{22} Redenzione
-Prigioniero? Svegliati!-
Mugman si riscosse dal suo sonno agitato alle grida di suo fratello.
-Alzati, sfaticato! Sono venti minuti che ti chiamo!-
Per un secondo sembrò essere tornato a casa sua, con Cuphead che lo chiamava per la colazione mentre Kettle stava ai fornelli. Ma nulla di tutto ciò; era ancora nella cella spoglia, sdraiato sulla panca di legno con il foglietto per terra. Si stropicciò gli occhi assonnato e suo fratello prese a picchiare sul muro rabbiosamente.
-Subito!-
-Con calma... Che fretta c'è?-
Il sole stava timidamente facendo capolino da dietro uno dei palazzi della terza isola. Dovevano essere le otto o giù di lì. Dopo essere stiracchiato per bene, Mugman prese a bere dalla sua cannuccia.
-Che stai facendo?-
Il tono era sempre lo stesso, ma sembrava nascondere un velo di curiosità. Che la possessione gli avesse fatto dimenticare quello che faceva il fratello tutte le mattine circa?
-Bevo. Ho sete.-
Cuphead rimase in silenzio a fissarlo per un minuto. Poi afferrò la sua cannuccia e la riversò verso il basso. Non ne uscì nulla. Mugman squadrò il fratello perplesso, ma quel momento durò poco. Suo fratello gli lanciò una fulminata con la coda dell'occhio e riprese:
-Sbrigati! Il Diavolo ci sta aspettando!-
Mugman sospirò, prima di seguirlo. Ripassando davanti a tutte le celle, si soffermò a sbirciare in ognuna di loro per mera curiosità: in una stava una mosca che suonava tristemente un'armonica, in una un uccello viola che dormiva con il becco sotto l'ala, sette erano vuote, in una Porkrind, in un'altra due farfalle che dormivano abbracciate, in una una penna, in una tre amici crostacei e nell'ultima una rapa rossa. Sentiva la loro rassegnazione: dovevano essere anni che erano chiusi là dentro. Si rasserenò pensando che nessuno di loro fosse sveglio e che quindi non avrebbero potuto lanciargli quello sguardo triste, quello che tutti mandano ai condannati al patibolo. Cominciò a lavorare sul suo discorso:
Se doveva uscire di scena, voleva farlo con stile.
Werner si era acceso un sigaro e stava controllando l'ora, impaziente. Anche il Diavolo stava perdendo la pazienza, ma proprio quando gli venne l'idea di alzarsi e di andare a cercare il ragazzo di persona, Cuphead e Mugman entrarono nella stanza.
-Alla buon'ora, servo! Pensavo di averti detto di portarlo alle 7!-
-Chiedo perdono, Boss. Ho avuto difficoltà nel svegliarlo!-
-Perché non hai sparato a terra? Avrebbe funzionato!-
Cuphead non rispose.
-Non importa... Mugman! Dormito bene?-
Nessuna risposta.
-Hai avuto tempo per fare la tua scelta. Una notte. Cosa vuoi fare?-
Prima inspirò ed espirò, per calmarsi, poi rispose:
-Scelgo la seconda. Puoi tentarmi quanto ti pare, ma non lavorerò mai per te!-
Il Diavolo rise.
-Hai fegato... Peccato che tu non abbia deciso la prima!-
Schioccò le dita.
-Occupatene tu, Cuphead!-
Il ragazzo annuì e puntò il dito contro Mugman. Quest'ultimo lo lasciò fare, fissandolo tristemente.
-Le tue ultime parole?-
Chiese Devil beffardamente. Il ragazzo rimase con lo sguardo fisso negli occhi spenti di suo fratello. Valeva la pena tentare...
-Cuphead! So che sei lì dentro! Non lasciare che ti controlli! Tu non vuoi tutto questo!-
L'aura azzurra sul dito del rosso stava lentamente diventando arancione.
-Non è stata colpa tua!-
Cuphead sussultò, anche se poco, e il suo dito si abbassò di qualche millimetro.
