{25} Battaglia finale pt.3


-Cosa? NO!-

Strillò Cup, cercando di superare con un salto la crepa che lo divideva da suo fratello. Dice lo fermò a mezz'aria e lo tirò indietro appena in tempo, prima che una fiammata lo incenerisse. Il ragazzo nemmeno ringraziò: il suo sguardo era incollato su Mugman, preoccupatissimo. Anche quest'ultimo stava fissando i suoi amici, spaventato, ma poi scosse la testa cercando di scacciare quella sensazione.

Il Diavolo ghignò maligno:

-Quanto sei carino... Vuoi che ti ricordi il fatto che nemmeno tuo fratello è riuscito a battermi?-

-Vuol dire che sarò il primo!-

Cup tentò di liberarsi dalla presa del dado, ma non accennava a mollare.

Cominciò subito a schivare, sparando piccoli proiettili azzurri addosso a Devil. Lui non si spostò e tentò di colpirlo con il forcone. Mugman si scansò all'ultimo ed arrivarono altri due colpi dall'alto, che lo costrinsero ad indietreggiare, ed il Diavolo provò pure a schiacciarlo con le sue due mani.

-Se mi avvicino, userà il forcone e le mani... Se invece rimango a questa distanza, può solo lanciarmi fuocherelli innocui!-

Mugman proseguì con la sua tecnica, girandogli solo intorno ad una distanza di circa tre metri e saltando sopra le fiamme rosa con il "parry".

-Interessante...-

Mugugnò Baroness, gli occhi persi nella battaglia.

-Credi davvero che con questa tattica riuscirai a battermi?-

La testa del Diavolo mutò, acquisendo otto zampe ed un nasino appuntito, staccandosi dal collo ed arrampicandosi sul suo braccio.

-Non sai proprio con chi hai a che fare!-

Mugman rimase spiazzato: aveva capito qual era il suo schema? Non era mai successo prima di allora. La paura cominciò a prendere possesso del suo corpo, mentre cercava di non mostrarlo. La testa-ragno saltò per terra e si diresse a tutta velocità verso il ragazzo, costringendolo a girare i tacchi ed a correre con questa alle calcagna, intento a studiare una nuova tecnica. Correre divenne presto faticoso. Quel ragnetto era troppo veloce... Se solo ci fosse stato un modo per attaccarlo e non fermarsi... Scivolò e rischiò di cadere all'indietro due volte, quando si accorgeva troppo tardi di star andando dritto verso una crepa e svoltava in modo precipitoso. Poi, si rese conto che stava sbagliando. Puntò dritto verso una la spaccatura e continuò ostinato.

-Sta andando dritto verso la crepa! Ma è matto?-

Dice osservò con attenzione e scosse la testa.

-No! Sa quello che fa!-

-Se lo dici tu...-

Sputò Sally tra i denti guardando altrove, con un tono parecchio contraddittorio. Arrivato proprio all'orlo della crepa, Mugman si buttò di lato ed il ragnetto non riuscì a frenare a causa della troppa velocità. Un'ampia fiammata lo risputò fuori tutta arrostito con una faccia stupita e la sala si riempì di vari risolini.

-Non male... Devo ammettere che invece di contare sulla potenza, tu conti sull'astuzia! Abbiamo due modi di fare molto diversi, ma possiamo sempre convenire che...-

-Pensavo di essere stato abbastanza chiaro. Io non intendo lavorare per uno sporco assassino come sei tu!-

Il Diavolo fece schioccare la lingua biforcuta, seccato. Ma poi tornò a ghignare dicendo:

-Assomigli molto ad una mia vecchia conoscenza...-

-NON CI INTERESSA LA STORIA DELLA TUA VITA!-

Strillò Rumor ancora ridente per prima e, con sua sorpresa, Mugman le scoccò un'occhiataccia. Prima che riuscisse a distogliere lo sguardo dall'ape, si ritrovò avvinghiato in una morsa pelosa.

-Vediamo cosa conti fare ora che non puoi più muoverti!-

Sibilò, tramutato in serpente. La stretta prese ad aumentare, mozzando il fiato a Mugman mentre cercava inutilmente di liberarsi.

