Capitolo 25

"Voglio un bacio. Vero questa volta"

Un calore improvviso attraversò (Nome) dalle dita dei piedi fino alla punta dei capelli, giurò di sentire del fumo uscirle dalle orecchie. Le guance le bruciavano come se stessero andando a fuoco, distolse lo sguardo fissando un punto alle spalle del ragazzo.

"Stai scherzando spero!" sbottò, "non siamo nella situazione giusta per fare richieste del genere. Anzi, non esiste una situazione giusta per quello!"

Dalla sua posizione, dietro di loro, Izuku sembrava quello più in imbarazzo fra tutti, li guardava scioccato, come se stesse assistendo ad una scena vietata ai minori.

"K-Kacchan... hai battuto la testa? Non puoi-" cercò di ribattere.

"Tu non c'entri niente, Deku. Porta il tuo culo merdoso da un'altra parte!" Katsuki riportò i propri occhi cremisi in quelli di (Nome), le passò un dito sulle labbra cancellando quello strato di polvere che le ricopriva.
"... se devo fare qualcosa che odio, allora merito una ricompensa"

'Aaarghhh, non è possibile che si comporti in questo modo quando c'è in ballo qualcosa di così importante!' urlò internamente, mantenendo però un espressione neutrale.

Strinse i denti, liberandosi dalla stretta del biondo. "Stiamo nel bel mezzo di un combattimento, possibile che non te ne rendi conto-"

"Allora dimmi cos'ha il bastardo diviso a metà più di me..." disse, "perché lui l'hai baciato?"

"Cosa? Allora è soltanto questo..."
La delusione si dipinse chiaramente sul suo volto. "È solo un'altra delle tue sfide per essere il numero uno"

Fece un passo indietro, gli occhi le bruciavano senza che ne capisse il motivo, si sentiva usata, come se fosse stata uno stupido oggetto.

"(Nome), non era quello che intendevo..." Allungò una mano nella sua direzione come per fermarla, ma sembrò ripensarci e quella ricadde inerte al suo fianco.

"Dobbiamo trovare una soluzione. Tu vedi di fare quello che vuoi, non mi importa" Cinse il polso di Izuku con una mano trascinandolo in un vicolo poco distante. "Andiamo Izuku, io voglio passarlo questo esame"

Sparirono alla vista del biondo che, con le spalle curvate in avanti, alla fine decise di seguirli.

Il senso di colpa era ben presente nel suo petto.

𖠄 *ೃ skip time 𖠄 *ೃ

"Come ha detto prima Izuku,
combattere contro All Might è impossibile, almeno senza un minimo di collaborazione"

(Nome) era seduta a terra tra i due ragazzi in un vicolo in penombra, cercando di elaborare un piano d'attacco. Aveva deciso di lasciare da parte gli attriti con Katsuki almeno fino alla fine della prova.

Al momento la situazione sembrava tranquilla, non potevano però perdere troppo tempo in quanto non erano sicuri di quanto ne avevano già sprecato.

Fece un sospiro prima di esporre la propria idea. "Potrei anche usare la mia Unicità per bloccarlo, ma ancora non sono sicura di saperla controllare a dovere. Non vorrei rischiare di ferirvi in alcun modo. Detto questo, ci rimangono solo due possibilità: o voi due lo accerchiate tenendolo occupato e io mi teletrasporto verso l'uscita, oppure io lo blocco con il mio quirk e voi trovate un modo per scappare"

"Dovresti deciderti ad usare il tuo potere prima o poi, se non cominci non imparerai mai" Katsuki usò un tono di voce moderato per parlarle, segno che stava solamente cercando di darle un consiglio.

"Lo so, Katsuki. Però hai visto cosa è successo l'ultima volta che ho perso il controllo"

Izuku passò confuso lo sguardo dall'uno all'altro, non sapendo di cosa stessero parlando.
"(Nome)-chan, cosa...?"

"La mattina del Festival, dopo il mio scontro con Ibara, ho attaccato All Might, mettendo in pericolo la sua stessa vita. Sono sicura che è successo solo perché l'ho preso alla sprovvista. Però, è stato davvero spaventoso. Se non ci fosse stato Katsuki..."
Si passò una mano sul viso per cancellare quel ricordo.

