Capitolo 16
Schivò per un soffio la scia di ghiaccio che Todoroki le aveva lanciato addosso.
Il loro scontro era cominciato da pochi minuti, ma nessuno dei due sembrava intenzionato ad usare al cento per cento le proprie unicità. Il primo per non soddisfare le aspettative del padre e la seconda perché non le sembrava corretto vincere usando qualcosa che ancora non sapeva controllare; a questo si aggiungeva anche la paura di far del male al bicolore.
Il ring era cosparso da spuntoni ghiacciati che coprivano la visuale di (Nome) sui movimenti di Shoto. Fino ad allora si era limitata a spostarsi lungo il perimetro evitando gli attacchi del ragazzo. Non aveva speranze di riuscire a batterlo in uno scontro frontale, a questo si aggiungeva il fatto che lui conoscesse bene il suo modo di combattere, avendola già affrontata precedentemente.
L'unica speranza di vittoria era quella di riuscire a sfinirlo per poi teletrasportarlo fuori dal ring; speranza che si stava via via affievolendo in quanto sul terreno rimanevano pochi punti non ricoperti di ghiaccio. La sua stabilità, infatti, diminuiva sensibilmente su un terreno non regolare.
Quando si spostava conosceva il punto in cui sarebbe riapparsa ma non aveva idea di cosa si sarebbe trovata sotto i piedi, cosa che l'aveva penalizzata molte volte in passato causandole diverse cadute.
Una sferzata di aria gelida precedette una nuova colonna di ghiaccio che sfrecciò dritta verso il suo addome, rotolò su un fianco per evitare il colpo. Todoroki non perse tempo e a partire dal suo piede destro creò degli spuntoni ghiacciati, a (Nome) non restò che teletrasportarsi all'indietro per non essere ferita.
Il suo piede destro perse la presa sul pavimento e quello che temeva dall'inizio accadde, rovinò sul terreno reso scivoloso dell'unicità del bicolore. Le mancò il fiato per qualche secondo, aveva urtato con la schiena un blocco di ghiaccio tondeggiante; rimase a terra fissando le nuvole che si muovevano pigre nel cielo.
"(Cognome) è scivolata, AUDIENCE! Todoroki coglierà l'occasione per batterla?"
(Nome) cercò di rimettersi in piedi facendo leva su una scheggia di ghiaccio sporgente da un mucchio alla sua sinistra, il ragazzo non le diede tregua lanciandole contro un altro attacco. Un'enorme quantità di ghiaccio - la stessa che aveva usato contro Sero - ricoprì metà del ring, la ragazza era sparita dalla loro visuale.
Una ventata gelida fece rabbrividire la folla, Todoroki si guardò intorno freneticamente.
"Guardi nel posto sbagliato"
Una voce proveniente dall'alto lo fece sobbalzare, (Nome) sfrecciò verso di lui dalla punta della ripida montagna di ghiaccio come una sciista provetta.
Il bicolore slanciò le braccia verso di lei con l'intenzione di bloccare la sua avanzata con un getto ghiacciato, però la ragazza scomparve di nuovo.
Un dolore lancinante lo fece piegare in avanti, era stato colpito allo stomaco dal suo pugno destro; lo prese per un braccio facendolo scivolare sul proprio corpo, poi lo lanciò oltre la propria schiena atterrandolo poco più avanti.
Piantò la suola della scarpa destra sul petto di Todoroki.
"Non manca un po' di rosso in tutto questo ghiaccio?" chiese, riferendosi al suo secondo quirk.
Le braccia gli tremavano leggermente a causa dell'eccessivo uso dell'unicità.
"Vale anche per te"
Le afferrò la caviglia congelandole l'esterno della tuta, (Nome) apparve più indietro, lasciandolo con la mera sagoma ghiacciata della sua gamba stretta fra le dita.
Scosse la testa per scacciare il lieve giramento causato dai suoi continui spostamenti.
"È il tuo potere, (Nome)"
Ripetè le stesse parole di Izuku.
Le fiamme divamparono dal suo braccio sinistro: per funzionare era una cosa che dovevano fare insieme.
"È la mia maledizione!"
Si lanciò in avanti, in quel momento notò con orrore che il ghiaccio le aveva intrappolato entrambe le gambe. Sentiva il freddo pungerle la pelle, se avesse provato a muoversi anche solo di un millimetro quella si sarebbe staccata come cartapesta.