-GIÙ LE SPIRE DAL MIO FRATELLINO, STRONZO!-

Strillò Cuphead, alzando il braccio per sparargli addosso. Dice se ne accorse.

-Cuphead, no!-

Si volse ed il colpo finì ai piedi di Werner, facendolo sobbalzare (sotto una risatina di Hilda).

-Che stai facendo? Solo perché Mug si fida di te, non significa che io...-

-Se spari, rischi di colpire tuo fratello! Non lo capisci?-

Cup rimase senza parole e tornò con gli occhi sulla battaglia. Aveva ragione. E non se ne era accorto. Mugman stava urlando, dolorante per via della stretta, i polmoni che ardevano alla ricerca disperata di ossigeno. Nessuno volle fare nulla, terrorizzati di poterlo colpire inavvertitamente. Il ragazzo si gettò pesantemente a terra e la presa si mollò seguita da un urletto soffocato. Il serpente strisciò via e riprese il suo aspetto normale, massaggiandosi la schiena. Ora era davvero impressionato.

-Sei più forte di quello che pensassi...-

Mugman non lo stava ascoltando: stava tossendo, nel tentativo di riprendere fiato, piegato a terra.

-Ma lasciamo stare! Volevi proprio trovare una cosa più... Coinvolgente? Eccoti servito!-

Il tridente batté nuovamente ed un rombo assordante riempì la sala. Weepy si nascose dietro Moe, spaventato che potesse uscire un'altra fiammata.

-Pirofobico...-

Sussurrò la patata sorridente, accarezzandogli le foglioline per confortarlo. Invece, un gigantesco masso atterrò nel punto preciso in cui stava il ragazzo prima di scansarsi faticosamente. Rimase con un ginocchio poggiato a terra, fissando terrorizzato il pericolo che veniva di scampare. Altri massi si susseguirono addosso ad un stavolta pronto Mugman: li scansò tutti, continuando imperterrito a sparare colpi al suo avversario. Ma qualcosa di brillante ed al contempo bastardo accadde poco dopo... Uno dei massi mancò il bersaglio e puntò dritto verso Kettle, Ribby e Croaks. Gli ultimi due si misero davanti al vecchio, incapaci di reagire in tempo, ma la roccia iniziò a creparsi ed esplose in un fascio di luce arancione, facendo piovere ai piedi ed alle spalle dei boxer delle zollette di roccia innocue. Mugman stava col dito ancora fumante puntato verso il trio, ma quella distrazione gli costò cara...

-Ed è uno...-

Devil rise, mentre Hilda accennò un paio di passi verso la crepa.

-NON MUOVERTI!-

L'astrologa si ghiacciò al suo posto, incredula. Mugman si rialzò strofinandosi la guancia.

-Sto bene! Non è nulla!-

-AHAHAHAHAH! Giochi ancora a fare l'eroe! Questo ti farà cambiare idea!

Con un tiro preciso al millimetro, il tridente del Diavolo volò puntando alla testa del ragazzo. Weepy si ritrovò ad urlare, ma fortunatamente il colpo venne schivato. Mug scosse la testa rialzandosi e riprese a schivare, noncurante della ferita sulla guancia. Ora non doveva solo tenere d'occhio le rocce che gli piovevano sulla cannuccia, doveva anche fare attenzione alle fiammelle. Nonostante questo, la sfida era ancora in una situazione di apparente pareggio.

-Mi sto annoiando...-

Sbuffò il Diavolo. Poi ghignò.

-Trovato! Mi hanno detto che ti piace il platform...-

Il manico del tridente si conficcò nel terreno ed altre crepe attraversarono il campo di battaglia. Il ragazzo si fermò sul posto e si ritrovò in aria, in piedi su una piattaforma di terra. Attorno a lui, altre piattaforme, tutte sospese. Per poco. Cominciò a precipitare verso terra. Prese il coraggio a due mani e saltò su una zolla vicina, tentando di riavvicinarsi al terreno ed al suo avversario, dal quale era troppo lontano per poter mirare correttamente. Come se non bastasse, un masso gli si schiantò alle spalle proprio mentre lasciava quella piattaforma. Altri lo seguirono e si abbattevano sulle zolle nel momento preciso in cui Mugman le lasciava. Un ultimo salto e si ritrovò sopra a Devil. Questi non smise di sorridere e quattro fiammelle circondarono il ragazzo, chiudendosi a velocità spaventosa.

