21 "Dammi la colpa per i tuoi errori"

Località sconosciuta
Milano,Italia.
11:00










Il divorzio: pratica che si paga addirittura più del matrimonio.
Sole non aveva mai pensato in realtà di divorziare da suo marito...semplicemente perché si trovava in una situazione matrimoniale così stabile che non aveva mai pensato veramente al lasciarsi in maniera così apatica e fredda.
Eppure quel giorno era arrivato: la firma delle carte davanti all'avvocato.
Non aveva chiuso occhio tutta notte mentre l'ansia l'aveva soffocata,talmente tanto da chiuderle lo stomaco.
In macchina con Filippo e Lorenzo,si sentiva abbastanza sicura ma aveva paura di cadere davanti agli occhi delusi di suo marito.
Si sentiva persino in colpa per aver richiesto lei di fare partire le pratiche del divorzio.
Proprio lei...lei che davanti a Dio aveva giurato amore eterno ad un uomo, evidentemente sbagliato per il suo stile di vita,la sua volontà.

<<Oh ragazzi...mi viene da piangere...mi sento così in colpa..>>aveva mormorato lei mentre aveva indossato gli occhiali da sole per evitare di fare vedere gli occhi colmi di lacrime.

<<Ma gioia...>>Lorenzo dai sedili posteriori le aveva passato una mano sui capelli <<... è la cosa più giusta da fare. Non devi assolutamente sentirti in colpa...>>aveva mormorato cercando di consolarla.

<<Ha ragione Lori...se non provi più niente per lui non devi fartene una colpa,sono cose che capitano in amore...>>aveva detto il milanese alla guida,parcheggiando davanti al tribunale.

<<E poi che paura hai? Siamo entrambi armati e seppur io non abbia una mira spettacolare,uno alle gambe lo so colpire...>>aveva sorriso Lorenzo,facendo voltare la giovane che gli aveva sorriso.

<<Grazie ragazzi...davvero,grazie di cuore...>>aveva mormorato lei,per poi sistemarsi il cappello nero che aveva indossato e uscire dall'auto.

I tre si erano incamminati per i corridoi del tribunale,andando poi nell'aula dedicata ai divorzi.
Lì li attendeva l'avvocato scelto dalla giovane,l'avvocato dell'ormai,ex marito e quest'ultimo stesso.
Filippo aveva deciso con Lorenzo di rimanere fuori dalla stanza per rispettare la loro privacy.

<<Ciao...>>aveva mormorato lei,non riuscendo nemmeno a guardarlo in faccia.

<<Ciao...sei sempre bellissima...>>aveva detto lui,mettendosi accanto alla giovane.

Gli avvocati avevano passato alla coppia i documenti da firmare.
Mentre lei firmava, inevitabilmente alcune lacrime avevano bagnato i fogli.
Lui aveva sorriso con dolcezza,accarezzandole il braccio.

<<Voglio che tu sappia che...che non ne hai colpa...mi devi credere,ti prego...>>aveva sussurrato lei con una disperazione totale.

<<Lo so,lo so...non ne ha colpa nessuno. Le cose vanno così nella vita. Prima o poi saremo diventati amici e poi estranei...non credevo dopo solo cinque anni di matrimonio ma evidentemente doveva andare così. Sei stata una delle donne più importanti della mia vita Sole,ricordati solo questo...>>aveva detto lui,mentre la mano gli tremava mentre impugnava la penna.

<<A posto signori. Da domani mattina sarete anche per il comune di Milano divorziati... sapete le pratiche burocratiche sono un po'lunghe in Italia. Lei ovviamente signore,visto che non avete eredi,non deve dare gli alimenti alla signorina. Se avete bisogno,chiamateci per qualsiasi cosa>>aveva sorriso l'avvocato di lui,prendendo i documenti firmati.

<<Grazie,buon lavoro>>aveva tagliato corto la giovane voltandosi e uscendo il più velocemente dalla stanza.
Aveva superato i due ragazzi che la stavano aspettando fuori dall'aula,mentre si era coperta il viso con le mani.

<<Sole! Sole aspetta!>>aveva urlato Lorenzo rincorrendo la giovane.

<<Sole... Sole ma dove vai?!>>aveva domandato il milanese correndo dietro la ragazza.

Lei aveva ricominciato a correre,lasciandoli dietro di lei quei due che come dei pesci controcorrente la stavano rincorrendo per tutto il tribunale.
Era uscita,sedendosi sul cofano della macchina e tirando fuori dalla borsetta una sigaretta che aveva fumato nervosamente,talmente tanto che la mano le tremava.