-Siamo entrati tutti e due nel Casinò! Se avessi voluto impedire che questo accadesse, avrei dovuto fermarti alla prima partita, non tentare all'ultima solo per passare come l'unico dei due con buonsenso...-
Il rosso strinse i denti e cercò di costringersi a non ascoltare, con gli occhi ridotti a fessura.
-È stata colpa di entrambi. Se avessi cercato di lasciarmi a casa, non te lo avrei permesso. Anch'io ti ho sempre voluto bene, e mi sono dimenticato di dirtelo.-
Il dito tornò normale. Cuphead stava indietreggiando col busto, sempre col dito puntato ma ormai non più carico. Werner fissava la scena interessato e quasi commosso, ma Devil non era dello stesso parere:
-Uccidilo! Non abbiamo tempo per queste cose!-
L'espressione di suo fratello tornò inespressiva ed il dito si illuminò di arancione. Mugman sorrise e pensò:
-Valeva davvero la pena tentare...-
Aprì le braccia e chiuse gli occhi.
-Almeno, anche solo per un secondo, ho rivisto mio fratello in quegli occhi...-
Il colpo ancora non arrivava. Cuphead stava stringendo i denti, il suo cervello che lo pregava di sparare. Il ragazzo riaprì gli occhi solo per guardare suo fratello un'ultima volta e scorse in quelli di suo fratello qualcosa, uno scintillio che lo fece sussultare. Ma durò un secondo. Il colpo partì. Sollevò una quantità immonda di cenere reduce dalla sera prima, a tal punto che il Diavolo e Werner furono costretti a chiudere gli occhi ed a tossire, il secondo sputò addirittura il suo sigaro.
-Devo proprio dare l'ordine ad uno dei miei servitori di pulire questo pavimento... Matchstick ha lasciato un po' troppa sporcizia!-
Cuphead abbassò finalmente il braccio. Anche se era ancora inespressivo, qualcosa nei suoi occhi era cambiato.
-Finalmente abbiamo un oppositore in meno!-
Mugman era a terra e non respirava, il latte nella sua testa si era quasi completamente riversato sul pavimento. L'espressione era afflitta e giudicando dalla potenza del colpo (c'era un segno di bruciatura anche per terra accanto al corpo), era più che giustificata. Quell'immagine fece dimenticare a Werner di recuperare il suo sigaro. Si sentiva... Strano. Pensava che si sarebbe sentito felice
a quella vista, ma... Evidentemente, si sbagliava.
-Ora che questo piccolo intralcio è stato tolto dai piedi, non c'è assolutamente nulla che possa opporsi al mio dominio! Presto manderò Cuphead a cercare la Berg ed i suoi amichetti e li rinchiuderò in quelle celle rimaste libere finché non si sottometteranno anche loro!-
-Se vuole, posso andare subito Boss!-
-Che? Meglio di no... Prima dobbiamo diffondere la notizia che il loro nuovo eroe è morto! Tutti quelli che avevano intenzione di ribellarsi, non lo faranno più! Werner!-
Il topo sobbalzò mentre raccoglieva il suo sigaro e balbettò:
-S-Sì?-
-Di' ad uno dei messaggeri di rimuovere gli avvisi e di diffondere la notizia! Sarà un successone.-
-Subito...-
Si rimise il sigaro in bocca e fece un timido saluto militare, uscendo dalla stanza. Il Diavolo si alzò per svegliare in malo modo i prigionieri e dare anche a loro l'entusiasmante notizia, quando la voce atona del suo servitore lo fermò:
-Perché King Dice non porta fuori il corpo?-
-Pffft! King Dice! Meglio chiamarlo "Traditore Dice"! Si è licenziato ieri perché avevo... Ferito i suoi sentimenti!-
Fece suonare l'ultima frase come un'accusa e diede immediatamente le spalle a Cuphead per non dargli modo di rispondere.