-Cielo! Sta' attento!-

Urlò Maria con entrambe le mani al petto. Il ragazzo dapprima si sentì perso, poi rivolse i due pugni verso il basso ed una gigantesca onda d'urto arancione colpì il terreno; il rinculo gli fece guadagnare altezza e le fiammelle collisero, esplodendo. Fu in una nuvola di fumo che Mugman riaquistò il terreno sotto i piedi. Devil digrignò i denti: quella battaglia non stava andando come sperava... Doveva trovare un modo di contrastare quello sbruffone per non sfigurare. Puntò il dito al soffitto e tre asce azzurre infuocate si conficcarono intorno al ragazzo, circondandolo.

-Non volevo ricorrere a questo, ma non mi lasci molta scelta!-

Disse avanzando col tridente ben saldo tra le zampe. Mugman non poté scappare e riprese a rimuginare a denti stretti un modo per scampare a quella situazione, con il battito che accelerava ad ogni passo del nemico. Guardò per aria e nulla lo aiutò. Allora tornò con gli occhi a terra e gli venne in mente una cosa: attento ad essere preciso, lanciò una grossa onda d'urto azzurra che attraversò il campo prima di colpire uno dei massi che si erano schiantati prima. Questo esplose in zolle abbastanza grosse ed una di questa colpì il Diavolo sulla nuca, facendolo cadere a terra dolorante. Mugman si sentì... Stranamente in colpa. Un'ascia rosa lo puntò e con un "parry" si liberò del cerchio tagliente che lo teneva prigioniero.

-Questa... Ragazzino...-

Il tridente lo mancò di letteralmente due centimetri.

-Questa me la paghi! HO FINITO DI SCHERZARE!-

La sua arma fendeva l'aria alla ricerca della carne e Mugman era ancora troppo confuso. Indietreggiava, scostando la testa ed abbassandosi per schivare i colpi. L'inevitabile: il campo finì e si dovette fermare, sul ciglio della crepa. Deglutì, fissando il baratro.

-Vogliamo scoprire quanto è profondo?-

Il petto di Mugman si incastrò in una delle conche del tridente e si sentì sollevare.

-Ce lo potrai raccontare!-

Il ragazzo era a corto di idee. Sembrava fosse davvero arrivata la fine. Baroness esclamò:

Tutto quello a cui stava pensando Mugman svanì a quella vista. Sparò un colpo che si schiantò ai piedi della baronessa, facendola sobbalzare ed indietreggiare.

-Ma che?-

Cuphead aveva visto chi era stato a sparare quel colpo, ma rimase comunque confuso un secondo. Perché l'aveva fatto? Baroness stava solo cercando di aiutare! Il Diavolo osservò la scena curioso e capì, ridendo malvagiamente.

-AHAHAHAHAH! NON CI POSSO CREDERE! Sei davvero... Non trovo le parole!-

Mugman stava appoggiato alle due punte e sfidò il suo avversario ad insultarlo con lo sguardo.

-Volevo finire subito... Ma sai cosa? Magari è meglio farti soffrire un altro po'!-

Invece di lasciarlo cadere nel baratro, lo lanciò per terra dalla parte opposta. Un'altra crepa coronò il viso di Mugman mentre urlava di dolore.

-Quello era il secondo...-

Sussurrò Cagney tamburellando con le dita sul braccio, teso.

-Non possiamo lasciare che finisca... Beh, non bene!-

Strillò Rumor con una smorfia e si lanciò in volo pronta ad entrare nel campo. Successe di nuovo...

L'ape fece una capriola all'indietro prima di ristabilizzarsi e fissò incredula il dito di Mugman, ancora fumante.

