a tenerlo fermo. Il dottore, però, agitava le braccia strillando in preda ad una crisi isterica. Com'era prevedibile, Weepy si rifugiò accanto ad i suoi fratelli.
-Dottore! La prego! Nessuno di loro due è cattivo!-
-OTTOCENTOMILA GETTONI D'ORO DI MATERIALE ME LI RIPAGATE TU E TUO FRATELLO! E perché c'è anche la Senza Contratto? QUESTA È UNA DOPPIA INFRAZIONE DELLA LEGGE!-
-Io tornerei fuori, grazie per l'accoglienza...-
Fece Mugman azzardando due passetti all'indietro, ma Hilda lo trattenne.
-Non dargliela vinta... Ora ci penso io. Ehi! Sottospecie di gnomo da giardino!-
-Com'è che mi hai chiamato, lurida stella Senza Contratto?!-
-Ti potrò sembrare anche una privilegiata Senza Contratto, ma ti posso assicurare che non è questa la cosa che più mi pesa! Mugman si è fatto in quattro insieme a Cuphead per salvarci e il vostro riconoscimento è questo?-
Khal non smise di agitarsi.
-Il Diavolo è sempre stato ingiusto... Ed ora che abbiamo la possibilità di batterlo, vi tirate tutti indietro! A battere due ragazzini di dodici anni vi sentite coraggiosi, giusto?-
-Da quando prendi decisioni per tutti noi?-
-Perché la pensavo così anch'io...-
Rispose la ragazza a Weepy. Lui fece:
-Aspetta, cosa? Siete tutti delle persone orribili!-
Hilda lo ignorò.
-Possiamo vincere solo se ci alleamo!-
-Non siete preoccupati?-
-Cosa, scusa?-
Intervenne Sally allentando un po' la presa.
-Sì! Voi tutti! Forse stella no, ma voi... Se vi beccano mentre aiutate quel moccioso, vi sbattono tutti in cella! Non ci avevate pensato?-
L'attrice rimase leggermente colpita da quel commento, ma i Root Pack dissero subito:
Khal rimase senza parole e provò a girarsi verso le altre due ragazze, che però mostrarono la stessa fermezza, senza però dire nulla. Per un secondo, il dottore sembrò convinto, ma poi so rigirò verso Mugman e gli urlò:
-NON FINIRÒ NEI GUAI PER COLPA TUA! Ti porterò dritto dritto da King Dice ed il Diavolo, intascherò la ricompensa e tornerò a lavorare alla riparazione del mio robot sapendo di aver fatto la cosa giusta!-
Hilda assunse un'espressione a metà tra l'irritata e l'annoiata e poi incrociò le braccia dicendo:
-Si vede che non ci lasci altra scelta, allora... Ti chiuderemo qui dentro finché non avrai rimosso Mugman dalla lista dei sospettati!-
Khal non riuscì a dire nulla. Rumor e Cala Maria sbarrarono una la porta e l'altra la finestra.
-Credete davvero di riuscire ad intrappolarmi? Sono uno SCIENZIATO con un QI superiore ai centottanta! Nessuno di voi può nascondere le chiavi dei lucchetti in un posto che io non possa trovare!-
Rise istericamente puntando le due chiavette in rame arrugginito che le ragazze avevano usato per chiudere tutto. Hilda abbozzò un sorriso.
-Ne sei sicuro?-
Rumor abitò le dita sopra di esse e, con un incantesimo, riuscì a farle scomparire. Il dottore rimase paralizzato mentre Moe, Rumor e Psycot si permettevano una lunga risata.
-Va bene...-
Digrignò i denti.
-Avete vinto voi!-
-Molto meglio!-
Affermò Sally poggiando la punta del suo ombrello a terra.
-Prima, però, dovrei andare un attimo in bagno...-
Si diresse verso una porticina blu metallico di corsa per poi svatterla violentemente alle sue spalle. Hilda si fissò le unghie e contò a bassa voce:
-Uno... Due... Tre.-
-AAAAAAH!-
La porta si riaprì rivelando un Dottor Khal impallidito ed affannato. Prima ancora che riuscisse a riprendere fiato per parlare, Berg fece:
-Bel lavoro a chiudere la finestra del bagno, Weepy!-
La cipolla sorrise imbarazzata lasciando cadere le chiavi in mano alla ragazza che, con nonchalance, le passò all'ape che le fece scomparire.
-Da ora in poi, che tu lo voglia o no, dobbiamo collaborare.-
Oye, people!
Ci ho messo un casino a scrivere questo capitolo perché era lungo e non ho avuto troppo tempo per colorare i disegni! Per evitare che questo accada in futuro, ho già buttato giù qualche schizzo di fumetti per alcuni degli ultimi capitoli o perlomeno alcuni importanti, ma non li posto perché sennò vi spoilererei quasi tutto!
Comunque, Beppi comincia ad avere dei dubbi sulla sua scelta di neutralità per via del biglietto che portava Sally con sé, ma che ci sarà mai scritto su quel biglietto?
Dottor Khal sembra parecchio determinato ad arrestare Mugman, ma per i momento dovrà ubbidire ad Hilda e al resto della banda. Ma per quanto ancora?
Il traditore di cui Werner e Briney parlano è già saltato fuori oppure si vedrà nei prossimi capitoli?
Per saperne di più, restate connessi!
PS: occhio al pinguino che avrà un ruolo fondamentale!
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