{25+2} Il nuovo abitante di Inkwell


(Sopra c'è quella che si potrebbe definire la canzone di Eevee! Enjoy the chapter!)


L'inverno si faceva sentire, con il suo freddo pungente ed i suoi sprazzi di neve candida. Per i tre ragazzi ormai conosciuti come "I combinaguai", colpire tutti a palle di neve era il massimo. In molti lasciavano passare le loro birichinate, a volte addirittura prendendovi parte, ma i più grandi erano spesso offesi o stizziti da quelle provocazioni. In poco tempo, il bar di Ribbit e Croaks diventò un posto di ritrovo giornaliero dove scaldarsi con una cioccolata, un caffè o un whisky. Dice non era più uscito dal Casinò e non apriva a nessuno. Aveva annunciato di avere dei piani per rinnovare il luogo, ma qualcuno aveva molti dubbi sulla veridicità della cosa. Come ogni giovedì pomeriggio del mese, Cuphead, Mugman e Willy entrarono nella barca bar sghignazzando come scemi. Rachel li squadrò dall'alto in basso prima di prendere la tazza vuota di una dei clienti (magari ve la ricordate... Quella che insieme ad Angel e Chip era stata attaccata da Cagney) e chiamò a gran voce i proprietari:

-I combinaguai sono arrivati...-

I due rospi uscirono dalla cucina sorridenti.

-Ciao, ragazzi!-

-Quanti ne avete beccati oggi?-

-Sette!-

Rispose il pulcino, battendo goffamente le ali per sollevarsi di solo pochi centimetri, quello che gli bastava per tirarsi su e sedersi su uno degli sgabelli

-Uno di loro era Cagney... Diciamo che ora ho la neve anche nei pantaloni...-

Sbuffò Mugman sedendosi accanto all'amico. Suo fratello balzò sulla sedia ridendo.

-Andiamo, Mug! E' stato divertente!-

Mugman lo fulminò con lo sguardo.

-Non dovreste importunare il povero Cagney... Andate a lanciare palle di neve a Khal!-

-Se i suoi robot non sono in giro, è uno spasso!-

Rachel chiese, con il solito tono annoiato:

-Che vi porto?-

-Per me un bicchiere di latte caldo, grazie.-

Fece Mugman.

-A me un succo alla pesca!-

-Pera, per me!-

La mosca si annotò tutto e scostò i due rospi per frugare sotto il bancone.

-Il soprannome che vi hanno affibbiato vi sta proprio bene, sapete?-

-Oh. Hilda, non ti avevo vista.-

La ragazza salutò poggiando per un secondo la sua cioccolata tiepida.

-Come va, stella?-

Chiese Willy, afferrando la bottiglietta di vetro di succo. I suoi occhi brillavano come gemme di topazio al pensiero di poter bere senza quel bicchierino di plastica.

-Tutto bene. Le stelle dicono che nevicherà di nuovo stanotte.-

-Uh! Altra neve!-

-Dovremmo provare a lanciare una bomba ad Elder Kettle...-

-Cup!-

Fece Mugman, dandogli un pizzicotto sul braccio mentre suo fratello rideva.

-Era uno scherzo! Stai tranquillo!-

Hilda sorrise, bevendo un altro sorso. La sala si riempì di mormorii femminili, preoccupando Mugman, che posò il bicchiere e si volse verso il resto della stanza. Appena vide chi era entrato, rimase a bocca aperta. Cuphead finì di bere il succo e si pulì uno sbafo sulle labbra con la mano.

-Che guardi, fratello?-

Seguì il suo sguardo ed incrociò quello onice di una volpe artica. Stava sull'uscio, leggermente rosso in volto per le attenzioni che aveva attirato. La sua coda fremeva e frustava l'aria e si sistemava il cappello giallo con la zampa, lisciandosi anche la piuma rossa e tirandosi su la sua unica bretella, mentre l'altra penzolava rotta alla sua destra. I calzoni erano gialli, e portava a tracolla una faretra ed un arco.

-E quello chi è?-

Chiese William, puntando con l'aletta il nuovo entrato smettendo di bere.

-Non l'ho mai visto, prima d'ora...-

Commentò Ribby, sgomberando il tavolo per lasciare che Rachel (sbuffando) lavasse le stoviglie. Croaks annuì.

-Ma fa bene vedere volti nuovi. Da quando il Diavolo ha fondato il Casinò, non abbiamo più ricevuto visitatori.-

-Mi chiedo cosa abbia spinto uno di fuori a venire!-

-Cup! Suona razzista, se lo dici così!-

-Ma ha ragione..-

Esclamò William, buttando la bottiglia in braccio alla cameriera, che gli lanciò una fulminata con lo sguardo.

-La notizia della resa del Diavolo non può aver girato così in fretta! Siamo isole, dopotutto. E non siamo nemmeno sicuri che si sia totalemente riabilitato... È passato un mese e non ha spiccicato parola nemmeno con il suo braccio destro!-

-Io ho fiducia! So che starà bene!-

Proclamò Mugman annuendo. Il coro di ragazze si fece più forte mentre la volpe camminava verso il bancone.

-Quanto è bello!-

-Ma da dove viene?-

-Wow! È galante...-

Hilda finì di bere e posò la tazza.

-Che avete da guardare?-

Si volse anche lei e rimase a bocca aperta. La volpe si sedette con garbo su una sedia accanto a Cuphead, ridacchiando. Si vedeva che era abituato a quel trattamento... La tazza rossa non poteva negare che era, effettivamente, attraente.

-Posso un bicchiere di succo d'uva?-

-Non abbiamo succo d'uva... Sono anni che non ne compriamo.-

Rispose Croaks mentre Rachel lavava anche la tazza, con la classica faccia "odio-la-mia-vita".

-Comprensibile! Allora... Non so... Qualcosa di qui?-

-Le consiglio il succo alla pesca! È il mio preferito!-

-Anche se quello alla pera è meglio...-

Bofonchiò Willy sottovoce. La volpe sorrise.

-Grazie, ragazzino. Allora seguirò il tuo consiglio.-

Fece un cenno gentile alla cameriera, che arrossì prima di nascondere la faccia nel mini-frigo, alla frenetica ricerca di una bottiglia.

-Ma lei chi è?-

Chiese Mugman curioso.

-Non credo di averla mai vista... E conosciamo tutta Inkwell Isle.-

-Io non sono di qui.-

-Detto io.-

Fece il rospo marrone sottovoce, mentre suo fratello gli mollava una gomitata.