Il colpo di pistola si sentì chiaramente anche fuori dalla grotta del Casinò. Dice si volse allarmato, mentre alcuni uccellini volavano via spaventati.
-Mugman deve aver fatto la sua scelta...-
Pensò il dado con un pizzico di amarezza.
-Non posso stare qui ancora per molto... Sono probabilmente il prossimo sulla lista!-
Alcuni abitanti della terza isola lo stavano fissando perplessi e si stavano sussurrano alle orecchie.
-E se non lo farà il Diavolo, lo farà il resto di Inkwell Isle!-
Il terreno lo risucchiò, trasportandolo nell'unico luogo sicuro ed insospettabile.
Grim sputò una fiammata sotto la pentola, scaldando un po' di tè. Hilda stava con il viso appoggiato ai gomiti, triste.
-Guarda che il latte si raffredda! Bevi!-
Le disse Beppi mentre Popper beveva dalla sua tazza.
-Non mi va...-
-Se non smetti di fare quella faccia, dovrò solleticarti finché non ridi!-
-Ahah... Non oseresti...-
Fece Hilda stancamente.
-Forse io no... Ma vuoi scommettere che qualcun altro sì?-
-Chi?-
La coda del drago prese a farle il solletico sotto le ascelle e sulla pancia. Tentò di trattenersi, ma poi scoppiò a ridere. Anche gli altri ridacchiarono, godendo di quel momento di felicità passeggero dopo la sera prima. Un leggero bussare alla porta li riscosse, facendo bloccare immediatamente la coda.
-Bussano? A quest'ora?-
Chiese il dottore sospettoso. I colpi alla porta tornarono, più forti. Grim si diresse verso di essa sussurrando a Maria:
-Vado ad apr-aprire... Nascon-ndete Hilda.-
Appena aprì la porta, si lasciò andare in un insipido monologo:
-Non ho t-t-tempo per le comp-pravendite... La t-torre è chiusa e...-
Vide chi stava sulla soglia e si zittì, impallidendo.
-Matchstick... Giusto? Posso entrare?-
Il drago richiuse la porta di scatto e vi premette la schiena contro.
-Grim... Che combini?-
Chiese l'ape con un tono stranito.
-Chi è alla porta?-
-N-N-Nessuno di cui pr-preoccuparsi!-
Sorrise mostrando le fauci e sussurrò a Psycot, il più vicino alla porta:
-Aiutami...-
Si premettero entrambi sul legno della porta con il sottofondo del bussare che si ripeteva, mentre il resto del gruppo lo fissava stralunato.
-Grim! Ti prego, fammi entrare!-
-Nossignore!-
-Non ha balbettato... C'è davvero da preoccuparsi!-
Fece Beppi azzardando qualche passo verso l'entrata.
-Se non volete aprirmi, entrerò da solo!-
Il drago sembrò spaventato.
-Non ti azzardare!-
ZAP! Da un buco apparso sul pavimento, King Dice fece il suo ingresso. Tutti si spaventarono alla sua vista.
-Oh.-
Impallidì anche lui leggermente.
-Berg. Ci sei anche tu.-
Hilda prima sussultò, fissandolo come se fosse un fantasma, poi strinse i pugni ed i denti e ruppe in un urlo, tentando di picchiarlo, e se non fosse stato per Rumor e Maria l'avrebbe probabilmente fatto. Dice si ritrasse, leggermente spaventato.
-Che cosa ci fai TU qui?!-
Chiese Moe, mettendosi davanti a Weepy per proteggerlo.
-Questo è probabilmente il posto più sicuro di tutta Inkwell! Ho sentito che neanche i messaggeri si avvicinano per il... pericolo drago...-
Grim sbuffò fumo, offeso.
-Non è un buon motivo per venire qui, Dice! Non hai bisogno di protezione!-
-E pensavo fossi in giro a far firmare contratti in modo... Subdolo!-
-Sono appena stato licenziato dal Diavolo! A dire il vero, MI sono licenziato... Non ho un altro posto dove stare!-
-Oh, mi dispiace così tanto...-
Fece Rumor sarcastica.
