decimo capitolo

Jennie e Jungkook, una volta scesi dall'aereo, si trovarono immersi in una luce calda e accogliente che attraversava le grandi vetrate dell'aeroporto. Entrambi si sentirono un po' stanchi dal lungo volo, ma l'eccitazione di essere in una nuova città era palpabile.

"Facciamo una foto qui", suggerì Jennie con un sorriso, notando un angolo panoramico dell'aeroporto con una vista spettacolare sulla pista e sul cielo azzurro. Jungkook annuì, tirando fuori il suo telefono. Si avvicinarono e si scattarono una serie di selfie, ridendo mentre cercavano di trovare l'angolazione perfetta.

"Questa è bella!", disse Jungkook, mostrando una delle foto a Jennie.

"Sì, mandiamola ai ragazzi", rispose lei, sorridendo. Aprirono subito la chat di gruppo e caricarono le foto. "Finalmente arrivati! Siamo pronti per esplorare!" scrisse Jennie sotto una delle immagini.

Poco dopo, i messaggi iniziarono ad arrivare velocemente.

Lisa: "Siete così carini! Divertitevi tantissimo!!"

Jimin: "Non dimenticate di provare il cibo locale! Vi invidio!"

Rosé: "Voglio una foto al tramonto, mi raccomando! 🥰"

Jennie e Jungkook risero leggendo i messaggi. Si avviarono verso il ritiro bagagli, chiacchierando entusiasti sui piani che avevano per il loro soggiorno.

"Che ne dici di andare subito alla villa e poi esplorare un po' la città?" propose Jennie, tirando il suo trolley. Jungkook fece cenno di sì, già immaginando di perdersi tra le strade affollate, scoprendo nuovi posti e godendosi il tempo insieme.

Una volta recuperate le valigie, si diressero all'uscita, dove li attendeva un'auto per portarli in hotel. Appena saliti, Jennie appoggiò la testa sulla spalla di Jungkook, sentendosi finalmente rilassata. "Non vedo l'ora di vedere tutto", sussurrò.

"Nemmeno io", rispose Jungkook, stringendola leggermente a sé. Con un sorriso sulle labbra, i due guardarono la città scorrere fuori dal finestrino, pronti a vivere la loro avventura


(Jennie e jk che mandano foto agli altri )

Nel frattempo

Nella lussuosa villa inferno, la giornata scorreva in modo inaspettato e intenso, con diversi appuntamenti sparsi in luoghi esclusivi di Dubai.

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Jieun e Jackson si trovavano su una terrazza panoramica di un ristorante di lusso, con vista mozzafiato sul Burj Khalifa, al tramonto. L'atmosfera era perfetta, con la luce dorata che avvolgeva i loro volti mentre parlavano fitto. Jackson, seduto accanto a Jieun, sembrava rapito dal suo sguardo.

"Non avrei mai immaginato di trovarmi qui a Dubai, e con te, in un posto così speciale," le disse, con un sorriso dolce, mentre le sfiorava la mano. Jieun lo guardava con occhi scintillanti. "Anche io non pensavo che sarebbe successo così, ma in qualche modo mi sembra... giusto," rispose lei, con una nota di tenerezza nella voce. C'era una chiara intesa tra i due, come se il mondo si fosse fermato per un attimo solo per loro.

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Jaemin e Danielle, invece, passeggiavano lungo la spiaggia di Jumeirah, con i piedi affondati nella sabbia dorata. La brezza marina rinfrescava l'aria calda e il rumore delle onde rendeva tutto ancora più intimo. Jaemin sorrideva costantemente, cercando ogni pretesto per far arrossire Danielle, che si stava aprendo piano piano.

"Ti sei mai innamorata in un posto così?" le chiese Jaemin, con un sorriso malizioso. Danielle, presa alla sprovvista, arrossì visibilmente e rise nervosamente. "Non credo che ci sia un posto più romantico di questo," rispose lei, cercando di evitare lo sguardo intenso di Jaemin. Lui si avvicinò leggermente, cercando il contatto visivo. "Forse potremmo scoprire insieme quanto può diventare romantico." Danielle lo guardò, il cuore che batteva forte. La loro conversazione era leggera, ma ogni frase portava con sé un gioco di seduzione velato.

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Ji-a, Yuta e Kihyun erano in un altro angolo della villa, seduti su un divano bianco accanto a una grande piscina illuminata. I due ragazzi sembravano in una gara di charme, cercando di catturare l'attenzione di Ji-a, che si godeva l'attenzione di entrambi, sorridendo compiaciuta.

Yuta fu il primo a prendere l'iniziativa. "Ji-a, ti ho mai detto quanto il tuo sorriso possa illuminare una stanza?" le chiese, guardandola intensamente negli occhi. Kihyun, non volendo essere da meno, rispose subito: "Credo che il suo sorriso possa illuminare non solo una stanza, ma l'intera Dubai." Ji-a rise, apprezzando i tentativi di entrambi di conquistarla. "Voi due siete troppo divertenti," rispose, giocosa. Ma nel suo sguardo c'era una scintilla di interesse, che lasciava capire che stava lentamente decidendo chi dei due avrebbe prevalso.

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Hyunjin e Sihyeon si erano trovati in un angolo tranquillo della villa, lontano dagli altri, seduti su comode poltrone a bordo piscina, circondati dalle luci soffuse della sera. La conversazione tra loro era più intima, non c'era gioco di seduzione, ma una sincera curiosità di conoscersi meglio.

"Qual è il tuo sogno più grande?" chiese Hyunjin, guardandola con un'espressione seria, ma dolce. Sihyeon si prese un momento per rispondere. "Credo che sia quello di trovare un equilibrio nella mia vita, qualcuno con cui condividere tutto, i successi e le difficoltà," disse, con sincerità. Hyunjin annuì, rispettando la sua risposta. "E tu?" chiese lei, ricambiando la domanda. Hyunjin sorrise lievemente. "Il mio sogno più grande? Forse trovare qualcuno che mi capisca davvero. Non solo per quello che faccio, ma per quello che sono."

Il loro scambio era profondo, e c'era un chiaro rispetto reciproco. Tra una domanda e l'altra, si stavano avvicinando sempre più, non solo come coppia, ma come persone.

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Hyunjin e Sihyeon entrarono nella villa inferno con una valanga di buste, sorridenti e stanchi, ma decisamente soddisfatti del loro shopping. Avevano comprato una quantità enorme di cibo e vestiti, sapendo che presto tutti avrebbero avuto bisogno di qualcosa di buono da mangiare e di abiti comodi per rilassarsi.

Tra la spesa, Hyunjin aveva scelto una varietà incredibile di frutta esotica che avevano trovato nei mercati di Dubai. C'erano mango succosi, papaya matura, frutti del drago dai colori vivaci, melograni e datteri freschi, tipici della regione. Sihyeon, invece, si era concentrata sulla colazione, comprando croissant al burro, pane fresco, marmellate di ogni tipo, insieme a cereali ricchi di fibre e yogurt naturale, perfetto per iniziare la giornata con energia.

Per i pasti principali, avevano acquistato una selezione di carni e pesci freschi. Hyunjin aveva scelto carne di agnello e manzo di ottima qualità, ideale per grigliate o stufati, mentre Sihyeon aveva optato per pesce fresco, inclusi gamberetti giganti, branzino e calamari, perfetti per una cena di mare. Non mancavano le opzioni fritte, come samosa farcite e falafel croccanti, tipici della cucina mediorientale, ideali per uno spuntino rapido.

Tra le cose dolci e salate, c'erano dolcetti tradizionali come i baklava carichi di miele e pistacchi, oltre a luqaimat, piccole palline dolci ricoperte di sciroppo, perfette per soddisfare ogni desiderio di dolcezza. Per gli amanti del salato, c'erano zaatar manakish, focaccine piene di erbe aromatiche e formaggi speziati, insieme a hummus e baba ghanoush, perfetti da accompagnare con pane pita caldo.

Le bevande gassose e l'alcol non potevano mancare: Hyunjin aveva preso diverse bottiglie di cola e soda aromatizzate, insieme a birre locali e una selezione di vini bianchi e rossi di qualità. Sihyeon, pensando ai più nottambuli, aveva scelto anche un paio di bottiglie di champagne per festeggiare qualche occasione speciale.

Inoltre, non potevano dimenticare il caffè: avevano comprato caffè arabo tradizionale, conosciuto per il suo aroma speziato, insieme a una vasta scelta di merendine locali. I Camel Milk Chocolates erano tra le loro preferite, cioccolatini fatti con latte di cammello, un'autentica prelibatezza di Dubai, e i Ma'amoul, biscotti ripieni di datteri e noci, perfetti per accompagnare il caffè.

Oltre al cibo, i due avevano riempito le buste con una serie di vestiti, sia intimo femminile che maschile. Sihyeon aveva scelto per sé intimo di seta dalle tonalità morbide come rosa cipria, verde smeraldo e avorio, mentre Hyunjin aveva optato per completi intimi eleganti, ma comodi, con boxer in cotone traspirante e t-shirt basic. Avevano pensato anche agli altri, comprando qualche capo extra, nel caso qualcuno ne avesse bisogno.

"Abbiamo preso di tutto," disse Hyunjin con un sorriso soddisfatto, mentre Sihyeon annuiva, sollevando una busta piena di snack. "Credo che qui non ci mancherà nulla per un bel po'."

Ora che erano tutti tornati nella villa inferno, era tempo di rilassarsi, godersi il cibo e conoscersi meglio. Le coppie stavano già iniziando a scambiarsi sguardi curiosi, consapevoli che la convivenza avrebbe riservato sorprese e forse, nuove relazioni si sarebbero formate...

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Jieun e Jackson
Jaemin e Danielle
Ji-a e yuta + kihyun
Hyunjin e sihyeon

Il conduttore apparve sullo schermo con il solito sorriso rassicurante e, dopo aver salutato calorosamente i partecipanti, si rivolse a tutti con tono curioso.

"Buongiorno a tutti! Spero che abbiate trascorso delle piacevoli ore insieme ieri. Oggi sono molto curioso di sentire come sono andati i vostri appuntamenti! Iniziamo con Jieun e Jackson. Come è andata tra di voi?"

Jieun arrossì leggermente, scambiandosi uno sguardo con Jackson. Lui sorrise con calma e prese la parola per primo.

"È stato un incontro interessante. Abbiamo parlato molto, c'era una bella sintonia... anche se credo che entrambi fossimo un po' nervosi all'inizio."

Jieun annuì, aggiungendo: "Sì, però alla fine abbiamo trovato un buon ritmo. Siamo riusciti a rilassarci e ci siamo goduti la serata."

Il conduttore annuì soddisfatto. "Bene, suona come un appuntamento riuscito! Ora tocca a Jaemin e Danielle. Com'è andata per voi?"

Jaemin si grattò la nuca, un po' imbarazzato. "È stato... interessante. Abbiamo scoperto che abbiamo gusti molto diversi, ma non è stato un problema. Abbiamo riso molto, in realtà."

Danielle sorrise, incrociando le braccia. "Sì, è vero. Anche se siamo diversi, penso che sia stato un appuntamento divertente. C'è stata una buona connessione, anche se magari non siamo sulla stessa lunghezza d'onda in tutto."

"Perfetto! A volte le differenze possono essere interessanti," commentò il conduttore. "Adesso passiamo al gruppo più numeroso: Ji-a, Yuta e Kihyun. Una dinamica particolare, come è andata tra di voi?"

Ji-a prese un respiro profondo e sorrise. "Beh, è stato sicuramente... movimentato! Kihyun ha tenuto un po' banco con le sue storie, e io e Yuta ci siamo trovati bene. È stato piacevole passare del tempo con entrambi, ma forse a tratti era un po' difficile gestire la conversazione a tre."

Yuta ridacchiò, aggiungendo: "Sì, abbiamo dovuto trovare un equilibrio, ma direi che alla fine ci siamo riusciti. Kihyun ha sempre qualcosa di interessante da dire, quindi non c'è stato silenzio!"

Kihyun, visibilmente divertito, annuì con entusiasmo. "Lo ammetto, parlo troppo! Ma è stato davvero divertente."

Il conduttore sorrise. "Fantastico! Sembra che abbiate trovato il modo di bilanciare tutto. Infine, Hyunjin e Sihyeon, raccontateci del vostro appuntamento."

Hyunjin guardò Sihyeon con un leggero sorriso. "È stato un appuntamento rilassante. Abbiamo avuto una conversazione profonda, ci siamo capiti bene. Mi è piaciuto molto il tempo trascorso con lei."

Sihyeon arrossì, ma sorrise dolcemente. "Anche per me è stato molto piacevole. Hyunjin è una persona con cui è facile parlare e c'è stata una bella energia tra di noi."

Il conduttore applaudì soddisfatto. "Wow, sembra che ognuno di voi abbia avuto esperienze diverse ma arricchenti. Sono curioso di vedere come queste dinamiche si evolveranno! Restate sintonizzati, perché la giornata è ancora lunga e le sorprese non mancheranno."

Il conduttore fece una pausa teatrale, guardando i partecipanti con un sorriso enigmatico prima di annunciare la prossima sorpresa della giornata.

"Come sapete, è giunto il momento di cambiare le coppie per la seconda notte. La scorsa serata è stata interessante, ma ora vedremo come vi troverete con nuove dinamiche!" Il suo sguardo curioso passava da un partecipante all'altro, godendosi l'attesa.

I ragazzi sembravano nervosi, ma anche eccitati per quello che stava per succedere. Il conduttore continuò.

"Stavolta, vi divideremo in coppie leggermente diverse. Ecco come dormirete stanotte!"

Jieun si trovò accoppiata con Jaemin. Entrambi si scambiarono uno sguardo sorpreso, ma poi risero timidamente, apparentemente pronti a scoprire cosa sarebbe accaduto.

Jackson avrebbe passato la notte con Danielle. Jackson sembrava a suo agio, mentre Danielle gli sorrise, curiosa di conoscere meglio il ragazzo.

Il gruppo successivo suscitò qualche sguardo intrigato: Ji-a avrebbe condiviso la serata con Hyunjin, mentre Yuta e Sihyeon avrebbero trascorso la notte insieme. Kihyun, rimasto senza un partner diretto per la notte, fece una smorfia scherzosa.

"Beh, Kihyun, non ti preoccupare," scherzò il conduttore. "Abbiamo pensato a tutto: tu avrai la tua stanza da solo per questa serata. Considerala una piccola pausa!"

Tutti risero alla battuta, ma si percepiva una leggera tensione nell'aria. Le nuove combinazioni avrebbero certamente portato a dinamiche differenti e ognuno era curioso di scoprire come sarebbe andata. Il conduttore concluse con un tono divertito:

"Ora che sapete con chi passerete la notte, preparatevi! Le prossime ore saranno cruciali per capire meglio le vostre affinità. Ci vediamo domani mattina per sentire tutto quello che avrete da raccontare. Buona serata!"

Con un ultimo sorriso enigmatico, il conduttore sparì dallo schermo. I partecipanti rimasero in silenzio per qualche secondo, assimilando le nuove coppie, poi iniziarono a chiacchierare tra di loro, cercando di rompere il ghiaccio con i nuovi compagni per la notte.