"Ti saresti fermata comunque. Sei più forte di quello che credi" Le posò titubante una mano sulla spalla. "Dovresti davvero usarlo"

"Kacchan ha ragione, ci fidiamo di te" si aggiunse Izuku, guardandola raggiante.

"In tal caso, avrei un'altra idea.
Probabilmente All Might sta correndo adiacente ai muri degli edifici, lungo la via principale, cercandoci nei vicoli secondari. In questo caso, potremmo
tagliare la sua traiettoria così" disse tracciando in aria con un dito una linea indicativa. "Katsuki gli salterà di fronte, catturando la sua attenzione,
mentre Izuku farà il giro degli edifici e spunterà da dietro"

"Capisco! Tu invece che farai?"
Sobbalzarono contemporaneamente sentendo la familiare voce dell'Eroe, a (Nome) si bloccò il respiro in gola quando scorse l'imponente figura di All Might all'ingresso del vicolo. Egli proruppe in una profonda risata.

"È l'ora di mangiare la polvere, Eroi!"

In una frazione di secondo, era già
scattato verso di loro, a soli pochi metri di distanza, il suo pugno minaccioso venne posizionato in aria, pronto a colpirli in pieno. Presa dal panico, (Nome) allungò le mani verso i propri compagni e teletrasportò tutti e tre fuori dal vicolo, sulla strada principale.

Un violento capogiro le fece cedere le ginocchia, complice il colpo allo stomaco ricevuto poco prima, fortunatamente Katsuki riuscì ad acchiapparla prima che rovinasse a terra. "Dobbiamo scappare-"
Il vicolo in cui si trovava ancora All Might esplose, centinaia di detriti e una fitta nube di polvere saturò l'aria.

L'Eroe saettò verso di loro, (Nome) girò appena la testa verso i due ragazzi. "Inventatevi qualcosa, il mio piano è appena andato a farsi fottere"
Senza dar loro il tempo di far nulla, si lanciò in avanti correndo a perdifiato.

"ALL MIGHT! VUOI VEDERE IL MIO PIENO POTERE? ALLORA TI ACCONTENTERÒ!"

Si concentrò al massimo, il solito calore le attraversò le braccia quando si preparò a colpire. Solidificò l'aria attorno al proprio braccio, mentre la terra sotto ai suoi piedi si innalzava per darle lo slancio.

"SOLID AIR PUNCH!"

All Might fece lo stesso gesto e, quando i loro pugni entrarono in collisione, un'enorme ondata di vento travolse gli edifici circostanti mandando in frantumi diverse vetrate. (Nome) venne lanciata all'indietro a causa del contraccolpo, dalla confusione circostante vide emergere le figure dei suoi compagni, pronti ad attaccare a loro volta.

Izuku indossava uno dei bracciali a granata di Katsuki, riuscirono a combinare un attacco con due esplosioni, una colpì All Might sulla schiena e l'altra frontalmente. Il bracciale del verde andò distrutto nell'attacco, mentre quello del biondo venne sgretolato poco più tardi dall'Eroe.

"Cavolo, quanto siete ingenui,
Eroi!" esclamò, quel colpo non era riuscito a fargli neanche un graffio. Lanciò via i due ragazzi come fossero delle marionette senza fili.

(Nome) si rialzò a fatica, il braccio che aveva usato per attaccare le pulsava dolorosamente, sperò di non essersi rotta niente. Scorse Katsuki barcollare in avanti con le gambe tremanti, una moltitudine di ferite gli ricoprivano pelle.

"DANNAZIONE, DEKU!!" gridò quest'ultimo con voce roca.
"Renditi utile, pezzo di merda!!"

"C-ci sto provando!" protestò Izuku.

I suoi occhi verdi si spostarono sulla figura di (Nome) che stava ancora riprendendo fiato. "(Nome), attenta!"

"New Hampshire... SMASH!!!"

Lei urlò a pieni polmoni innalzando un muro di asfalto per proteggersi, questo andò in mille pezzi sotto la forza di All Might, venne spazzata via mentre le schegge appuntite del suo scudo improvvisato le ferivano ogni centimetro di pelle esposta.

Rotolò più volte sul terreno, gemendo appena riuscì a fermarsi, rivoli di sangue fuoriuscirono dai tagli sul suo corpo. Le orbite cremisi di Katsuki si spalancarono mentre osservavano
la scena. "(Nome)..." serrò la mascella, stringendo i pugni finché le sue nocche non divennero bianche.

