Capitolo 13

«Allora fratellino, vuoi dirci dove scappi ogni venerdì sera oppure è un mistero? Siamo le tue sorelle, anche se fosse un mistero, dovremmo saperlo!»

«Arya smettila di stressarmi, puoi stare tranquilla, non sono in pericolo, vado solo da un'amica.»

«Preoccupata? Ma io non sono per nulla preoccupata per te, so perfettamente che te la sai cavare. Io volevo solo sapere se c'era qualche ragazza di mezzo ed ho proprio ragione. Dai, raccontami di lei.»

«Arya sei tremenda. Fatti gli affari tuoi. Carin non è nessuno, è solo un'amica con cui passo qualche sera. Ti voglio bene ma devi capire quando esageri, tipo ora.»

«Ma io...»

«Ma tu un cazzo Arya, devi capire quando è il momento di smettere d'insistere, tipo in questo esattissimo istante. Se non ne voglio parlare, non ne parlerò, che tu sia mia sorella non me ne può fregar di meno, pensa alla tua vita e impicciati in quella di Emily se proprio devi dare fastidio a qualcuno.»

«Ma sono tua sorella...mi preoccupo per te.»

«Piantala Arya. Tu non ti preoccupi minimamente per me, l'hai ammesso tu prima. L'unica cosa che ti importa è il gossip.»

«Volevo solo avere un momento normale tra fratello e sorella.»

«Ma noi non siamo normali. Queste cose se vuoi puoi farle con Emily. Tu non sei mai riuscita ad essermi veramente d'aiuto. L'unica persona che mi capiva veramente è nostro fratello, Richard, che però sta dall'altra parte del mondo.»

Mia sorella mi guarda rattristata.

«Lo sai che manca anche a noi Richard, ma non possiamo impedirgli di vivere i suoi sogni.»

«Voi di Richard ve ne siete totalmente dimenticate, vi avete a vicenda e questo vi basta, del resto delle persone non ve ne frega assolutamente nulla.»

«Ma non è vero.»

«Oh ma dai, se non fosse così vi sareste rese conto che ho litigato con Jake.»

«Cosa? Hai litigato con Jake?»

«Si Arya, un bel po' di tempo fa, ma ormai abbiamo fatto anche pace, eppure non vi siete mai rese conto di quanto io stessi male.»

«Ma tu non parli mai con noi, se ce ne avessi parlato...»

«Cosa avreste fatto? Non mi avreste dato mezzo consiglio utile perché voi siete troppo diverse da me. Abbiamo sempre saputo questa cosa e abbiamo avuto una certa distanza tra di noi. Perché buttarla giù? È stato carino lo spettacolino della famiglia perfetta nonostante tutto, ma ora mi sono stufato.

L'unica persona in questa famiglia che mi capiva era Richard ma adesso lui se n'è andato dall'altra parte del mondo e io lo sto odiando, perchè mi ha lasciato solo con voi arpie. Arya mettiti bene in quella testa che io non voglio avere nulla a che fare con voi, siete il genere di persone che io non ho mai sopportato e posso anche volervi tutto l'affetto che volete perchè siete comunque le mie sorelle, ma questo non cancella il fatto che a voi non sia mai importato nulla di me. Non dirmi che non è vero perchè io non mi ricordo neanche una volta in cui voi abbiate provato ad ascoltarmi o banalmente a passare del tempo con me. Ora fammi il fottuto favore di uscire da questa stanza.»

Mia sorella scappa via dalla mia camera con le lacrime agli occhi e poco dopo la porta della mia stanza sbatte, ad entare è Emily, seguita in modo timido da Arya.

Emily mi guarda infuriata. Come al solito, quando una delle due sta male, l'altra corre, ma nessuna delle due si è mai preoccupata di me.

«Come ti sei permesso di ferirla.»

«Come al solito sono sempre io il mostro Emily. Ma ti sei mai chiesta quanto voi abbiate ferito me, tutte quelle volte in cui io stavo male e avevo biosogno di qualcuno, voi dove eravate? A mettervi il vostro smalto del cazzo o a comprarvi gli ennesimi, inutili, vestiti orrendi. Dove eravate quando Richard è partito e io avevo bisogno di qualcuno che mi tirasse su il morale. Dove eravate quando ho litigato con Jake e ho smesso di dormire la notte.

Non provare a dirmi che sono io che vi allontana, perchè è fin da quando ne ho memoria che a voi non frega nulla di me, quindi fatemi il fottutissimo piacere di uscire da questa stanza e di tornare a fregarvene di me, perchè questo finto interesse è ridicolo.

Ammettete a voi stesse che siete delle egoiste del cazzo che volevano solo un po' di gossip perchè la vostra vita è talmente piatta che dovete nutrirvi di quella degli altri.

Ora ditemi, ha fatto male? Bene, perchè non è neanche un briciolo di quello che per diciassettene anni ho provato io e voi non ve ne siete mai accorte, ma ora sono stufo di fingere.»

Emily mi guarda infuriata, Arya piange di più e nello sguardo di entrambe leggo delusione, come se io le avessi deluse. Ancora una volta non si sono rese conto delle mie parole, ancora una volta si sono dimostate egosite.

Così, io stufo di stare lì, mi alzo ed esco senza aspettare una risposta. Me ne vado nel silenzio e loro, ancora una volta, non muovono un dito. Non si sono mai mosse per me.

****

Il solito campanellino annuncia la mia entrata.

So che oggi non è venerdì e non è neanche sera, ma quando ho iniziato a camminare non ho pensato a dove stessi andando, mi sono solo ritrovato davanti al luogo che mi sta cambiando la vita.

É quando entro e la vedo che realizzo che io ho biosgno di parlarne con lei e che non sono venuto qui a caso. Avevo bisogo di vederla.

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