32 "Piano piano,in silenzio"


Moneglia, Liguria
10:00







<<Ci facciamo un gin?>>

<<Alle dieci del mattino?>>

<<Alle dieci del mattino>>

<<Io passo...devo ancora andare a lavarmi e non ci voglio andare ubriaca>>

<<Ti porto io in braccio semmai>>

<<No Filo,piuttosto un buon tè alla rosa!>>

<<Ti prego...anche tu con queste tisane...voi donne siete veramente strane: dite di no ad un gin ma si a dell'acqua sporca>>

<<Mica è acqua sporca! Sono erbe lenitive con petali di rosa,rassodano la pelle!>>

<<Ma se sei già così bella? Non ti servono queste cose...>>

<<Vado a mettere su l'acqua va!>>

<<Ma se andassimo al mare?>>

<<Ma quando?>>

<<Ma oggi...partiamo adesso e magari torniamo domattina; che dici?>>

<<E la valigia?>>

<<Ma che valigia! Due zainetti e si parte all'avventura!>>

<<Sei sicuro? Abbiamo i soldi?>>

<<Si,stai tranquilla...vai a prepararti lo zainetto>>

<<Ohh Filo...grazie!>>

In mezz'ora la giovane era scesa con uno zainetto con dentro creme di ogni genere,due costumi da bagno,una maglietta di ricambio ed un abitino bianco tutto ricamato a mano.
Filippo invece nel suo zaino aveva un paio di occhiali da sole in più,due costumi da bagno e delle mentine.

Saliti in macchina,avevano iniziato il loro primo viaggio insieme: lei accanto a lui,che guidava con una felicità addosso che aveva provato poche volte in vita sua.
Con qualche canzone dei Rolling Stones in sottofondo e ogni tanto qualche casello autostradale,erano giunti nell'amata Liguria di lei,poco prima di arrivare a Moneglia,avevano deciso di prendersi un buon caffè in autogrill.

<<Un caffè liscio e...tu cosa prendi?>>

<<Un frullato con yogurt e fragole,grazie>>

<<Tredici euro signori...>>

<<Porca troia>>

<<Filo!>>

<<Ops...a volte penso a voce alta,scusi>>

<<Siete giovani,vi perdono>>

<<Arrivederci!>>

Una volta usciti,l'aria fresca del mattino li aveva colpiti in pieno volto,facendoli respirare a pieni polmoni.
Seduti sul marciapiede davanti al Mercedes di lui,osservavano tutte quelle macchine che correvano veloci per l'autostrada,mentre dietro di loro,sullo sfondo torreggiavano le caratteristiche montagne del territorio.

<<Ti amo>>

<<Come dici?>>

<<Ti amo...volevo dirtelo già l'altra settimana mentre eri sotto la doccia,l'altro ieri mentre stavi andando a lavoro,ieri mentre ti sistemavi la pistola nel passante dei pantaloni...ma io ti amo,e te lo dico su questo marciapiede dove passano così tanti tipi d'amore che....>>lui l'aveva interrotta,baciandola talmente tanto e con tanta passione che lei aveva lasciato andare dalla mano sinistra il bicchiere di plastica con il frullato dentro che si era rovesciato tutto,andando a colare dentro un tombino.

<<Ti amo>>

<<Ti amo anch'io>>

<<Dimmelo ancora...>>

<<Ti amo, tanto>>

<<Mi sta per scoppiare il cuore dalla felicità Sole...senti...>>lei aveva posato una mano sul petto di lui che sembrava aver preso una scossa,correva,correva così velocemente che lui interiormente credeva di star per vomitarlo.

<<Ohhh che carini!>> La signora della cassa,era uscita a fumare una sigaretta e si era goduta la scena finché aveva potuto,si era lasciata andare quel commento a voce alta,mentre i due erano scoppiati a ridere lasciandosi un ultimo bacio.

<<Grazie signora...ci vediamo al ritorno!>>aveva salutato lui.

Sole era salita silenziosamente in auto,aveva poi tirato fuori il telefono dalla borsetta e l'aveva posizionato fra loro.
Aveva fatto partire il registratore.

<<Dillo>>

<<Cosa?>>

<<Dimmelo di nuovo,lo imposto come sveglia e come suoneria quando chiami tu>>

<<Tu sei matta...>>

<<Dai...ti prego!>>

<<Ti farei un audio erotico ma è troppo presto quindi...>>aveva sospirato<<...io Filippo Fanti,sulla A1 sostengo di amare alla follia la qui presente signorina Sole... perdutamente innamorato>>aveva aggiunto,per poi spostare il telefono fra loro e lasciarle un altro bacio sulla guancia.

<<Grazie>>

<<Ci mancherebbe>>

<<Ora posso chiamarti patatino,pasticcino,biscottino....>>aveva iniziato lei ad elencare nomignoli sdolcinati mentre se la rideva di gusto a guardare le espressioni del giovane cambiare ogni volta.