Lei si rimise in piedi reggendosi una spalla ammaccata, scosse lentamente la testa verso il biondo cercando di fargli capire che non doveva agire in modo avventato.
Katsuki corrugò le sopracciglia e, ignorandola, si lanciò in avanti verso All Might. Si posizionò fra di loro, dando le spalle a (Nome).

Un'aura rossa circondò il corpo del ragazzo, la sua voce uscì come un ringhio animalesco. "Il bracciale serviva a farmi scaturire tutta la mia massima potenza di fuoco senza alcun rischio... ma sono stato un idiota"

Sollevò lentamente le braccia, avvicinando i palmi delle mani fino a farli toccare. L'uso eccessivo della sua unicità aveva iniziato a farsi sentire, le sue braccia stavano infatti pulsando ripetutamente.

"Lo realizzo solo ora. Sarebbe stato semplicemente impossibile romperti il culo senza prendermi alcun rischio"
Le braccia di Katsuki si tesero rilasciando una gigantesca esplosione che inghiottì tutto quanto si trovava sulla sua strada. (Nome) gli si avvicinò strizzando gli occhi a causa del fumo.

"Corri, (Nome). Trova quella fottuta uscita." Si abbassò su un ginocchio, stabilizzandosi sul terreno, preparando un secondo colpo.
"PRESTO, VAI ORA!!" ripeté, quando si accorse che lei non si era ancora mossa.

"Non ti lascio." Posò una mano sulla sua schiena inginocchiandosi a sua volta, strinse tra le dita il tessuto malconcio del costume di Katsuki. Non si sarebbe tirata indietro.

Si sporse in avanti sfiorandogli la guancia con le labbra, gli lasciò un piccolo bacio poco sotto lo zigomo.
"Distruggiamolo. Insieme."

Le rivolse un sorriso strafottente. "Attenta a non scomparire accanto alla mia forza"

All Might si preparò a colpire, ancora una volta non una singola ferita ricopriva il suo corpo.

"Preparati" lo avvertì prima di stringersi attorno al suo corpo.

"Che cazzo-"

Chiuse gli occhi, si concentrò sul sudore che ricopriva la pelle del biondo convogliandolo tutto verso i palmi delle sue mani. Una volta le aveva spiegato che il suo quirk funzionava proprio grazie alla nitroglicerina che questo conteneva.

L'esplosione che Katsuki riuscì a produrre fu la più potente che aveva mai visto, sicuri di aver colpito All Might abbassarono per un secondo la guardia.

Allora si accorsero di aver fatto male i calcoli: con un balzo l'Eroe aveva scavalcato l'esplosione, atterrando alle spalle di (Nome). La prese per i fianchi sollevandola sopra la propria testa, lei fece un urlo spaventato.

"NON TOCCARLA!"

(Nome), dopo essersi ripresa dallo shock, si teletrasportò fuori dalla portata del Simbolo della Pace.
La figura malconcia del ragazzo si lanciò subito davanti a lei, proprio prima che All Might potesse
rilasciare un potente colpo nella sua direzione.

Fu tutto ciò che riuscì a vedere, giusto prima di sentire il rumore sordo del corpo del biondo che veniva sbattuto a terra. All Might serrò la sua mano sul viso del ragazzo, tenendolo premuto a terra. Guardò Katsuki con espressione soddisfatta. "Dormi, giovane ragazzo. E metti a dormire anche quei tuoi impulsi auto-distruttivi"

(Nome) si sentì attraversare da una scossa mentre osservava il ragazzo contorcersi sotto la presa di All Might, sforzandosi disperatamente per liberarsi. Non l'aveva mai visto così fragile di fronte a qualcuno.

All Might rilasciò un pesante
sospiro. "Questo è troppo per me.
Personalmente, in quanto tuo sensei,
ho paura che questo sia un po'
traumatico- huh?!"
Un braccio tremante si aggrappò al
polso di All Might, Katsuki morse furiosamente la mano dell'Eroe in un ultimo, disperato tentativo di liberarsi.

Il quel momento la ragazza si risvegliò dalla trance in cui era caduta. "Lascialo" ringhiò, camminando lentamente verso i due, i pugni stretti lungo i fianchi.