-Vengo dalla penisola di Sknowhive. Una costa a circa tre giorni di barca da qui.-

-Foooorte!-

-Tre giorni di barca a motori?-

-Ovvio che no! Barca a vela.-

-Oh.-

Fece Cup, sollevato.

-E com'è lì?-

I tre pendevano dalle labbra dello sconosciuto, affamati di conoscenza di cosa c'era oltre le loro isole. Hilda si isolò completamente mettendosi a leggere l'almanacco, ma lanciava degli sguardi repentini ai quattro per essere sicura che i combinaguai non dessero fastidio e lo straniero non avesse cattive intenzioni. Questi ridacchiò, per nulla disturbato, e rispose:

-Come qui... Solo tutto l'anno.-

-Neve?-

-Tanta neve. Troppa neve. Talmente tanta che la gente vive sottoterra.-

-In tane? Dev'essere fighissimo!-

Esclamaronono tre ragazzi, eccitati. Rachel fece quasi cadere la bottiglia mentre consegnava l'ordine, ancora rossa in viso.

-A-A lei... Signore...-

-Grazie mille!-

La mosca balbettò cose incomprensibili prima di scomparire in cucina.

-Rachel non è tipo da balbettare a meno che qualcuno non spari in negozio.-

Commentò Ribby lanciando uno sguardo eloquente a Mugman, troppo impegnato a rimuginare sulla prima parte per fare attenzione alla seconda.

-Questo è vero. Com'e che fai... Questo effetto a tutti?-

Chiese il pulcino. La volpe ridacchiò, tornando leggermente scarlatto sulle gote e dandosi un'occhiata in giro: tutte le ragazze lo stavano fissando, anche chi aveva un accompagnatore (il che li rendeva molto gelosi).

-Non lo so, in realtà... Piaccio molto alle donne, per qualche ragione.-

E fece un sorrisetto modesto, come se quello che avesse appena detto fosse nella norma.

-Piaci molto alle donne? Beato te!-

-Eheh. Grazie.-

-Perché qui in visita?-

La volpe sospirò e prese un sorso del succo.

-Vivendo tutti in tane ed uscendo solo per cacciare...-

E puntò il suo arco, che i tre fissarono quasi non l'avessero notato appena era entrato.

-Non c'è molto contatto. A me annoia non avere nessuno con cui parlare. Sono quel tipo di volpe. Mi capite, vero?-

I tre annuirono, pensierosi, mentre Hilda lanciava un verso di stizza.

-Immaginatevi di stare da soli in mezzo alla neve candida. Con nessuno a cui poter riferire i propri dubbi, i propri successi...-

-Sei qui per farti pubblicità, in breve.-

Commentò Berg. La volpe la guardò mentre sfogliava l'almanacco, apparentemente disinteressata alla conversazione.

-Non sapevo ci fosse qualcun altro ad ascoltare...-

-Non ci ha ancora detto come si chiama.-

Fece la ragazza chiudendo di scatto la rivista.

-Oh, vero! Dove ho messo le buone maniere?-

-Nella faretra, probabilmente...-

-Non la ascolti. Ad Hilda piace scherzare...-

Fece Cuphead con una risata forzata.

-Hilda, giusto?-

Si alzò e le afferrò la mano, lasciandola di spiazzo.

-Sono Eevee Iseex! Lieto di fare la sua conoscenza!-

E le fece il baciamano. Inizialmente, Hilda rimase immobile, sbigottita. Poi ritirò la mano e biascicò:

-Come no. Piacere mio.-

I tre si scambiarono un'occhiata confusa. Non era mai successo che la ragazza fosse rimasta senza parole prima d'ora. Eevee si risedette, bevendo un altro sorso.

-Allora, Eevee... Tocca a noi presentarci, non le pare? Io sono Cuphead, il fratello quello figo!-

Fece il rosso, stringedogli la mano.

-Io invece sono Mugman, quello col cervello...-

Eevee rise, piacevolmente divertito.

-Io invece sono William Warbles!-

E si sporse per stringergli la mano, ma rischiò di cadere dalla sedia, così si limitò a fare un cenno col capo, ridendo imbarazzato.

-Beh, piacere di fare la vostra conoscenza. Cuphead, Mugman e William.-

-Può anche chiamarci "I combinaguai", se le fa più comodo!-

-Vi prego, datemi del tu.-

-Certo, signor... Ehm. Intendevo, Eevee.-

Fece Mugman arrossendo all'errore, mentre i suoi due amici alzavano gli occhi al cielo.

-Hai già fatto un giro in città?-

-Sì. Di tutte e tre le isole, effettivamente.-

-Oh.-

Fece William, deluso.

-Ok, allora...-

Eevee posò la bottiglia vuota sul tavolo ed incrociò gli occhi di Hilda: erano due nuvoloni neri carichi di fulmini. Così si corresse:

-Però, una visita guidata mi farebbe proprio comodo!-

I tre tornarono a sorridere mentre anche la ragazza si rilassava, e si scambiarono un'occhiata complice.

-Se solo ci fosse qualcuno disposto a farmi l'onore di una visita...-

Commentò ironica la volpe, ondeggiando la coda e rivolgendo altrove lo sguardo. Cuphead si alzò e fece, solennemente:

-Non temere, giovane straniero! Eccoti tre cavalieri!-

Anche gli altri due si alzarono ed assunsero una posa che fece ridacchiare la volpe.

-Mi sta bene!-

Uscirono tutti e quattro, passando accanto ad Angel e Rumor che stavano entrando in quel momento. Le due fissarono Eevee incantate prima di entrare.

-Chi è quel bel fuco là fuori?-

Chiese l'ape con un viso interessato.

-Si chiama Eevee. È nuovo.-

Fece atona Hilda. Angel la fissò negli occhi mettendola in soggezione prima di lanciare un urletto entusiasto.

-Piace anche a te!-

Hilda sobbalzò dalla sedia, arrossendo.

-Cosa? No, non è vero!-

-Sì invece! Sei diventata dello stesso colore del tuo vestito!-

L'astrologa si ricompose, ma ci mise comunque qualche secondo a ribattere:

-È solo perché non mi aspettavo di sentirtelo dire...-

-Anche se fosse, non sarebbe affatto un problema! Guardati le spalle dalle gelosone, però...-

Le sussurrò Rumor, occhieggiando le varie clienti che stavano origliando la conversazione corrucciate.

-Dove sta andando?-

-A fare un giro con i combinaguai.-

-Oh. Dici che ha già trovato dove alloggiare?-

Hilda ci pensò su.