<<Ehi gioia....ma che hai?>>aveva chiesto Lorenzo sedendosi accanto a lei.

<<Portatemi a casa...vi prego>>aveva chiesto da sotto i suoi occhiali da sole.

I due ragazzi erano saliti in auto,aspettando anche lei.
In mezz'ora erano arrivati a casa e la giovane si era subito fiondata in camera da letto. Sotto le coperte,con ancora le scarpe,ancora il cappotto,ancora gli occhiali da sole.

<<Ehi...>>

<<Non...non entrare ti prego...mi vergogno>>

<<Ma...cosa stai dicendo...>>lui aveva tolto velocemente gli stivaletti per poi distendersi sotto le lenzuola con lei,toglierle gli occhiali da sole e aprirle il cappotto.

<<Per favore vai via...>>si era chiusa a riccio,ponendo le mani davanti al viso.

Lui l'aveva fatta scivolare su di sé,lasciando che si sfogasse per bene.
Sapeva che era una brava ragazza e si sentiva in colpa per le minime cose...quindi seppur fosse suo marito e seppur non provasse più niente per lui,era comunque una parte importante della sua vita alla quale stava dicendo addio per sempre. Aveva creduto in quel matrimonio? Certamente,altrimenti sarebbe felice a bere uno spritz in piazza Duomo con lui e Lorenzo.
Un po' la capiva: fa sempre male lasciarsi.

<<Shh...stai tranquilla,ci sono qua io...>>aveva mormorato lui.

<<Mi manca mio padre...>>aveva singhiozzato lei.

<<Dio mio...>>lui le stava accarezzando i capelli<<...cosa gli è successo?>>

<<È malato di Alzheimer...non mi riconosce più da anni...>>aveva sussurrato lei<<...non lo vedo da cinque anni e so che non mi riconoscerà ma...mi manca da morire mio padre...vorrei così tanto raccontargli la mia vita,dirgli che finalmente sono felice...ma mi risponderebbe che sua figlia è sposata con un ricco imprenditore e fa la fame in un monolocale accanto al comune...io non posso farcela...>>aveva ammesso,lasciandosi andare del tutto.

<<E tua mamma? Sta bene almeno lei?>>

<<Mia mamma va ogni giorno in clinica da mio padre...fra poco andrà in pensione,lavora in un ufficio>>

<<Vuoi andare a trovare tuo padre uno di questi giorni? Ti accompagno io...ti va?>>

<<Non sei obbligato...lo sai,tu hai un lavoro che occupa il suo tempo e...e veramente...>>

<<Lo sai che per te farei un sacco di cose...ti va?>>

<<Si....ma,ma non offenderti se non ti riconosce o se ti scambia per il mio ex marito...non lo fa apposta, è la malattia...>>

<<È un caso precoce?>>

<<Uno dei primi...ha solo cinquantacinque anni...>>

<<Mi dispiace da morire...vorrei dirti qualcosa per consolarti ma non avrei le parole adatte e non voglio girare il dito nella piaga>>

<<Stai tranquillo...stai già facendo tanto essendo qua con me...>>lei aveva mormorato,passandogli una mano fra i capelli <<...mi dai un bacio?>>

<<Mi fai tenerezza...>>aveva sorriso lui,lasciandole un dolce bacio sulle labbra.

<<Sei un santo sulla terra...sopporti me, l'organizzazione e tutti i ragazzi...cos'ho fatto per meritarti?>>

<<Cos'ho fatto io per meritare una come te...me lo chiedo tutte le mattine appena mi sveglio>>

<<Mi dai un altro bacio?>>

<<Sei così gentile...>>

Lui le aveva lasciato un altro bacio sulle labbra.

<<Domani andiamo da mio padre allora?>>

<<Domani andiamo da tuo padre allora>>

<<Cosa devo fare per sdebitarmi?>>

<<Uh un sacco di cose...la lavatrice,pulire la cucina...>>lui aveva ridacchiato passandole una mano sul volto<<...oppure puoi semplicemente starmi accanto. Ci stai?>>

<<Ci sto,affare fatto>>

<<Ora però...una bella dormita non ce la toglie nessuno quindi...>>lui le aveva sfilato il cappotto e le scarpe.Sole aveva sorriso,accocolandosi sul petto del giovane.
E forse si...forse anche lei aveva trovato qualcuno che si prendesse cura di lei.

















Spazio autrice 🌝
Buon inizio settimana! Spero vi piacciaaaaa ❤️

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top