..

Le nuove coppie si avviarono lentamente verso le stanze assegnate per la notte. L'atmosfera era un po' tesa, ma anche carica di curiosità. Ognuno di loro si chiedeva come sarebbe stata la notte, con una nuova persona al proprio fianco.

Jieun e Jaemin arrivarono per primi nella loro stanza. L'ambiente era accogliente, con luci soffuse e un leggero profumo di lavanda nell'aria. La stanza aveva due letti, ma sembrava abbastanza intima. Jaemin cercò di rompere il ghiaccio con un sorriso timido: "Sembra carino qui, no?" Jieun annuì, leggermente nervosa ma allo stesso tempo intrigata. Si sedettero entrambi sui letti opposti, scambiandosi qualche sguardo furtivo. Iniziarono a parlare di cose semplici: musica, film, interessi comuni. La conversazione scorreva meglio di quanto entrambi si aspettassero, e lentamente cominciarono a sentirsi più a loro agio.

Nel frattempo, Jackson e Danielle trovarono la loro stanza, che era decorata in modo più moderno, con pareti bianche e dettagli metallici. Jackson, sempre sicuro di sé, si lanciò subito sul letto e fece una battuta per sciogliere l'atmosfera: "Beh, almeno qui c'è spazio per fare acrobazie, se volessimo!" Danielle rise, un po' nervosa, ma apprezzava il tentativo di alleggerire la tensione. Si sedette sul letto accanto al suo, e cominciarono a chiacchierare del giorno appena trascorso. Jackson si aprì un po', raccontando alcune storie personali che fecero sentire Danielle più vicina a lui. Si ritrovarono a ridere insieme, sentendo che tra loro c'era una connessione nascente.

Ji-a, Hyunjin e Yuta ebbero una sorpresa quando scoprirono che la loro stanza aveva un letto matrimoniale e un piccolo divano. Ji-a, imbarazzata, propose subito che uno dei due ragazzi prendesse il divano. Hyunjin si offrì subito: "Io prendo il divano, non preoccuparti." Yuta sorrise e annuì, felice di evitare di dover scegliere. Nonostante la situazione un po' imbarazzante, i tre si sistemarono e iniziarono a parlare. La conversazione si spostò rapidamente su temi più personali: sogni, ambizioni, paure. Si ritrovarono a scherzare e a sentirsi più a loro agio l'uno con l'altro, anche se la presenza di tre persone nella stanza rendeva tutto un po' più complicato.

Kihyun, rimasto solo nella sua stanza, si sentì stranamente sollevato. Anche se la solitudine poteva sembrare scomoda, in quel momento gli sembrava una pausa necessaria. Si distese sul letto e si mise a pensare a come gli altri stessero affrontando la situazione. Gli mancava un po' di compagnia, ma sapeva che il momento per lui sarebbe arrivato. Decise di ascoltare un po' di musica e lasciarsi trasportare dalle sue riflessioni.

Con il passare delle ore, nelle diverse stanze l'atmosfera si fece più rilassata. Le coppie si scambiavano sguardi più dolci e battute più affettuose. Anche se la situazione era nuova per tutti, iniziavano a sentirsi un po' più vicini, come se, piano piano, le barriere iniziali si stessero abbassando.

Nel mentre nella villa paradiso..

La sera era calata, e nell'aria c'era un'atmosfera di mistero. Il conduttore aveva organizzato una festa a sorpresa per tutti i partecipanti, a tema mascherata. Ogni ragazzo e ragazza era stato chiamato a prepararsi per l'evento senza sapere cosa aspettarsi. Le luci soffuse, le maschere elaborate e gli abiti eleganti rendevano tutto magico. Nessuna regola, nessuna formalità: solo il divertimento.

Il conduttore, con un largo sorriso sul volto e maschera dorata, accolse tutti nel salone decorato, dove musica vivace e luci colorate riempivano l'aria.

"Benvenuti alla serata mascherata!" disse con entusiasmo, mentre i partecipanti entravano uno ad uno. "Oggi non ci sono regole, niente limiti. Voglio che vi divertiate, che siate voi stessi e che lasciate fluire la serata come preferite. Questa festa è per voi, per sciogliervi e magari per avvicinarvi ancora di più l'un l'altro. Ballate, ridete, parlate... e chissà, potrebbero nascere nuove connessioni. Che la mascherata abbia inizio!"

I ragazzi e le ragazze, già vestiti in modo impeccabile, si guardarono intorno, cercando di riconoscersi dietro le maschere. L'eccitazione nell'aria era palpabile.

Jimin, con un elegante vestito nero e maschera argentata, si avvicinò a Taehyung, che indossava una maschera nera intricata. "Allora, cosa pensi di tutto questo?" chiese Jimin, dando un'occhiata al gruppo di persone già impegnate nelle prime conversazioni.

Taehyung sorrise enigmatico, aggiustandosi la maschera. "Mi piace l'idea di non avere regole. Chi sa cosa potrebbe succedere stanotte?" rispose, con il suo solito tono rilassato. "E poi... chissà chi si nasconde dietro alcune di queste maschere."

Jin si unì a loro, ridacchiando. "Scommetto che qualcuno si rivelerà diverso da come lo conosciamo. È interessante vedere tutti così, senza dover seguire nessuna regola." Poi, scrutò la stanza. "Vedo già alcune persone che sembrano più rilassate."

Dall'altro lato della stanza, Yeji e Lalisa, con maschere elaborate e vestiti scintillanti, parlavano tra loro, sorseggiando dei cocktail. "Devo ammettere che questa festa è diversa da tutto il resto che abbiamo fatto finora," disse Yeji, guardando la folla in movimento.

Lalisa annuì. "Mi piace l'idea di potermi mescolare senza essere riconosciuta subito. È una specie di gioco, no? Chi riconosce chi? E chi farà la prima mossa?" disse, sorridendo maliziosa mentre i suoi occhi seguivano qualcuno nella sala.

Nel frattempo, Namjoon e Hoseok stavano chiacchierando vicino al buffet. Namjoon, sempre riflessivo, osservava la scena e disse: "Sai, è interessante vedere come una maschera possa cambiare la dinamica. Tutti sembrano più liberi di esprimersi."

Hoseok ridacchiò. "Esatto! Stasera è il momento perfetto per lasciarsi andare. Nessuno ti giudica quando non sa chi sei. Potrei fare qualcosa di totalmente pazzo e la colpa sarebbe... della maschera!" scherzò, facendo una piroetta per enfatizzare le sue parole.

Rose e Jisoo, invece, si trovavano vicino alla pista da ballo. Jisoo, con la sua maschera delicata color oro, disse: "Scommetto che qualcuno si lancerà in qualche ballo strano prima o poi. Ho già visto Taehyung fare un passo avanti."

Rose rise. "Oh, Taehyung sarà il primo, ne sono sicura. E poi, Jimin lo seguirà subito." Fece una pausa, osservando le altre coppie che cominciavano a muoversi verso la pista. "Ma guarda chi c'è lì... Kai e Ahyeon stanno già parlando fitto fitto."

In effetti, Kai, con una maschera nera e oro, stava conversando con Ahyeon, che sorrideva mentre parlavano. "Non mi aspettavo una festa così," disse Ahyeon. "È come essere in un film."

Kai annuì, apprezzando l'atmosfera. "È interessante, vero? Non capita spesso di essere in un ambiente dove puoi davvero lasciarti andare."

Dall'altra parte della stanza, Baekhyun e Yujin stavano discutendo animatamente di musica, mentre San osservava il tutto con un bicchiere in mano, cercando qualcuno con cui ballare. Beomgyu e Taemin, invece, avevano già deciso di fare squadra per il resto della serata, scambiandosi battute e ridendo insieme.

Con il passare della serata, il gruppo si mescolava sempre di più. Le conversazioni si intensificavano, e dietro le maschere le persone si sentivano più libere di esprimere i loro veri sentimenti. La festa continuava, tra balli, risate e piccoli momenti di connessione. Chi sapeva cosa sarebbe successo prima che la notte finisse? Forse, alcune di quelle maschere nascondevano sentimenti ancora più profondi.

Mentre la festa in maschera proseguiva con musica e risate, la tensione tra Lisa e Namjoon iniziava a crescere. Si erano avvicinati alla festa insieme, ma durante la serata qualcosa aveva fatto scattare la gelosia di Lisa. Notava come Namjoon parlasse spesso con Jisoo e Rose, il che, pur non essendo insolito, quella sera sembrava irritarla di più.

La musica continuava, e Jimin, sempre energico, trascinava Taehyung e Jin nella danza, con Hoseok che rideva e aggiungeva nuove mosse alla coreografia improvvisata. Yoongi, d'altra parte, osservava la scena tranquillo, con il suo bicchiere in mano, probabilmente pensando a qualche nuova melodia da creare.

San e Taemin erano immersi in una conversazione con Yeji e Lalisa, ridendo allegramente, ma bastava uno sguardo per capire che Lisa non stava più prestando attenzione a nulla di ciò che dicevano. Il suo sguardo era fisso su Namjoon, che in quel momento rideva a una battuta di Jisoo.

L'atmosfera diventava tesa quando Lisa si avvicinò a Namjoon, trattenendo a stento la sua frustrazione. "Ci possiamo parlare?" chiese, cercando di mantenere un tono calmo, ma i suoi occhi tradivano il nervosismo.

Namjoon la seguì fuori dalla sala, dove il brusio della festa si affievolì dietro di loro. Non appena furono soli, Lisa esplose: "Davvero, Namjoon? Stai flirtando con Jisoo e Rose tutta la sera, e pensi che io non lo noti?"

Namjoon, colto alla sprovvista, cercò di difendersi: "Lisa, stai esagerando. Sono solo amiche, e stiamo solo parlando. Non c'è nulla di cui essere gelosa."

"Solo amiche? Hai idea di come ti guardi quando sei con loro? Mi fai sentire come se non esistessi!" Lisa incrociò le braccia, cercando di tenere a freno le lacrime.

Nel frattempo, all'interno, Jimin e Taehyung notarono che l'assenza di Namjoon e Lisa si stava prolungando e si scambiarono uno sguardo preoccupato. "Secondo te, stanno litigando?" chiese Taehyung.

"Possibile. Sai come può essere Lisa quando si sente trascurata," rispose Jimin, cercando con lo sguardo di capire dove fossero.

Kai, che aveva assistito alla scena dalla distanza, si avvicinò a Beomgyu e gli sussurrò: "Penso che stia succedendo qualcosa tra Lisa e Namjoon. Li ho visti uscire poco fa, e non sembravano in buoni rapporti."

Beomgyu annuì, ma prima che potessero fare altro, la porta si aprì e Lisa rientrò da sola, visibilmente agitata. Rose e Jisoo si scambiarono uno sguardo confuso, mentre Lalisa cercò di avvicinarsi a lei per capire cosa fosse successo.

Namjoon invece rimase fuori per qualche minuto, cercando di calmarsi. Non voleva che la serata finisse così, ma era chiaro che doveva fare qualcosa per risolvere il conflitto. Tornò dentro, cercando Lisa con lo sguardo, determinato a chiarire.

La festa continuava, ma tra di loro era evidente che nulla sarebbe stato più come prima.

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Lisa, visibilmente infuriata, dopo aver finito di discutere con Namjoon, non riusciva più a trattenere la sua frustrazione. Sentiva ancora l'eco delle parole di Namjoon nella testa: "Sono solo amiche", continuava a ripetersi, ma dentro di sé non riusciva a credere che tutto fosse così semplice. Il suo sguardo si spostò su Jisoo e Rose, che stavano ridendo insieme a Lalisa e Yeji dall'altra parte della stanza.

Con un impeto di rabbia, Lisa si diresse verso di loro, il cuore che batteva forte nel petto. Non le importava più delle apparenze. Doveva dire la sua, e non avrebbe atteso un minuto di più.

"Jisoo! Rose!" chiamò, la voce tagliente come una lama. Le due ragazze si girarono, sorprese dal tono di Lisa, che di solito era molto più tranquilla. Lalisa e Yeji rimasero in silenzio, osservando la scena senza capire cosa stesse succedendo.

Lisa si fermò a pochi passi da Jisoo e Rose, il viso segnato dalla tensione. "Pensate che non abbia visto? Da tutta la sera non fate altro che ridere e flirtare con Namjoon. Credete che io sia cieca?" urlò, il tono di voce tremante di rabbia.

Jisoo la guardò con gli occhi spalancati, visibilmente scioccata. "Lisa, di cosa stai parlando? Non stavamo flirtando con nessuno!" rispose, cercando di mantenere la calma, ma era evidente che le parole di Lisa l'avevano colpita.

Rose, altrettanto confusa, intervenne: "Aspetta, cosa ti ha fatto pensare che stavamo flirtando? Namjoon è un nostro amico, non è successo nulla di quello che stai immaginando."

Lisa non riusciva a trattenere la rabbia. "Amico? Davvero? Perché non mi sembrava che fosse solo amicizia! Ogni volta che vi vedo insieme, non fate altro che ridere, toccarvi le braccia, scambiarvi sguardi. E lui... lui sembra sempre così affascinato da voi!"

Rose scosse la testa, incredula. "Lisa, ti stai sbagliando. Stiamo solo parlando, è la solita conversazione tra amici. Non c'è niente di più."

Jisoo annuì, cercando di spiegarsi. "Capisco che tu possa essere gelosa, ma devi capire che tra noi e Namjoon non c'è nulla di romantico. Stiamo solo cercando di divertirci alla festa, come tutti gli altri."

Lisa strinse i pugni, sentendosi sempre più confusa e vulnerabile. "Ma perché allora sembra che lui sia più interessato a voi che a me? Ogni volta che lo guardo, è come se fosse concentrato solo su di voi, e io... io mi sento invisibile."

Jisoo fece un passo verso di lei, cercando di essere empatica. "Forse ti senti così, Lisa, ma devi parlare con lui, non arrabbiarti con noi. Noi non vogliamo intrometterci tra voi due. Namjoon ti ama, lo sappiamo tutti."

Rose annuì, appoggiando una mano sulla spalla di Lisa, cercando di rassicurarla. "Davvero, Lisa. Non è come pensi. Devi fidarti di Namjoon."

Lisa, tuttavia, era ancora scossa. Sentiva che le parole di Jisoo e Rose potevano essere sincere, ma la gelosia che provava dentro la consumava troppo per riuscire a razionalizzare. "Non è così semplice..." sussurrò, prima di voltarsi di scatto e allontanarsi.

Mentre se ne andava, le altre ragazze si scambiarono uno sguardo preoccupato. Lalisa, che era rimasta in silenzio fino a quel momento, disse piano: "Non credo che sia solo gelosia. Lisa sembra davvero ferita. Qualcuno dovrebbe parlare con Namjoon."

Jisoo annuì, guardando verso la porta da cui Lisa era uscita. "Sì... devono chiarirsi, altrimenti questa serata potrebbe finire molto male."