-Chi ci dice che non stia fingendo? Ah! E se fosse entrato con questa scusa per arrestarci?-
Ipotizzò Weepy tremando. Psycot e Grim si allontanarono di scatto dal nuovo arrivato.
-Non sto fingendo! Cosa posso fare per provarvi che sto dicendo la verità?-
Dice stava perdendo la calma, un fattore che giocò a suo svantaggio.
-Vattene immediatamente. Non ci fidiamo di uno come te.-
La voce fredda e velata d'ira di Hilda fu come una lacerante coltellata sul petto del dado. Il silenzio tornò a regnare nella stanza.
-Capisco... Nessuno di voi vuole fidarsi...-
Weepy e Moe si scambiarono un'occhiata incerta mentre Psycarrot non sapeva cosa dire.
-Dopotutto... Chi si fiderebbe di me?-
Cominciò a camminare lentamente verso la porta, sotto lo sguardo insofferente di Hilda e dispiaciuto del resto del gruppo. Si fermò, inspirò e poi disse, senza voltarsi:
-Prima di togliermi dai piedi... Voglio dire qualcosa che avrei dovuto dire anni fa...-
Si volse a mezzaluna, spaventato di dover affrontare lo sguardo dell'astrologa di nuovo.
-Rumor. Avevi ragione. Usare quell'incantesimo per i nostri scopi è stato immorale ed anche un po' banale. Il modo in cui hai difeso quel modo di pensare era ammirevole. Dico sul serio.-
L'ape non disse nulla, ma fece un timido accenno col capo, pur mantenendo uno sguardo dubbioso.
-Weepy.-
La cipolla guaì, spaventata.
-Sei entrato con lo scopo di aiutare i tuoi fratelli e sono stati loro ad aiutare te. Senza offesa, ma quel giorno avrei preferito fare il contratto ad uno solo di voi.-
Psycot annuì chiaramente, lanciando una repentina occhiata alla patata.
-Cala Maria. Eri piccola ed ho approfittato di questo per... Farti un contratto in modo subdolo.-
La sirena si portò istintivamente la mano alla cicatrice sulla spalla solo per poi staccarla con un gemito, indietreggiando fino al bordo opposto della vasca.
-Non avrei mai dovuto proteggerti perché dovevo assicurarmi una debitrice... Ma perché volevo aiutare una bambina in difficoltà.-
Maria continuò a non fidarsi, ma il suo sguardo si era ammorbidito.
-Beppi. I tuoi genitori non ti meritavano! Erano... Due approfittatori. Quasi insofferenti quanto me. È stato meglio per te crescere da solo. Fidati.-
Il clown arrossì di rabbia e gli urlò:
-Fatti gli affari tuoi!-
Popper gli poggiò la pinna sulla guancia pigolando.
-Grim. Invece, i tuoi sì che ti avevano a cuore. Sacrificarti per far loro un piacere è stato davvero nobile. Non so proprio dove hai trovato il coraggio di farlo.-
-Dove tu non lo troveresti mai...-
Sibilò Rumor. Il drago, invece, sorrise timidamente.
-Dottore.-
Una leggera pausa seguì questa parola. Khal stava in tutti i modi cercando di evitarlo con lo sguardo, ma due piccole lacrimucce cominciarono a formarsi nei suoi occhi. Sapeva quello che sarebbe venuto in seguito.
-Sua moglie era una donna molto fortunata, ad avere un marito così fedele.-
Tutti si stavano squadrando con occhi diversi, alla volta curiosi di scoprire di più ed alla volta comunque tristi per i loro amici. Gli occhi di Dice si spostarono sulla schiena di Hilda (sì, perché si era girata a metà del discorso a braccia incrociate, continuando a ripetersi di non piangere).
-Ed Hilda... Mi dispiace per i tuoi genitori. Ti volevano bene.-
Non ci riuscì: delle sottili lacrime cristalline le solcarono le guance, costringendola ad abbandonare la sua posa dura per ammorbidirsi.
