31 "Mare,mare,mare e succo d'arancia"
Località sconosciuta.
Milano Italia
20:09
<<Ti piace tesoro?>>
<<Si...la ringrazio signora,cucina davvero bene!>>
<<E non hai assaggiato le sue lasagne bianche,quelle sono una bomba!>>
<<Jolanda,sei troppo buona con me,quel piatto mi sarà riuscito due volte in tutta la mia vita!>>
A tavola fra vino,qualche pagnotta fresca e delle sane risate,Sole si stava divertendo come una matta. I genitori di Filippo erano veramente delle persone squisite. O almeno: solo sua mamma perché non avendo avvisato in tempo,il padre del giovane era andato a lavorare e non avrebbe incontrato la ragazza.
Forse era anche meglio così in un certo senso,perché aveva notato come Filippo evitasse sempre in qualche maniera l'argomento "padre" e rispettava ovviamente questa scelta.
Patrizia era una donna sulla cinquantina: alta,fisico asciutto e degli occhi meravigliosamente blu.
Amava raccontare barzellette ai nuovi arrivati in casa e invece,detestava chi non beveva un bicchiere di vino a tavola.
Jolanda invece era la sorella del giovane: vicini era impressionante la loro somiglianza, erano due gocce d'acqua.
Di carattere invece,due opposti totali: lei solare,positiva e ottimista.
Filippo....beh, Filippo era così.
<<Mentre cuoce la torta in forno,cosa ne dici Filo di farle vedere la tua vecchia cameretta?>>
<<Oh mamma...hai tolto dalle pareti quei maledetti poster dei Rolling Stones? Erano inguardabili!>>
<<Si Filo,l'ho fatto io! Li ho rivenduti a pochissimi e con quei soldi mi sono comprata una collanina stupenda!>>
<<Ma chi cazzo comprerebbe dei poster?!>>
<<Smettila di dire parolacce e porta questa povera ragazza a farsi un bel giro della casa>>
I giovani erano scoppiati a ridere al rimprovero della donna che era paonazza dal calore che c'era nella stanza.
La coppietta aveva lasciato in cucina le due donne mentre avevano salito le scale,raggiungendo il secondo piano.
Il corridoio scuro era decorato da alcune piante posate negli angoli e da quadri cubisti.
L'ultima stanza in fondo al corridoio,accanto a quella degli ospiti. La porta era verniciata con un colore neutro,mentre sopra ad essa vigeva un foglio che riprendeva una frase comune fra gli adolescenti "lasciate ogni speranza a voi che entrate".
<< Le ragazze lasciavano la speranza qua fuori o direttamente il reggiseno?>> Aveva domandato lei pizzicandolo.
<<Le mutandine mia cara...>>aveva risposto lui,aprendo la porta e lasciandola entrare.
<<Io non lo farò,te lo dico>>aveva sorriso,entrando in stanza.
Le pareti blu erano cosparse di poster di ogni band musicale anni settanta. L'unica cosa diversa era un piccolo orologio bianco che probabilmente era rotto dai tempi del liceo,con le lancette che indicavano le due e un quarto.
Un enorme letto matrimoniale faceva da padrone nella stanza mentre accanto a lui,un armadio a specchio rifletteva la luce lunare e la finestra di fronte.
A terra oltre a un tappeto a quadri blu e bianchi,c'erano anche dei libri messi in ordine alfabetico e un ukulele.
Sul comodino erano poste alcune fotografie senza cornice,una sopra l'altra,tutte con un unico soggetto: lui e una ragazzina.
A Sole l'occhio era caduta subito: si era ricordata dell'affermazione di Lorenzo fatta nei primi mesi che abitava con i ragazzi.
<< È molto spaziosa camera tua...ci credo che portavi un sacco di ragazze...>>aveva detto lasciandosi andare sul letto<<...su questo materasso ci staranno come minimo cinque sventole da paura>>aveva sorriso mentre lui l'aveva imitata sdraiandosi accanto.
