12 "Estremità"

Località sconosciuta.
Milano,Italia.
04:29








Sole era stata svegliata da delle urla che provenivano dal piano di sotto.
Allarmata che fossero dei ladri,aveva acceso la luce sul piccolo comodino e si era lavata la faccia per svegliarsi.
Aveva sceso le scale,mentre indossava solo la sua camicia da notte in raso bordeaux che le arrivava fino alle ginocchia.
La luna in cielo era alta e illuminava il corridoio totalmente buio.
Aveva sentito delle voci litigare e aveva riconosciuto quelle di Filippo,Davide e Lorenzo. Lori quella sera era fuori con la ragazza e avrebbe passato da lei la notte quindi,anche volendo a proteggerla c'erano solo i gemelli.
Aveva sbirciato cosa stesse succedendo in quel maestoso atrio dove quella mattina aveva avuto un litigio con Filippo,concluso con il silenzio.

<<Metti giù le armi!>>aveva urlato Davide.

I tre accerchiavano due uomini incappucciati e vestiti di nero. Sole non ne aveva riconosciuto i volti anche perché nel buio quasi totale,riusciva appena a scorgere le figure dei coinquilini.

Uno dei due uomini aveva posato a terra l'arma. L'altro anche.

<<Ragazzi miei...siete proprio dei codardi. Vi ho tenuto sotto la mia ala per anni,per dieci anni...e voi mi ripagate vendendo droga per un altro?>> Aveva domandato retorico il leader.

<<Lo sapevi che qui venivamo trattati come merde,non nasconderti dietro una frase fatta>> aveva risposto uno dei due,ora in ginocchio.

<<Eravamo agli inizi e come i cani,avevamo tutti fame. Tutti volevamo quei soldi,e sono stato il primo a volerli. Ma voi siete stati proprio dei figli di puttana...non solo Ve ne siete andati senza avvisarmi,avete anche cambiato capo andando...cazzo,ma proprio da quel figlio di puttana?!>>aveva sbraitato impazzito.

<<Non avevamo scelta. Dovevamo pagare anche noi i nostri debiti!>>si erano difesi.

<<Ma siete proprio dei vigliacchi...>>aveva commentato Lorenzo,con disgusto.

<<Che cazzo volevate sapere? Eh?!>> Aveva urlato Filippo ormai stanco della situazione.

<<Ci hanno mandato per prendere il vostro ostaggio. Ci hanno pagato per questo...>> Aveva mormorato uno dei due.

Sole che fino a quel momento era rimasta all'oscuro di tutto,si era mossa velocemente per avvicinarsi agli uomini;magari l'avrebbero portata da Tiziano.

<<Cazzo...stai ferma lì Sole. Ferma lì>>aveva intimato Lorenzo,notandola con la coda dell'occhio.

<<Lei? Cercavate lei?>>aveva chiesto Filippo,dando ancora le spalle alla giovane.

<<Si. Lei.>>avevano risposto in coro.

<<E in cambio io cosa ottengo?>> Aveva domandato.

<<Niente...lo scopo era rapirla e poi portarla da...da Lucas>>

<<E chi cazzo è questo figlio di troia che vuole il mio ostaggio?!>>aveva domandato con una punta di fastidio.

<<È mio cognato>>aveva risposto la giovane provando a muoversi di nuovo.
Ma questa volta era stato il leader del gruppo a voltarsi e intimarle di stare il più lontana possibile.

<<Allora datemi un attimo...suo cognato manda voi,poveri pezzi di merda per rapire nuovamente un ostaggio. Mh...Davide ti sembra una bella storia?>>

<<Mi sembra una delle favole che si raccontano ai bambini sinceramente>>

<<E a te Lorenzo?>>aveva domandato all'altro.

<<Anche a me non suona giusta>>aveva risposto.

<<Oh ragazzi miei...state sudando freddo?>>aveva domandato il leader.
I due scagnozzi si erano guardati.
Avevano fallito e sapevano il loro destino.

<<Sole vai di sopra>>aveva detto categorico Davide.
Lei...lei non voleva andarsene ma aveva annuito lo stesso. Era rimasta immobile mentre Lorenzo e Davide segnavano la fine della vita di quei due uomini davanti a lei.

Aveva visto la morte. Aveva visto la morte e ci era così vicina...che si sarebbe volentieri sparata un colpo in testa come a quei due uomini che avevano pagato per lei.

Filippo si era voltato a guardarla mentre lei,tremante aveva iniziato a piangere osservando i due cadaveri senza vita che venivano mossi dai ragazzi e trascinati fuori dalla casa.

<<Erano degli impostori fiorellino>>aveva mormorato lui.

<<Io...io ho...io ho...>>aveva iniziato posandosi una mano sul cuore<<...ho un attacco di panico...>>era riuscita a parlare mentre aveva posato una mano alla parete per non crollare sulle sue stesse gambe.

<<Cazzo...cazzo...vieni>>lui si era affettato a portarla sopra.
In camera sua.
La prima donna che portava in camera sua.
Di solito con quelle con cui si divertiva le portava in altre stanze della casa,usate di meno.
In braccio,lei continuava a respirare in maniera spasmodica mentre lui si era mosso velocemente posandola ai piedi del letto.

<<Mi sento morire....>>aveva sussurrato lei,mentre davanti ai suoi occhi le immagini dei cadaveri che cadevano a terra inermi continuavano a ripetersi. In un loop continuo che la portava a sentirsi morire pian piano anche lei.

Lui si era inginocchiato davanti alla giovane,mentre si era tolto la camicia sporca di sangue e l'aveva gettata in un angolo della stanza buio,appunto per non farla vedere a lei. Aveva lanciato con essa anche la beretta,per far vedere alla ragazza di essere totalmente disarmato.

<<Guardami...guarda,guarda...>>aveva detto lui,accarezzandole il volto e ponendosi davanti al suo viso,per farla concentrare solo sui suoi occhi.
Sapeva che effetto facessero alla giovane e per una volta li stava utilizzando in maniera conscia.

<<Non ci riesco...non..>>aveva iniziato a piangere mentre il petto si muoveva su e giù.

Lui allora le aveva preso una mano fra la sua,posandosela sul cuore.
Niente,era stato inutile anche quel gesto.
Si era ricordato di quello che lo faceva calmare sempre da piccino.
E allora aveva provato anche se nessuno dei due era più un fante.
Si era seduto dietro di lei, a gambe incrociate. L'aveva sollevata dalle braccia,accompagnando le gambe e l'aveva sistemata su di lui. Lei si era rannicchiata come una bambina sul petto materno,allungando le braccia al suo collo,accarezzandolo .

<<Shh...rilassati Sole.... è passato tutto...sono qui...sono qui..>>aveva sussurrato,mentre il respiro di lei stava lentamente tornando alla normalità.

<<Mi accarezzi i capelli per favore?>>aveva domandato con una ingenuità mai sentita prima di allora.

Filippo l'aveva fatto,ritrovandosi a rilassarsi con quel corpo sopra il suo. Come se fosse una naturale fonte di calma,di energia positiva e che non fosse compatibile con la violenza e l'energia negativa.
Ingenuamente a lei era venuto in mente di lasciargli un bacio sulla guancia,come per ringraziarlo.
Ma non sapeva di essere lei stessa,cullata dal diavolo.










BUON INIZIO SETTIMANA🧚

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top