"Come vuoi." Con un'ultima, forte spinta da parte di All Might, il ragazzo svenne. La sua figura malconcia rimase stesa, immobile, lungo l'irregolare terreno.

'No, Katsuki. No, cazzo!'

All Might si allontanò lentamente,
rivolgendo a lei il suo sguardo.
"Presto ti unirai a lui, giovane ragazza. Sicuramente, ora starai avendo qualche rimpianto per non aver agito da subito"

(Nome) serrò la mascella, stringendo
i denti così furiosamente da sentire un forte fischio nelle orecchie. Gettò una rapida occhiata dietro All Might, vedendo Izuku che stava cercando di farsi strada.

Anche lui aveva il corpo ricoperto da un gran numero di lividi e graffi. Il lato della sua fronte era sporco di sangue e a giudicare dal suo sguardo vacuo, doveva essersi appena ripreso da un brutto colpo. Si rese conto di essere quella messa meglio fra i tre.

Doveva solamente far allontanare gli altri due ragazzi, solo allora avrebbe avuto qualche possibilità di vincere. Loro si sarebbero diretti verso l'uscita mentre lei teneva occupato l'Eroe.
All Might era all'oscuro del fatto che
il verde gli si stesse avvicinando da
dietro, doveva solo distrarlo.

Incrociò le braccia al petto, sopprimendo una smorfia di dolore. "Hai ragione, non ho agito nel migliore dei modi. Però non ho intenzione di dartela vinta"

L'uomo sollevò un sopracciglio.
"E come pensi di uscire da questa situazione?"

"... beh, c'è una cosa che ho imparato durante questa prova. Specialmente grazie ai miei compagni di squadra. A questo punto..." Spostò ripetutamente lo sguardo da Izuku al biondo steso a terra, mandandogli un segnale silenzioso. "Izuku, prendilo!!"

Dalle orbite incavate di All Might fuoriuscì un luccichio sorpreso quando Izuku gli sfrecciò accanto, prendendo Katsuki fra le sue braccia e togliendolo dal loro campo d'azione.
"Ho imparato che per essere un Eroe devi sempre dare il massimo, non importa il prezzo da pagare"

Posò una mano sul terreno innalzando un muro di asfalto che li separò dagli altri due ragazzi.
"IZUKU, RAGGIUNGI L'USCITA. QUI CI PENSO IO!" urlò a pieni polmoni.
Poco dopo sentì i passi del verde rimbombare sul terreno, diventando via via sempre più deboli mentre la distanza aumentava.

"Ora che intenzioni hai? Superare quel muro per me è un gioco da ragazzi" All Might si accovacciò sul terreno pronto a saltare, questo però si piegò sotto il suo peso, allungando dei tentacoli elastici che gli intrappolarono braccia e gambe.

"Vedo che hai finalmente cominciato a fare sul serio" commentò rimettendosi in piedi, l'asfalto fuso si sfilacciò in più punti, per poi ricomporsi e cominciare nuovamente la sua scalata sul corpo enorme dell'Eroe.

"Voglio vincere, a tutti i costi"

Si concentrò al massimo per non perdere il controllo e non far mai risalire il terreno oltre il collo del suo avversario, non voleva soffocarlo. Andarono avanti così per diversi secondi: All Might distruggeva la sua trappola melmosa e lei ne creava di nuova.

A un certo punto però la fatica cominciò a farsi sentire, l'uso continuo della sua unicità la faceva sentire stanca come se avesse appena corso una maratona, aveva il fiato corto e i muscoli in preda alla fatica. Il suo attacco divenne sempre più debole, fino a che All Might con un balzo non riuscì a liberarsi completamente.

Atterrò davanti a lei, pronto ad attaccarla fintanto che non aveva ancora ripreso fiato, alzò un pugno in aria e si lanciò verso la ragazza.
Il suo volo venne bloccato a mezz'aria, il corpo dell'Eroe ricadde a terra con un tonfo.

"Ho appena scoperto che posso anche modificare la densità degli oggetti. Ti piace il tuo nuovo costume di piombo?" disse affannata, sapeva di essere arrivata al limite.

"Sei piena di sorprese, giovane (Cognome). Però..." Con fatica All Might si rimise in piedi. "...ci vuole qualcosa di ben più pesante per bloccarmi a terra"

Le cadde la mascella, nonostante tutti i suoi sforzi quell'uomo sembrava essere imbattibile, nessuno dei suoi attacchi era andato a segno.