-Ma...Ma che sta facendo?-

Chiese Dice con un sopracciglio alzato. Cuphead scosse la testa.

-Non ne ho la più pallida idea...-

Un masso rischiò di sfregiargli l'altra guancia, ma riuscì a scansarsi appena in tempo e riprese a sparare con più convinzione, schivando altri attacchi. Willy se ne accorse solo in quel momento: qualcosa non andava... Poteva anche essere dovuto alla stanchezza ed al fatto che era stato colpito due volte, ma i suoi movimenti erano meno coordinati.

-E' strano... Mi sembrava molto più calmo ad inizio battaglia.-

Hilda annuì.

-Sai, ragazzino? Hai ragione... Voglio fare un test: avvicinati alla crepa.-

-Cosa? P-Proprio io?-

-Cos'è? La viltà è una cosa della famiglia Warbles?-

William storse il becco offeso.

-Ehi!-

Ci rifletté su, mentre Hilda contava sulle dita. Quando arrivò a tre, puntò l'indice al pulcino senza farsi vedere.

-Mi hai convinto!-

Si tirò su meglio sul nido ed avanzò. Mugman girò la testa in tempo per vederlo e gli sparò un colpo davanti, facendolo sobbalzare all'indietro. Cuphead ed Hilda si illuminarono.

-Ma certo!-

Il ragazzo riuscì miracolosamente a scansare una fiammella, dopo essere tornato con la mente alla battaglia.

-Questo modo di fare è molto irritante! Ora ci penso io!-

Esclamò Werner avviandosi verso la crepa, ma Berg lo spinse via. Il topo fissò l'astrologa confusa. Psycot si apprestò a fare lo stesso ed un proiettilino rosa gli colpì il naso. Stesso accadde a Grim, ma fu Cuphead ad allontanarlo.

-Posso sapere che vi prende?-

Chiese seccata Baroness appoggiandosi col gomito sul fucile. Wally squadrava suo figlio piuttosto stranito.

-Non azzardate ad avvicinarvi.-

-Cuphead, caro... Perché? Vuoi davvero abbandonare tuo fratello in un momento del genere?-

Così dannatamente tagliente, quel vecchio sapeva come prendere i suoi ragazzi, pensava Dice tirando discretamente una carta fuori dalla manica. Una mano gli si serrò sul braccio mentre era intento a fare quel gesto e si gelò in quella posizione, sudando freddo.

-Non credere che non ti abbia visto, faccia cubica! Tu non fai eccezione! Nessuno di voi deve anche solo azzardarsi a raggiungere Mugman!-

-Ma... Perché? Hilda: spiegati.-

Chiese il dottore infastidito. L'astrologa mollò leggermente la presa su Dice e si scambiò con gli altri due uno sguardo teso.

-Non... Veramente...-

Rumor spiccò il volo e ci riprovò, ma Willy le si piazzò davanti bloccandole la strada. Svoltò a destra e tre volte a sinistra, ma il pulcino riusciva sempre a bloccarla. Approfittando di quella distrazione, una radice di Cagney si diresse verso il campo, ma uno schiaffo la fece accartocciare di dolore.

-Ahio!-

Strillò il fiore, massaggiandosi il punto colpito e fissando storto Cup.

-Perché l'hai fatto?-

-È una cosa che vi abbiamo appena detto: nessuno deve intervenire!-

Cagney digrignò i denti. Maria e Weepy si fissavano confusi, mentre Baroness, Sally, Rumor, Ribby, Croaks, Werner e Briney protestavano a gran voce. Grim si limitava a stare insieme allo staff del Casinò intorno a Kettle per proteggerlo e Dice stava ancora cercando di liberarsi dalla stretta di Hilda. In tutto questo bordello, due sole parole uscirono dalla bocca di Wally:

William distolse lo sguardo, evitando di piangere.

-Non posso... dirtelo, pa'! Ragiona!-

-Ragiono su cosa? Perché non potete dirlo?-

-Io...-

Scosse la testa. Dice riuscì a staccarsi da Hilda e prese a correre verso la crepa.