-Nessuno lo ha riconosciuto quando è entrato... Deduco che sia arrivato ieri sera. Ma non sembrava alla ricerca di un alloggio... Forse sa già dove dormire, ma non si è ancora stabilito. Abituato alle intemperie, la neve sottile di Inkwell non l'avrà spaventato ed avrà dormito in una tana, come ha fatto per tutto il resto dei suoi ventiquattro anni.-

La pesciolina e l'ape si scambiarono un'occhiata al contempo impressionata e perplessa.

-Ventiquattro anni?-

-Beh... È ovvio, no?-

-E come mai farsi vedere solo ora? Dubito che sia andato a mangiare da qualche parte.-

-Forse in uno dei ristoranti piccanti della seconda isola?-

-Un tipo come quello che mangia piccante? Ma l'avete visto bene? Non lo sopporta, o molto poco... È venuto proprio in questo bar, ma ha detto di aver visitato le altre tre isole con un tono... Scontato, superficiale. Quindi questa è quella che preferisce, segno che si vuole stanziare qui. Ha il portamento e l'arco da cacciatore, dubito che abbia bisogno dei ristoranti per mangiare. -

Le due rimasero a bocca aperta, mentre Hilda sfogliava, stavolta sul serio, l'almanacco.

-Oh santo cielo.-

-Che c'è?-

-Sei COTTA!-

La ragazza sobbalzò di nuovo, stropicciando le pagine sei e sette.

-Ma come ti permetti?-

-Lo conosci meglio di quanto io conosca Mugman e Cuphead! L'hai appena analizzato da capo a coda come farebbe solo Sherlock Holmes!-

-Zitta, Goldie!-

La pesciolina smise di ridere e si arrabbiò.

-Ehi! Non chiamarmi per cognome, Berg!-

Rumor ridacchiò, mentre Angel si difendeva a parole sconnesse.

-Io direi che dobbiamo andare a dare un'occhiata... Non ti pare?-

-Oh, come no!-

Fece Angel, un sorriso malizioso stampato sulle labbra. Hilda smise di sorridere.

-Cosa?-

La afferrarono di forza e la trascinarono fuori. L'astrologa si dimenava e lanciava insulti a destra e a manca, furiosa.







-Questa isola è ricca di vegetazione... Mi ricorda casa mia per certi versi!-

-Davvero?-

-Di' un po'... Ma ce l'hai un posto dove dormire? Io ho un nido in più; se vado a dormire con papà nel nido grande, puoi dormire nel mio!-

Fece Willy con un sorriso. Mugman richiamò la sua attenzione toccandogli la spalla.

-Sicuro che Wally vorrà fare entrare uno straniero in casa? Già ha paura a lasciarti con noi... E questo è dire tanto...-

-Ah. Hai ragione... Mi dispiace molto...-

Eevee rise, ma non era una risata derisoria, era più una risata divertita, contenta.

-Tranquillo. Mi sono già costruito una tana.-

-Forte!-

Fece Cuphead, facendo uno scatto da dietro verso la volpe con fare entusiasto.

-Possiamo vederla? Ti prego...-

-Certo! Ora vi ci accompagno.-

Mentre stava per camminare verso la sua "casa", si fermò di botto. Annusò l'aria, guardingo, mentre i tre combinaguai si squadravano increduli. Con un rapido gesto, afferrò in suo arco e puntò una freccia verso dei cespugli, ringhiando:

-Qualcuno ci sta spiando!-

Angel balzò terrorizzata urlando:

-Aiuto! La prego, non ci faccia del male!-

-Angel! Dovevi rimanere nascosta!-

-Scusa... Mi ha preso il panico...-

Anche Rumor ed Hilda sbucarono da dietro il biancospino. Mentre i tre ragazzi sembravano sollevati, Eevee tese la freccia ancora di più.

-Perché ci stavate seguendo?-

-Buono, Eevee! Sono nostre amiche. Ti ricordi di Hilda, no?-

Fece Mugman abbassandogli il braccio con una mano. La volpe mosse un orecchio.

-Sicuro?-

-Giù la freccia, Iseex, non credere di essere l'unico capace di tirare con l'arco...-

Minacciò l'astrologa, pronta a trasformarsi in Sagittario, mentre la pesciolina tremava dietro di lei. Eevee rimise la freccia nella fatetra e l'arco a tracolla, scusandosi.

-Seriamente, però: perché ci stavate seguendo?-

-Volevamo solo vedere dove abitasse il nuovo arrivato! Così... Per dargli il benvenuto come si deve...-

Fece Rumor sorridendo, fissandolo negli occhi quasi imbambolata.

-Vi ci porto con piacere! Bastava chiedere...-

Fece cenno di seguirlo ed Angel trascinò Hilda per un braccio. Un piccolo salone fatto di natura, un tavolino e delle sedie ricavate da ceppi di alberi, un braciere con chiari segni di uso recente ed un tappeto di foglie. Accanto, quella che sembrava una lettiera accanto ad un cumuletto di neve, ramoscelli e foglie. Il tutto era coperto da una gigantesca foglia retta da sei bastoni di legno. Il fatto che Eevee fosse riuscito a costruire tutto quello da solo in una notte affascinò i suoi ospiti ulteriormente.

-Lavorerò per costruire un letto migliore... Ho fatto quello che ho potuto!-

Disse la volpe, modesta.

-Scherzi?-

Chiese Willy, con le stelle agli occhi.

-È incredibile!-

Cuphead si avvicinò al braciere curioso, mentre Mugman esaminava uno dei tronchi. Rumor esclamò:

-Ci vuole un maschio incredibilmente forte per costruire questo in una notte!-

-Ahahah! Beh, grazie...-

Hilda storse il naso.

-Seh, non male...-

-Non male?-

Cuphead si buttò sul cumuletto di foglie e neve di schiena.

-È favoloso!-

Rumor annuì e poi fece cenno ad Angel e Mugman. I due annuirono.

-Beh, ora che anche questo è fatto, perché non fai visitare il tuo osservatorio ad Eevee, Hilda?-

La ragazza sussultò.

-Cosa?-

La volpe fissò Mugman confuso e questi gli fece cenno di seguirlo. Appena si furono allontanati abbastanza, cioè fin dove le urla dell'astrologa apparivano soffocate, il ragazzo spiegò:

-Domani è un giorno molto importante...-

-Ah sì?-

Mug annuì.

-Domani è il compleanno di Hilda!-

Eevee ascoltò con molta attenzione.