-Con permesso.-
Fece un cenno con la mano e riprese la sua camminata verso la porta per uscire. I Root Pack annuirono all'unisono e la carota esclamò:
-Fermo un attimo, faccia cubica!-
King Dice si arrestò e si volse nuovamente di scatto, quasi non aspettasse altro.
-Non farti strane idee! Devo solo farti una domanda, prima che tu possa portare il tuo culo fuori da questa torre.-
Il dado inghiottì amaro, ma non si mosse.
-Sì?-
-Quando stavamo al Casinò ieri e tu hai avuto l'occasione di prendere l'anima di Mugman e mettere fine a tutto questo...-
Anche Hilda stava ascoltando attentamente, sguardo puntato su Psycot.
-Perché hai esitato?-
Dice socchiuse la bocca: non si aspettava certo questa domanda! E non aveva nemmeno una risposta! Era stata quella morsa allo stomaco, quel sentimento che lo perseguitava da anni ormai. Non se lo spiegava... Questa domanda e quella di Cuphead era quasi uguali e lui...
-Non... È un'ottima domanda...-
Abbassò lo sguardo.
-Quando... Credo che nel momento in cui... Ho guardato Mugman... Mi sono sentito... Strano...-
Il gruppo si scambiò occhiate confuse, mentre i Root Pack si sorridevano.
-Non sono riuscito a muovermi... Non so il perché... Voi e Cuphead andreste d'accordo!-
Si stava mettendo sulla difensiva; ogni volta che qualcuno riusciva ad eludere le sue difese emotive, si rendeva scorbutico, fissando quel qualcuno in tralice, assumendo un tono secco e ritraendosi leggermente nella direzione opposta. In pochi se ne accorsero e cominciarono a dubitare dei loro stessi sentimenti.
-In ogni caso, me ne vado!-
-Fermo lì!-
Il dado fece una smorfia ed obbedì.
-Io ti credo.-
-COSA?!-
Tutti (compreso Dice) fissarono Psycot basiti, Hilda più degli altri. La carota non abbandonò il suo sorriso sicuro.
-Già! Riesco a leggerlo nei tuoi occhi: stai dicendo la verità!-
-Non è il tuo forte nascondere le tue emozioni, vero Dice?-
Fece Moe sogghignando. Weepy si avvicinò al dado fino ad arrivargli accanto. Quest'ultimo sobbalzò e si allontanò di qualche passo, ancora confuso.
-Cosa?-
-Quello che ci hai appena descritto si chiama "senso di colpa", testa d'uovo!-
Scherzò Beppi a cui era tornato il buonumore. Anche Popper stava agitando le pinne, eccitato.
-Se loro si fidano, mi fido anch'io!-
Ed attraversò la stanza per raggiungere i Root Pack. Dice era ancora troppo sbigottito per dire qualcosa e sfilava lo sguardo sui quattro dalla sua parte senza dire nulla. Grim giochicchiò con i suoi artigli imbarazzato prima di dire:
-Beh... Se si f-fida Beppi, non p-posso che fare lo st-stesso! Anche v-voi mi avete da-dato una seconda chance!-
E con due miseri passi, raggiunse l'altro capo della stanza. Hilda mantenne il suo sguardo gelido fisso negli occhi di Dice, per nulla toccata da quel momento. Lentamente, anche Maria si affiancò a loro e Rumor si grattò la nuca prima di sussurrare all'astrologa:
-Scusa...-
E di raggiungere in volo il resto del gruppo. Dice trovò non sapeva nemmeno lui dove la forza di sorridere. Khal ridacchiò ed azzardò:
-Credo che andrò anch'io...-
-No, non lo farai.-
-No, non lo farò.-
Replicò immediatamente distogliendo lo sguardo ed arrossendo, ancora più imbarazzato di prima.