"Sei stata un'avversaria coraggiosa-"

"Ce la faranno" lo interruppe. Sapeva che non avrebbe potuto fare più niente, però aveva fiducia nei suoi compagni, ora era tutto nelle loro mani. "Ho fiducia in Izuku."

All Might le rivolse un ampio sorriso, prima di portare un piede indietro per darsi lo slancio, sollevò un avambraccio oltre la propria testa.

"TEXAS SMASH!"

(Nome) incrociò le braccia davanti al viso per proteggersi, le nocche dell'uomo si scontrarono con la sua gabbia toracica producendo un rumore simile ad un ramoscello spezzato. Volò per diversi metri per poi schiantarsi contro il muro che lei stessa aveva innalzato, ricadde di schiena al suolo, il suo campo visivo era limitato da una nube di puntini scuri.

La coscienza le scivolò via nel momento in cui venne annunciata la fine della prova.

Avevano vinto.

𖠄 *ೃ skip time 𖠄 *ೃ

"CHE CAZZO SIGNIFICA CHE NON POSSO ENTRARE!?"

Venne svegliata da un urlo improvviso. Mise lentamente a fuoco l'infermeria della scuola, il sole stava tramontando e le sue tinte calde invadevano la stanza dalla finestra lasciata socchiusa. Con un gemito si mise seduta, sistemandosi il cuscino dietro la schiena.

Si accorse di avere un busto rigido attorno all'addome, oltre a varie bende e cerotti lungo le braccia.
All Might doveva averle rotto qualche costola con l'ultimo colpo che le aveva inflitto, era stato spaventoso vedere il Simbolo della pace nelle vesti di un criminale.

"ORA BUTTO GIÙ QUELLA PORTA, VECCHIA!"

Con uno schianto la porta della stanza venne spalancata, oltre questa apparve Katsuki con una gamba ancora alzata. Alle sue spalle, Recovery Girl gli stava gettando uno sguardo di rimprovero.
Anche lui era ricoperto di bende e cerotti, però sembrava non avere nulla di rotto.

"Sai che quella porta dovrai ripararla, vero?"

Le orbite cremisi del ragazzo saettarono nella sua direzione.
"Tsk, chi se ne frega"

Con passo pesante raggiunse il letto di (Nome), si buttò su una piccola sedia bianca, posizionandosi a cavalcioni dello schienale con i gomiti posati sul materasso. Recovery Girl lo seguì a ruota e diede diversi baci alla ragazza, questi alleviarono quasi del tutto il dolore. Dopo averle lasciato qualche caramella sul comodino, lasciò in silenzio la stanza.

In tutto quello, lei non rivolse a Katsuki nemmeno uno sguardo, tenne la testa girata verso la finestra, ignorandolo.

"Sei arrabbiata per caso?"

Dopo un breve silenzio gli rispose.
"Da cosa lo deduci? Di certo quel muro non è molto interessante..."

Le sedia scricchiolò sotto il peso del biondo che si mosse irritato.
"Cosa è successo dopo che..."
Lasciò la frase in sospeso, come se gli desse fastidio quella che sarebbe stata l'ultima parte.

"Intendi dopo che sei svenuto e stato trasportato da Izuku come un sacco di patate fino all'uscita?" lo stuzzicò con un piccolo ghigno sulle labbra, sapeva quanto gli desse fastidio sentirsi inutile.

"Hai intenzione di farmi perdere la pazienza, non è vero?"

"Può darsi... non che sia difficile comunque." Prese una delle caramelle e, dopo averla scartata, se la portò alle labbra. "Se proprio ci tieni a saperlo, io sono rimasta a combattere con All Might e, come vedi, non è che sia andata benissimo"

Si decise a voltare la testa nella direzione di Kastuki, lo trovò con un'espressione tutt'altro che arrabbiata, sembrava quasi triste: teneva gli occhi bassi e i ciuffi di capelli biondi gli coprivano gran parte del viso. Il teppistello menefreghista aveva lasciato il posto al ragazzo insicuro che aveva già conosciuto quella notte a casa Bakugou.

In quel particolare frangente, loro due erano uguali.