Lisa, ormai sopraffatta dalla rabbia, non riusciva più a controllarsi. Dopo aver urlato contro Jisoo e Rose, fece un gesto violento con il braccio, quasi spingendo Jisoo all'indietro. Jisoo perse l'equilibrio per un attimo, barcollando pericolosamente vicino a un tavolo pieno di bicchieri. La scena si fece tesa in un istante.

Fortunatamente, Yeji, che era vicina, intervenne velocemente, afferrando Jisoo per il braccio e impedendole di cadere. "Lisa, fermati! Così stai esagerando!" gridò Yeji, con la voce tesa.

Lisa, con il respiro pesante e gli occhi lucidi di rabbia, sembrava non ascoltare nessuno. "Non dovresti nemmeno essere sorpresa! Voi due avete rovinato tutto tra me e Namjoon!" continuò ad accusare Jisoo e Rose, il volto contorto dalla frustrazione.

Jisoo, ancora scossa dall'accaduto, alzò la voce, difendendosi: "Non abbiamo fatto niente di male, Lisa! Sei tu che stai fraintendendo tutto! Noi non abbiamo mai cercato di intrometterci tra voi!"

Proprio in quel momento, Jimin e Taemin si avvicinarono di corsa, avendo visto la situazione precipitare. Jimin, con il solito sorriso sparito dal viso, si mise tra Lisa e Jisoo, cercando di mantenere la calma. "Lisa, calmati! Non puoi continuare così, ferirai qualcuno!" disse Jimin, cercando di tenerle le mani lontane da Jisoo.

Taemin, che si era subito avvicinato, posò una mano sulla spalla di Lisa, cercando di infonderle calma. "Ehi, respira. Non può finire così... Stai solo peggiorando le cose."

Namjoon, che aveva osservato tutto da lontano e si era avvicinato, cercò di prendere il controllo della situazione. "Lisa, basta! Non è colpa di Jisoo o Rose! Lo sai bene!" disse con fermezza, ma Lisa si girò verso di lui, ancora più furiosa.

"Non ti permetto di dirmi che non è colpa loro! Hai passato tutta la sera con loro! Mi hai fatto sentire come se fossi un'estranea!" urlò Lisa, puntando il dito contro Namjoon.

San e Taehyung, nel frattempo, si misero accanto a Jisoo e Rose, cercando di calmarle. "Jisoo, stai bene?" chiese San, guardandola con preoccupazione. Jisoo annuì, ancora un po' scossa, ma stava cercando di rimanere composta. Rose era silenziosa, ma chiaramente turbata dall'intera scena.

Taehyung si rivolse a Lisa, la voce bassa ma decisa. "Lisa, stai accusando le persone sbagliate. Non puoi prendersela con loro per le tue insicurezze. Namjoon ti ama, devi solo fidarti di lui."

Le parole di Taehyung sembrarono solo accendere ancora di più la rabbia di Lisa. "Insicurezze? Stai dicendo che sono io il problema? Tu non capisci cosa provo!" gridò, la voce rotta dall'emozione.

Yoongi, che era rimasto indietro osservando la scena, decise finalmente di intervenire. Si avvicinò con calma, ma la sua presenza era imponente. "Abbastanza. Non ha senso continuare così. Litigare tra di voi non risolverà nulla," disse con voce calma ma autoritaria, mettendosi tra Lisa e gli altri. "Se c'è un problema, risolvetelo parlando, non urlando o spingendo."

Jimin e Taemin annuirono, cercando di tenere Lisa calma mentre Yoongi parlava. "Ascolta Yoongi, Lisa," disse Jimin con un tono rassicurante. "Stai solo peggiorando le cose reagendo così. Non vogliamo vederti distruggere tutto."

Namjoon, visibilmente affranto dalla situazione, fece un passo verso Lisa, ma mantenne una certa distanza, temendo di farla arrabbiare ulteriormente. "Lisa, ti prego, basta. Sono qui per te, non c'è motivo di fare tutto questo casino. Lo capisco, hai paura, ma non devi combattere con le persone che ti sono vicine."

Lisa si voltò verso Namjoon, lacrime di rabbia e frustrazione scendevano sul suo volto. "E tu capisci davvero cosa provo? Ti ho guardato tutta la sera, e sembrava che non esistessi per te!"

San, nel frattempo, cercava di confortare Jisoo e Rose. "Lisa sta solo attraversando un momento difficile. Non dovete prenderla sul personale, sapete com'è quando si è gelosi."

Jisoo, che aveva ritrovato un po' di compostezza, annuì lentamente. "Capisco, ma non è giusto quello che ci sta facendo passare," rispose con una voce ancora tremante, guardando Lisa con una sorta di tristezza e comprensione.

Namjoon fece un altro passo avanti, cercando di avvicinarsi a Lisa con cautela. "Per favore, possiamo andare a parlare da soli? Risolviamo questa cosa, ma non così, non davanti a tutti."

Lisa rimase in silenzio per un momento, la tensione nel suo corpo che sembrava diminuire lentamente. Guardò Namjoon, poi Jisoo e Rose, e infine abbassò lo sguardo. Sapeva che la sua rabbia l'aveva portata troppo oltre, ma le sue emozioni erano così intense che non riusciva a vedere chiaramente.

Jimin, con dolcezza, le mise una mano sulla spalla. "Andiamo, Lisa. Non tutto è perduto. Hai solo bisogno di un po' di tempo per calmarti e parlare con Namjoon."

Alla fine, con un respiro profondo e le lacrime che continuavano a scorrere, Lisa annuì lentamente. Lasciò che Namjoon la guidasse fuori dalla stanza, mentre Jimin e Taemin osservavano con sollievo che la situazione, almeno per il momento, si era calmata.

San e Taehyung rimasero accanto a Jisoo e Rose, assicurandosi che stessero bene, mentre Yoongi tornava al suo posto, osservando silenziosamente la scena, riflettendo su come tutto fosse sfuggito di mano così rapidamente.

Lisa, fuori di sé dalla rabbia e dalla gelosia che la divoravano, si trovava davanti a Namjoon, incapace di contenere le sue emozioni. Ogni volta che ripensava alla scena di lui che rideva e parlava con Jisoo e Rose, il suo cuore si riempiva di dolore. Non riusciva a capire perché si sentisse così tradita, ma il pensiero la faceva impazzire.

"Come puoi fare così? Davvero, Namjoon? Mi hai fatto sentire un'estranea, come se non importassi nulla!" urlò Lisa, le lacrime che iniziavano a scendere mentre lo spingeva con forza. Namjoon non cercava di fermarla, ma il suo sguardo si fece serio, sapendo che le sue parole avrebbero dovuto essere scelte con cura.

"Lisa, calmati. Non c'è stato nulla tra me, Jisoo e Rose. Devi credermi, sono solo amiche," cercava di spiegare, ma Lisa non voleva ascoltare.

"Amiche? Sempre la stessa scusa! Tu non capisci come mi fai sentire!" gridò, spingendolo ancora una volta. La sua rabbia montava sempre più fino a quando, in un attimo di pura furia, Lisa gli diede uno schiaffo in faccia. Il rumore dello schiaffo rimbombò nella stanza, lasciando un silenzio pesante tra loro.

Namjoon si fermò per un istante, la guancia bruciando per il colpo, ma non disse nulla. Lisa tremava, i suoi occhi pieni di lacrime e dolore, mentre continuava a urlare: "Io ti amo, Namjoon! Farei di tutto per te! Ma così non va bene, non posso vivere con questa insicurezza, con questa paura che tu preferisca loro a me!"

Prima che potesse dire altro, Namjoon la afferrò per le spalle e la spinse con decisione contro il muro. Non con forza da farle male, ma abbastanza da fermarla e farla guardare nei suoi occhi. La sua voce era calma, ma carica di una strana intensità. "Lisa, tu sei ubriaca, te lo dico. Ma allo stesso tempo, sei così sexy quando sei così passionale. Ma adesso stai esagerando, davvero."

Lisa respirava affannosamente, i suoi occhi che lo fissavano pieni di confusione e rabbia. Non si aspettava quella reazione da parte sua, ma qualcosa nella sua fermezza la fece sentire vulnerabile. Tuttavia, non riusciva a lasciar andare la sua frustrazione. "Non è solo l'alcol, Namjoon! Sono stufa di sentirmi così! Ho bisogno di sapere che mi ami davvero, che non hai occhi per nessun'altra!"

Namjoon la fissò intensamente, lasciandole andare le spalle e facendo un passo indietro. "Lisa, io ti amo. Ma il modo in cui stai reagendo adesso non è giusto. Non posso passare ogni momento a rassicurarti quando non c'è nulla di cui essere gelosa. Jisoo e Rose sono nostre amiche, e tu devi fidarti di me."

Lisa lo guardava, il cuore che batteva forte, ancora piena di dubbi e dolore. La sua mente era annebbiata dall'emozione, ma in qualche modo, le sue parole le stavano penetrando dentro. Tuttavia, non riusciva ancora a liberarsi dal senso di tradimento che provava.

Namjoon, vedendo che Lisa non si calmava, sospirò e si avvicinò di nuovo, il tono della sua voce abbassato. "Se non riesci a fidarti di me, allora non possiamo andare avanti così. Io non voglio vederti soffrire, e non voglio sentirmi costretto a giustificarmi per cose che non ho fatto. Ma devi decidere: mi ami abbastanza da fidarti di me, o preferisci continuare a vivere in questo incubo di insicurezza?"

Le sue parole colpirono Lisa come un colpo al petto. Sentiva il peso di ciò che stava dicendo e, per la prima volta quella sera, cominciò a realizzare che forse la sua gelosia l'aveva spinta troppo oltre. Le lacrime continuarono a scendere, ma questa volta erano lacrime di rimorso e dolore.

Mentre Lisa e Namjoon continuavano a litigare al piano di sopra, le tensioni e le emozioni correvano alte, ma la situazione stava per peggiorare ulteriormente. Sotto, Jisoo e Rose erano ancora visibilmente scosse dall'esplosione di rabbia di Lisa. Rose teneva Jisoo per il braccio, cercando di calmarla, ma Jisoo, tremante, sembrava sempre più pallida.

All'improvviso, senza preavviso, gli occhi di Jisoo si chiusero e il suo corpo cedette, collassando a terra. Un urlo di panico si alzò dalla bocca di Rose, che si inginocchiò immediatamente accanto a lei, scossa dalla paura. "Jisoo! Jisoo!" gridava, cercando di scuoterla, mentre il panico cresceva attorno a loro.

San e Hoseok si lanciarono verso di loro, con Jimin che arrivava di corsa subito dietro. "Oh mio Dio, Jisoo!" esclamò Hoseok, cercando di capire cosa stesse succedendo. "Sta bene? Cosa le è successo?"

San si abbassò accanto a Jisoo, controllando il suo polso. "È svenuta... Probabilmente è lo stress e tutta questa situazione con Lisa... Non riesce a gestire tutta questa pressione," disse con un tono calmo ma preoccupato.

Rose era in lacrime, spaventata per la sua amica. "Non reagisce! Cosa facciamo? Dobbiamo fare qualcosa!" gridò, mentre Jimin cercava di calmare tutti.

"Ok, dobbiamo mantenerci lucidi," disse Jimin con la voce tremante, cercando di tenere sotto controllo le sue stesse emozioni. "Chiamate un'ambulanza. Taehyung, vai a prendere Namjoon e Lisa! Subito!"

Taehyung, con un'espressione di preoccupazione sul volto, annuì immediatamente e corse verso le scale, gridando con tutta la forza che aveva: "Namjoon! Lisa! Scendete subito! È successo qualcosa! Jisoo si è sentita male!"

Le sue parole risuonarono nella casa, interrompendo bruscamente la discussione furiosa tra Lisa e Namjoon. Lisa, ancora con le lacrime agli occhi e il petto che si alzava e abbassava per la rabbia, rimase congelata per un momento. "Cosa?" chiese, incredula.

Namjoon, con il volto segnato dalla frustrazione, guardò Lisa un istante prima di girarsi e correre giù per le scale. "Andiamo! C'è qualcosa che non va!" gridò, senza perdere tempo a spiegare altro. Lisa lo seguì, ancora confusa, con il cuore che batteva forte non solo per la lite, ma ora anche per l'ansia crescente.

Quando Lisa e Namjoon arrivarono al piano inferiore, videro Jisoo distesa a terra, circondata da Rose, San, Hoseok e Jimin. Taehyung stava vicino a loro, il viso pallido per lo shock. Rose era in ginocchio accanto a Jisoo, con il viso rigato dalle lacrime, mentre Jimin cercava di mantenere la calma.

"Jisoo!" gridò Lisa, avvicinandosi di corsa. Si inginocchiò accanto a lei, ma sentiva il peso del senso di colpa crescere nel petto. Sapeva di essere stata la causa di tutta quella tensione. "È colpa mia... Oh mio Dio, è colpa mia!" sussurrava tra sé e sé, con le mani tremanti che coprivano la bocca.

Namjoon si inginocchiò accanto a Lisa, cercando di prendere il controllo della situazione. "Calma, Lisa. Prima di tutto dobbiamo aiutarla. Qualcuno ha chiamato un medico?" chiese, guardando gli altri con urgenza.

"Ho chiamato l'ambulanza, stanno arrivando," rispose Hoseok, cercando di mantenere la calma, ma era chiaro che anche lui era scosso.

San, che era rimasto accanto a Jisoo, guardò Lisa con una certa severità, ma senza voler peggiorare la situazione. "Lisa, lo stress che le hai causato è stato troppo. Lei non è abituata a vedere queste cose. Non voleva essere parte di questo conflitto."

Lisa annuì debolmente, ma non riusciva a smettere di guardare Jisoo distesa lì, immobile. Ogni secondo che passava la faceva sentire sempre più colpevole. "Io... Io non volevo... Non volevo che andasse così..." balbettò, cercando di giustificarsi, ma sapendo che non c'era niente da dire che potesse aggiustare la situazione.

Rose si voltò verso Lisa, gli occhi ancora pieni di lacrime, ma cercò di mantenere la calma. "Non volevo che tutto questo accadesse, Lisa. Non volevo che tu ti sentissi messa da parte, ma guarda cosa hai fatto... Jisoo si è sentita così male per tutto questo," disse con la voce tremante, ma senza ostilità. Solo dolore.

Namjoon, vedendo Lisa in uno stato di confusione e rimorso, la prese per le spalle e la tirò indietro, cercando di tenerla calma. "Lisa, adesso dobbiamo solo aspettare i soccorsi. Non peggiorare le cose continuando a incolparti. Lo aggiusteremo, ma ora dobbiamo pensare a Jisoo," le disse, cercando di mantenere un tono di calma, anche se la sua voce tradiva una leggera preoccupazione.

Lisa annuì, le lacrime che scendevano incessanti. "Non volevo... Io ti amo, Namjoon. Non volevo che tutto finisse così," sussurrò, ma il suo sguardo era fisso su Jisoo, incapace di allontanarsi dalla vista della sua amica stesa a terra.