-KING DICE, NO!-

Nello stesso istante, una roccia cadde proprio di fronte a Mugman, facendolo cadere di schiena. Ritirò le gambe appena in tempo per non essere trafitto dal tridente e tentò di rialzarsi. Un'ascia gli si abbatté dietro la schiena mancandolo di un soffio, paralizzandolo sul posto.

-Ammetti di aver perso, Mugman! Non sei meglio di tuo fratello! Sei solo un patetico ragazzino...-

-No!-

Si levò il coro dall'altro lato della crepa. Un ultimo masso cadde dal soffitto, grosso più o meno quanto una palla da biliardo. Sufficiente. Dritto sul petto ed un gemito soffocato proruppe dalla gola di Mugman mentre il suo viso si tramutava in una maschera di dolore, prima di rilassarsi completamente. Una risata malvagia riempì la sala mentre tutti, compresi i tre, fissavano il corpo di Mugman.

-Nessuno può battermi! Chi vuole provare per prossimo?-

I più sensibili (Weepy, ovviamente, ma anche Maria e Sally) presero subito a piangere, altri cercavano di non farsi notare mentre si asciugavano una lacrima (Werner, sopratutto) ed altri ancora incenerivano il responsabile con lo sguardo (parlo notamente di Cagney e Rumor). Dice aveva ancora la carta tra le dita. Se solo fosse riuscito a tirarla in tempo... Se solo avesse fatto qualcosa invece di guardare e basta... Il suo sguardo si illuminò e subito gli passò per la mente questo pensiero:

-Il momento adatto per agire è questo!-

Tossicchiò un paio si volte e mise un piede avanti.

-Forse è vero. Nessuno può battermi fisicamente. Ma tu non hai vinto! Mugman ti aveva già superato prima di mettere piede in questo posto ieri! È riuscito a formare un resistenza partendo niente più che da se stesso e l'ha fatto senza costringere nessuno. Non ha mica preso le loro anime e li ha forzati a sacrificarsi per lui!-

Devil stava ascoltando così come il resto dei presenti.

-L'hanno fatto... Perché valeva la pena. Vale ancora la pena! Non sei più forte come una volta! Ora non puoi più nulla contro quelli che hai battuto! Sai perché? Perché un giorno due tazze si sono svegliate, sono venute qui, ed hanno preso la decisione di ribellarsi! Poteva non sembrare così, ma qual è stata la prima cosa che Cuphead ha detto entrato nell'ufficio?-

Pausa. Dice si volse lentamente verso Cuphead.

-Aiutami... Qual è stata?-

-Oh! Pensavo te la ricordassi, siccome... Beh... Sì. "Se vuoi questi contratti, dovrai prima passare sul mio cadavere!"-

-Sentito? Due ragazzini di dodici anni ti si sono opposti e tu cosa sei riuscito a fare? Uccidere uno di loro? Non basta! Il loro spirito rimarrà vivo ed anche vincessi contro di noi, verrà raccontato per anni! Come Archer. Già, come Archer... Nessuno se ne è dimenticato, lo sai?-

Cuphead sussurrò all'orecchio di Hilda:

-Ma chi è questo Archer?-

La ragazza non rispose.

-Pronto?-

Notò solo in quel momento che i suoi occhi si erano riempiti di lacrime. Decise di stare zitto. Devil ora stava di fronte a Dice, che aveva perso tutta la sua spavalderia e stava chinando il capo.

-Vuoi essere il prossimo, Dice? Bastava chiedere.-

-Mi dispiace... Ma credo che tu... Debba prima finire con me.-

La stanza trattenne il fiato, eccezion fatta per il dado che si lasciò andare in una risata liberatoria, sollevata. Il Diavolo si volse e sgranò gli occhi: Mugman si stava rialzando, barcollante.

-Ma... Come... COME È POSSIBILE?!-

Il ragazzo rispose con un semplice sorriso strafottente e tirò fuori dalla tasca una bottiglia vuota con due cuori attaccati sopra.

