{24} Battaglia finale pt.2
Il Diavolo entrò nella stanza proprio in quel momento e vide la scena, sgranando gli occhi incredulo.
-TU!-
Mugman quasi nemmeno si accorse della sua entrata fino a quell'urlo, che gli fece alzare lo sguardo, sussultare ed indietreggiare di poco. Hilda tentò di raggiungerli, ma come un difensore marca l'attaccante, Werner le si posizionò davanti.
-Non così in fretta, Hilda!-
Anche gli altri del gruppo vennero ostacolati, ma quasi tutti erano ancora troppo confusi per poter intervenire.
-I... I miei occhi mentono... O Mugman sta lì?-
-In piedi?-
-Mentre respira?-
-V-Vivo?-
Fecero Psycot, Moe, Weepy e Grim in ordine, pallidi. Dice venne bloccato da Wally e Cagney mentre cercava di eludere la loro difesa e passare. Ora era legato da una radice spinosa con un grosso uccello a tenerlo d'occhio, dimenandosi disperatamente ma ridotto all'immobilità.
-Pensavo che ti avessimo tolto di mezzo! Beh, di sicuro Cuphead non può mancare il bersaglio due volte...-
Sbatté il manico del suo tridente a terra.
-Ora che non puoi scappare, uccidilo!-
Cuphead deglutì e cercò di restare minaccioso, caricando leggermente il dito. I due si stavano di nuovo puntando il dito contro, recitando quel ruolo che non li rappresentava. Dice fu tentato di dire qualcosa, ma la radice gli coprì la bocca. Tutti quelli che non sapevano si preoccuparono. I due continuarono a puntarsi il dito contro per un po', finché Mugman non sospirò ed abbassò il braccio di sua spontanea volontà. Poi aprì entrambe le braccia come se si aspettasse come minimo di venir crocefisso. Lasciò tutti di stucco quella mossa azzardata.
-Mi fido di te, Cup...-
Pensò con un sorriso dolce.
-So che non mi farai del male. Tu non vuoi che nessuno si faccia del male.-
Cuphead era rimasto completamente spiazzato da quella mossa e strinse i denti, caricando ulteriormente il dito. Troppi pensieri si accavallarono nella mente di Dice: e se quello di quella mattina fosse stato solo un momento? E se lo avesse risparmiato solo per lasciarlo bruciare all'inferno? Non si conosceva rimedio al l'incantesimo della possessione... Mugman e Kettle potevano essersi sbagliati... Il colpo finì di caricarsi e la sala trattenne il fiato. Cuphead girò su se stesso e sparò al lampadario proprio sopra la testa del Diavolo, facendolo cadere sopra di lui che, malauguratamente, si spostò in tempo. La sala piombò nel buio più assoluto e ci fu un caos infernale di gridolini spaventati o sorpresi. Cup non vide più nulla e cominciò a ragionare:
-Non posso far luce col mio dito: il Diavolo potrebbe vederci ed attaccarci. Allo stesso tempo, non posso chiamare direttamente il nome di Mugman o perderà completamente fiducia in quell'incantesimo che... Tra l'altro... Mi sta ancora facendo girare la testa! Come se l'effetto non se ne fosse andato completamente. Se mi vedessero gli amici di Mugman con lui, penserebbero che stia cercando di ucciderlo sul serio! Nessuno di loro sa che sono di nuovo in me. Devo trovare un modo di trovare mio fratello per uscire di qui in modo... Efficace! Ma come? Scava nella tua ripristinata memoria, Cup... Ci sarà un indizio!
Mugman mi passò la palla di piatto ed io cominciai a portarmi verso la "porta" con un sorrisetto confidente. Si posizionò davanti alla linea tracciata sul terreno e mi urlò:
-Sparami una cannonata!-
Annuii e risposi:
-Parami questa, Mug!-
Un colpo di collo pieno che si andò ad insaccare tra le sue mani, sopra la cannuccia, prima che cadesse di schiena per terra.
-Oh, no! Mug!-
Mi affrettai verso la porta per assicurarmi che stesse bene.
-Davvero un bel colpo, non c'è che dire...-
-Vuoi che vada a prenderla io?-
La palla si era fermata davanti un piccolo dirupo che sboccava in un ruscello, proprio sul bordo.
-No. Vado io.-
Si alzò spolverandosi i pantaloncini e la raggiunse. Si piegò per raccoglierla, ma un rivolo di fango gli fece perdere l'equilibrio e cadde urlante.
-MUGMAN!-
Raggiunsi il ciglio, fermandomi dove era caduta la palla. Scrutai il ruscello, alla ricerca di una cannuccia sporgente che mi potesse indicare la sua posizione. Nulla. Il panico prese possesso del mio corpo e presi a gridare:
-Aiuto! Elder Kettle! Chiunque! Mugman! Oh santo cielo... Dovevo fare più attenzione! E' tutta colpa mia!-
-Cup? Sei ancora là sopra?-
Mi asciugai le lacrime per fingere di essere rimasto calmo e mi sporsi, cercandolo con gli occhi.
