7 "Me,her and the moon"

Milano,Italia.
22:16
Località sconosciuta.









Sole aveva passato una giornata meravigliosa in compagnia dei ragazzi.
Erano usciti in giardino e avevano organizzato un pranzo proprio sull'erba,una specie di pic-nic casalingo.
Avevano posato una coperta bianca sul terreno,poi avevano deciso di lasciare la giovane in cucina cosicché si divertisse un po'ai fornelli insieme a Lori.
Che risate che avevano fatto:lui con un cappello a pois,lei con un cilindro maculato in testa.
Avevano preparato una torta salata vegetariana,a base di spinaci e ricotta e un dolce con cioccolato e crema,preparato rigorosamente dal giovane perché lei era proprio negata nel fare dolci.
I gemelli avevano organizzato la tavola fuori con piatti e stoviglie in plastica per non perdere tempo nel lavarli dopo.

<<Eccoci! I due chef più famosi del mondo oggi offrono,torta salata e torta dolce>>aveva sorriso Lori,uscendo di casa con due teglie in mano.

Sole l'aveva seguito con delle bottiglie di vino rosso che si sposavano benissimo con la torta dolce.

I due gemelli alla vista delle teglie avevano iniziato a fare le porzioni,versandone un po' nel piatto a tutti.

<<Buon appe ragazzi! Spero sia venuta bene...ho letto la ricetta su internet!>>aveva detto speranzosa lei,iniziando a mangiare.

<<Sole...ti prego,rimani qui per sempre e cucina tu per sempre! Fra Lorenzo e Filippo mangiamo sempre piatti precotti!>>si era lamentato Davide,lanciando un'occhiata al corvino che aveva alzato il medio.

<<Ma sta'zitto! Che la tua prima ragazza l'hai portata in un fast food perché tu e la cucina siete due cose opposte!>>aveva ribattuto Lori,mentre la giovane era scoppiata a ridere.

<<Dai poverino! Anch'io al mio primissimo appuntamento sono andata al MC!>>aveva mormorato,con compassione.

<<Ah,adesso vogliamo tutti i dettagli!>>aveva chiesto Lorenzo,sistemandosi la chioma bionda

<<È stato il mio primissimo fidanzatino,prima di mio marito.
Si chiamava Orland ed era francese.
Ci eravamo conosciuti in vacanza a Mykonos e siamo riusciti a trovare una soluzione per la distanza:ogni mese lui veniva su da Parigi. Non immaginate minimamente tutto ciò che mi portava! Macarons di tutti i tipi,croissant di tutte le qualità,foulard firmati di tutti i colori...>>aveva sospirato in ricordo di quel meraviglioso ragazzo francese<<... è stato il mio primo bacio>>aveva ammesso arrossendo.

I giovani si erano guardati,sorridendo fra loro.

<<Baciava bene?>>aveva chiesto curioso Davide,beccandosi un'occhiata maliziosa da parte del fratello.

<<Non so...essendo il primo, sì,mi è piaciuto. Però...preferisco di gran lunga i baci di mio marito>>aveva sorriso la nera.

<<Ti manca?>>aveva chiesto Lori

Lei aveva alzato lo sguardo al cielo:c'era un sole splendido quel pomeriggio e stava fantasticando su cosa avrebbe potuto fare con Tiziano.
Sicuramente essendo venerdì,si sarebbero svegliati alle ore beate,verso mezzogiorno più o meno. Avrebbero fatto l'amore,perché lei aveva voglia quel giorno,non si spiegava il perché. E poi sarebbero usciti a camminare,mano nella mano per i viali alberati di Milano.
Poi il solito caffè delle cinque del pomeriggio:uno stuzzichino prima della cena.
Arrivati a casa,lui avrebbe cucinato qualcosa di nuovo,andando ad un corso di cucina quasi tutti i giorni aveva l'abitudine di innovare i piatti.
E poi avrebbero sorriso,si sarebbero baciati,lui l'avrebbe abbracciata sotto le coperte e l'indomani mattina sarebbe ricominciato tutto daccapo.

<<Sole,ci sei?>>aveva domandato il corvino,passando delicatamente una mano sul braccio di lei.

La giovane inspiegabilmente si era ritrovata con gli occhi lucidi,a dover trattenere un pianto disperato.

<<Sì, sì... scusatemi;mi manca da morire>>aveva mormorato,mentre la voce era debole.

 L'amore la stava travolgendo.

<<Verrà a prenderti,presto, prestissimo>>l'aveva confortata Davide,stringendole la mano.

<<Mi manca da morire...vi prego,ditelo a Filippo,io vivo per mio marito. Mi sto ammalando a stare lontana da lui,vi prego>>aveva chiesto mentre ormai le lacrime avevano iniziato a scorrere veloci per le guance della nera che,presa dallo sconforto aveva nascosto il viso sul petto di Davide

<<Glielo diremo,cercheremo di farlo ragionare. Non meriti tutto questo>>aveva sussurrato Lorenzo,accostandosi al fratello.

