24 "Baciami piano,come nei vecchi film"

Località sconosciuta.
Milano, Italia.
13:00










<<Un caffè amaro al signore...e un cappuccino per me>>

<<Grazie signorina,di mancia le va bene un bacio?>>

<<Oh certo signore,la ringrazio>>

Dopo essersi svegliati alle ore beate,i due ragazzi erano scesi di sotto a fare colazione. Lorenzo e Simone erano fuori per lavoro e l'altro Lorenzo si era appena trasferito in un bilocale in centro con la fidanzata.
Si erano preparati delle dosi abbondanti di caffeina per riprendersi con dei bicchieri d'acqua con delle aspirine che friggevano all'interno.

<<Una sbronza così forte non l'ho mai presa...>>aveva mormorato lei,massaggiandosi le tempie.

<<Devi solo abituarti...io mi sono già ripreso>>aveva sorriso il giovane,sorseggiando il caffè caldo.

<<Si ma tu non sei umano...io sì..>>aveva sorriso lei,nascondendo poi il viso dietro l'enorme tazza.

<<Sono un alieno modestamente bellissimo>>aveva sorriso lui,ponendosi di profilo e gonfiando il petto come un pollo.

<<Senti marziano...visto che ora,insomma...stiamo insieme...giusto?>>lei aveva chiesto cercando di dosare le parole; sapeva che da buon sagittario bastava un niente per offenderlo<<...ecco...ora mi racconti un po' di te per favore?>>aveva domandato lei arrossendo lievemente.

<<Certo che stiamo insieme io e te. Stai scherzando?>>aveva chiesto lui retorico,lasciando un bacio sulla fronte alla giovane.

<<Si ma,non mi hai risposto alla seconda domanda...>>

<<Oh non ho chissà quale storia... è una come un'altra sai? Niente di che...te lo giuro>>

<<E allora racconta,dai marziano!>>

<<Ma davvero...niente da dire. I miei sono vivi,mia sorella anche..io pure...tutto ciò che conta lo posso dire quindi,non mi preoccupo>>aveva sorriso,posando la tazzina nel lavandino.

<<Andiamo da mio padre oggi? Ti va?>>aveva proposto lei.

Filippo si era voltato,aprendo le braccia e stringendo a se la giovane: aveva procastinato davvero tanto quell'incontro perché sapeva benissimo che avrebbe mostrato una delle parti più delicate di se stessa,ma era pronta.
In pochissimo tempo erano saliti sull'auto del giovane che aveva messo in moto seguendo le indicazioni del navigatore.

<<Sei nervosa?>>

<<Un po'...magari oggi mi riconosce e posso presentarti a lui. Oppure farò sempre finta di essere una lontana parente di Venezia a Milano per studi>>

<<Sono sicuro che andrà bene...vedrai>>

La struttura era una clinica privata,ambientata nel verde. Era davvero enorme,conteneva al suo interno persino un laghetto artificiale con vari pesciolini.
Le attività che le ragazze svolgevano con i pazienti erano svariate e Sole aveva scelto proprio questa clinica poiché erano contro l'uso di catene e corde per legare i pazienti: erano trattamenti disumani che purtroppo a discapito della fiducia dei familiari dei pazienti capitava molto spesso.
Mano nella mano i due giovani erano arrivati nell'enorme atrio dove una bellissima donna era seduta dietro un bancone.

<<Buongiorno,avete bisogno?>>

<<Buongiorno signora...sono la figlia del Signor Lampo. Posso andare a trovarlo?>>

<<Oh signorina scusi ma non l'avevo riconosciuta! È diventata bellissima rispetto l'ultima volta che ci siamo viste!>>

<<Oh grazie...ma non è vero...>>

<<E lei è?>>

<<Il fidanzato>>

<<Ma non era il marito?>>

<<Èuna lunga storia signora...diciamo che stiamo bene insieme ed è questo che conta!>>

<<Ha ragione signorina...scusi se sono stata invadente. Venite,vi porto dal vostro simpaticone!>>

<<È rimasto  il solito che fa le battute in ogni dove e ogni come?>>

<<Oh signorina...fa morire dal ridere>>

<<È migliorato?>>

<<Leggermente...diciamo che parla sempre di sua moglie e noi gli mostriamo le fotografie ma sono attimi davvero brevi. Oggi comunque si è svegliato con il piede giusto: ha mangiato una sana colazione ed ora è in giardino che gioca a scacchi>>