-Mug! Dove sei?-
-Sono quaggiù...-
Feci due passi alla mia sinistra e finalmente scorsi, da sotto un rientro nella roccia, la punta del suo naso, il lembo dei suoi pantaloni e le sue scarpe. Sospirai col respiro rotto dall'emozione.
-Per fortuna... Ti sei fatto male? La palla?-
-No. E' caduta nel ruscello e non sono riuscito a riprenderla... Mi dispiace!-
-Chi se ne importa della palla! Basta che tu stia bene.-
Valutai quanto fosse ripido il dirupo ed urlai:
-Ora vengo a prenderti!-
-Aspetta! Prima...-
-STO ARRIVANDO!-
Atterrai proprio accanto a lui e dovetti girare due volte le braccia per ristabilire l'equilibrio.
-Non aver paura! Ci sono io con te!-
-Hai una minima idea di come uscire?-
Silenzio. Ci guardammo negli occhi terrorizzati e ci abbracciammo gridando:
-AIUTOOOO!-
Continuammo a gridare per... Non so quanto. Due ore circa. Alla nostra resa, abbracciai mio fratello per tenerlo al caldo mentre la notte scendeva su Inkwell.
-Ragazzi? Marco!-
-Ehi, qualcuno sta cercando un certo Marco e qualcun altro là fuori...-
Mi bisbigliò Mug mezzo addormentato. Contando che mancava poco ad andare a dormire, era comprensibile. Anch'io mi sentivo stanco!
-Magari sanno dove sta Kettle... SIGNORE!-
-Cup? Siete voi?-
-Ma È Elder Kettle, Mug!-
Esultai scuotendolo ed alzandomi in piedi.
-Quaggiù!-
-Oh, sono contento che vi abbia trovati... Ma a casa ne riparliamo!-
Deglutimmo entrambi.
-Certo, Elder Kettle...-
-Spero vi rendiate conto che ho sguinzagliato tutta la prima Inkwell Isle per trovarvi!-
-Come facciamo ad uscire?-
-Non preoccupatevi... Susie ed Angel stanno nuotando proprio in questo ruscello. Le chiameremo appena arriveranno.-
Non poco dopo, in effetti, due scintillii rossi-dorati guizzarono fuori dall'acqua e la pesciolina rossa e sua figlia atterrarono accanto ai due fratelli. Angel sorrise e fece per andare ad abbracciarli, ma la madre la trattenne con la pinna, fissando i due con rimprovero.
-Il vostro tutore era morto di paura! Non lo fate mai più!-
-Ci dispiace, Susie... È stata...-
-Tutta colpa mia! Sono stato io a portare Mugman a giocare qua!-
Mio fratello mi fissò confuso ed io gli feci un occhiolino.
-Meno male che state bene!-
Angel mi abbracciò contenta e poi fece lo stesso con Mug, facendoci arrossire entrambi. Le due ci accompagnarono al ponte, portandoci sulle loro schiene. Poggiati nuovamente i piedi sulla terraferma, Mug propose:
-Che ne dite se ci troviamo un modo unico di ritrovarci?-
-Cosa intendi?-
-Se io dico... Che ne so... Sale, tu rispondi pepe! Così riesco a capire dove sei e so che sei tu!-
Ci riflettei, e nel momento stesso in cui Angel aprì la bocca, qualcuno rispose al suo posto:
-Che ne pensate di Marco e Polo?-
Kettle ci si avvicinò con la fronte aggrottata e le braccia incrociate. Mi venne normale abbassare lo sguardo.
-Marco è quello che stavi urlando prima! Pensavi che ci saremmo arrivati, eh?-
Disse Mugman arrossendo dall'imbarazzo. Anch'io mi vergognai un pochino quando Kettle annuì.
-È stato un incidente... Stavamo giocando e siamo scivolati... Ci dispiace.-
-Per questa volta può passare... Ma la prossima, dovete venire accompagnati da uno dei venditori di verdura! Capito?-
-Sì, Elder Kettle...-
Pronunciammo all'unisono, mortificati. Mentre tornavamo a casa, Angel ci chiese:
-Quindi... Da ora io urlo Marco e voi rispondete Polo?-
-Io ci sto! Suona pure bene!-
Suona pure bene...-
Il ricordo di quel giorno lontano svanì e la confusione tornò a martellargli le orecchie. Ma stavolta, sapeva cosa fare.
-MARCO!-
Due secondi.