<<Meriti tutte le cose belle del mondo,meriti l'amore di tuo marito e noi ti aiuteremo>>aveva sorriso Lori,accarezzandole i capelli.

Verso sera,i ragazzi avevano deciso di uscire a cena fra loro e avevano lasciato l'intera casa libera a Sole.
Filippo dal mattino non era ancora rientrato e la giovane sinceramente,si stava preoccupando.
Magari era andato dal marito e l'aveva minacciato,o peggio ancora l'aveva ucciso.
E di lei? Cosa ne sarebbe stato? Una giovanissima vedova senza lavoro e soldi,dove sarebbe andata a finire?
Certo,i suoi genitori l'avrebbero riaccolta in casa ma solo per un piccolo periodo perché le spese sono molte e non sono una famiglia di alto ceto sociale.
Sperava solo che Tiziano arrivasse al  più presto e la portasse via da quel luogo.
Che in realtà,tanto orrendo non era perché i ragazzi cercavano in tutti i modi di tirare su il morale alla giovane e lei,ne era davvero grata.
A differenza di Filippo che faceva di tutto per strapparle anche il minimo pensiero positivo che aveva.
Eppure Sole pensava che quel ragazzo aveva tante cose positive dentro,solo che per lui era più semplice mostrarsi cattivo e arrogante nei confronti delle persone. Nascondeva quella parte intima,il suo animo.

Strano ma vero,Sole l'aveva anche sognato:un paio di giorni prima,quando aveva bevuto troppo prosecco,aveva sognato di baciarlo con foga in quello scantinato freddo.

Mentre stava passeggiando tranquilla fra i suoi pensieri e il giardino ben curato,aveva notato una Porsche nera entrare nel vialetto:aveva pensato che fosse suo marito e così,felice come una pasqua,era corsa incontro all'auto.
Arrivata davanti ad essa però il suo cuore aveva subito una delusione orribile:alla guida non c'era suo marito,bensì Filippo.
Era sceso,togliendo la chiave e mettendola in tasca.

<<Da quando in qua tu puoi camminare in giardino?>>aveva chiesto secco

<<I ragazzi mi hanno detto che mentre erano a cena io potevo farmi un giro in giardino...>>aveva mormorato lei.

<<Ah i ragazzi,che idee che hanno>>aveva mormorato,alzando lo sguardo verso la luna che quella sera era piena.

<<Hai visto mio marito per caso?>>aveva domandato lei speranzosa

<<No,oggi ho svolto delle faccende a Rozzano>>aveva risposto lui,deludendola un po'

Osservando la giovane iniziare a piangere,aveva provato un minimo di pietà.
Quel cuore di pietra,aveva rilasciato un battito:leggero, impercettibile.

Aveva sbuffato,passandosi una mano sul viso e sospirando pesantemente.

<<Non fare così dai...>>aveva cercato di consolarla ma lei,era crollata ancora di più posando la testa sul suo petto.
Lì per lì,il giovane era rimasto fermo, poi aveva sentito le gambe di lei cedere e con una mossa rapida l'aveva presa da sotto le braccia per mantenerla in piedi.
Non era svenuta:continuava a piangere in modo disperato,senza riuscire nemmeno a respirare.

<<Ti prego,ti prego...se vuoi,se vuoi ti dono il mio corpo ma ho bisogno di mio marito,mi sento morire ogni giorno>>aveva mormorato fra i singhiozzi.

<<Fiorellino,finché non viene a riprenderti siamo sulla stessa barca>>aveva detto lui.

<<Lasciami andare da lui...non dirò una sola parola su di te,ti prego,ti scongiuro>>aveva detto lei,mettendosi in ginocchio.

Era una scena a dir poco straziante:lei con una mano sul cuore stava giurando la sua fedeltà mentre con la posizione in cui era seduta stava dimostrando tutta la sottomissione possibile che aveva nei confronti del ragazzo che,dal suo canto era rimasto fermo a guardarla.
Era veramente disperata,esausta.
Lui si era chinato alla sua altezza,le aveva accarezzato i capelli e l'aveva stretta a sé.

Poco dopo si erano tirati in piedi entrambi,mentre per farla rilassare Filippo aveva deciso di stendersi sull'erba e guardare le stelle.

<<Mi racconti qualcosa di te?>>aveva azzardato lei.

<<Sono Filippo e sono nato qui. Faccio questo lavoro da sei anni ormai e i ragazzi sono come la mia seconda famiglia...amo le donne,la musica e i giubbotti di pelle>>aveva detto,osservando la luna.

<<Lo sapevo...>>aveva sussurrato lei.

<<Cosa?>>

<<Che sei pieno di cose belle dentro>>aveva ammesso,osservando una stella,forse la più luminosa del cielo.

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