Lei era una ragazza di vetro. Una di quelle che è forte ma che si spezza con troppa facilità, una di quelle che cerca sempre di tenersi tutto dentro ma, poi, prima o poi, scoppia perché non ce la fa. Le avevano sempre detto 'tu sei forte' ma chi, come Dabi, la conosceva da sempre sapeva che forte lo era diventata col tempo, con le esperienze: prima era sempre maledettamente troppo sensibile.

Non riusciva mai a nascondere tutto dietro un sorriso e se la ferivano, scoppiava a piangere. Il vetro scoppiava. Non riusciva mai a controllare le emozioni.
Oggi, su per giù, era ancora la stessa: la fragilità l'aveva conservata dentro di lei, pur essendo diventata forte agli occhi degli altri.

Non si lamentava più ma dentro aveva il caos ogni giorno, perché il vetro dentro lei era scoppiato anche se fuori non si vedeva. Lei era così: troppo sensibile.
Si era sempre preoccupata per tutti ed aveva sempre avuto paura di deludere, di non essere quello che gli altri si aspettavano lei fosse: voleva essere forte, ma anche meno forte, perché voleva farcela da sola ma voleva che non la lasciassero mai sola.

Aveva sempre avuto paura di non essere abbastanza, aveva sempre creduto in tutti, tranne che in lei e quando le dicevano 'Credimi, credi in te' annuiva, sorrideva e cambiava argomento.

Non aveva ancora esattamente capito chi fosse, ma aveva sempre saputo cosa volesse ed aveva sempre voluto cose che non riusciva a raggiungere, ed ogni volta incrociava le dita, respirava e si diceva 'questa volta tocca a me', ma a lei non toccava mai, perché la felicità gliel'hanno data per poco e gliel'hanno tolta con tanta facilità.

Era forte, sì. Ma essere forti fuori non significa esserlo anche dentro perché spesso chi non parla del proprio dolore, chi dice che va sempre tutto bene, è chi dentro soffre più di tutto il resto. Ecco, questa era lei: era quella che si portava tutto dentro per non dispiacere, era quella che sorrideva, mentre dentro pioveva.

Alla fine aveva finito per dirlo anche lei: 'sì, sono forte', ma, credetemi, dentro di lei, aveva sempre il mare in tempesta, era sempre in guerra con sé stessa e si ripeteva sempre che si meritava di essere felice, ma si scordava sempre che la meritocrazia questo mondo non la conosceva come la conosceva lei, perché lei se la meritava la felicità.

Ma dov'era?
Lì non c'era.

Ecco chi erano.

"Come al solito non sono stato abbastanza forte..." Serrò i pugni attorno allo schienale per evitare che le sue mani tremassero. "Ho provato in tutti i modi a vincere, però alla fine non sono nemmeno riuscito a proteggere te. Come cazzo posso definirmi un eroe dopo questo?"

La rabbia di (Nome) nei suoi confronti evaporò in un attimo. "Katsuki... le persone più forti non sono quelle che vincono sempre, ma quelle che non si arrendono mai. A volte ci sono battaglie che non siamo in grado di vincere, in quei casi possiamo soltanto andare avanti al massimo delle nostre capacità. E tu lo hai sempre fatto"

Adagiò una mano fra i suoi capelli, accarezzandogli gentilmente, le punte chiare sembravano grano baciato dal sole. Katsuki si alzò di scatto dalla sedia, balzando sul letto, affondò il viso tra le braccia della ragazza.

"Mi dispiace di averti ferita" sospirò contro il suo petto, "non dovevo dirti quelle cose..." continuò, riferendosi a quando le aveva chiesto di baciarlo.

"Io non sono fottutamente bravo a rapportarmi con le persone. Non riesco ad avere amici, figuriamoci se so come comportarmi con te. Finisco sempre per dire o fare la cosa sbagliata, tu invece hai sempre le parole giuste per risollevarmi il morale." Sollevò la testa e prese le sue mani fra le proprie. "So che rovino sempre tutto, però non voglio perderti"

"Non è vero, Katsuki. Perché credi che, nonostante le nostre litigate, io torni sempre a darti fastidio? È il mio modo di dirti che ti voglio bene comuque" Fece vagare lo sguardo sul suo viso per catturarne ogni particolare, dalle sopracciglia aggrottate, agli occhi rossi come il sangue, alla linea perfetta della mascella.

