23 "Impazzisco se ti perdo"
Località sconosciuta.
Milano,Italia.
00:55
..
Quel sabato sera Filippo e Sole erano usciti a bere qualcosa,come una coppia normale. Se non fosse che lui girava armato,da fuori,agli occhi delle persone sarebbero parsi come due ragazzi giovani che sperimentavano l'amore in tutte le sue forme.
Dopo aver bevuto entrambi dei buonissimi cocktail da Federico,si erano ritrovati a barcollare per le strade di una Milano deserta,sotto un diluvio universale.
<<Vieni...ripariamoci qui...>>aveva detto lui,trascinando con sé la ragazza.
<<Ma dove cazzo siamo?>>
<<Non lo so...scusi!...>>aveva richiamato l'attenzione di una coppia di mezza età che si era quasi spaventata<<...ma dove siamo?>>
<<Siamo in Viale Matteotti!>>aveva urlato l'uomo dall'altro lato della strada.
<<Grazie amico! Buonanotte!>>
La coppia era quasi corsa a casa,terrorizzata da quei due giovani che si erano riparati sotto un balcone mentre la pioggia di aprile stava bagnando completamente l'asfalto.
<<Cos'ha messo Fede in quel bicchiere?>>aveva chiesto lei ridacchiando.
<<Troppa felicità evidentemente...nemmeno io la reggo questa volta>>aveva sorriso lui.
Diciamo che Filippo era abituato a bere,ma quella volta,sarà stato il liquore diverso,la serata o chissà quale altro fattore,ma persino lui faticava a rimanere lucido.
Aveva consapevolezza di cosa facesse...ma a livello corporeo barcollava come pochi.
<<Dobbiamo chiamare Lorenzo...>>aveva detto lei,tirando fuori il cellulare dai jeans di lui.
<<Ma quello dorme...devi chiamare Simone>>aveva ribattuto lui,scorrendo nella cronologia delle chiamate e facendo partire la telefonata.
<<Pronto? Fratè?>>un biondo assonnato aveva risposto al telefono, inconsapevole di ciò che quei due avevano in mente.
<<Ciao simo...ascolta io e Sole siamo un po' ubriachi e non ricordo dove ho parcheggiato...ci vieni a prendere?>>aveva domandato il leader.
<<Ma cor cazzo,mortacci vostri!>>aveva risposto scazzato,mettendo giù la chiamata.
I due erano scoppiati a ridere,mentre avevano ricominciato a camminare per le strade umide di Milano,sotto una pioggia che non aveva la minima intenzione di finire.
Dopo mezz'ora,come un miraggio,avevano finalmente trovato l'auto del giovane.
Filippo in quel poco di coscienza che gli era rimasta,sapeva benissimo che non poteva rischiare la vita e mettersi alla guida con tutto quell'alcol in corpo.
Una volta entrati,avevano ascoltato la pioggia battere sull'abitacolo,si erano seduti sui sedili,respirando l'aria della notte.
Poi Filippo si era voltato a guardarla...e non era riuscito a trattenersi quella volta: aveva preso il volto della giovane fra le mani e l'aveva baciata immediatamente con passione,senza nemmeno darle tempo di ragionare.
<<Sei così bella... Sole mi fai andare fuori di testa...>>aveva sospirato lui,sulle labbra della ragazza che aveva sorriso,per poi passare la lingua sul labbro inferiore del giovane che a stento si era trattenuto dal baciarla di nuovo con impeto.
<<Io voglio fare l'amore con te...ma...>>aveva sorriso accarezzandogli una guancia<<...sono abbastanza brilla...e voglio ricordarmi cosa faccio>>aveva sorriso sincera.
<<Lo so...>>le aveva accarezzato i capelli lui<<...ma ti prego,non so più in che modo fartelo capire che ho una voglia matta di sentirti mia...>>il milanese la stava pregando,mentre la ragazza aveva sorriso.
<<Appena mi riprendo da questa sbronza te la lancio con la fionda>>aveva scherzato lei,facendo scoppiare a ridere il ragazzo accanto.