L'ambulanza arrivò pochi minuti dopo, e i paramedici entrarono nella stanza, prendendo subito Jisoo in cura. Lisa, completamente sopraffatta dal rimorso, non riusciva a fare altro che guardare da lontano, le mani che tremavano mentre Namjoon la teneva stretta, cercando di calmarla.

L'atmosfera nella stanza era tesa, piena di preoccupazione e dolore. Anche se l'emergenza era stata gestita, era chiaro che il danno emotivo causato quella sera avrebbe lasciato segni profondi in tutti loro.

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Il dottore, con sguardo serio, aggiunse: "Se non si riposa adeguatamente, potrebbe rischiare complicazioni più serie. Ha bisogno di tempo, tranquillità e sostegno."

Namjoon annuì, cercando di mantenere la calma, ma si notava quanto fosse teso. Jimin, accanto a lui, si mordeva il labbro, il cuore pesante per la situazione. Yoongi, invece, rimase in silenzio, il suo sguardo era freddo e preoccupato, puntato su Lisa.

Lisa, visibilmente scossa, cercava di scusarsi ancora una volta: "Mi dispiace davvero... non volevo che andasse così. Non immaginavo che Jisoo stesse così male..." La sua voce era tremante, e le sue mani erano giunte come in preghiera. Ma nessuno dei presenti sembrava disposto a perdonarla facilmente.

I conduttori e lo staff si riunirono in un angolo della stanza, discutendo a bassa voce. L'atmosfera era pesante e tesa. Uno dei produttori alzò lo sguardo su Lisa, scuotendo la testa con disappunto. "Non possiamo lasciar correre questa situazione," disse un membro dello staff, "questa è una cosa seria. Lisa ha spinto troppo oltre. Dobbiamo prendere provvedimenti."

"D'accordo," aggiunse il conduttore principale, "ma dobbiamo fare in modo che sia giusto. Non possiamo ignorare quello che è successo, ma dobbiamo anche ricordare che Lisa non ha agito con cattiveria intenzionale."

Intanto, nel frattempo, Namjoon, Jimin e Yoongi si avvicinarono a Jisoo, che stava lentamente riprendendosi sul letto. Jimin le accarezzò dolcemente la mano, mentre Namjoon le parlò sottovoce, cercando di rassicurarla.

"Dobbiamo far sì che lei stia bene," mormorò Yoongi, ancora preoccupato, senza distogliere lo sguardo da Lisa. "E dobbiamo trovare un modo per gestire questa situazione."

Alla fine, il conduttore si girò verso Lisa. "Lisa, quello che è successo non può essere ignorato. Ci sarà una pausa per te nei prossimi episodi, e verranno prese altre decisioni sulla tua partecipazione."

Lisa abbassò lo sguardo, sentendo il peso della situazione. "Capisco..." sussurrò, le lacrime agli occhi, consapevole che avrebbe dovuto affrontare le conseguenze delle sue azioni.

I conduttori si allontanarono un po' dal gruppo per discutere più a fondo la situazione, mantenendo la voce bassa per non far sentire a Lisa e agli altri membri del gruppo ciò che stavano dicendo.

"Non possiamo ignorare quello che è successo," disse il conduttore principale, incrociando le braccia e scuotendo la testa. "Lisa ha sicuramente esagerato, ma non possiamo distruggere la sua carriera per un errore. Serve una punizione che faccia capire la gravità della situazione, ma che non sia eccessiva."

Un altro conduttore intervenne, visibilmente più rigido. "Sì, ma dobbiamo anche pensare all'immagine dello show. Se la trattiamo con troppa leggerezza, sembreremo poco seri, e potrebbe dare l'idea che sia accettabile mettere in pericolo la salute dei partecipanti."

"D'accordo," disse il terzo conduttore, cercando di mantenere un tono equilibrato, "ma dobbiamo anche considerare che Lisa ha agito sotto pressione. È giovane, e forse non si rendeva conto dell'effetto che stava avendo su Jisoo."

Il primo conduttore annuì. "Quindi cosa facciamo? Una sospensione temporanea potrebbe essere la soluzione migliore. Un paio di episodi fuori, così avrà il tempo di riflettere sulle sue azioni, e noi potremo dare un segnale chiaro al pubblico."

"Potrebbe funzionare," ammise il secondo conduttore, "ma dobbiamo essere sicuri che capisca davvero la gravità della situazione. Forse potremmo chiederle di fare una dichiarazione pubblica di scuse per riconoscere il suo errore. Dovrebbe anche impegnarsi a partecipare a qualche iniziativa o progetto per promuovere il benessere mentale, visto che lo stress è stato una delle cause principali di questo incidente."

Il terzo conduttore rifletté per un momento, poi annuì. "È una buona idea. Così non è solo una punizione, ma anche un'opportunità per crescere e sensibilizzare gli altri."

"Perfetto," concluse il conduttore principale. "Quindi la decisione è presa: Lisa sarà sospesa per due episodi, e dovrà fare una dichiarazione pubblica di scuse, oltre a partecipare a iniziative legate al benessere mentale. In questo modo possiamo dare un segnale forte, ma allo stesso tempo permetterle di imparare e redimersi."

Dopo essersi accordati, i conduttori si voltarono verso il gruppo, pronti a comunicare la decisione a Lisa e agli altri.

I conduttori tornarono verso Lisa, che era visibilmente preoccupata, le mani tremanti e lo sguardo fisso a terra. Tutti gli occhi erano puntati su di lei, in attesa di scoprire quale sarebbe stata la sua sorte.

Il conduttore principale prese la parola con un tono calmo ma deciso. "Lisa, dopo aver discusso con lo staff, abbiamo preso una decisione riguardo a quello che è successo. Sarai sospesa per i prossimi due episodi dello show. Durante questo periodo, vogliamo che tu faccia una dichiarazione pubblica di scuse e ti impegni a partecipare a iniziative legate al benessere mentale."

Lisa sollevò lentamente lo sguardo, annuendo piano. "Capisco..." mormorò. La sua voce era soffocata dall'emozione, e cercava di mantenere la compostezza nonostante le lacrime che minacciavano di uscire. "Farò tutto quello che serve per rimediare. Mi dispiace davvero."

Il conduttore principale annuì, con uno sguardo un po' più morbido. "Sappiamo che non era tua intenzione ferire Jisoo o mettere qualcuno in difficoltà, ma quello che è successo è serio. Questa pausa ti servirà per riflettere, e la dichiarazione pubblica è importante per mostrare che hai compreso l'impatto delle tue azioni."

Lo staff si preparò a registrare il momento, montando le telecamere per catturare la dichiarazione di scuse di Lisa. L'atmosfera era silenziosa e carica di tensione mentre lei si preparava a parlare. Alcuni membri dello staff mormoravano tra loro, mentre le telecamere iniziavano a registrare.

Lisa prese un profondo respiro e iniziò a parlare, fissando direttamente l'obiettivo. "Voglio scusarmi sinceramente con Jisoo, con il resto del team, e con tutti i fan. Quello che è successo è stato un errore da parte mia, e non volevo assolutamente che accadesse. Mi rendo conto di aver spinto troppo e di non aver capito che Jisoo stava soffrendo per lo stress. Mi dispiace davvero tanto."

Fece una pausa, la voce le tremava leggermente, ma si sforzò di continuare. "Mi prendo la responsabilità delle mie azioni, e accetto la decisione di sospendermi dallo show per due episodi. Durante questo tempo, mi impegnerò a riflettere su ciò che ho fatto e a partecipare a iniziative per promuovere il benessere mentale, perché è una cosa importante per tutti noi."

Conclusa la sua dichiarazione, Lisa abbassò lo sguardo, visibilmente emotiva. Il conduttore principale si avvicinò per rassicurarla con una mano sulla spalla. "Hai fatto bene a prendere la responsabilità, Lisa. È il primo passo per crescere. Ora, concentrati su come puoi migliorare e tornare più forte."

La ripresa si concluse, e lo staff spense le telecamere. Lisa rimase in silenzio per un attimo, asciugandosi le lacrime che le erano scese durante il discorso. Il gruppo attorno a lei era ancora teso, ma sembrava esserci una leggera apertura al perdono, soprattutto dopo la sua sincera ammissione di colpa.

Jisoo, che riposava nel letto, lanciò un'occhiata a Lisa, e anche se il dolore e la stanchezza erano evidenti nei suoi occhi, c'era un accenno di comprensione.

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Lisa si trovava ormai da qualche ora nella camera assegnatale, isolata dal resto dello staff. Era un ambiente semplice, quasi spoglio, con una grande finestra che lasciava entrare la luce del tardo pomeriggio. Namjoon era lì con lei, in piedi accanto alla porta, osservandola in silenzio.

Lisa sospirò, guardando fuori dalla finestra, persa nei suoi pensieri. "Non so nemmeno da dove cominciare," mormorò, più per se stessa che per lui.

Namjoon si avvicinò e si sedette accanto a lei, con un'aria comprensiva. "Il primo passo è sempre il più difficile," disse con calma. "Ma non devi fare tutto subito. È un processo, e va bene così."

Lisa lo guardò, un po' incerta. "Ma... come faccio a migliorare davvero? Mi sento come se fossi rimasta bloccata, come se stessi solo correndo in tondo."

Namjoon sorrise leggermente. "Il fatto che tu ti ponga questa domanda è già un segno che stai crescendo. Il cambiamento richiede tempo. Ma devi prima capire cosa vuoi veramente cambiare. Cosa ti manca? Cosa senti che ti trattiene?"

Lisa rifletté sulle sue parole. Cosa la tratteneva davvero? La paura di fallire? Il bisogno costante di dimostrare qualcosa agli altri? "Forse... ho paura di non essere abbastanza brava," ammise con voce tremante. "Di non essere all'altezza delle aspettative, sia degli altri che delle mie."

Namjoon annuì lentamente. "Capisco. È normale sentirsi così. Ma ricorda, la crescita non è una competizione con gli altri. È una sfida con te stessa. E migliorare significa anche accettare i tuoi errori e imparare da essi, non evitarli."

Lisa lo ascoltava attentamente, cercando di assimilare quelle parole. "Ma se continuo a fare errori... se non riesco a migliorare?"

Namjoon la guardò con serietà. "Gli errori sono inevitabili, Lisa. Anche io ne ho fatti molti, e non smetterò mai di farne. Ma è proprio attraverso quegli errori che ho trovato la forza di crescere. Devi darti il permesso di sbagliare. Solo così potrai davvero imparare e diventare più forte."

Lisa abbassò lo sguardo, riflettendo sulle sue parole. "Forse hai ragione... forse è il momento di smettere di essere così dura con me stessa."

Namjoon sorrise, incoraggiante. "Esattamente. Concediti lo spazio per essere imperfetta. È lì che troverai il coraggio di diventare più forte."

Dopo un lungo momento di silenzio, Lisa alzò lo sguardo verso di lui. "Da dove comincio, allora?"

Namjoon si alzò, guardando fuori dalla finestra. "Comincia da te stessa. Pensa a cosa ti rende felice, a cosa ti fa sentire viva. Trova la passione in ciò che fai, e non farlo solo per dimostrare qualcosa agli altri. E poi... un passo alla volta."

Lisa annuì, sentendo per la prima volta una sorta di leggerezza nel petto. "Un passo alla volta," ripeté a bassa voce, come se stesse prendendo un impegno con sé stessa.

Namjoon si voltò verso di lei, con un sorriso tranquillo. "Esatto. E ricorda, non sei sola in questo percorso. Siamo qui per sostenerti."

Lisa lo guardò, riconoscente. "Grazie, davvero."

Namjoon annuì con un leggero cenno del capo. "Andrà tutto bene, vedrai." E con quelle parole, si avviò verso la porta, lasciando che Lisa restasse sola, ma con un nuovo senso di determinazione che iniziava a germogliare dentro di lei.

Nella casa, la mattina successiva all'assegnazione delle stanze, l'atmosfera era densa di emozioni non dette e nuove dinamiche. Ognuno dei ragazzi aveva trascorso la notte in maniera diversa, e ora si ritrovavano tutti nella sala comune, preparandosi per la giornata. Gli abiti che indossavano riflettevano sia il loro stile personale che il mood del momento.

Jieun e Jaemin

Outfit:

Jieun indossava una semplice t-shirt bianca leggermente oversize abbinata a pantaloncini di jeans e calzini colorati. I capelli sciolti cadevano casualmente sulle spalle, mentre il suo sguardo era fresco ma pensieroso.

Jaemin invece portava una felpa leggera di cotone grigio con cappuccio e jeans neri sbiaditi. Un paio di sneakers completavano il look.

Conversazione:
Seduti vicini, c'era una leggera tensione tra loro, ma non nel senso negativo. Jieun guardava Jaemin di tanto in tanto, ripensando al bacio della notte prima. Lui, invece, sembrava più rilassato, ma ogni tanto si passava la mano tra i capelli, cercando un argomento per rompere il silenzio.

Jieun (timida): "Ieri notte... è stato diverso, vero?"
Jaemin (sorridendo dolcemente): "Sì, lo è stato. Ma non deve per forza significare qualcosa di complicato. Possiamo andare con calma."
Jieun (annuisce): "Sì, preferisco così. Non voglio affrettare le cose."

Un leggero rossore apparve sul volto di Jieun, mentre Jaemin, sempre gentile, le diede una pacca rassicurante sulla mano.

Jackson e Danielle

Outfit:

Jackson era in tenuta sportiva come al solito: canotta nera aderente che metteva in risalto i muscoli e pantaloni della tuta grigi. Ai piedi portava delle scarpe da ginnastica, pronto per qualsiasi attività fisica.

Danielle aveva optato per un vestitino estivo leggero a fiori con sandali bassi, i capelli raccolti in una coda di cavallo che lasciava scoperti i tratti delicati del suo viso.

Conversazione:
Seduti sul divano, Jackson e Danielle erano più in sintonia con la loro naturale complicità. La loro notte era stata tranquilla, segnata più dalla vicinanza emotiva che fisica.

Jackson (ridendo): "Sai, dormire con te non è stato per niente imbarazzante. Mi aspettavo più silenzio strano."
Danielle (sorridendo): "Beh, abbiamo già parlato tanto prima di andare a dormire. Era naturale poi rilassarsi."
Jackson (con tono scherzoso): "Già, chi l'avrebbe detto che saresti stata così chiacchierona?"

Danielle rise, colpendo leggermente Jackson sulla spalla. La loro conversazione si svolgeva in modo leggero, ma c'era una connessione evidente.

Ji-a, Hyunjin e Yuta

Outfit:

Ji-a indossava un crop top nero e dei pantaloni a vita alta, larghi, in stile streetwear. Le scarpe da ginnastica alte completavano il look audace, mentre i suoi capelli erano raccolti in una treccia laterale.

Hyunjin aveva optato per una camicia di lino bianca, abbottonata solo a metà, e pantaloni neri larghi. Gli accessori dorati brillavano al suo collo e ai polsi, il che aggiungeva un tocco di eleganza casual.

Yuta portava una maglietta bianca sotto una giacca leggera in denim e pantaloni neri. I suoi capelli spettinati davano un'aria rilassata, quasi ribelle.