-Hilda... So che è una mossa azzardata e che... Tu e lui... Non andiate esattamente d'accordo...-
-Non andiamo esattamente d'accordo?!-
Sbraitò Hilda mentre il dottore si rannicchiava, spaventato.
-Ascoltami! Nessuno conosce il Casinò meglio di lui! È la nostra occasione per salvare Mugman...-
-Non lo capisci, Beppi? È troppo tardi per salvare Mugman!-
La crudezza di quella frase gelò la stanza in quel silenzio ovattato.
-Forse lo è per Mugman... Ma nessuno ha detto che lo sia per Cuphead!-
Si intromise Dice, tentando di suonare quanto più credibile possibile. Hilda rifletté su quella frase e poi sospirò.
-D'accordo. Avete vinto.-
Cominciarono dei gridolini di esultanza, ma la ragazza li spense immediatamente:
-Bada bene, stronzetto con la faccia quadrata: io non mi fido e non mi fiderò MAI di te! E se oserai fare qualche scherzo, troverai me ad impedirtelo! Sono stata chiara?-
-Cristallina, Berg!-
Hilda si zittì e lasciò che a prendere la parola fosse Khal:
-Conosci quel posto come le tue tasche, Dice! Che tattica usiamo?-
Ora che si era tornati a parlare la sua lingua madre, Dice si rilassò e prese a riflettere sulla domanda.
-Non servirebbe a niente entrare di soppiatto. E poi al Diavolo non piacciono i trucchetti! Contando che tutti i miei sudditi sono ridotti ad uno straccio, eludere la loro difesa non dovrebbe essere difficile!-
-Ma come hai detto tu, sono i TUOI sudditi! Perché dovrebbero attaccarti?-
Dice sospirò tristemente.
-Il loro contratto segna nero su bianco che devono seguire i miei ordini finché sono io stesso al servizio del Diavolo. Ora che non lavoro più per lui, sono sotto il suo controllo! E lui non ragiona come me, se ne frega che siano tutti feriti gravemente!-
-Li manderà comunque in battaglia...-
Esclamò Beppi. Nessuno era più tanto sicuro di quel piano.
-Sarà di sicuro meno impegnativo, contando che ci sono anch'io.-
-È proprio questo il punto, faccia cubica!-
Si volsero verso Hilda, senza capire.
-Tu non ci sarai!-
Un sussulto di gruppo spezzò il silenzio che si era creato dopo quell'affermazione.
-Come puoi dire una cosa simile, Hilda?-
Esclamò Moe piuttosto sconvolto.
-Non ti ricordi in che stato siamo tornati ieri sera?-
La ragazza rispose con gli occhi puntati sul dado:
-È vero, ma mi sento in dovere di ricordare che i suoi sudditi erano ancora in grado di combattere. Come hai detto tu, sarà più facile eludere la loro difesa. Credo proprio che non avremo bisogno del tuo intervento.-
Dice deglutì, prima di azzardare una risposta:
-Hilda...-
L'astrologa strinse gli occhi a due fessure.
-BERG! Volevo dire, Berg... Sii ragionevole: avete avuto difficoltà a battere me, figuriamoci cosa riuscirete a fare contro il Diavolo!-
-Noi non stiamo andando al Casinò per battere il Diavolo. Stiamo andando al Casinò per tirare fuori Cuphead... O Cup-evil, se preferisci! Dobbiamo solo tenerlo impegnato il tempo sufficiente da riuscire a trascinarlo fuori e credo proprio che noi da soli bastiamo ed avanziamo per questo lavoro. Tornati qui, tu e Rumor potrete cercare un incantesimo in grado di riportarlo alla normalità.-
Dice fu tentato di riferire che non era possibile, o che se lo fosse non era mai stato fatto prima d'ora e quindi nessun libro poteva avere la risposta al problema. Ma non disse nulla. Lo sguardo gelido dell'astrologa gli consigliò di non aprire bocca se non per chiedere informazioni, che è quello che fece:
-Quindi... Io che faccio?-
-Kettle sta di là. È troppo vulnerabile per combattere con noi, ma d'altra parte...-
Fece una leggera pausa puntando lo sguardo sul muro ed il dado tornò a respirare regolarmente.
