30 "Cammina coi tacchi sui suoi polmoni"

Località sconosciuta.
Milano,Italia.
11:00










<<Vuoi conoscere i miei?>>

<<Sei serio?>>

<<Sì...ti farebbe piacere?>>

<<Certo ma..quando?>>

<<Anche stasera>>

<<Oddio ma è troppo presto! Devo andare a farmi fare la piega come minimo...>>

<<Chiamo un parrucchiere a casa,così velocizziamo tutto>>

Quei due giovani erano sempre più uniti. La primavera aveva portato con sé una tempesta ormonale che faceva crescere in loro una forte tensione sessuale. Ma l'estate aveva portato anche spensieratezza,gioia e allegria.
Quella mattina erano distesi sotto un albero dell'immenso giardino,con qualche libro di filosofia e un cesto di ciliegie.

<<Ehi ma ti stai divorando tutte le ciliegie!>>aveva esclamato lei.

<<Io? Ma no,ti sarai sbagliata>>aveva risposto lui ridacchiando,sputando il nocciolo nel cestino in plastica.

<<L'ultima è mia!>>aveva sorriso lei,precedendo la mano del giovane.

<<Non è ancora detto!>>con una mossa veloce lui si era rotolato nella direzione della giovane,sfilandole dalle dita il frutto.

<<Stai barando!>>aveva detto lei, scompigliandogli i capelli.

<<Non mi è mai piaciuto giocare pulito>>aveva replicato,sorridendo.

<<Dai....dammela>>aveva chiesto lei,sporgendo il labbro inferiore come i bambini.

<<Oh che richiesta volgare...e poi dite che noi uomini siamo espliciti!>>aveva ridacchiato lui, sdraiandosi accanto a lei.

<<Dai....ti sei mangiato un cesto tutto tu!>>aveva ammesso lei,girandosi sul fianco per vederlo meglio.

<<E va bene...hai vinto>>lui si era arreso,lasciando che Sole gli sfilasse dalle dita il frutto rosso,gustando il sapore subito dopo.

Poco dopo aveva posato la testa sul suo petto; quel giorno i ragazzi non erano in casa. Erano soli,in quel giardino immenso.
Così piccoli in quella natura maestosa.

<<Allora,ci vieni dai miei,mh?>>aveva chiesto lui.

<<Va bene...ma ho paura che non mi accettino...>>aveva ammesso la ragazza,accarezzandogli il dorso della mano.

<<Guarda,sei la donna che aspettano di vedere accanto a me,fidati. E se mai ti troveranno da dire,cambio cognome e abbiamo risolto tutti i problemi>>aveva scherzato.

<<Non scherzare mai su queste cose>>aveva ribattuto lei,alzando di poco il viso e lasciandogli un bacio sulla guancia.

<<L'importante è che io ho te...il resto non mi importa>>aveva ammesso.

<<Che bugiardo!>>aveva esclamato lei,alzando gli occhi al cielo e sdraiandosi a pancia in su.

<<Io bugiardo? E chi ha nascosto i wafer in camera sua? Io?>>aveva ridacchiato lui,facendo leva sui gomiti.

<<Ancora con questa storia? Li avrò portati su per sbaglio sabato sera...>>aveva inventato lei per poi sbuffare <<...va bene,non era così tanto sbagliato il mio intento>>

<<Ora sai cosa meriti?>>aveva chiesto lui retorico.

<<Cosa?>>

<<Un solletico infinito>>

<<No Filo...no!>>

Lui si era posizionato sopra di lei che,con un abitino e senza scarpe,era libera di essere toccata.
Le dita del giovane si muovevano veloci,sulla pelle di lei che si contorceva dalle risa. Anche lui rideva,quasi per osmosi; quando vedeva il sorriso di quella ragazza,sorrideva anche lui.

<<Tregua, tregua...>>aveva alzato le mani lei,con il viso rosso dalle risa ed i capelli scombinati.

Filippo si era chinato su di lei,lasciandole un dolce bacio sulla fronte.

<<Sei così bella,mamma mia io veramente...ti bacio tutta all'infinito>>aveva sorriso,iniziando a baciare tutto il viso di lei.

<<Smettila,smettila che mi fai il solletico!>>aveva ridacchiato,abbracciando il giovane.