Gli occhi le cominciarono a pizzicare mentre il ghiaccio continuava inesorabile il suo cammino, le circondò i fianchi, le braccia e infine arrivò al collo.
Il calore delle fiamme le sferzò il viso quando Todoroki le si avvicinò, vedere il ragazzo usare a pieno il suo potere per la seconda volta la spiazzò di nuovo. L'unica cosa che riuscì a pensare era la sua perfezione, sembrava non appartenere al loro mondo. Shoto era di una bellezza sovraterrena.
"Non posso..." sussurrò girando la testa da un lato, per quanto le permettesse la trappola ghiacciata. Una lacrima le attraversò la guancia scomparendo a contatto con il ghiaccio che le ricopriva quasi interamente il corpo. Cominciò a tremare. Le sarebbe bastato pochissimo - un singolo pensiero - per liberarsi. Però aveva preso una decisione e non intendeva cambiarla.
Le fiamme si estinsero così com'erano apparse, in uno sbuffo di fumo. La mano ancora bollente del bicolore venne posata sulla guancia di (Nome) per permettergli di guardarla negli occhi, il dolore che vi lesse dentro fu peggio del pugno allo stomaco.
"Dovevamo farlo insieme. Io ci sono riuscito solo grazie a te..."
Le lacrime aumentarono, rotolavano lungo il suo viso, bagnando anche la mano del ragazzo.
"Mi dispiace, Shoto. Non voglio sembrarti debole, o peggio, ipocrita" Un singhiozzo la costrinse a fermarsi. "Davvero non ce la faccio"
Avrebbe voluto assecondare la silenziosa richiesta che leggeva sul suo volto con tutta sé stessa, però sapeva che non ne sarebbe stata in grado.
"Ho continuato questo torneo solo perché era quello che tu mi avevi chiesto, ho continuato perché desideravamo incontrarci su questo ring" continuò, affondando ancora di più la guancia contro il palmo di Todoroki. "Ma sapevo che la mia corsa sarebbe finita qui, non sono ancora pronta per battermi con tutto ciò che ho"
Il bicolore sgranò gli occhi, come aveva fatto a non rendersi conto di quanto le fosse pesato salire ancora su quel ring. Dopo tutto ciò che aveva scoperto, dopo il terrore che aveva provato quando aveva perso il controllo, come avrebbe potuto anche solo pensare che lei avrebbe usato di nuovo il suo quirk.
Le loro storie non erano uguali.
"Sono io che dovrei scusarmi. Sono una frana ad ascoltare le persone"
(Nome) sorrise, era un sorriso triste e sollevato allo stesso tempo. Alzò la testa verso Midnight.
"Mi arrendo!" esclamò con decisione.
Sarebbe arrivato il momento in cui avrebbe dato tutta sé stessa.
Solo, non quel giorno.
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"Non mi ignorare, bastardo diviso a metà!"
La porta della sala d'attesa del secondo finalista era spalancata, il tavolo giaceva capovolto sul pavimento e Katsuki stava inveendo furiosamente contro il povero Shoto, che continuava a guardarlo indifferente.
"Hai sbagliato stanza, porcospino" (Nome) si poggiò con il fianco allo stipite della porta, gli occhi ancora arrossati tradivano il suo sguardo strafottente.
"Cazzo, lo so! E smettila di chiamarmi con quel nomignolo di merda!" le urlò, perdendo attenzione per il bicolore che la stava fissando a sua volta leggermente divertito.
"Fatti da parte"
Scansò il ragazzo dandogli una leggera spallata. Doveva essere una presa in giro ma lui non la prese allo stesso modo.
"Mi hai deluso" Lo sguardo che le rivolse era incandescente. "Con tutto il potere che hai, non sei neanche stata capace di sconfiggere questa nullità"
Doveva aspettarselo. Per quanto Katsuki in alcune occasioni si fosse comportato gentilmente, il suo modo di essere rimaneva lo stesso.
"Quanto puoi essere ottuso a volte!?" Strinse i pugni voltandosi di scatto verso il biondo, gli puntò un dito al petto. "Non puoi capire cosa sto passando"
Katsuki ghignò, per niente toccato dalle sue parole. "Hai appena scoperto di avere un potere illimitato. È da stupidi non usarlo"
Aveva imparato a voler bene a quel ragazzo, però quando si comportava il quel modo avrebbe soltanto voluto prenderlo a pugni.