<<Sono così contenta...>>

<<Eccolo lì! È quello con la camicia blu...vi lascio andare da lui,se avete bisogno chiamatemi>>

L'uomo era seduto mentre stava giocando a scacchi su un tavolino bianco e rotondo,sotto l'ombra di un grande albero.
Era vestito come amava: con una delle sue camicie blu e un pantalone morbido.
I capelli bianchi gli coprivano il collo contornato da una catenina d'argento.
Era intento a giocare con attenzione e la giovane aveva sorriso: prima della malattia erano soliti passare le domeniche d'autunno a giocare insieme dopo cena,per staccarsi un po' dal lavoro e dallo studio.
Filippo aveva lasciato la mano di lei,rimanendo in disparte e lasciando che quel momento così intimo fosse solo loro.

<<Buongiorno...>>aveva sorriso la ragazza,rimanendo davanti al padre che a sua volta aveva sorriso.

<<Ciao Sole! Oh quanto tempo gioia mia!>>l'uomo era felice come una pasqua di vedere la figlia. L'aveva riconosciuta.

<<Papà...mi sei mancato tantissimo anche tu! Non sai quanto!>>l'aveva abbracciato,lasciandosi coccolare come quando era una bambina.

<<Perché non sei più passata? Credevo mi avessi dimenticato...>>aveva sussurrato sconsolato l'uomo,mantenendo il contatto fisico con la figlia.

<<Papà...sono successe tante cose nell'ultimo periodo e mi scuso ma non ho avuto proprio il tempo materiale per venirti a trovare come si deve. Però sono qua e se ti fa piacere passerò ogni settimana,cosa ne dici?>>aveva proposto la ragazza,accarezzando il volto rugoso del genitore.

<<Mi farebbe davvero piacere...oh allora: un bel nipotino,quando?>>aveva domandato l'uomo,speranzoso di una risposta positiva.

<<Eh papà...sono cambiate un po' di cosette: ho divorziato da Tiziano...>>aveva iniziato a spiegare la giovane per poi fare segno a Filippo con la mano di avvicinarsi a loro due <<...non andavano bene le cose e ho preferito chiudere piuttosto che mantenere una relazione fondata sulle bugie. E dopo un po' di mesi ho incontrato la persona che mi rende davvero,davvero felice...lui è Filippo>>

<<Oh... è diverso dal tuo solito prototipo di ragazzo...>>aveva sorriso l'uomo,stringendo la mano al milanese<<...ciao ragazzo mio,stai bene?>>

<<Si,non mi lamento,del resto guardi che sole meraviglioso che c'è oggi! Lei sta bene?>>aveva domandato,sorridendo calorosamente.

<<Oh certo,certo! Stavo giocando a scacchi...ti va una partita?>>aveva proposto l'uomo.

<<Oh la ringrazio ma sono proprio una frana...>>aveva ammesso,grattandosi la nuca.

<<Oh quanti problemi! Io nemmeno ricordo come si gioca ma adoro guardare le pedine che cambiano posizione.... è uno scacco matto di gioco il mio!>>l'aveva buttata sull'ironia,facendo ridere la giovane coppia.

<<È davvero simpatico signore,sua figlia mi parla spesso di lei e lo fa sempre con un enorme sorriso in volto... è veramente un piacere conoscerla>>aveva detto il giovane.

<<Oh grazie,quanti complimenti! Con lui un bel nipotino,mh?>>aveva domandato il padre,facendo l'occhiolino alla figlia che era arrossita.

<<Vedremo papà...vedremo come andranno le cose,per ora penso sia un po' prestino per parlare di bambini....>>aveva detto la ragazza.

<<Poi ovviamente signore dovremmo chiedere la sua approvazione,non si sa mai ed io non voglio avere contro il suocero! Per carità!>>aveva alzato le mani il giovane,facendo ridere l'uomo che si era riseduto.

<<Oh ragazzo...mi sono dimenticato di chiederti il nome. Scusa se sono stato scortese ma sai,sono proprio vecchio!>>

<<Filippo signore,lei è?>>

<<Paolo,ma chiamami come vuoi tu che mi piace avere soprannomi diversi,a patto che non siano dispregiativi!>>aveva scherzato.