Con il ginocchio per sbaglio aveva toccato dentro il passante della cintura dove il giovane teneva la sua solita beretta. Si era immobilizzata dalla paura: le armi la terrorizzavano ma capiva anche la motivazione per cui lui le teneva sempre addosso.

<<Tranquilla....la metto lì così stai più serena,mh?>>con destrezza aveva posato l'arma accanto al libro di Schopenhauer,sotto quel albero dalle foglie fitte.

<<Filo>>

<<Dimmi...che c'è? Mi guardi in modo strano oggi... c'è qualcosa che non va?>>

<<No... è che io voglio fare l'amore con te. Non resisto più,te lo giuro>>si era lasciata andare, sinceramente.

<<Mi cogli alla sprovvista piccolo girasole...>>aveva sorriso lui, tastando le tasche del jeans<<...non ho nessuna protezione,senza non lo faccio>>aveva ammesso.

Fin dai primi rapporti si era imposto solo questa regola: coprirsi sempre.
Le malattie si trasmettono con un niente e a mandarle via la maggior parte delle volte è proprio la morte.
Voleva divertirsi senza rischiare la vita.

<<Beh...allora fa lo stesso...>>aveva sospirato lei ma pochi secondi dopo si era passata una mano sul viso<<...Io veramente,ti prego non...oh porca troia guarda come sono ridotta,che vergogna>>si era coperta il viso con entrambe le mani.

Il giovane le aveva lasciato un bacio sul dorso.

<<Possiamo farlo,ma non è il massimo...più che altro per te>>aveva ammesso.

<<In che senso?>>

<<Ci sfioriamo e basta...non...non ci sarà come dire,un unione vera e propria ecco>>

<<Va benissimo,qualsiasi cosa...io veramente...>>

La lingua del giovane l'aveva preceduta,scovando nella bocca della giovane tutte le parole che non era riuscita ad esprimere.
Si volevano come non mai...e lei,lei aveva provato quella smania che mai aveva immaginato di sentire in tutta la sua vita. Il suo corpo era cosparso di libido: qualsiasi punto,contatto con il giovane le dava piacere.
Si era alzata velocemente il vestito,scoprendo le gambe abbronzate e le mutandine in pizzo verde smeraldo.
Il giovane si era preoccupato di farla eccitare...ma bastava già così,il desiderio era talmente incontenibile che non serviva temporeggiare.

<<Filippo ti prego...>>era una preghiera bella e buona,pronunciata con quella voce,pareva addirittura una supplica.

Velocemente le mani di lei avevano cercato di slacciare la cintura ma lui l'aveva fermata.

<<Non prendermi per stronzo ma...>>un bacio umido sul ginocchio di lei,un'altro sull'interno coscia<<...devo comandare io>>aveva ammesso.

Sole aveva capito: si era fermata,con il respiro pesante e gli slip macchiati dalla voglia di aversi.

<<Posso?>>

<<Piano>>

Lentamente si era tolta le mutandine,lasciandosi guardare,venerare,adorare da quel cielo benedetto racchiuso nell'iride di lui.
Non aveva resistito ed era tornato sulle sue labbra: a gustarle,mangiarle,assaporarle.
Sole aveva iniziato ad ansimare sulla bocca di lui,mentre le dita del giovane erano andate a pizzicare i capezzoli rosei della ragazza.

<<Ti voglio...>>glielo aveva sussurrato sulle labbra.
Semplice,sincera.

<<Si?>>

<<Si...ti prego>>

<<Aspetta un secondo...>>

Sole aveva aperto gli occhi,osservando che fra le sue gambe c'era una figura umanamente dolce,divinamente meravigliosa e indescrivibile che si stava spogliando di tutte le sue paure,le sue paranoie e si stava concedendo a lei, terribilmente umana.
Aveva realizzato che era veramente fortunata e non per l'atto in sé,ma perché il gesto che lui stava compiendo era più che rispetto e affetto. Era quello che lei aveva sempre ricercato e mai aveva trovato.

<<Posso stare sopra?>>aveva chiesto.

<<Già farò fatica io...se ti metti sopra basta un niente per...>>

Lei aveva sorriso,notando il giovane stendersi sul suo corpo e sorriderle. Le aveva lasciato un bacio sulla bocca,dolce,timido.
E poi un morso,fugace,caldo.
Avevano chiuso gli occhi e si erano sfiorati.