-Siccome dobbiamo prepararle una festa a sorpresa, abbiamo bisogno che tu la tenga ferma là in modo che non si insospettisca della nostra scomparsa.-

-Piano d'attacco?-

Il ragazzo ci pensò su. Non era bravo a formulare piani prima di agire, quella era la specialità di Rumor e Baroness (che sembravano andare molto d'accordo, superate le ostilità dei primi mesi).

-Prima dobbiamo passare da Beppi nella seconda isola, quindi lei deve stare ferma qua. Ti dò un... Due ore al minimo.-

Eevee rimase a pensare un secondo.

-Affermativo.-

Mugman trovò strano il modo della volpe di prendere tutto sul serio come se fossero in guerra, ma lasciò stare.

-So che ti chiediamo molto, ma sono tutti coinvolti nell'operazione e Dice non si sa nemmeno se viene!-

Eevee non chiese chi fosse e rimuginò tra sé e sé, accarezzando la faretra.

-Conta su di me!-

-Ottimo! Grazie mille, signor... Volevo dire, Eevee.-

Fece l'ok con la mano e tornò dagli altri.

-Allora è deciso!-

Hilda stava fulminando tutti i suo amici con lo sguardo.

-Voi due vi farete questo bel giro! Non vedi l'ora, vero Eevee?-

Chiese Willy con un occhiolino. L'astrologa afferrò la volpe per la coda e la trascinò verso l'osservatorio.

-Facciamo in fretta!-






-E queste cosa sono?-

-Non hai mai visto mappe astrologiche in tutta la tua vita?-

-Non abbiamo un osservatorio da dove vengo io...-

Fece Eevee sfogliando le carte blu e smuovendo i compassi e le matite sul tavolo. Hilda lo lasciava fare squadrandolo e studiandolo bene con lo sguardo.

-Cosa c'è dove vivi tu?-

-Neve, una grossa foresta ottima per la caccia, una comunità organizzata...-

La sua coda urtò e fece cadere un temperino. La volpe sobbalzò e puntò la balestra verso il punto in cui era caduto, sparando un colpo. Hilda rimase impressionata.

-E' solo un temperino!-

Una delle sue orecchie si mosse dolcemente ed Eevee si rilassò, rimettendosi la balestra dietro la schiena.

-Scusa... La mia terra non è mai tranquilla...-

Si piegò a terra a raccogliere il temperino, staccando anche la freccia da terra.

-Che disastro...-

-Si vede che sei un cacciatore, però...-

Disse Hilda beffarda, prendendogli l'oggetto ammaccato per il colpo.

-Hai una mira perfetta.-

Eevee sorrise e si alzò.

-E' uno dei miei talenti...-

-Oltre a far impazzire le signore!-

E poggiò il temperino esasperata.

-Usciamo, che non si respira qua dentro... Sono rimasta chiusa qui diciannove anni e non intendo passarci altro tempo non necessario...-

Eevee si ricordò della promessa data ai ragazzi e bloccò l'uscita alla ragazza.

-Cooooome sarebbe a dire "dieci anni"? Sono curioso!-

Hilda lo fissò perplessa, poi scosse la testa.

-E' una storia complessa.-

E provò a superarlo, ma lui la rispinse dentro.

-Abbiamo tutto il tempo che ci serve!-

La aiutò a sedersi e si sedette anche lui, pendendo dalle sue labbra. La ragazza indugiò un secondo e poi sospirò.

-D'accordo! Ma me l'hai chiesto tu...-









-Due feste nell'arco di nemmeno due mesi! Mi sento come a Carnevale...-

Fece Beppi saltellando sognante, con il suo pinguino dietro. Djimmi sorrise.

-E' bello quello che state facendo per Hilda, ragazzi! Specialmente tu, Werner.-

Il topo lo fissò con la coda dell'occhio e fece, pensieroso:

-Che? Ah, quello... Certamente...-

Maria scosse un attimo la coda e chiese a Baroness:

-Che gli prende?-

-Non farci caso... Per lui non è facile avere amici.-

-E poi... Si sente ancora parecchio in colpa per quello che è successo qualche mese fa.-

Aggiunse Spectre. La sirena storse la bocca, guardando Werner da dietro la nuca.

-Non l'ho visto sentirsi in colpa per quei topi che ha ucciso in guerra...-

Cagney la sentì e le diede una sberla, facendole cadere il polpo dalla testa. Questi aprì gli occhi sott'acqua e sobbalzò, rimontando subito sulla testa della sua padrona, che era piuttosto arrabbiata.

-Ehi!-

-"Ehi" tu! Piano con le parole, sirenetta...-

-Siamo in ritardo?-

Djimmi scosse la testa ed Angel sospirò, sollevata.

-Menomale... Ci abbiamo messo un bel po' a sedare Hilda, ma l'abbiamo lasciata nelle zampe di Eevee.-

-Ottimo, ottimissimo... Chi?-

Wally soffocò una risata mentre appendeva i festoni con il becco.

-Oh. Vero. È uno venuto da fuori.-

Affermò Cuphead con un sorriso.

-Che fai? Prendi in giro? Nessuno è mai venuto da fuori da quando io andavo alla scuola materna.-

Disse Djimmi mentre passava altri festoni a Spectre.

-Ve lo giuro! Non solo quello... È molto gentile, anche con noi bambini!-

Wally sputò il festone che stava appendendo, che cadde docilmente in faccia a Sally facendo ridere suo marito, e si fiondò sul figlio.

-Ti ha fatto del male? Si è mostrato troppo gentile? Ti ha offerto delle CARAMELLE?!-

Baroness intervenne:

-Che c'è di male nell'offrire caramelle ad un ba...-

Sia Willy che suo padre le lanciarono un'occhiataccia, mentre Rumor si tratteneva dal ridere.

-Oooooh, giusto...-

-E poi è davvero affascinante!-

-Davvero?-

Jack squadrò la moglie confuso. Lei ridacchiò, imbarazzata.

-Non che mi... Che mi importi... Ovviamente! Eheh.-

Rumor riprese a parlare:

-Gli abbiamo chiesto di stare con Hilda perché... Beh, siamo sinceri...-

Maria capì subito.

-La nostra Hildina si è innamorata?-

-Cosa? No, non può essere!-

-Perché no, Beppi? Non tutti devono essere dei romantici disperati!-

-COME TI PERMETTI, DJIM?! LEI SARÀ FATTA DI ELIO E DI BUONE PAROLE!-

Baroness ridacchiò, guardando i due che litigavano.

-Non ne siamo sicuri sicuri...-

-Maaaaa...-

Intervenne Angel tappando la bocca a Mugman.