Come poteva essere così indifferente ai suoi sentimenti?
"Mia madre è morta per colpa del mio quirk!" Cominciò a tremare, i ricordi di Mitsuko che guardava con malinconia le immagini degli Eroi che combattevano in televisione le invasero la mente. "Le ha rubato il futuro che voleva, i suoi amici, la persona che amava!"
La luce elettrica della lampadina tremolò sui ciuffi spettinati del ragazzo quando la sovrastò con la sua statura. "Appunto per quello dovresti usarlo. Non permettergli di rubare tutte quelle cose anche a te"
La sua voce si addolcì. "Sei nata per fare questo, la luce che splendeva nei tuoi occhi durante il tuo combattimento contro la tizia delle piante ne è la prova"
Cercò di toccarle una spalla ma lei si scostò. "Devi smetterla, dannazione!" Gli diede uno spintone che lo fece barcollare all'indietro. "Tu non sai tutto, Katsuki. Non sai cosa significa vedere la propria madre morire sotto i propri occhi, non avere nessuno accanto durante il funerale, nessuno che affievolisca il tuo dolore, che ti dica che tutto sarebbe andato bene. Ho cercato in tutti i modi di trovare un colpevole: prima il Villain che l'aveva uccisa, poi gli Hero che non l'avevano salvata, infine persino me stessa per non aver fatto niente per impedirlo. Quando infine ero riuscita a rassegnarmi che così doveva essere, che non avrei potuto farci niente perché quello era il suo destino, scopro che tutto ciò in cui credevo è una menzogna. Mia madre avrebbe potuto salvarsi da sola se solo avesse voluto, ma ha preferito proteggere la propria famiglia più che continuare a vivere. Ed ora io ho rovinato tutto di nuovo sbandierando ai quattro venti il mio potere"
Aveva parlato talmente di getto da avere il fiatone, il petto le si alzava e abbassava incontrollabilmente. "Come puoi prendere tutto questo con una tale leggerezza? Come puoi dirmi di usare quello stesso potere che mi ha portato via tutto?"
L'espressione di Katsuki cadde, lasciando il posto ad una smorfia colpevole. "(Nome), se solo tu-"
"FUORI!" ringhiò, indicando la porta. Stava cercando di trattenere le lacrime che minacciavano ancora una volta di scendere. Quel dannato porcospino era capace di sollevarla e abbatterla con delle semplici parole, odiava l'influenza che aveva su di lei.
La guardò per un attimo, non c'era alcuna traccia di rabbia nel suo viso; incurvò le spalle lasciando lentamente la stanza.
'Se solo tu ti rendessi conto della forza che possiedi'
Completò il pensiero nella sua mente. Non voleva essere scortese o ferirla, voleva solo farle capire che era più forte di quello che credeva, che la luce che brillava dentro di lei poteva far fronte a qualsiasi ostacolo.
Il tocco di Todoroki sul suo braccio le fece ricordare della sua presenza nella stanza.
Lo guardò con occhi tristi. "Sono una fottuta piagnucolona" mormorò.
"Sei solo arrivata al limite, anche il metallo più resistente a un certo punto si spezza"
La strinse al petto in uno degli abbracci che solo lui sapeva darle.
Quei due ragazzi erano di quanto più diverso potesse esistere: uno la spronava fino al limite facendo perderle la pazienza ma dandole il coraggio di andare oltre quello che credeva possibile, l'altro la tranquillizza facendola sempre sentire al sicuro.
Intrappolata in quel caldo bozzolo fatto dal calore della pelle di Shoto e dal suo profumo, si sentiva talmente a suo agio che si dimenticò il motivo per cui era entrata in quella stanza.
Era proprio vero: gli abbracci, se dati bene, possono salvare le persone.
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L'atmosfera era carica di elettricità quando Present Mic annunciò i nomi dei finalisti. Le acclamazioni della folla rimasero in secondo piano di fronte agli sguardi brucianti che i due sfidanti si stavano lanciando.
"Sarà qualcosa di epico!" esultò Kirishima al fianco di (Nome).
Aveva la testa fasciata e un cerotto sulla guancia, era uscito parecchio ammaccato dall'incontro con il biondo esplosivo.
"Puoi scommetterci!" urlò a sua volta Mina dalla fila dietro la loro.