<<Cazzo...>>il corpo di lei aveva come preso la scossa,facendo scontrare i loro petti.

<<Ehi...>>lui aveva sorriso,lasciandole un bacio sul collo<<...calma,che altrimenti non ti godi nulla>>aveva ammesso.

<<Scusami...>>lei aveva posto entrambe le mani fra i ricci di lui.

<<Chiudi gli occhi...>>aveva sussurrato lui<<...capirai davvero chi siamo>>

E così avevano fatto; non si erano guardati. O a dirla tutta,lui ogni tanto la spiava perché era troppo bello lo spettacolo che il suo viso regalava quando si mordeva le labbra per contenere un gemito o corrugava le sopracciglia per indicare il piacere.
Si stavano sfiorando e per lui era la prima volta; così non gli era mai capitato di farlo e lui di avventure ne aveva avute parecchie nonostante la sua giovane età.
Sole silenziosamente aveva spostato una mano di lui,posizionata precedentemente sulla coscia sul suo seno,invitandolo a toccarlo.

<<Così?>>

<<Sì...oh...>>

Lei aveva iniziato a contorcersi,mentre il suo fiato stava correndo sempre di più.
Aveva voltato il viso,con gli occhi chiusi e la testa su un altro mondo,posando le labbra calde sul polso di lui,posato sulla tovaglia bianca per non crollare sulla sua figura.
Lei aveva iniziato a contrarre i muscoli dello stomaco,iniziando a dire frasi senza senso e stringendo fra le dita i ricci di lui,ormai scompigliati come non mai.

<<È... è intenso io... Fil...parlami ti prego...>>

<<Guardami...>>

Si stavano dando ordini a vicenda ma nessuno dei due realmente stava vivendo sulla Terra.
Erano su un altro pianeta,parallelo al nostro probabilmente ma con una differenza: gli unici abitanti erano loro.

<<Ti prego...oh....>>aveva fatto in tempo a stringere le loro mani insieme perché poi aveva chiuso velocemente le gambe,iniziando ad ansimare e contrarsi come non mai.

Lui si era lasciato andare in quel preciso istante. Aveva posato la testa sul petto di lei che era ancora persa fra gli spasmi di quel piacere afrodisiaco.

<<Aspetta...aspetta un secondo...>>aveva mormorato lei, mentre con una mano si era toccata,prendendo una scossa intensa. Quel piacere le stava ancora scorrendo nel sangue evidentemente.

<<Shhh...calmati...>>aveva sorriso lui, tastando anche con le sue dita l'intimità di lei e sentendola naturalmente gonfia.

<<Fil...se mi tocchi ancora io ricomincio...decidi tu>>aveva detto con gli occhi chiusi ma sorridendo.

<<Tranquilla...>>aveva sorriso lui, spostandole i capelli dal viso e iniziando a baciarla con dolcezza<<...passato?>>aveva chiesto con tenerezza.

<<Si...scusa..>>si era imbarazzata lei,aprendo gli occhi e ritrovando il blu del giovane<<...io una cosa così forte non l'ho mai provata...credevo di morire>>aveva ammesso arrossendo.

<<Significa che sei sensibile...fammi provare...>>lui con due dita era andato nuovamente ad accarezzare l'intimità di lei che aveva inarcato la schiena.

<<Cazzo...>>

<<Mai vista una cosa simile...>>aveva ammesso<<...ma stai tranquilla che mi piace>>aveva sorriso,lasciandole un bacio sulla guancia.

<<Vuoi rimettermi tu le mutandine?>>

<<Con piacere madame>>

Con dolcezza accarezzandole le gambe e lasciandole qualche bacio di tanto in tanto,le aveva rimesso l'intimo.

A quel punto lei si era tirata a sedere, con ingenuità e imbarazzo aveva fatto lo stesso,abbottonando solamente il jeans del giovane e allacciando la cintura.

Lui si era chinato,lasciandole qualche bacio sulle labbra,per poi abbracciarla.

<<Stasera dai miei?>>

<<Stasera dai tuoi>>

















Capitolo caldissimo come il pianeta.
Ciao 🐝

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