-Sembra proprio che sia il caso.-

-Allora non vedo l'ora di incontrarlo!-

Esclamò Maria gaia come un uccellino. Intanto William era riuscito a scollarsi il padre di dosso ed ora stava con le alette incrociate accanto a Grim.

-Appendere questi cosi sembra estremamente lento e noioso... Non c'è qualcosa da fare mentre finite?-

Fece Cuphead gesticolando. Beppi ci pensò su un attimo e poi si illuminò, sussurrando qualcosa all'orecchio di Baroness. Lei annuì e prese una manciata di festoni dalla cassa di Djimmi, prima di infilarli nel suo fucile e sparare, appendendoli tutti in un colpo solo. Rimasero tutti senza parole ed a Werner cadde il sigaro dalle labbra. Proprio lui fu il primo a spezzare il silenzio, dopo che la baronessa ed il clown si fossero battuti il cinque:

-Voglio provare.-

-Ma se avevi detto che non avevi intenzione di aiutare con le decorazioni.-

-Ho cambiato idea. Vado a prendere il mio cannone.-

Salì sulla sua lattina e scomparve verso la seconda Die House.

-Oh! Vado a casa a prendere i miei attrezzi!-

-Willy, no! Potresti farti del male!-

Urlò Wally seguendo il figlio. Gli altri passarono ad apparecchiare i tavoli.







-Capito che guaio... Senti, io devo andare a fare una cosa! Non ti dispiace aspettarmi qui, vero?-

-Cosa devi fare? E poi perché dovrei rimanere qui, scusa?-

Eevee stava metà corpo dentro l'osservatorio e l'altra metà fuori. Il cielo si stava colorando di violetto e blu scuro mentre il sole stava lentamente tramontando.

-Devo andare a prendere una cosa. Ma ci metto poco, promesso! Tu intanto non ti muovere da qui, ok?-

-Ma perché? Non capisco...-

La volpe non seppe cosa dire come scusa. La ragazza stava con una tazza di cioccolata calda con i marhmallow dentro e si era tolta la sciarpa. I suoi occhi erano un poco lucidi nonostante era riuscita a non piangere mentre raccontava. Eevee aveva capito che non era il caso di indagare oltre quello che aveva deciso di dirgli, cioè di come la madre era iperprotettiva e c'era qualcuno (nessun nome) dietro la sua morte.

-È una sopresa! Fidati di me! Se vuoi uscire... Rimani su questa isola o non saprò dove trovarti!-

Hilda aspettò prima di rispondere, con un'espressione avvilita.

-Va bene...-

La volpe le fece l'occhiolino e scappò correndo. Lei rimase ferma sullo stipite con la tazza in mano, che andava via via a raffreddarsi. Si sentiva sollevata. Rivelare quello che le era successo senza piangere la faceva stare meglio. Sorseggiò la cioccolata. Si diede un'occhiata in giro, guardando l'imbrunire che colorava la neve e le foglie sugli alberi. Chiuse la porta e tornò dentro. Non sapeva perché avesse detto così tanto, forse aveva solo bisogno di scaricarsi, ma lui era stato ben contento di ascoltare. Non l'aveva interrotta, come faceva sempre Cagney, e non si distraeva ogni due secondi a guardarsi allo specchio come Goopy. Forse non era poi come le era sembrato all'inizio, cioè un insaziabile casanova. Non si faceva vanto del suo viso perfetto, dei suoi occhi profondi, della sua spumosa coda che si muoveva ogni volta che la storia prendeva una piega inaspettata e...

-Un secondo... Ma che mi metto a pensare?-

Hilda scosse la testa, tutta rossa in faccia e di certo non per la cioccolata, di cui prese altri sette sorsi dopo aver formulato questo pensiero. Non le piaceva il suo modo di fare. Ecco, una cosa che non sopportava di lui. Era troppo nonchalante, come se si aspettasse che la gente lo giudicasse come l'aveva giudicato lei ma non gli importasse più di tanto. Trattava tutti da amici. Si chiese se l'avrebbe fatto anche con il dottor Khal... Ed è su questi pensieri che si concentrò mentre finiva i marshmallow e riprendeva a lavorare sulle sue carte e l'almanacco.




Si era addormentata sul tavolo, come faceva tre anni prima quando ci spendeva le giornate là. Aprì gli occhi ed alzò la testa, facendo rotolare la matita a terra. Erano le undici e quaranta. Diede un'occhiata alle carte, almeno a quello che riuscì a decodificare alla luce della luna, e poi si massaggiò la fronte, mugugnando.

-Sarà meglio andare a letto...-

Rotolò le carte, le chiuse nell'armadio e rimise a posto l'astuccio. Mentre si stava dirigendo verso la camera, sentì bussare alla porta. Camminò verso questa scocciata.

-Cagney, se è uno scherzo...-

Aperta la porta, si stupì di vedere Eevee col pelo leggermente arruffato. Ansimava, stanco, e le sue frecce si erano volatilizzate quasi tutte, lasciandone solo tre. Non aveva nemmeno la balestra. Hilda si era persa così tanto nel suo lavoro che si era totalmente dimenticata del fatto che dovesse passare, ma la sua visita non fece che alzare il suo grado di seccatura.

-Menomale che avevi detto che ci mettevi poco...-

-Scusa, scusa... Hai ragione, scusa. Non sei uscita dall'isola, vero?-

-Io faccio il cazzo che mi pare! E comunque no, non sono andata da nessuna parte.-

-Uff. Bene. Allora, vieni con me!-

E le afferrò un braccio. L'astrologa si oppose subito.

-Che cosa vuoi? Domani è un giorno importante devo riposarmi...-

-Calmati, bellezza. Tu seguimi e vedrai.-

Bellezza. Si era azzardato a chiamarla bellezza. Se non fosse stata così stanca, le sarebbe senz'altro venuta in mente una risposta tagliente per toglierselo dai cosiddetti, ma alla fine si fece trascinare verso dove voleva andare la volpe. La portò nel punto più alto della collina, poco lontano dall'osservatorio. Lì la costrinse a sedersi e poi si avvicinò al ciglio davanti alla depressione della collina verso il mare.

-Che cosa stai facendo? E' notte fonda... Lasciami tornare a dormire...-

-F-Fe-Ferma!-

E le afferrò un braccio, impedendole di camminare via. Questa volta, la ragazza perse davvero la pazienza:

-Ascoltami bene, Romeo dei miei stivali. Non so che cosa vuoi da me, ma non esiste che...-

Le ultime parole le si chiusero in gola appena guardò dietro la volpe. Un centinaio di piccole stelline brillavano sul terreno, come piccole lucciole a forma di astri. La sua mente si bloccò, ricordando la prima volta che la madre le aveva dato la possibilità di vedere le stelle. Le si formò un groppo in gola mentre camminava in trance verso il punto in cui la collina scendeva. Eevee le stava dietro, nervoso. Vedeva il cielo stellato tutte le sere, forse quello non l'avrebbe nemmeno toccata.