Conversazione:
La dinamica tra i tre era leggermente più complicata. Hyunjin e Ji-a si scambiavano occhiate, consapevoli della notte appena trascorsa, mentre Yuta osservava con un sorrisetto, chiaramente divertito dalla situazione.

Ji-a (guardando Hyunjin): "Stai bene? Sei stato silenzioso stamattina."
Hyunjin (con un sorriso tranquillo): "Tutto a posto. Stavo solo pensando..."
Yuta (intervenendo con tono provocatorio): "Oh, certo, dopo la notte che avete avuto, avrei anch'io molto da pensare."

Hyunjin lanciò uno sguardo di avvertimento a Yuta, mentre Ji-a arrossì leggermente, cercando di mantenere la calma.

Ji-a (alleggerendo il tono): "Non è stato niente di che, Yuta. Non fare supposizioni."
Yuta (ridendo): "Tranquilla, lo so. Ma è sempre divertente vedere come reagite."

Kihyun

Outfit:

Kihyun era da solo, seduto a un lato della stanza con un'espressione leggermente distante. Indossava una camicia blu scura e pantaloni beige, un look semplice ma curato. Ai piedi, mocassini neri lucidi.

Pensieri:
Non aveva detto molto durante la colazione. La notte precedente, trascorsa da solo, lo aveva portato a riflettere. Sentiva una lieve sensazione di isolamento, ma non la lasciava trapelare. Osservava gli altri interagire e sorrideva ogni tanto, partecipando ai discorsi solo quando necessario. Nonostante il suo sorriso esteriore, dentro di sé Kihyun si sentiva un po' fuori posto, come se non riuscisse a trovare una connessione reale con gli altri.

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L'atmosfera nella casa era mista: alcuni si sentivano più vicini di prima, mentre altri, come Kihyun, iniziavano a sentire il peso della solitudine. Ma questo era solo l'inizio. Le dinamiche tra loro avrebbero continuato a evolversi nei giorni a venire.

Jieun, Danielle e Ji-a si erano riunite sul divano dopo le interazioni con i rispettivi compagni di stanza. Tra di loro, la conversazione era rilassata, ma c'era una leggera tensione per la consapevolezza che Kihyun fosse stato l'unico a dormire da solo.

Danielle (sorridendo leggermente): "Avete notato che Kihyun non ha parlato molto stamattina? Sembra... distante."
Ji-a (riflettendo): "Sì, l'ho visto. Non so, forse preferisce stare per conto suo."
Jieun (pensierosa): "Potrebbe essere. Ma potrebbe anche essere che non si senta a suo agio, essendo l'unico che ha dormito da solo..."

C'era un momento di silenzio tra loro. Jieun, che aveva una naturale sensibilità verso gli altri, si sentiva spinta a fare qualcosa. Kihyun, con la sua aria solitaria, le ricordava quanto fosse importante sentirsi accolti in un gruppo. Dopo aver trascorso una notte piacevole con Jaemin, sentiva che era giusto dare attenzione anche a chi non aveva avuto la stessa fortuna.

Jieun (decisa): "Credo che andrò a parlare con lui. Non voglio che si senta escluso."
Danielle (sorridendo incoraggiante): "Fai bene. A volte basta poco per far sentire meglio qualcuno."
Ji-a (annuisce): "Vai. Kihyun potrebbe solo aver bisogno di qualcuno che lo ascolti."

Con uno sguardo deciso, Jieun si alzò dal divano e si avviò verso la stanza di Kihyun. Bussò lievemente alla porta, e dopo qualche secondo, sentì una voce bassa dall'altra parte.

Kihyun (distratto): "Entra."

Conversazione tra Jieun e Kihyun

Entrando nella stanza, Jieun trovò Kihyun seduto sul bordo del letto, con il laptop appoggiato sulle ginocchia. La sua espressione era concentrata, ma c'era una leggera sorpresa nei suoi occhi vedendola lì.

Jieun (sorridendo timidamente): "Ehi... ti disturbo?"
Kihyun (alzando lo sguardo, chiudendo il laptop): "No, non disturbi affatto. Stavo solo... pensando."
Jieun (avvicinandosi e sedendosi su una sedia accanto): "Ti ho visto un po' silenzioso stamattina. Volevo solo sapere come stai. Non sei tipo da isolarti di solito..."

Kihyun sospirò leggermente, passandosi una mano tra i capelli.

Kihyun: "Non lo faccio apposta, davvero. È solo che... mi sento un po' fuori posto qui. Voi avete tutti legato con qualcuno, e io... beh, sono finito da solo."
Jieun (con tono dolce): "Non sei da solo. Ci siamo tutti, ma capisco cosa intendi. Deve essere stato difficile dormire da solo mentre noi altri eravamo in coppia."

Kihyun sorrise lievemente, apprezzando la sua sincerità.

Kihyun: "Sì, non è stato proprio il massimo. Ma non è colpa di nessuno. A volte, semplicemente, mi trovo meglio a osservare gli altri da lontano. Non sono bravo a farmi avanti."
Jieun (ridendo dolcemente): "Beh, mi hai sempre dato l'idea di essere una persona sicura di sé. Non l'avrei mai detto."
Kihyun (sorridendo a sua volta): "Sai, a volte chi sembra più sicuro è quello che nasconde più insicurezze."

Jieun si avvicinò un po' di più, sentendo che il muro tra di loro stava lentamente crollando.

Jieun: "Capisco. Anche io, all'inizio, non sapevo bene come comportarmi qui. Poi ho iniziato a conoscere meglio Jaemin e gli altri, e tutto è diventato più semplice. Forse hai solo bisogno di tempo."
Kihyun (pensieroso): "Forse hai ragione. Mi piace osservare, ma non voglio rimanere sempre ai margini. Vorrei fare parte di qualcosa."

Jieun annuì, sentendo una profonda empatia per lui.

Jieun: "Allora perché non cominci con una cosa semplice? Come passare più tempo con noi. Non devi forzarti a fare conversazioni profonde, basta che ci sei."
Kihyun (sorridendo): "Mi sembra un buon consiglio. Magari potrei iniziare con te, ora che siamo qui."

Jieun rise, accogliendo il suo tentativo di aprirsi. C'era qualcosa di speciale nell'onestà di Kihyun, un lato vulnerabile che fino a quel momento non aveva mostrato a nessuno.

Jieun (alleggerendo l'atmosfera): "Ci sto. Possiamo fare una cosa alla volta. Magari la prossima volta ti unirai a noi senza che io debba bussare alla tua porta."
Kihyun (ridendo): "Affare fatto. Grazie, Jieun. Davvero."

Jieun si alzò, ma prima di uscire dalla stanza, si voltò verso Kihyun e gli sorrise con calore.

Jieun: "Sai dove trovarci, se hai bisogno."
Kihyun (con un cenno di assenso): "Lo farò. A presto, Jieun."

Mentre Jieun usciva dalla stanza, Kihyun si lasciò andare a un respiro profondo. Sentiva che qualcosa dentro di lui era cambiato, grazie a quella breve ma significativa conversazione.

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Dopo la conversazione tra Jieun e Kihyun, qualcosa nell'aria sembrava cambiato. Kihyun, solitamente distaccato, stava iniziando ad aprirsi poco a poco. E mentre Jieun tornava nella sala comune, sia Danielle che Ji-a avevano notato il suo sorriso soddisfatto e il modo in cui Kihyun sembrava più rilassato.

Danielle, con la sua naturale empatia, aveva riflettuto su come Kihyun fosse rimasto solo la notte prima e su come avesse bisogno di più attenzione. Decise così di fare il passo successivo e andare a parlare con lui, forse per conoscerlo meglio e... chissà, invitarlo a uscire per un appuntamento.

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Scena: Danielle va da Kihyun

Danielle si alzò dal divano, lisciandosi il vestito estivo leggero prima di rivolgersi a Ji-a con un sorriso complice.

Danielle (con un tono leggero): "Penso che andrò a vedere come sta Kihyun. Magari gli farà piacere un po' di compagnia."

Ji-a, sorridendo, annuì, capendo subito le intenzioni dell'amica.

Ji-a (ironica): "Buona fortuna. Sii dolce, mi sembra del tipo che ha bisogno di un approccio delicato."

Danielle ridacchiò e si avviò verso la stanza di Kihyun. Bussò leggermente alla porta, proprio come aveva fatto Jieun poco prima.

Danielle (con tono giocoso): "Posso entrare? Non mi odi per disturbarti di nuovo, vero?"

Kihyun (con voce sorpresa ma più rilassata): "Di nuovo? Entra pure."

Quando Danielle aprì la porta, trovò Kihyun più disteso rispetto a prima. Seduto al bordo del letto, sembrava meno teso, e il suo sguardo era più aperto, forse ancora riflettendo sulla conversazione avuta con Jieun.

Danielle (sorridendo): "Ciao! Volevo solo assicurarmi che Jieun non ti avesse fatto troppe domande difficili."

Kihyun (ridendo piano): "No, è stata molto gentile. Abbiamo parlato... e mi ha aiutato a riflettere su alcune cose."

Danielle si sedette accanto a lui, lasciando qualche istante di silenzio tra loro, giusto per permettergli di sentirsi a proprio agio.

Danielle (seria ma con tono leggero): "Sai, capisco cosa intendi. Essere in un gruppo nuovo, specialmente quando tutti sembrano già connessi, può far sentire un po' esclusi. Ma non devi preoccuparti, nessuno qui vuole che tu ti senta così."

Kihyun annuì lentamente, osservandola.

Kihyun: "Grazie. È bello sentirselo dire. A volte... mi metto da solo ai margini, ma non è facile uscire da quello spazio."

Danielle sorrise, inclinando la testa leggermente.

Danielle: "Beh, se vuoi, possiamo uscire da quello spazio insieme. Che ne dici se... facessimo qualcosa, solo io e te? Magari un appuntamento, niente di troppo impegnativo. Solo per conoscerci meglio, senza pressioni."

Kihyun sembrava sorpreso dalla proposta, ma per la prima volta quella giornata, un vero sorriso si fece strada sul suo volto.

Kihyun (sorridendo timidamente): "Un appuntamento, eh? Non me l'aspettavo... Ma suona bene. Davvero. Quando avevi in mente?"

Danielle (ridendo leggermente): "Non sono del tipo che aspetta troppo, quindi... stasera? Potremmo fare una passeggiata o trovare un posto tranquillo per parlare."

Kihyun annuì, il suo sorriso si allargava mentre si rilassava sempre di più alla proposta.

Kihyun: "Stasera va bene. Non faccio piani spesso, quindi sarà qualcosa di nuovo."

Danielle (sorridendo dolcemente): "Perfetto! Non devi preoccuparti di nulla, sarà una serata tranquilla. Sono sicura che ci divertiremo."

Il loro scambio era semplice, ma sincero. Kihyun apprezzava il modo in cui Danielle lo stava approcciando senza farlo sentire sotto pressione. Lei, dal canto suo, sapeva esattamente come gestire la situazione, con la sua naturale dolcezza e leggerezza.

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Scena: Il ritorno nella sala comune

Dopo aver confermato l'appuntamento, Danielle si alzò dal letto e gli lanciò un ultimo sorriso.

Danielle (prima di uscire): "Ci vediamo più tardi allora. Preparati, niente scuse!"

Kihyun (ridendo piano): "Non mancherò."

Mentre Danielle usciva dalla stanza, si sentiva soddisfatta. Il suo obiettivo non era solo avvicinarsi a Kihyun, ma dargli una possibilità di uscire dal suo guscio e di far parte di qualcosa di più. La serata prometteva bene, e anche se era solo l'inizio, c'era la speranza che questo piccolo gesto potesse cambiare molto per Kihyun.

Tornata nella sala comune, Danielle trovò Ji-a seduta a sorseggiare una tazza di tè, chiaramente curiosa di sapere com'era andata.

Ji-a (alzando un sopracciglio divertita): "E allora? Hai fissato l'appuntamento?"

Danielle (sorridendo trionfante): "Certo che sì! Stasera usciamo, solo noi due. Gli darò la possibilità di rilassarsi un po' e magari scoprire qualcosa di nuovo su di lui."

Ji-a sorrise, alzando la tazza in segno di approvazione.

Ji-a: "Brava, Kihyun ha bisogno di una come te. Mi aspetto di sentire tutto nei dettagli dopo."

Danielle (ridendo): "Ovviamente! Speriamo solo che vada tutto bene."

E con un sorriso complice, le due ragazze si rilassarono, entrambe felici che Danielle avesse preso l'iniziativa per avvicinarsi a Kihyun. Chissà cosa avrebbe portato la serata...

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Nella camera di Hyunjin, l'atmosfera era tesa ma anche piena di determinazione. Jackson, Jaemin, Yuta, e Hyunjin si erano riuniti per discutere una questione che stavano pensando da un po': volevano aiutare Kihyun a trovare qualcuna con cui legare davvero. Dopo la proposta di Danielle, si erano resi conto che Kihyun aveva bisogno di più opzioni, soprattutto considerando il fatto che era rimasto da solo la notte precedente.

Erano d'accordo che due nuove ragazze, romantiche e dolci, potessero essere un'aggiunta perfetta per creare nuove dinamiche, soprattutto per Kihyun.

Conversazione tra i ragazzi

Jackson (con tono deciso): "Non è giusto che Kihyun sia rimasto da solo. Si merita qualcuno che gli piaccia davvero, e finora non ha avuto molta fortuna. Perché non chiediamo allo staff di aggiungere due nuove ragazze, specialmente se sono qui per lui?"

Yuta (annuisce): "Esatto. L'ho visto aprirsi un po' con Danielle, ma non sono sicuro che lei sia la persona giusta per lui. Kihyun ha bisogno di qualcuno che lo capisca completamente, e magari qualcuno che lo ammiri già."

Jaemin (pensieroso): "Forse qualcuno che abbia già visto lo show e che si sia innamorato di lui osservandolo. Sarebbe un punto di partenza perfetto."

Hyunjin (sorridendo): "Sono d'accordo. Se ci fossero delle ragazze che hanno seguito tutto fin dall'inizio e si sono già affezionate a lui, sarebbe ancora meglio. Sappiamo che Kihyun è un tipo sensibile e attento, ha bisogno di qualcuno che sia altrettanto dolce."

Dopo aver deciso di contattare lo staff, i ragazzi si collegarono con il conduttore e il team di produzione tramite una videochiamata nella stanza di Hyunjin. Lo staff si era già reso conto che la situazione per Kihyun era complicata e furono felici di ascoltare le idee del gruppo.

Conversazione con lo staff e i giudici

Conduttore (sorridendo): "Ciao ragazzi, ci fa piacere che vogliate aiutare Kihyun. Siamo tutti consapevoli che merita di trovare qualcuno che lo capisca davvero. Che cosa avete in mente?"

Jackson (prendendo la parola): "Vorremmo che due nuove partecipanti femminili si unissero al gruppo. Devono essere ragazze che hanno seguito lo show dall'inizio e che siano già innamorate di Kihyun per quello che hanno visto finora. Dolci, romantiche... qualcuno che possa davvero entrare in sintonia con lui."

