19 "Non fare tardi,il mio cuore ti aspetta"

Località sconosciuta.
Milano,Italia.
09:00










"COSA CAZZO HAI FATTO BRUTTO PEZZO DI MERDA?!"

"DIO FILO CALMATI! ASPETTA CHE PARLIAMO UN ATTIMO!"

"IO NON PARLO CON UN FIGLIO DI PUTTANA DEL GENERE, DEVI RINGRAZIARE DIO CHE NON GLI SPARO ORA"

"FILO PER FAVORE...CALMATI!"

Sole era stata svegliata da delle urla provenienti dal piano inferiore. Aveva dormito due ore scarse perché era troppo terrorizzata che Davide potesse tornare indietro e violentarla. Aveva davvero avuto paura per la prima volta di un uomo e la sensazione non era assolutamente piacevole.
Non aveva mai ricevuto uno schiaffo...mai.
E ripudiava chi utilizzava la violenza per comunicare,anziché parlare come le persone civili...insomma l'evoluzione umana avviene lentamente ma non così tanto da parlare ancora con le mani.

Si era alzata,lavata il viso e si era vestita: un pantalone in lana beige e una maglietta nera oversize perché...perché si sentiva male con se stessa. Come se,nascondendo il suo corpo,potesse evitare di essere bella e quindi di finire in situazioni come quella delle ore precedenti.
Aveva deciso di non scendere,sapeva che seguire i consigli di Lorenzo portava solamente bene. E sapeva anche che Filippo sarebbe salito e le avrebbe parlato sicuramente. In fondo sapeva,che,come diceva l'amico,non era fatto di pietra anche se voleva mostrarsi così.
Era rimasta sul letto a dondolare le gambe,finché le urla non erano aumentate,i toni si stavano surriscaldando e in cuor suo sapeva che stava per accadere qualcosa di terribile.

"COSA LE HAI FATTO?!"

"HAI SENTITO BENE"

"DIO. DIO SANTISSIMO SE ESISTI DAMMI LA FORZA DI NON AMMAZZARLO ORA,TI SCONGIURO"

"FILO TI PREGO..."

"LORI PER FAVORE! ORA NON MI SERVE LA COSCIENZA"

"SEI RIDICOLO...LEADER DI UNA ORGANIZZAZIONE GRANDE COME LA NOSTRA E POI PIAGNUCOLI SE QUALCUNO FOTTE AL POSTO TUO QUELLA PUTTANA"

"COME L'HAI CHIAMATA?!"

"NO FILO, METTI GIÙ LA PISTOLA,FILO ASCOLTAMI"

"DAVIDE, RIPETI QUELLO CHE HAI DETTO,AVANTI"

"SEI SOLO GELOSO DI UNA PUTTANA"

Uno sparo: un rumore sordo.
Era sobbalzata sul letto,mentre aveva immaginato la scena mentre tremava come una foglia.
Non voleva creare tutto quel macello...lei voleva soltanto amare Filippo,tutto qui.
Ed invece evidentemente,il male non ha le sue sembianze,ma si nasconde bene all'interno di innocenza falsa, come quella di Davide.
Lorenzo aveva iniziato ad urlare e dieci minuti dopo era arrivata un autombulanza nel vialetto: era la prima volta che accadeva e ciò stava a significare che l'aveva semplicemente ferito.
Pochi minuti dopo,aveva sentito dei passi quasi correre per il corridoio e fermarsi davanti alla sua porta.
Sapeva che era lui...ma non ne era così certa.
Avevano bussato.

<<Avanti...>> Aveva sussurrato lei.

La porta si era aperta e Filippo era entrato senza dire una parola: aveva chiuso a chiave la porta dietro di sé. E un po' paura l'aveva ancora: dopotutto era sempre un uomo armato e che le armi sapeva utilizzarle benissimo.
Si era avvicinato a lei con passo felino,mentre era rimasta seduta ad osservarlo: indossava un completo bianco che risaltava l'incarnato pallido,i tatuaggi e il corpo ben tenuto.
L'aveva fatta alzare,mentre con le mani le accarezzava il viso: aveva gli occhi lucidi....e lei non ci poteva credere.

<<Vorrei dirti così tante cose...>>aveva mormorato,mentre alcune lacrime avevano iniziato a scendere da quel paio di occhi chiari<<...ti ha fatto male? Me lo devi dire...non devi avere paura. Ti...ti ha toccata?>>domanda mentre con i pollici accarezzava leggero gli zigomi della giovane.

<<Non mi ha toccata...mi ha spaventata ma,ma ho avuto la fortuna che smettesse presto...mi ha dato uno schiaffo perché gli ho parlato di te...>>aveva confessato lei mentre aveva notato il ragazzo sussultare.
Le aveva accarezzato la guancia,ancora gonfia dalla percossa.

<<Qui...ti ha dato uno schiaffo qui?>>aveva chiesto mentre lei aveva annuito. Lui allora gli aveva lasciato un bacio sulla parte dolente,come se volesse curare quella ferita tramite l'amore.

<<Mi sento una stupida...mi dispiace così tanto io...>>

<<Ascoltami...non è assolutamente colpa tua e non devi scusarti con nessuno,ok? Lui ha pagato e qui non lo vedrai più,al suo posto ho chiamato un ragazzo che arriverà in questi giorni. Non hai colpa se scegli e non ti fai scegliere>>aveva sorriso lui, spostandole qualche ciocca di capelli dal viso.

<<Ho avuto così tanta paura che potesse continuare...io ti giuro...ho pensato a te,sperando che venissi a levarmelo di torno...>>aveva ammesso lei,mentre ormai gli occhi avevano iniziato a lacrimarle.

<<Tornerò sempre da te,lo sai...>>aveva sorriso lui,asciugandole le lacrime con le dita<<...non l'ho ammazzato perché Lorenzo tiene viva la mia coscienza,penso che perderà un braccio,così imparerà la lezione del tirare uno schiaffo ad una donna>>aveva detto serio,mentre lei si era rifugiata fra le sue braccia.
Lui l'aveva stretta a sé,per poi ricomporsi.

<<Mi dispiace se per questi due mesi mi sono comportato male con te,non lo meriti. Ti chiedo scusa..>>aveva ammesso lui.

<<Accetto le tue scuse...stai tranquillo>>aveva sorriso lei.

<<Hai dormito stanotte?>>

<<Due ore...ma poco e niente in realtà>>

<<Vuoi riposarti con me? Ti va?>>

<<Sì...>>

Lui si era solamente tolto le scarpe,per poi rannicchiarsi con lei sul petto. E si erano addormentati entrambi: è forse questo,uno dei primi simboli dell'amore?

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top