-Senti... Se non ti piace, mi dispiace di aver sprecato il tuo tempo e possiamo anche rientrare...-

Hilda scoppiò improvvisamente a piangere, cadendo in ginocchio nella neve fresca. Ignorò il freddo pungente che prese a stuzzicarle le gambe e si coprì gli occhi, tentando di smettere senza successo.

-Bellezza! Che ti prende? Non... Non, lacrime... Perché piangi?-

La volpe le cinse il busto con le braccia e provò ad alzarle il mento per guardarle la faccia.

-Mi dispiace! Non volevo! Torniamo nell'osservatorio e dirò alle talpe col muso a stella di andarsene! Vedrai che capiranno! Che mi è passato per la testa? Non ho fatto altro che renderti infelice...-

-No, Eevee...-

Sputò l'astrologa fra le lacrime.

-Si può piangere anche quando si è felici.-

Eevee sorrise, sollevato, e sentì solo in quel momento che la ragazza stava tremando.

-Ehm, ok, aspetta...-

Si sbottonò la giacca blu e la diede a lei. Siccome le stava grande, le coprì solo le spalle. Hilda si sentì riscaldata, soprattutto sul viso.

-Come mai tutto questo?-

-Aaaaaspetta... Aaspetta...-

La volpe stava guardando fisso la luna, muovendo le orecchie di tanto in tanto. L'astrologa non seppe come intervenire.

-Ora! Buon compleanno, stella.-

E le baciò la mano, fissandola dritto negli occhi con un sorriso soddisfatto.

-Tu... Hai organizzato tutto questo... Per me?-

Lui annuì.

-Ti piace?-

-Cosa sono... Quelle luci?-

-Te l'ho detto.-

Un cumuletto di neve e di terra rivelò una piccola talpa con un naso a forma di stella che luccicava ad intermittenza. Questi smosse il baffi ed annusò l'aria camminando goffamente verso di loro fuori dalla terra.

-Sono talpe dal muso a stella! Casa mia ne è piena e mi ha sorpreso scoprire che vivono anche qui! So comunicare con loro, lo sapevi?-

Il tentativo alquanto prevedibile di Eevee di fare colpo crollò appena Hilda esclamò:

-Ecco cosa distruggeva i fiori di Cagney! Vorrei vedere la sua faccia quando glielo dirò...-

-Già... Oh, ho dimenticato. Ecco il tuo regalo.-

Schioccò la lingue e smosse la neve accanto a lui, formando un cumuletto. La talpa vi si avvicinò e lo colpì con la zampetta, incuriosita.

-Lui è Peewie! O come ti va di chiamarlo... Ed è tutto per te.-

-Un animale da compagnia? Come Popper per Beppi?-

-Ascolta, stella, so che non sono affari miei...-

L'astrologa ascoltò assorta, dando rapidi sguardi a quello che faceva Peewie. Si stava rotolando nel cumuletto, forse pensando fosse un'altra talpa con cui combattere.

-Ma hai l'aria così sola. Secondo me, passare le tue giornate con qualcun altro ti farà bene!-

Eevee pensò tra sé e sé, lo sguardo rivolto a terra ed il cappello in mano:

-Siccome so che non vuoi la mia compagnia e non ti posso costringere ad essere la mia ragazza...-

Appena si accorse che Hilda lo stava guardando in modo strano, si schiarì la gola e si rimise il cappello.

-E credo che andrete d'accordo. Ecco tutto.-

-Grazie mille, Eevee! Nesuno mi aveva mai fatto un regalo così fino ad ora.-

Afferrò la talpa e la guardò, sorridendo amaramente. Eevee si dondolò avanti e indietro sulle punte ed i talloni, imbarazzato.

-Nemmeno tua madre?-

-Lei... Non mi faceva regali grandi... Libri di testo, mappe celestiali, questa sciarpa.-

E si puntò la sciarpa che aveva al collo.

-Ma il primo che mi fece, a cinque anni, è la ragione per la quale mi sono messa a piangere prima.-

Si sedette, con la talpa sulle ginocchia che non sembrava a suo agio a stare ferma.

-E sarebbe?-

Chiese la volpe lasciandosi cadere accanto a lei.

-Ero molto piccola e passavo le nottate alla finestra a guardare le stelle. Tutto ciò che vedevo erano piccoli cerchietti bianchi in cielo che pulsavano, e all'occorenza anche quelli che avevano una luce stabile. Il giorno del mio compleanno non era diverso da nessun altro giorno dell'anno, infatti leggevo fumetti come sempre. Poi, calata la sera, mia madre mi disse di avere una sorpresa per me e di non muovermi dalla terza camera da letto, quella in fondo al secondo corridoio, a destra del bagno degli ospiti che...-

Hilda notò che Eevee si era perso e tagliò corto:

-Insomma, non la mia. Appena tornai in camera, c'era un telescopio tutto per me blu. Mamma era scomparsa nella sua stanza e ci aveva lasciato un biglietto. "È ora che tu prenda la strada mia e di tuo padre". Ero al settimo cielo, saltavo e ridevo per la mia stanza. Appena guardai nella lente, il cielo mi apparve com'era veramente... Splendido.-

Il forestiero ascoltò assorto. Prima che gli venisse in mente cosa dire in quel silenzio che si era creato dopo la storia, sentì il suo naso bagnarsi. Stava cominciando a nevicare.

-Sapevo che sarebbe successo. Le stelle non mentono mai.-

La neve prese a scendere sempre più forte, sollevata da un vento gelido. Tutte le talpe riinfilarono le loro teste sottoterra e se l'astrologa non stesse stringendo Peewie l'avrebbe fatto anche lui.

-Vieni, stella, ripariamoci all'osservatorio!-

I due corsero, la volpe che spingeva docilmente la ragazza con la talpa in braccio. Chiusero subito la porta, scacciando i fischi della bufera, e si lasciarono andare in un sospiro liberatorio. La talpa saltò sul pavimento e corse a ripararsi nell'armadio, lasciato socchiuso dalla Berg per la fretta di uscire. I due si lasciarono cadere a terra ridendo come scalmanati, senza sapere nemmeno il perché lo stessero facendo. Hilda prese l'iniziativa, scostandosi una ciocca dietro l'orecchio, arrossendo:

-Sembra che dovrai restare qui! Non c'è modo di uscire con questa tormenta...-

-Scherzi, bellezza? Questo è il mio quotidiano a Snowhive! Buonanotte e di nuovo buon compleanno.-

-Fermo! Insisto. Ho tante camere in più, non mi infastidisce...-

-Ho approfittato dell'ospitalità fin troppo. Dovrei andare.-

Mentre stava per aprire la porta, Hilda gli afferrò il braccio per bloccarlo.