-Non può rimanere qui senza una guardia, questo piano richiede la presenza di tutti noi e non ci penso neanche a lasciarti qui con lui da solo! Il che ci lascia, ahinoi, con un'unica soluzione...-
A questo punto anche i suoi amici si erano fatti curiosi.
-Sì?-
-Tu verrai con noi... Ma resterai con Kettle per evitare che venga colpito e non interverrai in battaglia se non quando te lo chiederemo noi e se te lo chiederemo noi. Così sapremo tenerti d'occhio ed in caso intervenire ad un tuo passo falso! Anche a costo di mandare a monte l'operazione...-
Nessuno si oppose o replicò, lasciando Dice a bocca asciutta. Non riusciva neanche a pensarci... Lui? A fare la retroguardia con un vecchietto che lo aveva già battuto una volta? Ma il fatto che nessuno disse nulla in suo favore gli fece capire che era meglio accettare questa condizione.
-Nessuno si fida di me... Magari, se faccio ciò che mi viene chiesto, ci ripenseranno...-
Non poté evitare di sentirsi infelice, ma annuì comunque.
-Molto meglio... Khal, vai a svegliare Kettle.-
-Cosa? Perché i...-
L'astrologa lo fulminò con lo sguardo e lui si corresse immediatamente:
-SUBITO! Vado subitissimo, immediatamente...-
E corse di sopra verso le camere, sotto le risate di Moe e Rumor.
-Si vede che era sposato!-
-Sa come prendere le donne!-
Maria diede uno schiaffo ad entrambi.
-Ma vi pare il momento di scherzare?-
-È sempre il momento di scherzare, Maria!-
Esclamò Beppi.
-Siate seri...-
La coda di Grim tentò di farle il solletico, ma lei non batté ciglio.
-Non lo soffro il solletico... Tu, di contro...-
Saltò fuori dalla vasca atterrando addosso al drago, prendendo a fargli il solletico. Tutti risero eccetto Dice.
-A quanto pare, l'atmosfera in questo gruppo è un via vai...-
Abbozzò un sorriso incerto, ma si volse per non farsi vedere.
Uno dei messaggeri entrò nella sala del trono trafelato, balbettando parole senza senso. Werner e Devil lo squadrarono perplessi.
-Beh? Che vuoi? Ti pare il modo di entrare?-
-Ci sono... I debitori... Vogliono vederla... Parlano di soldi... Mi serve una sedia...-
Uscì strusciando i piedi mentre Werner ed il Diavolo si sciambiavano un'occhiata.
-Werner...-
-Sì?-
Rispose incerto il topo abbassando le orecchie.
-Hai mandato un messaggio ad i tuoi amichetti dicendo della cattura di Mugman?-
-Mmmmmettiamo caso che io l'abbia fatto...
Il suo tono cantilentante gli diede la conferma. Prima fece una smorfia e poi gli urlò:
-Werner! Come hai osato fare una cosa del genere senza prima chiedere il mio consenso?-
La porta già socchiusa si spalancò ad una pedata della baronessa che fece il suo ingresso brandendo un fucile.
-Tu, brutto stronzo, ci devi delle spiegazioni!-
-Salvato dalla finezza di quella là...-
Il resto dei cattivi entrò nella stanza, tutti incazzati nello stesso modo.
-Buongiorno, Baroness... Qual buon vento ti mena?-
-L'unico che verrà menato, qui, sei tu!-
Urlò il capitano con le mani ai fianchi e la gamba di legno che batteva sul pavimento di roccia.
-Vogliamo i nostri soldi! Non solo, il ritiro del contratto!-
Intervenne Cagney mentre i due rospi annuivano a braccia incrociate.
-Vi servono proprio tanto questi soldi o siete solo avidi?-
-A chi hai dato dello spennato?!-
-Almeno non gli ha dato del pollo...-
Sussurrò Ribbit a suo fratello, facendolo ridere. Wally si girò di scatto verso i due e presero a tremare.
