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Uscii indossando un giacchino di Jeans oversize, ma l'aria gelida di Ottobre si faceva sentire sui pochi lembi di pelle scoperti.

Arrivai seguendo le indicazioni e mi ritrovai di fronte ad una mega villa con piscina. Un edificio enorme e bianco latte contornato da un cancello in metallo con le punte dorate. La musica era assordante, e centinaia di ragazzi ballavano, fumando o bevendo qualcosa.

Mi accorsi che il cancello era semiaperto, così dicendo permesso tra me e me entrai.

Facce dipinte di colori accesi e luminescenti ballavano intorno a me mentre cercavo di farmi spazio per passare, e cercare la proprietaria di quella gigantesca villa: Jasmine.

Ad un certo punto intravidi una testa bionda ballare, così mi avvicinai. Era lei, alta ancora di più, con un tacco a spillo argentato e un vestito altrettanto argentato con le paillettes ciondolanti e piuttosto grandi. La chioma bionda era intrecciata in uno chignon, e le stava favolosamente.

La salutai e lei mi abbracciò così tanto quasi da sgretolarmi.

Era una ragazza davvero dolce, pensai.

Iniziammo a parlare e mentre eravamo prese nel raccontarci un episodio di Friends, sentii una voce familiare. Non potevo crederci, anzi, non volevo crederci, ma David Harper comparse in tutta la sua strafottenza.

Aveva i capelli neri leggermente ondulati, forse perche bagnati da un pò di schiuma che lasciava ricadere qualche ciocca sul viso. Indossava una camicia nera che lasciava intravedere un fisico asciutto e scolpito al tempo stesso.

Appena arrivò mise un braccio attorno al fianco snello di Jasmine e la baciò in modo così appassionato e lascivo da farmi restare con la bocca socchiusa per qualche secondo.

Quei due stavano insieme?
Una ragazza così dolce e carina, stava con uno stronzo del genere?
Non poteva essere.

"Lei che ci fa qui?" disse Harper con tono scontroso, rivolgendosi a me. Continuando a tenere Jasmine per i fianchi.
"L ho invitata io!"
Disse Jasmine, un po' brilla. Lo si capiva perché le parole le uscirono piuttosto male dalla bocca. La musica continuava ad assordarmi per quanto era alta, ma in fondo anche piacevole.

DAVID

La musica era così inebriante da farmi sentire stordito e su di giri, o forse erano i sette shottini di Vodka che mi ero sparato in gola poco prima, in un tempo quasi record. Jasmine quella sera era veramente stupenda, ma decisamente la solita.

Avevo baciato circa tre ragazze, e a lei questo non importava, credeva che il mio cuore fosse solo suo, o forse semplicemente si sentiva superiore alle altre.

Mentre baciavo Jas e sentivo parlare la tappa, pensai che questa non fosse tanto male, se non fosse stato per quella parlantina esagerata e il modo di vestire goffo.

Ad un certo punto Jas andò via, per parlare con altre oche come lei, e io rimasi lì a fumare una sigaretta in compagnia di quella ragazza così, così stramba e fastidiosa, che quando si accorse di essere rimasta "sola" con me, si ammutolì improvvisamente. Sembrava starna più del solito quella sera.

"Vuoi un tiro?" dissi sbuffando il fumo.

"Anche no, non fumo." Rispose senza alzare lo sguardo dalle sue scarpe da ginnastica orribili.

"Sei proprio noiosa, da dove vieni da Noiolandia?"

"E tu dalla città delle teste di cazzo?" rispose trattenendo a stento un sorriso.

Feci finta che quella battuta non avesse suscitato in me neanche un po' di simpatia mista a fastidio. Poi mi allontanai da lei, e iniziai seriamente ad annoiarmi, forse di più che con la compagnia della tappa.

Così dopo un po' notai un gruppo di ragazzi al bordo della piscina, parlare con un vociare che sovrastava la musica alta. Mi avvicinai. Stavano giocando al gioco della bottiglia.

Non fosse stato per un gioco in cui baci e ti fai baciare da chi ti capita, non avrei mai giocato.





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