-Dimentichi questo.-

E gli porse la giacca. Lui ringraziò e se la riabbotonò.

-Grazie per... Avermi coperta e la sorpresa. Lo apprezzo davvero molto.-

Eevee annuì e poi guardò la ragazza un'ultima volta negli occhi.

-Sayonara...-

Abbassò la maniglia e tirò leggermente, prima di lasciarla. Azzerrò le distanze con l'astrologa e la baciò, lasciandola di spiazzo. Si staccò immediatamente e fece un buffo gesto col cappello prima di uscire. Hilda rimase immobile, rossa in viso, gli occhi puntati alla porta chiusa. Il suo stomaco si era stretto in una morsa dolorosa e al contempo piacevole che quella notte non la fece dormire.




Il giorno dopo, Rumor ed i tre ragazzi la cercarono ovunque, senza trovarla.

-Si può sapere dov'è finita?-

-Ehi, calma. Magari è... È solo all'osservatorio a prepararsi per la festa!-

-Hilda non ha mai avuto una vera festa di compleanno. Ha ragione Mug, magari è solo nervosa.-

Willy sorseggiò il succo alla mela che gli aveva preparato il padre prima di uscire. Non gli piaceva per nulla...

-Andiamo a bussare per scoprire se è davvero così!-

Aggiunse Cuphead, puntando dritto verso la collina. Qualcuno, però, lo bloccò sul posto.

-Non risponde. Ho paura che sia già uscita.-

Il braccio meccanico sulla lattina di Werner lasciò il ragazzo subito dopo, guadagnandosi un'occhiataccia.

-Per la propoli... Speriamo non sia andata alla seconda isola!-

Il gruppetto si fiondò da Beppi per annunciare la tragedia, ma l'astrologa non si era mossa dalla prima isola. Era andata al bar di Ribbit e Croaks e stava rimuginando su quello che era accaduto la sera prima. Uno dei due rospi le aveva chiesto perché era così rossa in faccia, ma la ragazza l'aveva liquidato subito. Aveva posato l'almanacco sul tavolo aperto a pagina cinquantadue, dove si era fermata a leggere, ma non l'aveva nemmeno guardato. Era troppo concentrata a guardare il suo riflesso nella tazza di cioccolata tiepida. Sospirò. Giunsero degli urletti arrapati alle sue orecchie e capì che Eevee doveva essere entrato. Senza pensarci, si buttò sotto un tavolo vuoto.

-Non posso affrontare il suo sguardo ora! Che gli direi?-

Sentì un respiro affannato alle sue spalle e si volse, confusa. Gli occhi onice della volpe la stavano fissando. Come se connessi telepaticamente, i due urlarono e si alzarono di scatto entrambi, sbattendo la testa al tavolo e rimettendosi giù.

-Che stai facendo qua?-

-Ti potrei fare la stessa domanda...-

-Ma non la farai... Dico bene?-

Il tono di Hilda era molto simile a quello di una minaccia, il che costrinse Eevee a scuotere il capo, un po' intimorito. Lei prese un grosso respiro e disse:

-Cosa vuoi?-

-Senti... Mi dispiace per ieri.-

-Come sarebbe a dire "ti dispiace"? E per cosa?-

-Sono andato troppo in fretta! Tu mi piaci davvero... Ma se non sei pronta, a me sta bene! Se ti dà fastidio, non dovrai più nemmeno rivedere la mia faccia in giro...-

-Di che stai parlando?-

-Mi sa che tornerò alla mia penisola.-

Eevee si alzò, chiedendo permesso.

-Whoa! Aspetta!-

Lo afferrò per la coda e lo ributtò sotto il tavolo. Ribbit e Croaks si squadrarono confusi.

-Stai scappando?-

La volpe non rispose.

-Cos'è? Hai paura?-

-Sp-Speravo di non incontrarti... E che se mi avessi incontrato, non ne avresti parlato...-

-Eevee... Mi sembrava ovvio che avrei parlato di ieri... Pezzo d'idiota...-

Seguì una piccola pausa di silenzio.

-Non hai di cui vergognarti. Sai... Mi è... Quasi piaciuto...-

-Davvero?-

-Sarà perché ci sai fare con le donne, sfigato! Non guardarmi così!-

E gli diede le spalle.

-Ma quindi... Siamo fidanzati ora?-

-Ehm... Non lo so. Non... Non sono mai stata in una relazione...-

-Dici sul serio?-

Il tono sorpreso di Eevee non gli fece che perdere punti.

-Ti ricordi che sono venti anni che non esco dall'osservatorio... Vero?-

-Pensavo fossero diciannove...-

Hilda ringhiò, esasperata. Forse era troppo aspettarsi di più da un idiota come lui.

-Che cosa si fa in una relazione seria?-

Eevee sorrise dolcemente e le prese la mano, facendola arrossire.

-Te lo mostro.-

Si alzarono finalmente da sotto il tavolo sotto lo sguardo incredulo dei maschi e geloso delle ragazze.

-Due cioccolate a portar via. Per favore!-

I due uscirono dal bar, lasciando l'almanacco aperto sul bancone.







Dopo aver passato l'intera giornata a passeggiare raccontandosi storie, i due tornarono all'osservatorio. Aperta la porta, la ragazza rimase scioccata. Il salone era coperto di graffi e le tende erano quasi interamente strappate. Al centro della stanza stava Peewie.

-Oh santo cielo...-

-Ops. Avrei dovuto dirti che serve un po' di addestramento perché le talpe si abituino a vivere a casa...-

-E tu ORA ME LO DICI?!-

Eevee stava per dire una scusa, ma vide Mugman alla finestra fargli cenno di uscire senza farsi vedere.

-Eeeeeeeeeeh vado a prendere la scopa e ti aiuto!-

Uscì chiudendosi la porta alle spalle, lasciando Hilda con un palmo di naso. Peewie fece un piccolo verso gutturale. La ragazza inspirò, furiosa, ed urlò:

-Non guardarmi con quella faccetta! Ti faccio vedere io che significa sfidarmi!-

La volpe raggiunse il retro dell'edificio e controllò dalla finestra che Hilda non li stesse guardando.