Hyunjin (intervenendo): "Esatto. Kihyun ha un carattere sensibile, quindi ha bisogno di qualcuno che lo possa capire a un livello più profondo. Non qualcuno che cerca solo divertimento, ma che voglia costruire qualcosa di vero con lui."

Staff (riflettendo): "Siamo d'accordo. Abbiamo in mente alcune ragazze che hanno seguito lo show e hanno dimostrato di essere molto interessate a Kihyun. Vogliamo essere sicuri di trovare le persone giuste per lui."

Jaemin (entusiasta): "Perfetto. Credo che con le giuste ragazze, Kihyun si aprirà di più e potrà essere se stesso. È quello che ci serve."

Il conduttore e lo staff si scambiarono qualche sguardo, discutendo brevemente tra di loro prima di tornare ai ragazzi con delle proposte.

Conduttore: "Ci sono due candidate che pensiamo siano perfette per Kihyun. Sono entrambe dolci e molto romantiche, e abbiamo visto che sono affascinate da lui da quando lo show è iniziato."

Jackson (curioso): "Chi avete in mente?"

Staff (con un sorriso): "La prima è IU (Lee Ji-eun). È nota per la sua dolcezza, sensibilità e romanticismo. È una persona che sa come entrare in connessione con gli altri e ha una personalità che potrebbe davvero complementare quella di Kihyun. È stata una spettatrice appassionata e ha parlato di quanto ammiri il suo carattere gentile."

Hyunjin (sorride sorpreso): "IU? È perfetta. È esattamente il tipo di persona che può far uscire il meglio di Kihyun. La sua dolcezza e la sua sensibilità si sposano bene con il suo carattere."

Yuta (annuisce): "Esatto, è incredibilmente empatica. Penso che potrebbe davvero capire Kihyun."

Staff (continuando): "La seconda candidata che pensiamo sia adatta è Arin degli Oh My Girl. Anche lei ha seguito lo show fin dall'inizio e ha mostrato interesse per Kihyun. Arin è giovane, dolce e molto romantica. Ha quell'innocenza e quel calore che potrebbero far sentire Kihyun al sicuro e apprezzato."

Jaemin (entusiasta): "Arin! Anche lei è una scelta eccellente. Ha quel tipo di energia positiva che potrebbe aiutarlo ad aprirsi senza pressioni."

Jackson (annuisce): "Sì, è perfetta. Tra IU e Arin, Kihyun avrà due opzioni fantastiche. Entrambe sono romantiche e hanno il tipo di personalità che lo farà sentire speciale."

Conduttore (sorridendo): "Bene, allora procederemo con il contatto. IU e Arin sono entrambe pronte a unirsi allo show. Saranno qui presto, e siamo sicuri che Kihyun sarà felice di conoscerle."

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Conclusione

Dopo aver chiuso la chiamata con lo staff, i ragazzi si scambiarono sguardi di complicità.

Hyunjin (ridendo): "Kihyun non ha idea di cosa lo aspetta. Sarà una bella sorpresa."

Jackson (con un sorriso soddisfatto): "Sono contento di come sta andando. IU e Arin sono perfette per lui. Vediamo cosa succede quando arriveranno."

Con un piano ormai messo in moto, tutti sapevano che l'arrivo delle due nuove ragazze avrebbe portato nuove dinamiche nella casa. Ora restava solo aspettare e vedere come Kihyun avrebbe reagito quando IU e Arin sarebbero entrate a far parte dello show, pronte a conquistare il suo cuore.

Poi .

Arin e IU entrano nella Villa Inferno con le loro valigie, entrambe raggiante di felicità. L'atmosfera è leggera e piena di eccitazione, e le due non vedono l'ora di incontrare Kihyun.

Arin: "Non ci posso credere! Finalmente siamo qui... e tutto questo è per lui. Pensi che gli piacerà vedermi di persona?"

IU, ridendo: "Ovviamente sì! Siamo qui per conquistarlo, no? Ma dobbiamo giocarci bene le nostre carte. Non voglio sembrare troppo ansiosa."

Arin: "Hai ragione... però, quanto è emozionante? È stato un sogno fino a ieri e ora... ora potremmo davvero avere una possibilità con lui."

IU, con un sorriso timido: "Già, è davvero incredibile. Chissà come reagirà quando ci vedrà entrambe qui. Speriamo non sia troppo sorpreso."

Nel frattempo, in cucina, Hyunjin, Jackson e Yuta si affannano a preparare piccoli regali per Arin e IU. La stanza è piena di profumo di fiori e deliziosi aromi di caffè appena preparato.

Hyunjin, concentrato mentre sistema un mazzo di fiori: "Pensi che questi fiori saranno sufficienti? Volevo qualcosa di speciale per farle sentire benvenute."

Jackson, mentre versa del succo fresco: "Sta tranquillo, amico. È il pensiero che conta. Abbiamo preparato tutto alla perfezione. Colazione, fiori, un bel sorriso... Cosa potrebbe andare storto?"

Yuta, mescolando con attenzione la cioccolata calda: "E poi, non è per farle innamorare di noi, ma per farle sentire a loro agio. Kihyun è quello che cercano, noi siamo solo il supporto."

Hyunjin, annuendo: "Già, però voglio comunque che tutto sia perfetto. Loro sono le nuove arrivate, dobbiamo fare una buona impressione come squadra."

Intanto, Kihyun è ignaro dei preparativi. Lui è concentrato sull'appuntamento che aveva stabilito con un'altra ragazza dal capitolo precedente. Non ha idea che Arin e IU siano già arrivate, né che i ragazzi stiano lavorando dietro le quinte per rendere il loro ingresso speciale.

Kihyun, tra sé e sé: "Spero di non fare errori durante l'appuntamento di oggi... devo concentrarmi su di lei e non pensare ad altro."

Nel frattempo, Arin e IU si scambiano uno sguardo complice.

IU, con un sorriso: "Pensi che Kihyun sappia che siamo qui?"

Arin, ridendo: "Forse no... e forse è meglio così. Sarà una bella sorpresa."

Le due ragazze si avviano verso il salotto della villa, pronte per scoprire cosa le aspetta, inconsapevoli dei piccoli gesti gentili che Hyunjin, Jackson e Yuta stanno preparando per loro dietro le quinte.

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Iu e Arin si scambiarono un'occhiata carica di tensione prima di varcare la soglia della villa, un misto di eleganza e pericolo che sembrava avvolgerle come una trappola silenziosa. Le luci soffuse e i mormorii degli altri concorrenti rendevano l'atmosfera ancora più carica di mistero.

Arrivate nella grande sala, trovarono Kihyun seduto su un divano di velluto scuro. Gli occhi attenti di lui si spostarono subito su di loro, accennando a un sorriso enigmatico. Accanto a lui, c'erano alcuni dei ragazzi della villa che avevano assistito alla scena.

Iu prese coraggio e fece il primo passo avanti. "Ciao, Kihyun. Io sono Iu e lei è Arin," disse con voce ferma, anche se sentiva il cuore battere forte nel petto. "Siamo qui perché siamo state scelte dai ragazzi della villa per partecipare al gioco... e perché abbiamo scelto te."

Kihyun si sporse leggermente in avanti, interessato. "Davvero? E cosa vi ha fatto scegliere me?" chiese, con un tono quasi provocatorio, gli occhi che brillavano di una sfida nascosta.

Arin, che finora era rimasta un po' in disparte, fece un respiro profondo e decise di prendere la parola. "Abbiamo osservato attentamente tutti qui. Tu... hai una presenza che non può essere ignorata," disse con sincerità, incrociando le braccia come a voler contenere l'emozione. "C'è qualcosa in te che è affascinante ma allo stesso tempo oscuro. Hai un'aura misteriosa, e ci siamo rese conto che, per vincere in questa villa, abbiamo bisogno di qualcuno che sia forte, astuto e capace di capire il gioco, qualcuno che ci possa sorprendere."

Kihyun sollevò un sopracciglio, palesemente intrigato dalle loro parole. "Quindi, voi due pensate di aver capito cosa ci vuole per vincere questo gioco?" La sua voce era calma ma tagliente, come se cercasse di metterle alla prova.

Iu annuì, risoluta. "Sappiamo che non sarà facile. Ma siamo qui per dimostrare che meritiamo il nostro posto. I ragazzi ci hanno scelte perché credono che possiamo portare una nuova dinamica al gioco. E noi crediamo che con te possiamo fare molto di più."

Arin fece un passo avanti, accanto a Iu. "Non siamo qui solo per partecipare, Kihyun. Siamo qui per vincere. E sappiamo che tu puoi essere la chiave per farlo. Sei intelligente, sai leggere le persone, e... beh, nessuno può ignorare il fatto che sei pericoloso nel modo giusto. È questo che ci serve."

Kihyun rimase in silenzio per un momento, poi si alzò lentamente in piedi, fissando Iu e Arin negli occhi con uno sguardo che le faceva sentire come se stesse soppesando ogni parola detta.

"Interessante..." disse infine, con un sorriso che sembrava nascondere più di quanto rivelasse. "Vedremo se siete davvero all'altezza delle vostre parole. Ma per ora... benvenute nella villa inferno."

Le ragazze si scambiarono uno sguardo rapido, consapevoli che il loro vero gioco era appena cominciato.

Kihyun, Iu e Arin salirono sulla macchina che li attendeva fuori dalla villa. L'aria di Dubai era calda, ma una leggera brezza rendeva il clima piacevole. L'autista, un uomo silenzioso e discreto, li condusse attraverso le strade trafficate della città, finché non lasciarono alle spalle i grattacieli imponenti e si diressero verso un luogo più tranquillo, a ridosso del deserto.

La destinazione era l'oasi verde e rilassante del Al Qudra Lakes, un'area naturale circondata dal deserto con piccoli laghi artificiali, perfetta per un pranzo all'aperto. Le dune dorate si allungavano all'orizzonte, creando un contrasto suggestivo con l'acqua calma dei laghi. Un piccolo angolo privato era stato allestito con una tavola imbandita, tende leggere che ondeggiavano al vento, e morbidi cuscini su cui rilassarsi. Era un'oasi di pace, lontano dal caos della città.

Quando scesero dalla macchina, Iu e Arin rimasero incantate dalla vista.

"Non me lo aspettavo," disse Iu, ammirando il paesaggio desertico che si rifletteva nell'acqua cristallina del lago. "È... bellissimo."

Arin annuì, sorridendo. "Sembra un sogno."

Kihyun, con la sua solita calma, fece un gesto con la mano verso il tavolo. "Ho pensato che un luogo come questo potesse farci sentire più... tranquilli. Lontano dalla villa, dalle tensioni. È un posto perfetto per parlare."

Si sedettero attorno al tavolo, il sole che lentamente si abbassava, rendendo l'atmosfera ancora più magica. Piatti esotici e raffinati vennero serviti, ma c'era un'aria di leggerezza nel conversare.

"Allora," disse Kihyun, rompendo il silenzio, "raccontatemi di voi. Non solo quello che avete detto in villa. Voglio sapere chi siete davvero, senza il gioco, senza strategia."

Iu sorrise, sorpresa dalla sua domanda diretta. "Beh... io sono piuttosto semplice, in realtà. Vengo da una piccola città, e non avrei mai immaginato di trovarmi qui, in mezzo a un gioco così strano e... affascinante allo stesso tempo. Sono una persona a cui piace scoprire cose nuove, ma non mi piace essere giudicata a prima vista. E tu, Kihyun?" chiese, girando la domanda su di lui.

Kihyun appoggiò il gomito sul tavolo, il mento sul palmo della mano, riflettendo per un attimo. "Non c'è molto da dire su di me. Le persone spesso mi vedono come qualcuno difficile da capire. Non mi apro facilmente... Ma ho imparato che in questo gioco, fidarsi delle persone è un'arma a doppio taglio. Ci sono sempre secondi fini."

Arin, che fino a quel momento aveva ascoltato in silenzio, si inserì nella conversazione. "Credo che tutti qui abbiano un lato che nascondono. Anch'io ho i miei segreti," disse con un sorriso accennato. "Ma è proprio questo che mi piace di questo gioco. Ogni volta che pensi di conoscere qualcuno, scopri che c'è di più."

Kihyun le osservava attentamente. "E cosa nascondi, Arin?" chiese, con una leggera sfumatura di curiosità nella voce.

Arin lo fissò negli occhi, senza battere ciglio. "Forse scoprirai con il tempo. O forse no. Ma non mi lascio facilmente definire."

L'atmosfera tra di loro divenne più rilassata man mano che la conversazione fluiva. Parlare lontano dalla villa e dalle strategie li faceva sentire più autentici, più vicini, anche se sapevano che il gioco non era mai davvero assente.

Alla fine del pranzo, Kihyun si alzò in piedi, tirando fuori dal taschino interno della giacca due piccole scatoline di velluto nero. Iu e Arin si scambiarono uno sguardo curioso.

"Un regalo per voi," disse Kihyun, porgendo una scatolina a ciascuna delle ragazze. "Un piccolo simbolo per ricordarvi di questo momento."

Iu aprì lentamente la sua scatolina e scoprì un braccialetto sottile d'argento con un piccolo ciondolo a forma di luna. "È bellissimo," mormorò, toccando il ciondolo con delicatezza.

Arin fece lo stesso, trovando un anello d'argento con un motivo intricatamente lavorato. "Perché questi simboli?" chiese, incuriosita.

Kihyun sorrise lievemente. "La luna rappresenta la luce nel buio, un simbolo di intuizione e mistero. E l'anello... è per ricordare la connessione, anche in un gioco come questo. Un legame che può essere invisibile agli altri, ma c'è."

Iu lo guardò negli occhi, sorpresa da quel gesto inaspettato. "Grazie, Kihyun. Non me lo aspettavo."

Arin annuì. "Sì... è un pensiero molto bello."

Kihyun si appoggiò di nuovo contro lo schienale della sedia, osservandole. "Non è solo un gioco di strategie, dopotutto. Ogni tanto, dobbiamo ricordarci che siamo persone. E, forse, potremmo imparare a conoscerci davvero. Anche se siamo qui per vincere."

Le ragazze rimasero in silenzio per qualche istante, riflettendo su quelle parole, mentre il sole continuava a calare lentamente sull'oasi e il deserto cominciava a colorarsi di sfumature dorate e rosa.

L'appuntamento era solo l'inizio di una dinamica che avrebbe messo alla prova la loro alleanza e la loro fiducia reciproca. Ma per ora, in quel luogo magico e isolato, tutto sembrava sospeso, quasi irreale.

Nel frattempo la situazione di jisoo
Lalisa sedeva da sola in un angolo del grande salone, con lo sguardo fisso sul piatto davanti a lei. Non aveva toccato cibo, non aveva parlato con nessuno da ore. Il silenzio intorno a lei era assordante, ma carico di giudizio. Il resto del gruppo si muoveva intorno a lei come se non esistesse, evitandola deliberatamente.

Taehyung, Yoongi, Jimin, Taemin, San, Yeji e Rosé erano seduti a tavola, ma nessuno di loro la guardava, nessuno si degnava di rivolgerle una parola. La tensione nell'aria era palpabile, e persino i loro discorsi, seppur frivoli, erano intrisi di una sottile aggressività nei suoi confronti. Lalisa era stata sospesa per due puntate, punita per quello che aveva fatto, e adesso nessuno voleva avere a che fare con lei. Nemmeno Namjoon.