-Dovrò ricordarmi di ringraziare Porkrind...-

Devil era davvero furibondo: la sua espressione faceva paura.

-Questo non vuol dire nulla! Ti ucciderò ora, una morte così lenta che MI PREGHERAI DI UCCIDERTI PRIMA CHE FINISCA!-

Due fiamme decisamente più grandi di quelle che aveva lanciato finora, di colore arancio, volarono verso Mugman, arando il campo sotto di loro.

-ARSO VIVO?!-

Strillò Cuphead. Sapevano tutti che sarebbe comunque stato inutile privare a fermare l'attacco. Era troppo veloce. Il ragazzo non sembrò per nulla preoccupato: aveva ancora il sorriso di scherno di poco prima. Puntò il piede destro a terra e lo fece strusciare all'indietro. Piegò leggermente le ginocchia e saltò. Un raggio di energia fuoriuscì dalla sua testa, non solo contrastando le fiamme di Devil, ma anche puntandolo direttamente. Cup afferrò la mano di Dice appena in tempo.

-TUTTI GIÙ!-

SWASH!

Finì tutto in meno di sei secondi. Devil era a terra, il pelo arruffatto ed un corno spezzato. Gli altri si rialzarono e presero a fissare Mugman. Questi prima rise e poi si buttò di schiena a terra.

-MUG!-

Kettle, Cuphead ed Hilda si affrettarono a raggiungerlo. Stava ancora sorridendo, con il cuore a mille.

-Sto bene... Solo stanco. Ho vinto, alla fine.-

-No, Mug.-

Fece suo fratello, dandogli una mano a rimettersi in piedi.

-Abbiamo vinto!-

Tutti, compresi Werner e gli altri, esultarono contenti.

-Cup, ma stai... Piangendo?-

-No... È orgoglio liquido!-

-Non puoi rubare battute dai miei cartoni preferiti!-

Gli strillò Beppi. Popper si fece tutto il campo di corsa per abbracciare Mugman. In quel momento di gioia, un pugno gli colpì la schiena.

-Ahia! Cos...-

-Non ti azzardare mai più! Ero terrorizzata!-

Lo sgridò Hilda dandogli altri pugni.

-Ora sai come mi sono sentito quel famoso giorno...-

-Stai zitto, idiota!-

Dei sottili rivoli di lacrime le coronavano il viso, anche se si stava comportando normalmente. Il Diavolo si rialzò. Cuphead se ne accorse e si mise davanti a Mugman per proteggerlo.

-Ingrati! Inetti! Senza di me, queste isole sono finite!-

-In realtà, senza di te staremo benissimo, grazie!-

-Anzi... Credo che riprenderanno da dove si sono fermate!-

Moe ed Hocus si batterono il cinque sotto lo sguardo perplesso di Psycarrot.

-Senza i tuoi galoppini, non sei nessuno! Guarda la realtà!-

-Non sto scherzando! Smettila! Anzi no... Non smettere...-

Commentò nuovamente Beppi. Rumor si decise a dargli uno schiaffo sulla nuca per farlo stare zitto. Mugman si avvicinò al Diavolo e gli porse la mano.

-Io credo tu abbia qualcosa che appartiene ai miei amici...-

Devil sbuffò e tirò fuori i contratti. I due fratelli si lanciarono uno sguardo d'intesa.

-Tempo di fare quello che avremmo dovuto fare subito!-

-Siete pronti?-

-SÌ!-

-SÌ, SIGNOR CAPITANO!-

Un altro schiaffo.

-La smetto! Giuro!-

-Allora forza...-

I contratti caddero nel fuoco sfrigolando fastidiosamente come un'aragosta sulla griglia. Delle strisce di luce circondarono tutti i presenti tranne Dice, Mugman, Khal, Hilda e Werner. Le anime erano tornate ai loro proprietari. Molteplici fasci di luce saettarono sia nelle prigioni e fuori, tre soprattutto: uno circondò un genio, che smise di leggere un libro sentendosi diverso, anche se non capendo il perché; uno uno slime azzurro che lo vide riflesso allo specchio nel quale si stava rimirando; l'ultimo una crew di fantasmi che festeggiò immediatamente. Un po' come la sala del Casinò che era in delirio totale. Nel bel mezzo dei festeggiamenti, Cuphead esclamò:

-Aspetta! Quasi dimenticavo!-

Si allontanò e si abbassò sotto la sedia nella stanza accanto. Afferrò un malandato foglio di carta e tornò dai suoi amici. Ignorò tutti e si avvicinò a Dice in disparte. Glielo porse.