(Nome) guardò concentrata i due aspiranti Hero, non aveva idea di chi avrebbe potuto vincere.
"Sei stata fortunata a non capitare contro di lui" le disse il rosso, indicando terrorizzato il suo sfidante precedente.
La ragazza gli accarezzò affettuosamente la testa, i capelli rossi rimasero rigidi nella loro posizione. "Mah... mi sarebbe piaciuto fargli il culo. Ho nostalgia del giorno in cui l'ho spiaccicato contro il muro della classe"
Kirishima rise alle sue parole, le circondò le spalle con un braccio poggiandola contro il proprio petto e posando il mento sulla testa bionda.
"Dimenticavo quanto tu fossi cazzuta"
L'urlo del Pro Hero che annunciava l'inizio dell'incontro concentrò l'attenzione di tutti sul ring.
"START!"
Istantaneamente una sferzata gelida investì lo stadio, Todoroki aveva lanciato una miriade di frammenti ghiacciati contro Bakugou. Questo con rapidi colpi riuscì a distruggerli con le mani senza scomporsi minimamente.
I frammenti divennero un muro che ricoprì il corpo del biondo. Una serie di tonfi rimbombò nell'arena e poco dopo Katsuki uscì da un'enorme foro, era riuscito a sciogliere il ghiaccio con le sue esplosioni.
"Più è forte il quirk e più è impreciso l'attacco" esclamò guardando male il bicolore.
La tensione poteva tagliarsi con una lama.
"MI STAI SOTTOVALUTANDO!?"
In un attimo il corpo di Katsuki balzò su quello di Shoto usando un esplosione, lo afferrò per il capelli lanciandolo oltre il ring. "Idiota!"
Il bicolore creò un muro di ghiaccio per evitare di superare il confine e vi scivolò sopra come se stesse cavalcando un'onda.
Saltarono l'uno verso l'altro, Shoto arpionò il braccio del biondo per evitare un'esplosione e lo spedì lontano da sé.
"Usa il tuo lato sinistro!" La voce di Endeavor risuonò dagli spalti.
"Non sono abbastanza forte per fartelo usare?" Katsuki si passò una mano sulla guancia guardandolo con un sorriso sadico. Shoto continuò a guardarlo in silenzio.
"Bastardo..." Un'esplosione scaturì dalle mani unite a coppa davanti a sé. "...ti farò vedere cosa succede a prendersi gioco di me. Io voglio un indiscutibile primo posto! Non esiste che io non riesca a superare Deku!"
Il verde sobbalzò dalla sua tribuna.
"Ma non posso farlo neanche se non riesco a battere della feccia che mi sottovaluta! Ti ucciderò! Se non hai intenzione di vincere allora non ti presentare di fronte a me!" Cominciò a corrergli incontro con le braccia all'indietro. "Perché sei qui, dannazione!?"
Gli occhi eterocromatici del ragazzo vennero sgranati, non sapeva cosa fare. Aveva già usato il suo potere per due volte, ma non voleva vincere per merito del quirk di suo padre.
"Mi dispiace, Bakugo..."
"Shoto!" (Nome) si sporse dalla balaustra. "Non perdere! Fa del tuo meglio!"
Quella voce fu come una doccia di acqua gelata: lei credeva in lui. L'aveva sempre fatto. Strinse i denti, guardando verso il suo avversario.
"Quella vampira maledetta!"
Katsuki usò la forza di un esplosione per lanciarsi in aria, nello stesso momento in cui il ghiaccio intorno al corpo di Todoroki evaporò in un attimo a contatto con le fiamme che si erano espanse a partire dal suo occhio sinistro.
Il biondo si librò nell'aria creando due esplosioni dalle mani, successivamente cominciò a girare su sé stesso tramite altre esplosioni, costituendo un moto circolatorio. Un tornado grigio apparve in mezzo al ring, questo, dopo aver accumulato sufficiente impulso, venne sparato addosso al nemico.
"Howitzer Impact!"
Il bicolore stese verso di lui il braccio ricoperto dalle fiamme, le stesse fiamme di suo padre. Il fuoco danzava intorno al suo arto riportandogli alla mente gli abusi subiti dalla madre, compreso il modo in cui lo aveva guardato prima di sfigurarlo. Il dolore che gli provocò quell'immagine lo fece bloccare sul posto, il fuoco si estinse lasciandolo indifeso.