Persino a cena, la situazione era diventata insostenibile. Lalisa lanciava occhiate furtive nella direzione di Namjoon, sperando che almeno lui rompesse quel muro di ghiaccio, ma niente. Namjoon sedeva dall'altro lato del tavolo, accanto a Taehyung e Jimin, parlando tranquillamente con loro come se Lalisa non fosse mai stata parte del gruppo.

"È assurdo," mormorò Yeji, rompendo il silenzio con un tono tagliente, senza guardare Lalisa. "Pensare che qualcuno potesse comportarsi in quel modo... Non lo avrei mai immaginato."

Taemin annuì, sorseggiando il suo drink. "Esatto. Voglio dire, si è comportata come se fossimo tutti giocattoli nelle sue mani. Ha esagerato."

Rosé sospirò, incrociando le braccia. "Non capisco come abbia potuto pensare che andasse tutto bene. E ora guarda, non è nemmeno capace di ammettere di aver sbagliato."

Namjoon ascoltava, ma il suo sguardo era vuoto. Era chiaramente combattuto. Anche se non parlava, il suo viso tradiva il peso di quella situazione. Lui e Lalisa avevano avuto un legame speciale, eppure ora, persino lui si era allontanato. Non poteva permettersi di compromettere la sua posizione nel gruppo per difenderla, non dopo quello che era successo.

Lalisa si morse il labbro, trattenendo le lacrime. La punizione di essere sospesa per due puntate era stata dura, ma questo... essere ignorata, emarginata, come se non esistesse, era molto peggio. La solitudine si insinuava dentro di lei, lentamente, soffocandola. Non aveva nessuno, e persino Namjoon, che una volta era stato il suo rifugio, non poteva più dormire da lei. Le avevano tolto tutto.

San, che raramente interveniva nelle discussioni, parlò senza alzare troppo la voce. "Non so se ci rendiamo conto, ma era inevitabile che finisse così. Nessuno può continuare a manipolare tutti senza conseguenze."

Yoongi sollevò lo sguardo dal suo piatto e annuì lentamente. "Già. Forse è una lezione che doveva imparare."

Lalisa strinse i pugni sotto il tavolo. La rabbia e la frustrazione ribollivano dentro di lei. Voleva urlare, difendersi, spiegare le sue ragioni, ma sapeva che non avrebbe fatto differenza. Nessuno l'avrebbe ascoltata. Si sentiva tradita, non solo dal gruppo, ma soprattutto da Namjoon. Lui era l'unico che avrebbe potuto dire qualcosa, rompere quel silenzio gelido. Ma era rimasto in disparte, anche lui con lo sguardo rivolto altrove.

Non riusciva più a trattenersi. Con un movimento brusco, si alzò dalla sedia, facendo rumore nel silenzio della sala. Tutti la ignorarono, continuando a parlare come se nulla fosse.

"Non diranno niente," pensò Lalisa mentre camminava verso l'uscita, con la rabbia che le saliva fino alla gola. "Nemmeno uno sguardo."

Ma proprio quando stava per varcare la soglia, Namjoon la chiamò. "Lalisa."

Lei si fermò, speranzosa, e si voltò. Ma l'espressione sul suo viso era fredda, quasi distante. "Non fare così," le disse in tono calmo, ma privo di emozione. "Affronta le conseguenze delle tue azioni."

Lalisa rimase immobile, scioccata. Quelle parole, dette da lui, le fecero più male di quanto volesse ammettere. Cercò di rispondere, ma la voce le morì in gola. Fece un respiro profondo e, senza dire una parola, uscì dalla sala.

Dietro di lei, il gruppo riprese a parlare come se nulla fosse accaduto.

Lalisa si sentiva come se il mondo le fosse crollato addosso. Il rifiuto del gruppo, le parole di Namjoon e quel silenzio freddo l'avevano colpita nel profondo. Mentre camminava verso l'uscita, il cuore pesante e le lacrime a un passo dal scendere, si fermò di colpo. Una mano calda e ferma le aveva afferrato il polso.

Era Taemin.

Lui, in piedi accanto a lei, con il suo viso calmo e gentile, non disse nulla all'inizio. Si limitò a guardarla negli occhi per un lungo istante, poi senza alcuna esitazione prese il piatto di Lalisa dal tavolo, insieme al suo, e fece un cenno verso l'uscita.

"Vieni," disse dolcemente, prendendola per mano.

Lalisa lo seguì senza dire una parola, il cuore leggermente più leggero. Camminarono insieme verso il giardino. Fuori, l'aria della sera era fresca, il cielo cominciava a tingersi di viola e blu, con le prime stelle che si affacciavano timide. Taemin si sedette su una panchina vicino a una piccola fontana, con l'acqua che gorgogliava dolcemente in sottofondo, e la invitò a fare lo stesso.

"Non ti preoccupare per loro," disse con un sorriso rassicurante, posando i piatti davanti a entrambi. "Stanno solo dando troppa importanza a quello che è successo. Ma alla fine, tutti commettiamo errori. Non significa che tu non meriti di essere trattata come una persona."

Lalisa lo guardò, sorpresa dal suo gesto e dalle sue parole. Aveva aspettato tanto che qualcuno rompesse quel silenzio, ma non si sarebbe mai aspettata che fosse Taemin, che di solito rimaneva sempre un po' in disparte, lontano dalle tensioni e dai conflitti.

"Non dovevi farlo, Taemin," mormorò Lalisa, abbassando lo sguardo. "Tutti mi odiano, non vogliono neanche guardarmi. E Namjoon... nemmeno lui ha detto nulla. Forse si meritano di odiarmi."

Taemin scosse la testa. "Non è vero. Sei umana, Lalisa, e gli esseri umani sbagliano. E a volte fanno scelte che sembrano sbagliate, ma non significa che siano cattive persone." Fece una pausa, prendendo un pezzo di cibo dal piatto e porgendolo a Lalisa. "Devi mangiare, non puoi ignorarti anche tu."

Lei prese il cibo, facendo un piccolo sorriso. "Grazie," sussurrò. Era una piccola cosa, ma quel gesto significava più di quanto potesse esprimere a parole.

Proprio mentre cominciava a sentirsi leggermente meglio, un'altra figura si avvicinò. Beomgyu si fermò vicino alla panchina, le mani in tasca e un'espressione indecisa sul volto, come se non sapesse esattamente come iniziare.

"Posso unirmi?" chiese, guardando prima Taemin e poi Lalisa.

Taemin annuì con un sorriso aperto, mentre Lalisa lo osservava con sorpresa. Beomgyu non era mai stato particolarmente vicino a lei, ma il fatto che si fosse avvicinato proprio in quel momento le fece capire che, nonostante tutto, non era completamente sola.

"Sei sempre il benvenuto," rispose Taemin, facendogli spazio sulla panchina. Beomgyu si sedette accanto a Lalisa, un po' più vicino del necessario, come per farle capire che voleva darle appoggio.

"Non dare troppo peso a quello che stanno facendo gli altri," disse Beomgyu, con un tono più morbido di quanto Lalisa gli avesse mai sentito usare. "A volte si comportano come se fossero tutti perfetti, ma non lo sono. Stanno solo reagendo d'istinto. Io... so cosa si prova a essere messi da parte. Non è giusto, ma capita. E Taemin ha ragione, tu non meriti questo."

Lalisa rimase in silenzio per un attimo, poi finalmente trovò il coraggio di parlare. "È solo che... non mi aspettavo che fosse così difficile. Ho cercato di giocare al meglio, ma forse ho sbagliato tutto. E adesso... mi sento come se avessi perso tutti, persino Namjoon."

Beomgyu la guardò, leggermente accigliato. "Namjoon è confuso. Lui non è il tipo da affrontare i conflitti di petto, e penso che nemmeno lui sappia come gestire tutto questo. Ma vedrai, quando la polvere si sarà posata, le persone si calmeranno. E poi, ci sarà tempo per spiegarsi e chiarire."

"Esatto," aggiunse Taemin, sorridendole. "Non devi fare tutto subito. A volte, bisogna solo aspettare che le cose si sistemino da sole. E noi siamo qui con te."

Lalisa sentì una piccola fiamma di speranza riaccendersi nel suo cuore. Nonostante tutto, non era completamente sola. Forse Namjoon non era pronto a sostenerla in quel momento, ma aveva Taemin e Beomgyu al suo fianco. Era un inizio, un segno che non tutto era perduto.

"Grazie, davvero," disse infine, con la voce carica di emozione. "Non so cosa farei senza di voi in questo momento."

Taemin le strinse delicatamente la mano. "Non devi farlo da sola, Lisa. Siamo una squadra, e nessuno dovrebbe affrontare queste cose da solo."

Beomgyu annuì e aggiunse con un sorriso divertito. "E poi, chi altro avrebbe il coraggio di venire a cena con noi due? Hai praticamente la compagnia migliore che potresti desiderare."

Lalisa rise per la prima volta in quella lunga giornata, sentendo il calore di quei piccoli momenti. Forse il peggio non era ancora passato, ma ora sapeva di non dover affrontarlo da sola.

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Nella Villa Inferno, Ji-a, Hyunjin e Sihyeon erano radunati davanti al grande schermo, osservando attentamente ogni dettaglio della scena che si svolgeva nella Villa Paradiso. Avevano visto Lalisa isolata dal gruppo, emarginata durante la cena, e poi Taemin e Beomgyu che si erano fatti avanti per darle supporto.

Hyunjin, con le braccia incrociate e lo sguardo pensieroso, sospirò. "È davvero ingiusto," disse con un tono serio. "Non dico che Lalisa non abbia fatto degli errori, ma il modo in cui la stanno trattando... nessuno merita questo."

Ji-a annuì, il volto tirato dalla preoccupazione. "È vero. Anche se ha sbagliato, ora sta pagando un prezzo troppo alto. La stanno ignorando come se fosse invisibile, ma è chiaro che sta soffrendo. E Namjoon... pensavo sarebbe stato lì per lei."

Sihyeon, che era rimasta in silenzio fino a quel momento, si alzò dal divano, determinata. "Non possiamo stare qui e guardare senza fare nulla. Lalisa ha bisogno di più supporto, e Taemin e Beomgyu non possono farcela da soli. Andiamo nella Villa Paradiso. Dobbiamo farle capire che non è sola."

Hyunjin si voltò verso di lei, sorpreso dalla sua decisione, ma poi un sorriso leggero si allargò sulle sue labbra. "Sono d'accordo. Non possiamo lasciare che pensi che tutto il mondo sia contro di lei."

Ji-a si alzò anche lei, decisa. "Allora andiamo. Lalisa ha bisogno di noi, e non c'è tempo da perdere."

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Poco dopo, i tre si incamminarono verso la Villa Paradiso, attraversando i lussuosi giardini che separavano le due strutture. Il cielo sopra di loro era un manto stellato, e una lieve brezza fresca portava con sé l'odore del mare in lontananza. Le luci soffuse della villa brillavano tra gli alberi, mentre una lieve musica si mescolava ai suoni naturali della notte.

Quando arrivarono, trovarono Lalisa, Taemin e Beomgyu seduti su una panchina nel giardino, vicino alla fontana. Lalisa stava parlando a bassa voce con loro, e anche se sorrideva un po', i suoi occhi tradivano ancora la tristezza che portava dentro. Il peso di ciò che era successo era ancora evidente sul suo volto.

Hyunjin fu il primo a farsi avanti. "Lalisa," disse con dolcezza, facendola voltare di scatto. I suoi occhi si spalancarono alla vista del trio che si avvicinava.

"Ji-a... Hyunjin... Sihyeon..." Lalisa balbettò, sorpresa dalla loro presenza. "Cosa ci fate qui?"

Ji-a si avvicinò a Lalisa, piegandosi leggermente per guardarla negli occhi. "Siamo venuti per te. Abbiamo visto tutto dalla Villa Inferno. Non potevamo restare lì senza fare nulla."

Sihyeon annuì, sedendosi accanto a Lalisa e mettendole una mano sulla spalla. "Non sei sola, Lalisa. Anche se il resto del gruppo ti sta voltando le spalle, noi siamo qui per darti il nostro appoggio."

Lalisa si guardò intorno, ancora incredula per quello che stava succedendo. Sentiva il suo cuore sciogliersi un po', come se quel peso insopportabile si stesse finalmente alleggerendo. "Non mi aspettavo che veniste," disse con un filo di voce, cercando di trattenere le lacrime.

Hyunjin sorrise, accovacciandosi davanti a lei. "Non siamo perfetti neanche noi, e a volte ci perdiamo in questo gioco. Ma nessuno dovrebbe passare attraverso quello che stai affrontando da sola. Non ti meriti tutto questo isolamento."

Taemin, che era rimasto silenzioso mentre osservava la scena, si unì al discorso. "Loro hanno ragione. Stare qui e fare finta che le cose vadano bene non aiuta nessuno. Lalisa, le persone possono essere dure, ma ci sarà tempo per spiegare tutto e chiarire."

Beomgyu, che fino a quel momento si era appoggiato allo schienale della panchina, aggiunse con tono più leggero, ma sincero: "La verità è che stai pagando il prezzo di qualcosa che tutti, prima o poi, rischiamo di fare. Questo gioco tira fuori il peggio di noi a volte, ma non significa che non ci sia spazio per il perdono."

Lalisa sentì le lacrime pizzicarle gli occhi, ma questa volta erano lacrime di gratitudine. Non era mai stata una persona particolarmente emotiva, ma il supporto inaspettato di tutti loro le stava toccando il cuore. Si asciugò rapidamente gli occhi con il dorso della mano, cercando di non piangere davanti a loro.

"Non so davvero cosa dire," disse infine, guardandoli uno a uno. "Mi sentivo come se avessi perso tutto. Come se nessuno volesse più avere a che fare con me... E voi siete qui, a dimostrarmi che non sono sola."

Ji-a sorrise dolcemente e prese la mano di Lalisa. "A volte non bisogna dire niente. Basta sapere che qualcuno è al tuo fianco. E noi lo siamo."

Hyunjin annuì, con un sorriso leggero. "Esatto. Non importa cosa pensano gli altri, noi siamo qui per te."

Sihyeon aggiunse con una risata delicata: "E poi, hai già Taemin e Beomgyu dalla tua parte. Non c'è modo che tu possa restare sola con questi due intorno."

Lalisa sorrise, finalmente sentendosi più leggera. "Grazie... davvero. Non sapete quanto questo significhi per me."

Taemin, sempre il più silenzioso, si limitò a sorriderle con affetto, sapendo che le parole non erano necessarie in quel momento.

La giornata continuava a scorrere lentamente, ma per Lalisa, in quel giardino illuminato dalla luce delle stelle, circondata da amici, il mondo sembrava finalmente un po' meno ostile.