-A te l'onore!-

Il dado lo fissò confuso.

-Beh? Che ti prende?-

-Tu...Ti fidi di me dopo tutto quello che...-

-Mah! Acqua passata!-

Baroness ed un altro paio di persone nella stanza sbuffò, l'inizio di una relazione difficile a cui lui non era abituato. Ma ci si sarebbe abituato senz'altro. Mentre stava allungando la mano per prendere il suo contratto, il suo sguardo cadde su Devil. Richiuse le dita, ma non lo prese. Si diresse verso il suo ex-capo a testa alta. Questi lo evitò con lo sguardo.

-È pur sempre vero... Che se io merito una seconda chance, non vedo perché lui no!-

Devil rialzò gli occhi speranzoso.

-Dice... Non vuoi bruciare il tuo contratto?-

-Oh, no! Sono anni che aspetto questo!-

Il Diavolo fece un'altra smorfia ed incollò gli occhi al pavimento.

-Però... Ho lavorato con anni con lui...-

Spiegò rivolgendosi ai presenti in sala.

-Ed ho visto delle parti quasi umane del suo carattere. Quindi penso che dovremmo impegnarci a perdonarlo... Come voi avete perdonato me! Altrimenti non saremmo né più né meno di quello che è stato: assassini.-

La sua mano guantata si tese per aiutare Devil. Quest'ultimo la fissò, quasi spaventato. Poi la schiaffò e si rialzò da solo.

-Non mi serve la vostra miserabile pietà! Sai che me ne faccio... Non m'importa nulla. Di nessuno di voi. E tenetevi la vostra stupida amicizia! Io non faccio questo genere di cose!-

E si allontanò dal gruppo, faccia al muro. Dice sospirò, mentre Mugman gli poggiava una mano sulla spalla.

-Sei stato bravo...-

-Almeno, uno dalla mia parte c'è.-

-Siamo in due.-

-Tre con me!-

Esclamarono Kettle e Cuphead raggiungendoli. Gli altri stavano festeggiando tra loro.

-Che ne pensi?-

-Un po' di tempo. Credo che debba solo riprendersi dalla sconfitta... Non gli piacerà, ma dovrò portarlo in ospedale. Ferite come quello necessitano cure mediche.-

-Ma sì! Diamogli fiducia!-

Cuphead rise, con le mani appoggiate ai fianchi. Mugman esclamò:

-A proposito... Certo che sei bravo ad imitare le grafie, Dice. Non avevo mica riconosciuto che non era Kettle...-

Cuphead rischiò si strozzarsi.

-Ehm... Mug? Sono stato io ad imitare la scrittura di Kettle! Senza volerlo, ma... Eheheh...-

I quattro scoppiarono a ridere, prima che Dice accartocciasse l'ultimo residuo di quella avventura e lo buttasse nelle fiamme.



































FINE




























Wow!

Questo è stato in assoluto il libro che mi è piaciuto scrivere di più!

Grazie tante per tutte le visualizzazioni, per i voti, per i commenti, e spero tanto che vi sia piaciuto leggere questa fanfiction!

Io ci ho messo davvero tutto il mio cuore e vedere che ripaga mi fa sentire bene.

Grazie di nuovo.

Restare comunque sintonizzati, perché anche se la storia è finita, questo libro continua!

Ci saranno:

-Storie dei contratti

-I dimenticati

-Il nuovo abitante di Inkwell

-Il giorno dei genitori

E se riesco, anche delle curiosità

Di nuovo grazie e ci vediamo nel prossimo capitolo!

Vi voglio bene!

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