L'esplosione fu talmente forte da spaccare tutto il ghiaccio circostante, solo quando il fumo si dissipò la situazione divenne chiara.
Todoroki giaceva svenuto su un blocco ghiacciato, mentre Bakugou era caduto sul cemento in posizione prona.
"Hai spento le tue fiamme!"
Resosi conto di ciò che era accaduto spalancò gli occhi, si rialzò e zoppicò in avanti verso il bicolore.
"Ehi tu... EHI!" Lo afferrò per la maglia sollevandolo e caricando contemporaneamente un pugno con l'altro braccio. "Smettila di prenderci per il culo! Vincere il primo posto in questo modo! IN QUESTO MODO!?"
(Nome) apparve sul ring afferrando la mano che minacciava di colpire Shoto. "Devi smetterla! Hai vinto, cosa vuoi di più!?"
"Stanne fuori tu!" Cercò di allontanarla artigliandola per la spalla ma lei si liberò e, senza tante cerimonie, lo colpì con un gancio sotto il mento. Katsuki finì col culo a terra e nel mentre la ragazza prese il corpo del bicolore prima che rovinasse di nuovo sul ghiaccio.
"Bastarda!"
Un vapore viola riempì l'aria intorno a Katsuki, il quale non appena lo inalò cadde sul ring privo di sensi.
"Todoroki è fuori combattimento. Il che significa, Bakugo vince!" Midnight annunciò la fine del combattimento, il suo costume era strappato sul braccio per aver usato la sua unicità.
Il viso di Katsuki apparve su tutti i mega schermi e la folla esplose in un boato.
(Nome) si caricò in spalla il bicolore, per poi andare ad adagiarlo su una barella che l'attendeva al bordo del campo. "Sei stato bravo" sussurrò, prima di posargli un bacio sulla fronte.
'...molto più di me'
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"Quest'anno ci sarà un ospite speciale per la consegna delle medaglie!"
Tutti gli studenti erano riuniti nell'arena di fronte a Midnight, un podio formato da tre cilindri posti ad altezze diverse troneggiava nel suo centro con i tre vincitori in bella vista. Tokoyami al terzo posto, Todoroki al secondo e Bakugou al primo.
Quest'ultimo era legato ad un enorme palo di legno con spesse catene, una museruola di metallo gli tappava la bocca e un paio di manette squadrate gli impedivano di usare le sue esplosioni. Era stato l'unico modo per portarlo sul podio.
All Might apparve sulla sommità dello stadio, con un balzo atterrò accanto agli aspiranti Hero. "SONO QUI!"
In mano aveva le tre medaglie da consegnare ai ragazzi. Fece cenno a (Nome) di avvicinarsi.
Lei aveva preferito non essere premiata in quanto la considerava una cosa ingiusta non avevendo usato appieno i suoi poteri. Per fortuna la Pro Hero aveva accettato la sua richiesta.
Il Simbolo della Pace le posò una mano sulla spalla. "Serve sempre una bella assistente, non credete?"
(Nome) si sentì avvampare, imbarazzata dal modo in cui tutta l'attenzione si era focalizzata sulla sua piccola figura.
Le mise in mano le tre medaglie e la spinse gentilmente verso il podio partendo dal terzo posto.
"Giovane Tokoyami, congratulazioni" cominciò All Might. "Sei sicuramente forte, ma sei troppo gentile. Tuttavia, per saper combattere contro ogni tipo di avversario non devi far affidamento solo sul tuo quirk."
Lo abbracciò, nascondendolo per un istante con la sua stazza colossale.
"Se allenerai anche la tua forza, avrai più opportunità nei tuoi combattimenti"
La ragazza si avvicinò per posargli la medaglia di bronzo intorno al collo, nel farlo sfiorò le sue piume nere sorprendendosi della loro morbidezza. "Sei stato fantastico anche tu Dark Shadow" sussurrò così che soltanto il ragazzo potesse sentire.
Raggiunse l'Eroe numero 1 accanto al bicolore, Shoto le gettò una rapida occhiata.
"Giovane Todoroki, congratulazioni. Sono sicuro che ci sia una ragione se non hai usato il tuo lato sinistro nella finale" All Might gli rivolse uno dei suoi soliti sorrisi smaglianti.