<<Tre sicuro ci stanno>>aveva ammesso,mentre lei si era lasciata andare ad una risata imbarazzata.
<<Sei irrecuperabile! Ma poi tutte insieme?>>aveva domandato
<<Ma certo,che faccio a turno?>>
<<Che schifo mamma mia,bleah>>aveva ammesso facendo una smorfia di disgusto.
<<Cosa giudichi la mia vita sessuale che la tua è peggio di quella della monaca di Monza>>aveva detto lui,scoppiando a ridere.
<<Dovrei offendermi ma è troppo vera>>aveva detto lei,ridendo insieme a lui.
<<Alza gli occhi...>>aveva sussurrato lui.
La giovane aveva fatto come le aveva detto,osservando delle stelline disegnate a mano accanto al lampadario,sul soffitto.
<<Le avete fatte insieme?>>
<<Le ha disegnate lei,la prima notte che avevamo fatto l'amore...ancora oggi mi chiedo come abbia fatto>>aveva sorriso.
<<Era la tua prima volta?>>
<<No...ma io ero la sua>>aveva continuato a sorridere e seguire quei disegni,come se avesse davanti ancora la giovane che disegnava con cura e dolcezza le stelle.
<<Posso vedere qualche foto? Solo se vuoi...>>
<<Certo che voglio...>>aveva detto lui,lasciandole un bacio sulla fronte.
Si era tirato a sedere e aveva preso dal comodino solo due fotografie fra le tante posate: le aveva scelte con determinazione,segno che probabilmente quelle erano le sue preferite o comunque,quelle che aveva ripreso in mano molto spesso.
<<Qui avevamo appena finito di studiare Kant....ed eravamo vestiti talmente male che ho voluto immortalare il momento perché Dio mio,sembravamo due barboni>>aveva sorriso.
<<Lei era proprio bella...ma bellissima Filo,guarda che anima bella che ha negli occhi>>aveva ammesso la giovane,accarezzando gli occhi della figura femminile nella fotografia.
<<Qui invece era la nostra prima vacanza al mare insieme,da soli,senza nessun altro.
Avevamo diciott'anni,siamo andati a Cesenatico perché sai,un posto da giovani,gira un po' d'alcol e tanto tanto divertimento...questa foto ce l'ha scattata un turista tedesco fotografo professionista che ha detto di non aver mai visto così tanto amore davanti ad un tramonto e al mare...lei parlava tedesco,lo studiava come hobby e ce lo siamo fatti amico...infatti tutte le altre fotografie le ha fatte lui durante quella incredibile vacanza>>
<<In queste foto hai degli occhi...hai l'amore dentro>> aveva ammesso lei,mentre aveva rilasciato le fotografie sul comodino.
<<L'amore che provo per lei non potrà mai andarsene...ce lo siamo promessi e mai andrà via. Ma avrebbe voluto che incontrassi un secondo amore, probabilmente più forte che mi avrebbe reso felice su questo pianeta finché avrò vita...>>aveva ammesso,osservando la giovane con gli occhi lucidi<<...e penso che sia tu>>aveva ammesso lasciandole un bacio sulla fronte.
<<Oh Filo...>>aveva sospirato lei,prendendogli il viso fra le mani e lasciandogli un bacio a stampo, impercettibile<<...sei così sensibile...sei da proteggere da tutto quel mondo maledetto che ti circonda>>aveva aggiunto,lasciandogli un altro bacio sulla bocca.
<<L'importante è che quel mondo non ti faccia del male,non preoccuparti per me...io ho te,tu hai me>>aveva sorriso.
<<Io ho te...tu hai me...>>aveva ripetuto lei con un sorrisino stampato in viso come se fosse una bambina.
<<Andiamo che altrimenti mia mamma ci da per dispersi...vieni...>>si era tirato in piedi,porgendo la mano alla ragazza che l'aveva afferrata velocemente.
Aggiornamento notturno perché non ho sonno🤠
Un beso🐝
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