Così,fra qualche nomignolo e dei "ti amo" freschi come l'acqua del mare,erano arrivati a destinazione.
Sole pensava davvero di andare a fare una giornata di pausa probabilmente in una spiaggia libera,senza pensieri e senza troppi sbattimenti.
Ma Filippo non le aveva detto di avere una casa di sua proprietà che dava sul mare.
No,era un dettaglio che aveva preferito lasciarle come sorpresa.
Ed infatti lei,una volta scesa dalla macchina,davanti all'enorme proprietà aveva iniziato ad urlare come una matta,per poi saltare addosso al giovane che aveva riso davanti all'euforia di lei.

<<Tu sei un pazzo da legaree>>

<<È solo casa mia...>>si era giustificato come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

La casa vigeva su due piani: il piano terra aveva un enorme salone e una stanza per cucinare. Tre porte finestre dalle quali si accedeva; dalla prima al garage,dalla seconda ad un giardino ben curato con una piscina interrata con alcuni gonfiabili e dall'ultima alla spiaggia privata.
Al secondo piano invece c'erano un bagno grande quanto un salone,una camera da letto gigantesca e una stanza con una televisione,utilizzata quelle poche volte in cui si è in vacanza per sentire cos'altro sta succedendo nel mondo attorno a noi.

<<Tuffo in piscina o un bel bagnetto al mare?>>

<<Come vuoi tu...>>

<<Ti vedo che faresti entrambi contemporaneamente ma ancora non ho quella soluzione a portata di mano...>>aveva sorriso lui<<...andiamo a prendere un po' di sole?>>aveva fatto segno con la testa di seguirlo e una volta arrivati sulla spiaggia la giovane aveva visto due sdraio bellissime bianche,imbottite,un tavolino con dei cocktail freschi con delle fette di ananas a guarnirli e un uomo sulla sessantina,vestito di tutto punto che li aveva salutati con un cenno del capo.

<<Ciao Ambrogio,come stai?>>

<<Buongiorno signor Fanti,bene,lei?>>

<<Bene ti ringrazio. Oggi ti presento Sole,la mia compagna...staremo un po' qui per staccare la spina da quella caotica Milano> >

<<Ogni tanto meritate del relax anche voi...ho preparato due cocktail freschi con del rum bianco,come piace a lei signore. Se avete bisogno mi trovate dentro casa...avete delle richieste particolari per il pranzo?>>

<<Io no...tu tesoro?>>

<<Un insalatina...con questo caldo non ho molta fame>>

<<Perfetto...a dopo signori,buon riposo!>>

L'uomo si era incamminato per poi rimanere dentro casa.
I due giovani invece si erano stesi sui lettini,mentre il sole caldo aveva obbligato il giovane ad aprire l'ombrellone.
Lei era rimasta con il suo prendisole addosso,mentre lui si stava già spogliando.

<<Non ti cambi?>>

<<Mi sono accorta che ho dimenticato la parte sopra dei costumi..>>

<<Uh! E la fai così lunga? Rimani in topless,sai che non mi fai un torto eh!>>

<<Si ma...Ambrogio gira e non vorrei...>>

<<Ma Ambrogio ha un piede nella fossa! Figurati se guarda te! Quello ha le sue donnine al circolo delle bocce a Genova! Sai che intrighi...>> Aveva riso,facendola ridere.

<<Rimango in reggiseno,io troppo nuda...mi viene l'ansia>>aveva ammesso.

<<Fai come ti senti...basta che sei a tuo agio>>

Alla fine la giovane aveva mantenuto l'intimo per coprire i seni e un pezzo di costume per coprire l'intimità.
L'acqua era piacevolmente calda ed il fatto che quello spazio fosse riservato solo a loro,faceva sembrare quel luogo in piccolo pezzetto di paradiso sulla terra.

<<Vieni qua...>>lui l'aveva delicatamente spostata verso il suo petto.

<<Fil...non tocco e non so nemmeno nuotare...non farmi scherzi>>l'aveva avvertito lei,seria più che mai.

<<Ti prendo in braccio io,stai tranquilla... vieni...>>aveva sorriso.

<<Eccomi...>>aveva sorriso lei,leggermente in imbarazzo mentre lui l'aveva tirata a sé,facendola aggrappare al suo petto per non scivolare.

<<Non ci ho mai portato nessuna qui...>>aveva ammesso,accarezzandole una guancia.

<<Non ti credo...sei troppo un Don Giovanni...>>aveva ridacchiato lei.

<<Sono serio...sei la prima...>>aveva detto.

<<Beh...>>lei era arrossita<<...sono felice allora>>aveva sorriso,scompigliando i capelli bagnati di lui.

<<Signori ho preparato il pranzo!>>aveva urlato Ambrogio dalla riva,facendo segno alla giovane coppia con le mani.

<<Arriviamo! Grazie!>>aveva risposto il ragazzo.

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