Il biondo ridusse la bocca ad una linea sottile, un sospiro pesante fuoriuscì dalle sue labbra. Sembrava in difficoltà. Allungò le mani fino alle guance di (Nome). "Non mi importa se hai baciato Doppia Faccia, e il mio interesse nei tuoi confronti non dipende dal fatto che voglio essere migliore di lui. La verità è che..."

Trasse un profondo respiro prima di continuare. "...tu mi piaci davvero tanto. E il pensiero di vederti tra le sue braccia mi fa salire il sangue al cervello in una maniera assurda"

Le labbra di (Nome) si socchiusero per lo stupore, un misto di emozioni stava lottando nel suo petto.

Come poteva essere stata così cieca? Come poteva aver ignorato quello che era totalmente palese davanti ai suoi occhi? Tutte le volte che Katsuki si era arrabbiato in presenza di Shoto, il fatto che ci era rimasto male quando lei non aveva voluto svolgere l'apprendistato con lui, la gentilezza che mostrava solo in sua presenza, il modo in cui la proteggeva in ogni situazione.

Una lacrima le sfuggì, questa scivolò lungo lo zigomo, adagiandosi poi sulla mano del ragazzo.

Era tutto sbagliato, lei era sbagliata.
Avrebbe finito per deluderlo, perché (Nome) era certa che, quando lui fosse venuto a conoscenza della verità, non si sarebbe comportato come Shoto. L'avrebbe odiata con tutto se stesso.

"Perché cazzo stai piangendo ora? La mia dichiarazione faceva così schifo?"

Scosse la testa con foga, altre lacrime le bagnarono il viso quando chiuse gli occhi, un singhiozzo la scosse da capo a piedi. Katsuki la guardava imbambolato, senza sapere come comportarsi, tra tutti i modi in cui lei poteva reagire quello era l'unico che non aveva messo in conto.

"Ehi..." Le asciugò il viso con i pollici, poi la tirò a sé circondandole la schiena con le sue braccia forti.
"Non pensavo di sconvolgenti tanto"

(Nome) si aggrappò alla maglia del ragazzo alzando la testa verso di lui. "Non è per quello..."

Non sapeva come spiegargli ciò che provava senza che lui conoscesse l'intera storia, non poteva semplicemente dirgli 'ho appena lasciato l'Unione dei Villains senza che loro lo sappiano quindi ho un bersaglio sulla schiena... in più quando ho cominciato a frequentare la U.A. ero sotto copertura per conto loro'. Sarebbe scoppiato a riderle in faccia oppure l'avrebbe fatta saltare in aria.

"...non sono pronta ad avere una storia al momento. Sto ancora cercando di capire il mio posto nel mondo, non sarei in grado di donarmi completamente a qualcuno"
In parte era la verità e per fortuna quella risposta sembrò bastargli, nonostante questo le rivolse un espressione corrucciata.

"Che cazzo significa!?" Le si avvicinò talmente tanto da far sfiorare i loro nasi. "Perché non sta andando tutto come nel mio fottuto film mentale!? Aaaaaahhh, fanculo-!"

Le afferrò il viso con le mani facendo scontrare le loro labbra in un bacio rude, (Nome) proruppe in un gemito di sorpresa quando i loro corpi scivolarono distesi sul materasso.
La lingua di Katsuki le accarezzò il labbro inferiore.

Aveva vissuto quell'identica scena fin troppe volte nell'ultimo periodo, forse doveva cambiare marca di profumo, oppure Cupido si stava divertendo alle sue spalle. I ragazzi non le davano un attimo di pace.

'Più cerchi di allontanarli e più vengono attratti come mosche dal miele'

La porta dell'infermeria si spalancò all'improvviso sul volto allibito di Izuku, le sue guance divennero color melanzana non appena realizzò la scena che gli si stava presentando di fronte. "K-Kacchan, (Nome) c-cosa...?"

Si scrollò di dosso il corpo del ragazzo.

"NON È COME SEMBRA!"


Spazio autrice:

Oggi sarò veloce, perché non credo ci sia niente da aggiungere su questo capitolo; se non che dal nostro porcospino esplosivo non ci potevamo aspettare nulla di diverso.

Finalmente la nostra Eroina ha deciso di sfruttare al massimo i suoi poteri, anche se battersi contro All Might rimane sempre un'impresa.

La scena finale mi ha uccisa.

Detto questo, al prossimo capitolo.

~Ale💕

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