35 "Balliamo come la lingua dei balbuzienti"

Moneglia, Liguria.
05:26
















I due ragazzi erano nascosti dalle piccole foglie dell'albero di pesco che come un voyeur li stava fissando dall'alto,un po' come la luna che nascosta da lui osservava con occhi indiscreti la sessualità e la natura dell'essere umano.
Lui mentre i due li spiavano,aveva eliminato del tutto la camicia bianca,rimanendo con i bermuda cioccolato addosso.
La nera era sdraiata sotto di lui,con l'abito quasi del tutto sollevato quasi a coprirle coprirle il seno già nascosto dalla scollatura dell'abito.
Aveva i capelli scompigliati, le labbra gonfie e socchiuse pronte a gemere ad ogni tocco del ragazzo che era in ginocchio,con le mani rivolte con il palmo sul prato mentre baciava quella ragazza che si sentiva totalmente sua.
Immersa come se fosse una fragranza,una marea,una febbre. Filippo era la sua malattia,la sua cura,la sua pelle,il suo cuore,i suoi polmoni,era lei.
Erano entrati in un mondo dove vigeva la regola del piacere e delle sensazioni.
Doveva essere la giovane ad avere in mano le redini del rapporto,ed invece in pochi istanti aveva cambiato idea,notando quel ragazzo così bravo ed a suo agio nel giocare col suo corpo che ad ogni tocco vibrava come delle corde di una chitarra.
"Shh..."aveva mormorato lui,posandole l'indice ed il medio sulle labbra"...ci sentiranno tutti i vicini..."aveva detto mentre lei aveva sorriso,passando la lingua sotto le falangette delle dita di lui.
"Voglio che tutti sappiano che ti voglio...non me ne frega assolutamente un cazzo..." Aveva detto lei mordendogli il labbro inferiore.
"Vuoi farti sentire? Mh?"aveva domandato il milanese,accarezzando con il pollice il labbro inferiore di lei che aveva annuito.
Aveva ricominciato a baciarla,mentre con le mani velocemente aveva tolto gli slip di lei che aveva aperto di più le gambe.
"Vai giù...ti prego..."aveva mormorato lei,accarezzandogli i capelli.
"Non sei brava a dominare piccola mia...mi dispiace dirtelo ma..." Aveva sorriso accovacciandosi davanti a lei"....a te piace essere dominata"




Ti prego

Ti voglio

Ti desidero così tanto

Non farmi soffrire così


Erano le frasi che lei stava ripetendo da dieci minuti buoni,perché lui si stava prendendo tutto il tempo per baciarle le gambe, cercando di renderla ancora più vogliosa per lui.
Non appena aveva passato la lingua sul monte di Venere lei aveva stretto gli occhi,sentendo un eccitazione mai provata prima. E quando si era immerso completamente all'interno di quel mare in tempesta Sole si era lasciata andare completamente gemendo come un animale. Lui era riuscita a trasportarla nel suo stato di natura primordiale e la ragazza non se ne era nemmeno resa conto.
"Fai silenzio,shh..."
"Ci sto provando..."
"Se non fai silenzio smetto"
"No ti prego...non..."
"Guardami"
Filippo si era fermato qualche istante,aveva iniziato a puntare come una preda quella giovane che sembrava appena uscita da un uragano data la sua scompostezza.
Lei stava mantenendo gli occhi aperti,mentre con entrambe le mani stava tenendo sollevati i lembi dell'abito.
Poco dopo a lei era scoppiato il cuore,quando la lingua del giovane aveva iniziato a scrivere poesie, romanzi e racconti erotici sulla sua femminilità.
Una mano di lei era andata ad intrufolarsi fra i capelli scuri del ragazzo,mentre si era distesa totalmente sul prato,lasciando che l'erba fresca della notte le facesse rabbrividire la pelle pallida.
Erano sensazioni così forti e appaganti che in alcuni momenti credeva di poter svenire e scollegarsi totalmente con il mondo circostante. Era un pianeta il loro,dove lo stato di natura era l'unico ammesso.
Sole continuava a guardarlo,a fissare quegli occhi che la tenevano incatenata al pianeta Terra e che senza ombra di dubbio,la stavano assalendo come un leone con una gazzella.
Il corpo della giovane si muoveva sinuoso,come quello di un serpente fra gli arbusti di una foresta e le mani di lui erano la bussola per arrivare all'apice del piacere.
"Aspetta..."era riuscita a mormorare lei,scostando con le mani la testa di lui.
"Sì?"
"Voglio sentirmi....voglio sentire il mio sapore.."
Lui aveva sorriso,raggiungendo la bocca della giovane e lasciando che lei con la lingua la esplorasse tutta,assaporandosi.
"Qualsiasi cosa tu faccia mi eccita..."aveva detto sinceramente lei.
"Sono molto bravo sai? Posso insegnarti tante cose...ma abbiamo tempo..."
"Non voglio...non voglio venire...tu non hai voluto niente ed io mi sento in colpa..."
"Meriti tutto questo...ti meriti questo piacere Sole che per anni hai dovuto nascondere..."aveva detto lui scendendo con le dita e andando a stimolare la sua giovinezza"...meriti il mio tocco,la mia lingua..."aveva continuato leccando per qualche istante un capezzolo della ragazza che aveva chiuso gli occhi"...meriti tutto quello che sono...meriti tutto il mio erotismo"aveva concluso per poi iniziare a muovere le dita velocemente,come un paio di mesi prima al fiume.
"Oh Filo....sei così...sei così forte...mi trema il cuore..."aveva ammesso lei parlando con appena un filo di voce.
"Lasciati andare a queste sensazioni...te le meriti tutte..."aveva sorriso il milanese,per poi tornare sui suoi passi e tornando a darle piacere con la lingua.
E saranno state le parole convincenti di lui,saranno state le dita,saranno stati i gesti,sarà stato il profumo, saranno stati i baci,saranno stati i movimenti...sarà stato lui,ma Sole per una delle pochissime volte nella vita si era lasciata totalmente andare, lasciando che i suoi occhi si inumidissero di poco.
"Così...così...lasciati andare..."
"Sto per...oh Dio..."aveva sospirato per poi andare a stringere una mano di lui"...sto per venire...per te..."
"Per me piccola... sì...per me...solo per me..."aveva mormorato lui,per poi essere totalmente travolto dal mare in tempesta di lei che come una furia si era scagliato sul suo cuore.

Sole era distesa sul prato,dolce come una caramella e molle come della pasta di zucchero.
Continuava a mormorare frasi sconnesse fra loro mentre il giovane stava risalendo il suo corpo tempestandolo di baci languidi e carezze delicate.
"Shh...rilassati piccola..."
"Ti amo... Filo...io..."
"Sì...mi ami,mi ami piccola lo so...anche io ti amo...ora calmati.."
"Baciami ancora un po'...solo un altro po'..."
Lui l'aveva raggiunta,sdraiandosi su un fianco accanto a lei e aveva iniziato a baciarla con tranquillità,per placare come acqua su un fuoco,un incendio che egli stesso aveva provocato.
Non sapendo però che quel fuoco aveva appena iniziato a bruciare per sempre.

















SPAZIO AUTRICE
SCUSATE SONO SPARITA MA IN DUE MESI HO RISCHIATO MILLE COSE PAZZE E STO ANDANDO A VIVERE DALL'ALTRA PARTE D'ITALIA CIAO



Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top