-Scusate?-
-Il punto di questa "gita di famiglia" era venire a reclamare i soldi!-
-I soldi? Sai chi se ne fotte dei soldi! Io voglio il ritiro del mio contratto!-
E puntò il fucile addosso al Diavolo che si stava spazientendo. Werner non interveniva nella discussione. Ben presto, Sally lanciava insulti e risatine all'uccello, questi si stava pistando con i fratelli rospi e Baroness e Briney non facevano altro che litigare, facendo a gara a chi urlasse di più.
-SILENZIO!-
Strillò Devil, alzandosi in piedi. Obbedirono tutti quanti, terrorizzati dalla sua stazza.
-Nessuno di voi riceverà denaro e non verrà ritirato nessun contratto! L'unica cosa che avete fatto è figure di merda! Se non fosse per Cuphead, a quest'ora avremmo ancora Mugman ad ostacolarci!-
-Cosa?-
Chiese Baroness seccata. Nella fretta, nessuno aveva notato il corpo di Mugman al centro della stanza. Briney le diede una gomitata, pallido come un cencio, e le puntò il pavimento. La baronessa impallidì come il resto del gruppo a quella vista. Gli stessi sentimenti che avevano prima invaso il ratto investirono i suoi amici che non seppero più che dire. Cuphead entrò nella stanza, con il volto ancora inespressivo.
-Avete chiamato, Boss?-
-No, non... Già che sei qui, caccia questi scocciatori a pistolate nel culo!-
Il ragazzo fece per obbedire, quando il messaggero tornò nella stanza allarmato.
-STANNO ARRIVANDO!-
-Per la miseria! Chi altri?-
Ringhiò esasperato il Diavolo, alzando gli occhi al cielo.
-Ho visto Berg! E... E anche quel grosso drago color pistacchietto...-
-Grim?-
Esclamarono Wally e Baroness all'unisono, come riprendendosi da un coma. Il Diavolo si risedette con un'espressione stupita ed intrigata.
-Sono qui pensando di essere in tempo per Mugman? Sono più leali di quanto pensassi...-
Cuphead inclinò la testa al lato senza capire, in attesa di direttive.
-E se facessimo un patto?-
Sorrise malevolo.
-Se voi mi aiutate ad eliminare quegli intralci, io ritirerò il vostro contratto e vi darò i soldi! Ci state?-
Tutti si scambiarono un'occhiata di intesa. Subito dopo, si precipitarono fuori.
-Werner!-
-Signorsì!-
Fece il topo fermandosi sull'uscio della porta.
-Liberati del corpo!-
-C-Cosa?-
-Non mi va che appesti la stanza... E poi, vederlo mi fa venire l'urto dei nervi.-
Il tedesco esitò.
-Stai bene, Werman? Mi sembri un po' pallido...-
-No, nulla... Ci penso subito.-
Titubante, si inginocchiò accanto al ragazzo e lo prese in braccio, distogliendo lo sguardo. Si incamminò al seguito degli altri rallentando apposta l'andatura. Cuphead fece per seguirlo, ma il Diavolo lo fermò:
-Calmo... Aspettali qui dentro con i tuoi collaboratori! Nel caso in cui quegli inetti vengano uccisi, qualcuno di guardia dovrà restare!-
E si accese un sigaro ghignando soddisfatto.
TAN TAN TAAAAAAN
Perché tanto dramma?
PERCHÉ LA BATTAGLIA FINALE È VICINA!
Ci sarà un modo per recuperare Cuphead?
Ci sarà un modo di riportare Mugman in vita?
Sopraviveranno tutti in questo scontro epico?
King Dice ha vere intenzioni o anche lui nasconde un secondo fine?
Scopriremo nei prossimi capitoli!
Btw, siamo finalmente tornati ad una dimensione umana per un capitolo...
COMMENTATEEEEE!
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