<<Non devi lanciarla..sono qui>>aveva sorriso sornione lui per poi mettersi la cintura.
<<Secondo te arriviamo a casa?>>aveva domandato lei incerta.
<<Mi sono fatto Milano- Roma fuso,riuscirò a fare anche venti chilometri senza uccidere nessuno>>aveva detto,mettendo in moto l'auto.
Per non rischiare incidenti,stavano andando ai venti all'ora per le strade deserte di una Milano che si stava vestendo d'oro,per accogliere l'alba.
Sole era rimasta seduta con le gambe incrociate,mentre osservava dal finestrino la luce meravigliosa del mattino...tutte quelle case,i grattacieli,i negozi...erano nulla in confronto alle meraviglie che la natura quotidianamente ci regala. Ma purtroppo non ce ne rendiamo conto.
<<Ho sognato di avere un figlio con te...>>lei era sobbalzata; era talmente presa dal panorama da essersi dimenticata di essere in auto con Filippo.
<<Che?>>
<<Ho detto: ho sognato di avere un figlio con te>>aveva scandito bene ogni parola come se la giovane fosse sorda.
<<Anch'io sogno spesso bambini...>>aveva mormorato,accarezzandosi la pancia<<...ma sai che non sarà mai possibile...>>aveva sospirato, cercando di non fare entrare in quella macchina la malinconia portata dalla consapevolezza di essere sterile.
<<Scusa...>>lui si era passato una mano sul volto<<...scusa non volevo dirtelo...non l'ho fatto apposta>>si era scusato, baciando la mano della ragazza seduta accanto a lui.
<<Fa niente Fil...stai tranquillo...non mi offendo>>aveva sorriso lei.
In mezz'ora erano arrivati a casa,schivando addirittura le pattuglie di controllo.
Barcollanti si erano messi a camminare per il vialetto e una volta davanti la porta di casa avevano una missione infallibile: aprire la porta.
<<È dentro!>>
<<Ma cosa dici che l'hai messa nella rientranza della decorazione!>>
<<Guarda che io infilo le cose nei posti giusti!>>
<<E io dopo questa mi siedo sui gradini e aspetto un aiuto divino>>
<<Ma va! Dieci minuti e siamo dentro!>>
Ringraziando il cielo,in quel preciso istante Lorenzo e Simone stavano uscendo di casa per andare a fare dei lavori e avevano trovato davanti loro i due,ubriachi come pochi e barcollanti come pendoli di un orologio.
<<Ma che state a fa'?>>
<<Siamo tornati a casa...>>aveva sorriso il leader.
<<Stai bene amico?>>
<<Si Lori...non preoccuparti...>>aveva sorriso per poi prendere Sole per mano<<...dobbiamo solo andare a dormire un po'>>
<<E smettetela di accoppiarvi come conigli che non so pronto a diventare zio di venti cuccioli teste di chezzo come te!>>aveva ribattuto l'amico.
I due erano saliti in camera: ormai condividevano lo stesso letto e lei si era trasferita nella camera di Filippo.
Mentre Sole si era distesa sul letto,il giovane aveva aperto la finestra,acceso una sigaretta e messo su quel vinile davvero importante.
Io lavoro e penso a te
Torno a casa e penso a te
Le telefono e intanto penso a te
"Come stai?" E penso a te
"Dove andiamo?" E penso a te
Le sorrido, abbasso gli occhi e penso a te
Non so con chi adesso sei
Non so che cosa faiMa so di certo a cosa stai pensando
È troppo grande la città
Per due che come noi
Non sperano però si stan cercando... cercando...
"Scusa, è tardi" e penso a te
"T'accompagno" e penso a te
Non son stato divertente e penso a te
Sono al buio e penso a te
Chiudo gli occhi e penso a te
Io non dormo e penso a te...
L'avevano ballata,sotto le luci dell'alba,mentre Milano si stava risvegliando.
La giovane aveva posato una mano sul cuore di lui e...aveva capito tutto dalla vita.
BUON WEEKEND AMORIII🥺✨
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