Una volta seduto di nuovo al tavolo,l'uomo aveva iniziato a spostare varie pedane,lasciando che l'attenzione venisse totalmente spostata sugli oggetti che aveva di fronte.
Dopo un paio di minuti aveva rialzato lo sguardo di fronte ai giovani,non riconoscendoli.

<<Buongiorno ragazzi,avete bisogno di qualcosa?>>

Sole era sbiancata; si ricordava che facesse male vedere come la malattia progrediva nel padre ma non credeva fosse così doloroso.

<<Papà...>>

<<Signorina penso abbia sbagliato paziente...provi a chiedere alla infermiera in turno,io mi dispiace ma non posso aiutarvi>>

A quel punto Filippo era intervenuto,accarezzando la spalla della ragazza.

<<Oh scusi...ci siamo sbagliati. Buona giornata signore>>

E con fatica aveva trascinato con se la giovane che una volta salita in macchina si era lasciata andare ad un pianto silenzioso e liberatorio.

<<Ehi...>>

<<Niente...stai un attimo in silenzio per favore...solo...un secondo>>aveva chiesto lei.

Mentre da sotto gli occhiali da sole scorrevano lacrime amare,la giovane aveva mantenuto il contatto con la mano di Filippo che le stava accarezzando il dorso.
Non erano partiti,erano rimasti seduti in auto in silenzio,ad ascoltare quanto una malattia possa fare male ai parenti del paziente e non fermarsi solo al dolore di esso in se.
Si era asciugata le lacrime con un fazzoletto di carta,sistemandosi e guardandosi nello specchietto dell'auto.
Una volta tornata a posto, Filippo l'aveva guardata sorridendole e lasciandole un bacio sulla fronte.

<<È davvero un uomo simpatico Sole,sono felice di averlo conosciuto in uno dei suoi momenti di lucidità...sono orgoglioso del gesto che hai fatto oggi,da come ti stringeva si vedeva che gli eri mancata tantissimo>>aveva detto piano il giovane,accendendo l'auto.

<<Sono così felice che mi abbia riconosciuta Fil...ho pianto anche di gioia: l'ultima volta che sono andata mi ha trattata malissimo come se fossi un estranea. So che è la malattia che parla al posto suo ma,oggi evidentemente è una giornata fortunata,le stelle e i pianeti saranno allineati nella maniera corretta>>aveva sorriso,buttandola sul ridere.

<<Tuo padre vuole un nipote...lo chiede proprio dal cuore. Ma non ha specificato di che genere...>>aveva sorriso sghembo lui.

<<In che senso?>>

<<È allergico a qualche animale?>>

<<No...perché?>>

<< E se gli prendessimo un cagnolino? O un bel coniglietto? Oppure un criceto da tenere in stanza che gira nella ruota tutto il giorno? Oppure un pesciolino rosso che nuota tutto il giorno fra le alghe e i castelli della boccia?>>era partito a raffica,in cerca di una soluzione. E già questo,cosa che Tiziano mai aveva fatto,era tanto per lei.

<<Frena,frena frena! Dovrei chiedere l'autorizzazione alla clinica,poi lo dovrei fare spostare in una stanza singola,poi dovrei mandarlo a fare controllare ogni ora perché chissà dove mette il criceto che ancora lo annega nel lavandino pensando che sia un giocattolo...non conviene Filo,mio padre non è normale come gli altri...>>aveva sussurrato l'ultima frase come se si vergognasse.

<<Nemmeno il mio è normale Sole. Comprendo cosa tu intendi,ma se non vuoi,non porteremo nessun animaletto,stai tranquilla>>aveva sorriso,parcheggiando l'auto nel vialetto di casa.

<<Grazie di cuore per oggi...sei davvero importante per me>>aveva ammesso lei,abbracciando il giovane che le aveva lasciato un bacio fra i capelli.

<<Anche tu>>

















Spazio autrice 🌝
Qui per annunciare raga che è finita l'era in cui facevo il cazzo che mi pareva cause ora lavoro e volevo farlo sapere al pianeta. Se ci sono errori scusate ma manco ho preso il caffè che già sono in pullman. Baci al cioccolato e finché potete godetevi la giovinezza che il meccanismo post-industriale e lavorativo vi inghiottisce appena ne avrà l'occasione 🖋️

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