-Polo!-
Era lui. Senza dubbio. Si fidò ciecamente e seguì quella voce nel buio, agitando le mani davanti a sé per essere sicuro di non urtare nessuno. Strinse la presa sul guanto di suo fratello ed i due si fissarono negli occhi per un lungo istante. Non c'era bisogno delle parole. Un colpo incredibilmente forte spaccò alcuni pezzi del pavimento, rivelando delle fiamme che illuminarono il posto. Devil vide i due mano nella mano e ringhiò. Lanciò un colpo di tridente al soffitto ed una parte di questi cominciò a crollare sopra i fratelli. Presero a correre, spaventati, ma una roccia bloccò loro un lato ed un'altra ancora minacciò di colpire Mugman, al che Cuphead lo spinse a terra e caddero entrambi. Rialzarono timorosi lo sguardo e il fiato si mozzò loro in gola. Dice li stava fissando con un'espressione labirintica, quasi intimorito. Devil colse l'occasione al volo e gli urlò, con un ghigno:
-Dice! Se uccidi quei due, potrai riavere il tuo lavoro!-
Il dado impallidì, così come metà della sala. Hilda fece per lanciarsi in soccorso dei fratelli, ma una mano la trattenne.
-Kettle? Mollami subito! Devo fermarlo!-
-Abbi fiducia, Hilda...-
-Sei matto?!-
-Fidati.-
Le parole morirono in gola all'astrologa mentre tornava con lo sguardo a Dice e le due tazze. Gli ultimi si stavano abbracciando tremanti, decisi a stare insieme fino alla fine. Il dado sospirò e tirò fuori una carta dalla manica. Pirouletta trattenne il fiato e strinse senza volerlo la mano ad Hocus Pocus.
-Mi dispiace...-
Due tagli nell'aria e le rocce che bloccavano la strada si distrussero. Cuphead e Mugman si guardarono sbigottiti mentre il dado porgeva loro la mano.
-Un aiutino?-
Tutti i membri del gruppo esultarono ed Hilda finalmente riprese a respirare, mentre Kettle le mollava il braccio sorridente. Per il Diavolo, fu troppo. Sbatté di nuovo il manico del tridente a terra e successe l'inevitabile; Cuphead si stava rialzando con l'aiuto di Dice, ma prima che quest'ultimo riuscisse a porgere la mano anche a Mugman, una gigantesca crepa separò i due fratelli. La crepa proseguì fino a chiudere Devil ed il ragazzo in un cerchio.
-DICE! PROPRIO TU OSI TRADIRMI?-
-Sì! Finalmente mi sono reso conto di voler e amici e non alleati!-
Prese fiato.
-Ho passato tutti questi anni a fare quello che mi ordinavi spaventato da quello che avresti provato se avessi fallito... Ero così preso da tutto questo che mi sono dimenticato di chiedere a me stesso cosa provassi! La risposta è tutta qua: a me non piace far del male. Forse nessuno dei miei sudditi è d'accordo, ma io preferisco essere apprezzato che sfruttato! E se questo significa perdere il lavoro, se significa perdere un posto dove vivere, cavolo, se significa rimanere da solo, allora sì. Scelgo di essere me stesso!-
La sala si ammutolì, prima che Pirouletta, Dot e Phear si misero ad applaudire.
-Pirouletta?-
Chiese Dice sorpreso.
-Io sono d'accordo con te. Ci hai sempre trattati con rispetto e... Quasi amicizia. Ed è per questo che sarei onorata di tornare ad essere tua suddita.-
E si inchinò, in segno di rispetto. Tutti gli altri annuirono, tranne Hocus che sbuffò e disse:
-Come vi pare! Mi basta stare dalla parte di quelli che fanno il culo!-
-R-Ragazzi...-
Balbettò King Dice con le lacrime agli occhi.
-TU hai fatto tutto questo! Se non fosse stato per te, avrei ancora i miei sudditi, il rispetto dei miei sottomessi... Tu sei la causa di tutto questo!-
Mugman resse lo sguardo di Devil senza indietreggiare. Un sorriso malevolo gli si dipinse sul volto.
-Ma ora basta! Sistemerò le cose qui ed ora! Ti ucciderò davanti ad i tuoi amici e metterò la parola fine a questa ridicolezza!-
Tutti, compresi Werner e gli altri trattennero il fiato ed un'ampia fiammata che fuoriuscì dalla crepa illuminò la stanza in modo sinistro.
EH
EH
So che è corto, ma giuro che ci ho messo tutto il mio impegno
Il prossimo è il capitolo conclusivo
La fine
Oppure no?
Sarà Mugman a vincere...
O morirà e lascerà ad uno dei suoi amici il compito?
O, addirittura, se a vincere fosse Devil?
Perché se il sequel c'è, potrebbe non essere la fine...
Eh
Non vi dico nulla, ciauz
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