La scena nella Villa Paradiso era tesa. Il.sole. splendeva alta nel cielo, ma l'atmosfera tra i membri del gruppo era carica di conflitti irrisolti e rancore. Jimin, Taehyung, Namjoon e gli altri si erano riuniti nel soggiorno, tutti uniti nella loro decisione di troncare ogni rapporto con Lalisa. Sentivano di aver già dato troppo e ora non potevano più tollerare i suoi comportamenti.

Mentre Lalisa e i suoi sostenitori si trovavano nel giardino, il gruppo della Villa Paradiso si avvicinò, determinato a far sentire la propria voce. Jimin, con uno sguardo deciso, fece un passo avanti, seguito da Taehyung e Namjoon.

"Non vogliamo più avere a che fare con te, Lalisa," iniziò Jimin, il tono freddo e autoritario. "Non vogliamo più sentire il tuo nome. Ci hai delusi, e non possiamo ignorare quello che hai fatto."

Lalisa si voltò di scatto, il cuore che le batteva forte nel petto. Aveva sperato che, con il supporto dei suoi amici, le cose potessero sistemarsi. "Jimin, ti prego, ascoltami-" iniziò, ma fu interrotta da Namjoon, che la guardava con occhi fissi e determinati.

"Non voglio più sentirti," disse Namjoon, la voce ferma. "Hai oltrepassato un limite che non possiamo più ignorare. È una questione di rispetto."

"Rispetto?" La voce di Lalisa tremava, ma si fece forza. "E voi pensate che sia rispettoso ignorarmi completamente? Non è così che si risolvono le cose!"

Taemin, che era seduto accanto a Lalisa, si alzò in piedi, cercando di proteggere la sua amica. "Ehi, non è giusto! Lalisa ha commesso degli errori, ma non è una cattiva persona. Se non siete disposti a parlarne e a darle una possibilità, allora state solo mostrando la vostra vera natura."

Beomgyu si fece avanti, incrociando le braccia. "Quello che ha fatto non giustifica questo atteggiamento. Siete un gruppo, dovreste supportarvi a vicenda, non abbandonarla nel momento del bisogno."

Taehyung ridacchiò, prendendo la parola. "Supporto? È facile parlare di supporto quando non si è stati traditi. Non ci interessa quello che pensate, voi siete qui solo per salvarla. E noi? Lei ci ha messi in difficoltà."

Hyunjin, invece, rimase calmo, ma le sue parole erano cariche di significato. "Tradita o no, ogni persona merita una seconda possibilità. Lalisa ha bisogno di aiuto, non di essere lasciata sola. Se non siete in grado di capirlo, allora chi siete davvero?"

Jisoo, che fino a quel momento era rimasta in silenzio, decise di intervenire. "Non dovreste comportarvi così. Se Lalisa ha sbagliato, va bene, ma l'atteggiamento che state avendo non è quello di amici. Non si abbandona una persona in un momento così difficile."

"Per favore, Jisoo," replicò Namjoon, visibilmente frustrato. "Non è solo una questione di amicizia, è una questione di fiducia. E lei l'ha distrutta."

Lalisa, con le lacrime agli occhi, si voltò verso i suoi amici. "Non so cosa ho fatto di male per meritare questo. Ho cercato di essere parte di questo gruppo, e ora... ora mi sento come un'estranea."

"Non sei un'estranea," disse Sihyeon, avvicinandosi a lei. "Hai persone che ti sostengono, e noi siamo qui per te."

La tensione aumentò ulteriormente, ma il sostegno dei suoi amici sembrava dare a Lalisa la forza necessaria per affrontare la situazione. "Se volete troncare i rapporti con me, fatelo. Ma sappiate che io non vi abbandonerò. So di aver sbagliato, e chiederò scusa quando sarà il momento giusto. Ma non meritano di essere trattata come se fossi invisibile."

Beomgyu si affiancò a Lalisa, mostrando il suo appoggio. "Se c'è una cosa che ho imparato, è che nessuno è perfetto. Tutti facciamo errori. Dovreste essere qui per rialzarvi, non per buttare giù."

"Esatto," concordò Ji-a, guardando dritto negli occhi di Jimin e Namjoon. "Nessuno di voi può giudicare. E se continuate a ignorare Lalisa, alla fine sarà solo un'altra vittima delle vostre decisioni."

Namjoon si girò verso i suoi amici, un'espressione di frustrazione sul volto. "Non vi rendete conto di quanto questo stia diventando tossico? È difficile convivere con una persona che ha dimostrato di non avere scrupoli."

Jin intervenne, cercando di mediare la situazione. "Forse è il momento di riflettere su quello che ognuno di noi ha da dire. Ignorare non è mai la soluzione, e Lalisa ha bisogno di sapere che ci sono persone che la sosterranno."

Taemin si avvicinò a Jin, determinato. "Se volete continuare a ignorare, fatelo. Ma Lalisa non è sola. Noi siamo qui per lei. Dobbiamo affrontare le cose in modo più maturo."

Mentre la discussione si intensificava, Lalisa sentì la propria forza crescere. Non era più sola. E mentre i suoi amici la difendevano, sapeva che, nonostante tutto, stava cominciando a riprendersi la sua dignità.

Mentre la tensione tra i gruppi continuava a crescere nel giardino della Villa Paradiso, il conduttore, Park Joon, decise che era arrivato il momento di intervenire. Con un passo deciso, si avvicinò al gruppo, notando immediatamente l'aria carica di conflitto.

"Fermatevi un momento!" esclamò Joon, alzando una mano per richiamare l'attenzione di tutti. "Non posso più ignorare questa situazione. È chiaro che le emozioni sono alte e che c'è bisogno di una risoluzione."

Tutti si voltarono verso di lui, il silenzio calò immediatamente. Joon si schiarì la voce, cercando di mantenere un tono calmo ma autoritario. "Dobbiamo prendere una decisione su Lalisa. Le cose non possono continuare in questo modo. Ha bisogno di un ambiente in cui si senta supportata e accettata."

"E quindi cosa proponi?" chiese Jimin, incrociando le braccia con un'espressione di sfida. "Volete mandarla nella Villa Inferno? Come se fosse la soluzione a tutto?"

"Non sto dicendo questo," rispose Joon, alzando leggermente la voce per farsi sentire. "Ma dobbiamo valutare se Lalisa è più a suo agio con i ragazzi della Villa Inferno o se preferite trovare un modo per risolvere questo conflitto. Se la situazione non cambia, potremmo anche dover prendere decisioni più drastiche, come eliminare uno tra voi."

"Un'eliminazione?" Taehyung sgranò gli occhi, incredulo. "Non può essere serio! Perché dovremmo subire le conseguenze delle azioni di Lalisa?"

"Perché, Taehyung, la vostra mancanza di empatia sta creando un ambiente tossico," rispose Joon, non curandosi di nascondere la sua frustrazione. "Dobbiamo fare in modo che tutti si sentano a loro agio. Se questo significa rimuovere qualcuno dal gruppo per ripristinare l'armonia, allora è quello che dobbiamo fare."

Beomgyu si fece avanti, visibilmente arrabbiato. "E chi credete di poter eliminare? Lalisa sta già soffrendo! Non dovrebbe essere lei a pagare il prezzo per la vostra incapacità di perdonare!"

"Ci sono regole in questo gioco," ribatté Namjoon, cercando di mantenere la calma. "Lalisa ha preso una decisione sbagliata, e ora dobbiamo affrontarne le conseguenze."

"Ma eliminare uno di voi non è una soluzione!" disse Ji-a, rivolta al conduttore. "Dovremmo trovare un modo per risolvere questa situazione, non escludere qualcuno. Non è quello che si fa in un vero gruppo."

Joon si voltò per un momento, riflettendo sulle parole di Ji-a. "Capisco il vostro punto di vista, ma le decisioni devono essere prese. Se Lalisa è così legata ai ragazzi della Villa Inferno, forse sarebbe meglio per lei unirsi a loro e lavorare su se stessa. E nel caso decideste di non accettarla più, allora dobbiamo valutare chi non può continuare a far parte di questo gruppo."

Lalisa, che aveva ascoltato in silenzio, sentì una fitta di ansia al cuore. "Non voglio separare il gruppo," disse con voce tremante. "Non ho intenzione di causare ulteriori problemi. Non mi importa dove vado, purché non crei conflitti."

"Ma Lalisa, non è giusto che tu debba prendere questa decisione," intervenne Sihyeon, prendendo la mano della ragazza. "Tu meriti di essere qui e di essere ascoltata. Non dovresti essere costretta a scegliere tra noi e la Villa Inferno."

"Se volete che vada nella Villa Inferno, lo farò," disse Lalisa, ora più sicura di sé. "Ma non perché voglio allontanarmi da voi. Lo farò perché voglio trovare un posto in cui sentirmi accettata e sostenuta."

Joon si girò verso il gruppo della Villa Paradiso. "Quindi, cosa decidete? Siete disposti a dare a Lalisa una seconda possibilità, oppure dovremo considerare una separazione più drastica?"

La tensione era palpabile, e ognuno sapeva che la decisione che avrebbero preso avrebbe avuto un impatto enorme sul futuro del gruppo. La pressione cresceva, e l'atmosfera diventava sempre più tesa. I volti erano seri e le emozioni a fior di pelle, mentre ogni membro del gruppo rifletteva su quello che significava davvero essere parte di un gruppo di amici.

Finalmente, dopo un lungo momento di silenzio, Jimin parlò. "Forse abbiamo tutti bisogno di un po' di tempo per riflettere. Ma dobbiamo anche essere onesti con noi stessi. Lalisa, se hai bisogno di spazio per affrontare le tue emozioni, allora possiamo concederti questo, ma dobbiamo discuterne tutti insieme."

Namjoon annuì lentamente, mostrando segni di rilassamento. "Sì, forse è ora di parlarne in modo maturo, senza litigi. Possiamo trovare una soluzione insieme."

Beomgyu e Taemin si scambiarono uno sguardo, speranzosi che questa fosse la svolta di cui avevano bisogno per riportare la pace nel gruppo.

"Questo è il primo passo giusto," disse Ji-a, sorridendo a Lalisa. "Insieme, possiamo affrontare qualsiasi cosa."

La tensione si allentò leggermente, ma rimaneva ancora molto lavoro da fare. Il destino di Lalisa e del gruppo ora si trovava in un delicato equilibrio, e tutti sapevano che il percorso per ricostruire la fiducia sarebbe stato lungo e difficile.

La notizia della partenza di Lalisa e Jisoo dalla Villa Paradiso si diffuse rapidamente tra gli altri membri del gruppo. La decisione era stata difficile, ma alla fine, Lalisa aveva trovato la forza di fare il passo decisivo per il suo benessere. Sotto il cielo stellato, nel giardino della villa, si radunarono per ascoltare la sua scelta.

Lalisa, con il cuore in tumulto ma determinata, si rivolse a tutti. "Ho deciso di trasferirmi nella Villa Inferno," annunciò, cercando di mantenere la voce ferma nonostante l'emozione. "Ho bisogno di un ambiente in cui mi senta accettata e supportata. Non posso continuare a vivere in un posto dove non mi sento più parte del gruppo."

Le sue parole furono accolte da un mormorio di sorpresa. Jisoo, accanto a lei, prese la sua mano. "Non posso lasciarla andare da sola. Anch'io la seguirò," disse con convinzione. "Siamo più forti insieme."

I volti di Namjoon, Jimin, Rose e degli altri si erano incupiti. San guardò Jisoo con incredulità. "Ma stai lasciando tutto questo? Tutti noi?"

"Non posso restare in un posto dove mi sento esclusa," rispose Lalisa, il tono deciso ma con un velo di tristezza. "Ho bisogno di un cambiamento."

Hyunjin, Sihyeon e Ji-a si fecero avanti, abbracciando Lalisa in un gesto di supporto. "Noi ti sosterremo in questa decisione," disse Ji-a, con un sorriso affettuoso. "Non sei sola. Siamo qui per te, sempre."

Lalisa si sentì sopraffatta dalla loro gentilezza, ma una parte di lei sapeva che questa scelta avrebbe avuto delle conseguenze per tutti. "Spero che possiate capire," aggiunse, cercando di guardare negli occhi dei suoi amici rimasti. "Non è una decisione che prendo alla leggera, ma ho bisogno di sentirti di nuovo me stessa."

Beomgyu si fece avanti, cercando di nascondere la sua delusione. "Lalisa, io... ci mancherai. Ma se questo è ciò che vuoi, dobbiamo rispettarlo."

Taemin annuì, visibilmente colpito. "Spero solo che troverai la felicità. Non vogliamo perderti, ma dobbiamo anche accettare le tue scelte."

Namjoon, con un'espressione seria, guardò Lalisa. "Sei una parte importante del nostro gruppo. Ma se questo è ciò che desideri, non possiamo fermarti. Ci mancherai, davvero."

"Esatto," aggiunse Jin, cercando di mantenere la calma. "Spero solo che tu possa trovare ciò che stai cercando."

Jisoo abbracciò Lalisa ancora più forte. "Andremo nella Villa Inferno insieme. Non ti lascerò mai sola."

"Non importa cosa accade, noi siamo una squadra," disse Sihyeon, abbracciando entrambe le ragazze. "Siamo qui per supportarvi."

"Anche se andate via, la nostra amicizia non finisce qui," disse Ji-a, le lacrime che le brillavano negli occhi. "Saremo sempre qui per voi."

Mentre il gruppo si stringeva attorno a Lalisa e Jisoo, gli altri rimasero in silenzio, colpiti dalla loro scelta. Jimin scosse la testa, frustrato. "Non ci posso credere. Stiamo perdendo due delle nostre migliori amiche," mormorò.

Rose cercò di riunire le idee. "Dobbiamo capire cosa significa per noi. Non possiamo lasciare che questo ci distrugga. Dobbiamo rimanere uniti, anche se alcuni di noi stanno scegliendo strade diverse."

"Ma le conseguenze di questa scelta... cosa accadrà a noi?" chiese Yeji, il volto tirato dalla preoccupazione. "Ci mancheranno e ci sarà un vuoto nella villa."

"Dobbiamo solo adattarci e imparare a fare i conti con la loro assenza," rispose San, guardando Jimin e Namjoon con un'espressione seria. "Dobbiamo essere più uniti che mai."

Baekhyun si unì alla conversazione, pensando ad alta voce. "Spero che Lalisa e Jisoo trovino ciò che cercano, ma allo stesso tempo... non possiamo ignorare che il gruppo è cambiato."

Mentre il gruppo rifletteva su tutto questo, Lalisa si girò verso di loro, il viso segnato dall'emozione. "Grazie per tutto, ragazzi. Vi porterò sempre nel cuore. Spero che possiate perdonarmi e, un giorno, possiamo tornare a essere una famiglia."

Con queste parole, Lalisa e Jisoo si allontanarono, seguite da Hyunjin, Sihyeon e Ji-a. I loro passi si allontanavano mentre i membri della Villa Paradiso si giravano per guardare la loro partenza. La serata sembrava più buia e silenziosa, un segno che le cose non sarebbero state mai più come prima.

La tensione si fece palpabile; era chiaro che le conseguenze di questa scelta si sarebbero fatte sentire per molto tempo a venire.

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