"Ho avuto un'opportunità durante il mio scontro con Midoriya, ma dopo non sono stato sicuro di me stesso. Penso di aver in parte capito perché sei interessato a lui"
Izuku tra la folla lo guardò preoccupato.
"Volevo diventare un hero come te" continuò. "Ho pensato che non fosse giusto che fossi l'unico a scappare. Ma c'è ancora qualcosa che devo sistemare"
L'Eroe annuì in risposta alle sue parole. "L'espressione sul tuo viso è completamente diversa da quella di prima" Lo abbracciò, aggiungendo: "Non chiederò altri dettagli. Sono sicuro che riuscirai a fare quello di cui hai bisogno"
La ragazza, dopo avergli sistemato la medaglia, rimase con le mani intorno al suo collo per un istante.
"Se avrai bisogno..."
"Saprò a chi rivolgermi" concluse al suo posto.
Infine si avvicinarono al biondo esplosivo che ancora si dibatteva.
"Ora, giovane Bakugo" All Might si piazzò di fronte a lui con le mani sui fianchi. "Credo che questo è troppo" rise, liberandolo dal bavaglio. "Alla fine sei riuscito a compiere quello che avevi annunciato: sei arrivato primo"
"All Might..." La voce roca del ragazzo fece rabbrividire (Nome). "Un primo posto come questo non è degno di niente! Anche se il mondo lo riconosce, se non sono io a farlo, è solo spazzatura!" esclamò, sempre più incazzato.
Il Simbolo della Pace alzò una mano e si rivolse al pubblico. "In questo mondo dove le persone sono costantemente messe a confronto pubblicamente, non sono molti quelli che riescono a puntare al massimo nonostante tutto"
Indicò la medaglia tra le mani della ragazza, che stava pazientemente attendendo ai piedi della piccola scaletta che portava al cilindro del primo posto.
"Accetta questa medaglia, va bene? Vedila come una 'ferita', in questo modo non dimenticherai mai questo momento!"
(Nome) si avvicinò lentamente, lui le rivolse uno sguardo furioso.
"Non la voglio!"
Cercò di mettergliela intorno al collo ma, siccome Katsuki continuava a muoversi, il laccio si incastrò tra la punta del naso e le sopracciglia.
"Non fare il bambino!" si lamentò, cercando di fare centro.
"Ti ho detto che non la voglio!"
Alla fine, ormai spazientita, abbandonò la medaglia tra i denti del biondo. Sembrava un Pitbull arrabbiato.
"Bene questi sono i vincitori di quest'anno!" concluse All Might, atterrando accanto a Midnight. "Ma c'è un'ultima cosa da dire..."
I ragazzi si strinsero gli uni agli altri come se fossero un'unica persona, dandosi pacche sulle spalle, abbracci o semplicemente sorridendosi.
"Plus Ultra!" urlarono all'unisolo, nello stesso momento in cui L'Hero esclamò: "avete fatto un buon lavoro!"
I fischi delusi della folla accompagnarono la fine del Festival.
(Nome) passò lo sguardo dai tre ragazzi sul podio al resto della sua classe, non poté impedirsi di sorridere.
Dopotutto, era quella la vita che aveva sempre desiderato.
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Le sembrava di essere mancata di casa da almeno una settimana, la giornata dedicata al Festival aveva portato con sé fin troppe novità per sole dodici ore di assenza.
Gettò le chiavi sul mobile all'ingresso e si tolse le scarpe mettendole al loro posto, per poi sostituirle con comode pantofole. Voleva solo buttarsi sul letto e andare in letargo in santa pace, prima però aveva bisogno di mettere qualcosa nello stomaco, che dalla mattina si era mantenuto con soli quattro tokoyaki.
Trascinò i piedi fino al frigo e lo aprì sperando di trovare qualche avanzo dei giorni precedenti. Notò una ciotola di ramen vegetariano nascosto dietro una busta di insalata, vedere quel piatto le fece ritornare in mente il giorno in cui Dabi era rientrato nella sua vita.
Era ancora piena di risentimento verso gli Eroi, il solo sentire il loro nome era stato abbastanza per mandarla fuori di testa. Le era costato una ciotola in frantumi e del cibo sprecato.
Allungò una mano verso il ramen.
"Il Festival di quest'anno è stato interessante, non credi?"
Per poco non cadde nel frigorifero a causa dello spavento, si era quasi dimenticata di non vivere da sola.