-Eccoti, finalmente! Si può sapere dov'eri stamattina?-

-Stavo... Scappando dai miei problemi! Eheheh!-

Arrossì subito dopo questa affermazione e i due fratelli tazza si guardarono confusi. Angel si limitò ad osservarlo e dire:

-Hai baciato qualcuno.-

-Cosa?! No! Cosa te lo fa pensare?-

-Oh... SANTO SALMONE! È Hilda non è così?-

-Cosa?-

Esclamarono i due fratelli, sia straniti sia leggermente contrariati.

-Non è vero! Come ti vengono in mente certe cose?-

-È così invece!-

-Invece no!-

-Invece sì...-

-Invece no!-

-Invece sì!-

-Invece no.-

-Invece no.-

-Invece sì!-

-Come?-

-A stampo ieri sera!-

Ci fu una pausa di silenzio che diede tempo ad Eevee di realizzare di essere stato un coglione.

-Oh...-

-Non ci posso credere! Tu e lei state insieme?-

Chiese Mugman.

-Non abbiamo ancora... Deciso bene!-

-Contiamo su di te per portarla alla festa stasera, allora!-

Fece Cuphead con una lenny face.

-Davvero lo fareste? EEEEHM VOGLIO DIRE... Se proprio devo...-

-Ihihih! Sì certo! Ci vediamo alla festa, casanova!-

Ed i tre lo lasciarono solo, ridacchiando e parlottando tra di loro. La volpe frustò l'aria con la coda ed arrossì. Rientrò nell'osservatorio e vide Hilda inseguire la talpa, urlando come una matta.

-ORA TI ACCHIAPPO!-

Cadde faccia a terra, mancando Peewie di un soffio.

-Vuoi una zampa, stella?-

-Sì... Grazie...-

Accettò la sua zampa per alzarsi ed i due si misero ad inseguire la piccola peste, imprecando.







-Eevee, dove mi stai portando, razza di scemo?-

-Ti ho detto che non puoi sbirciare...-

-Basta che mi dici quando c'è un albero o un palo...-

Eevee camminava fianco a fianco con l'astrologa che stava con le mani premute sugli occhi per non avere la tentazione di aprirli. Mentre le stava per abbassare, sentì la presa della volpe riportargliele sul viso.

-Ah-Ah! Non si bara!-

-Guastafeste...-

-Ora! Apri gli occhi!-

Nonostante il sole stava scomparendo dietro l'orrizzonte, Hilda trovò comunque difficile riabituarsi alla luce. Appena vide tutti i festoni, si commosse.

-BUON COMPLEANNO, HILDA!-

-Aaaaaaw! Ragazzi! Tu?-

Eevee ridacchiò.

-Lo sapevi, brutto idiota!-

E gli diede un pugnetto sulla spalla. Mugman le si avvicinò per abbracciarla, anche se arrossì nel farlo.

-Scusa! È ancora... Difficile, abbracciare ragazze carine...-

-Tanti auguri, Hildina!-

Rumor le scompigliò i capelli, che l'astrologa si ripettinò con le mani d'istinto.

-Che te ne pare?-

-È... È davvero troppo!-

-Non essere ridicola!-

Esclamò Beppi, mentre Popper le sistemava un cappello da festa sulla testa.

-È la tua prima festa e non vogliamo ci sia neanche una grinza!-

-Ah... È strano, avrei giurato che Dice sarebbe venuto...-

Commentò Werner ad alta voce, troppo spaventato di guardare in faccia l'astrologa. Hilda lo trovò stupido, ma rispettò la sua decisione e non glielo fece notare.

-Mi sa che non verrà proprio... Che guastafeste asociale...-

-Ehi!-

La rimproverò Cuphead, infuriato da quel tono freddo.

-Pazienza, avrà da fare...-

Il gruppo si guardò, esterrefatto. Hilda? Così... Calma?

-H-Hilda? Tu-Tutto bene? Stai fis-ssando quella v-volpe da un p-po'...-

Baroness seguì gli occhi dell'astrologa e vide Eevee presentarsi a Djimmi e Wally, che stringeva il figlio a sé.

-Non dirmi che... Mentine in pasta di zucchero, ti sei innamorata!-

-Chi? Io? Cosa? No! È colpa di Mug!-

La tazza blu alzò un sorpacciglio, offeso.

-Dai, si vede da come sei rossa in viso! È lui il famoso Eevee? È molto attraente...-

Fece Baroness, fissandolo.

-Baroness...-

-Cosa? È vero...-

Rumor le puntò Hilda, che la stava fulminando con gli occhi.

-Ceeerto... Ma è tutto tuo! Non ti preoccupare.-

Eevee raggiunse il gruppo.

-Salve! Io sono Eevee Iseex! Voi...-

La baronessa gli afferrò subito la mano. Cuphead notò come il colorito di Hilda mutò al rosso.

-Baroness Von Bon Bon! Per servirla...-

-Beppi il clown! E questo è il mio amico Popper.-

Il pinguino fissò il nuovo arrivato con sospetto.

-Grim Matchstick...-

-Io sono Rumor ma... Credo che ci siamo già incontrati...-

-Già.-

Cuphead diede una gomitata al fratello con un sorriso furbetto dipinto sul volto.

-Beh, noi vi lasciamo da soli a godere la festa! Dico bene?-

-Benissimo!-

Gli fecero eco le ragazze, il clown ed il drago. Mugman non capiva.

-Come sarebbe a dire... Ouch!-

Stavolta la gomitata era il doppio più forte. Hilda li stava fulminando tutti con gli occhi, pensando:

-Non vi azzardate...-

-Oooh... Certo!-

E scomparirono. L'astrologa sospirò, mentre un silenzio molto imbarazzante si creò tra i due. Eevee le porse di nuovo la zampa:

-Il buffet mi sembra interessante! Così possiamo ficcarci qualcosa in bocca ed avere un motivo per non parlare. Milady...-

E si tolse il cappello, inchinandosi buffamente. Hilda si lasciò scappare una risatina.

-Come vuoi... Romeo.-

Ed i due si diressero mano nella mano verso la festa.





































Questo deve essere il capitolo più lungo che io abbia mai scritto... Ah no, c'è quello di Minaccia su Mobius di 9000 parole e passa!


Scusate se ci ho messo molto ad aggiornare, ma wattpad mi ha cancellato interi pezzi del capitolo ed ho dovuto ricominciare a scriverlo più volte.

Nel prossimo capitolo, scopriremo che è successo a tutti i prigionieri ed uno in particolare...

Curiosi?

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