"Credevo ti fossi trasferito altrove"
Chiuse lo sportello e si girò verso Dabi, preso a fissarla con le sue solite palpebre pesanti.
"Sai qual è la parte che ho preferito? Il combattimento tra la tizia con i viticci e l'altra ragazza..." continuò, ingnorando apertamente la sua frecciatina.
Aveva già capito dove sarebbe andato a parare, dopo tutte quelle settimane in cui non si erano visti il suono della voce di Dabi le sembrò qualcosa di alieno.
Lo superò, accomodandosi su uno sgabello. Aveva ancora addosso l'uniforme scolastica, si allentò la cravatta e gettò sul bancone la giacca grigia.
"Mi stai seriamente innervosendo" sibilò, incrociando le braccia al petto.
Dabi sollevò il mento guardandola dall'alto, stava cercando di capire cosa lei stesse pensando in quel momento.
"Sarò diretto"
Si avvicinò aggrappandosi al bancone con un braccio, mentre l'altra mano trovò il bordo dello sgabello su cui (Nome) era seduta, le dita del ragazzo sfiorarono la pelle della sua coscia.
"Cos'era quel potere?"
Lo guardò negli occhi divertita, dopo essere sparito senza darle una spiegazione davvero si aspettava che lei lo avrebbe riaccolto a braccia aperte?
"Non sono affari tuoi" ribatté, senza spostare l'attenzione dagli occhi turchesi del ragazzo. "Non puoi ricordarti di me solo quando ti è comodo"
Dabi sospirò abbassandosi alla sua altezza, la sua espressione si addolcì. "Volevo lasciarti il tuo spazio, da come ti stai comportando devi essere ancora arrabbiata"
Inarcò un sopracciglio. "Sono stata io a causare il nostro litigio, però il tuo 'tenere il broncio' è durato un po' troppo. Mi hai ignorata per quasi un mese"
Le luci aranciate del tramonto attraversarono l'ampia vetrata in fondo alla sala da pranzo, baciando i capelli candidi di (Nome), questi risplendevano come oro fuso.
Il sole infuocato si riflettè sul viso di Dabi, se non fosse stato per le cicatrici sarebbe stato davvero un bellissimo ragazzo. Anche se a lei non importava, non aveva mai dato molto peso a quei segni violacei, per (Nome) lui era perfetto a prescindere.
Gli occhi turchesi del ragazzo si spalancarono, una consapevolezza che (Nome) non riusciva a carpire si fece strada nel suo petto. Calò un pesante silenzio, rotto soltanto dal rumore dei loro respiri.
"(Nome)..." Gli si seccò la bocca. "Che cosa ricordi da dopo che ti ho lasciata al locale?"
Scandì esageratamente le parole, come se avesse paura della risposta e volesse fare di tutto per ritardare il più possibile il momento in cui sarebbe arrivata.
Ci pensò sù, una spiacevole sensazione cominciò a stringerle lo stomaco in una morsa dolorosa.
"Dei ragazzi hanno cominciato a darmi fastidio... abbiamo litigato e uno di loro ha usato il suo quirk su di me, un serpente mi ha morsa... poi è arrivato Jin a darmi una mano, mi ha presa in braccio e mi ha portata a casa... almeno credo" Si grattò la testa cercando di ricordare altri dettagli, ma la sua mente era come annebbiata.
"Nient'altro?" domandò Dabi con apprensione, il suo sguardo sfrecciava da un lato all'altro della stanza senza mai posarsi su di lei. Un senso di angoscia lo attanagliò.
"Mi ricordo di essermi svegliata con il fianco fasciato. Ma dal momento in cui ho messo piede in casa alla mattina seguente ho come un vuoto"
L'espressione del ragazzo confermò i suoi dubbi.
"Dabi, c'è qualcosa che dovrei sapere?"
Spazio autrice:
Finalmente i capitoli sul Festival dello Sport sono finiti. Scusatemi se mi sono dilungata così tanto ma ho preferito scandire bene i vari eventi e posizionarci nel mezzo le varie parti dedicate alla protagonista.
Dabi ha rifatto la sua apparizione dopo tanto tempo che è rimasto in disparte, e vi avviso... nel prossimo capitolo ne avremo delle belle (se capite cosa intendo *faccina perversa*).
Detto questo, siccome ho già scritto abbastanza, vi saluto.
Alla prossima.
~Ale💕
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