Capitolo 2
Entro e ad accogliermi, come al solito, c'è Maria.
"Buongiorno Maria, oggi ti trovo in splendida forma." le sorrido.
Maria è l'infermiera più anziana qui ed è come se fosse la nostra nonna.
"Darlene cara. Grazie ma ho già una gran confusione in testa. I tuoi colleghi non fanno altro che mettere ansia." alza gli occhi al cielo frustrata. Io rido. Quando non le conviene sono solo i miei colleghi.
Mi guardo intorno e non posso darle torto. Anche solo guardandoli si sente l'ansia nell'aria.
"Vincent. Hei, buongiorno." mi avvicino a Vincent per salutarlo, ma una cascata di capelli neri mi si butta quasi addosso.
"Darlene!! Ma sei stupenda!! Dovresti vestirti così più spesso!" Angie, la mia collega più 'fidata', mi guarda dalla testa ai piedi e sorride contenta.
"Ma buongiorno anche a te Angie." Scoppiamo a ridere, compreso Vincent che guarda Angie scuotendo la testa.
"Non posso darti torto, ma potevi anche evitare di buttartici addosso" Vincent la rimprovera ma lei lo guarda male.
"Smettetela. Ogni cosa è buona per litigare voi due." Li rimprovero bonariamente.
"Ma non è vero! È lui che deve sempre rompere le scatole!" guardo Vincent e con gli occhi lo prego di non risponderle.
L'ultima volta che hanno litigato sono stati puniti dal direttore, non vorrei che ripetessero.
"Angie che ne dici di andare a prendere un caffè? A quanto pare oggi ci sarà molto da fare" prendo Angie a braccetto e la allontano da Vincent.
"Aspettami da Maria. Devo ancora prendere il camice e la tessera." Le lascio il braccio e lei va da Maria.
Sospiro scuotendo la testa.
Mentre vago per i corridoi, non mi accorgo di alcuni giocattoli buttati per terra. Scivolo e in un attimo sento la mia testa e il mio fondo schiena venire a stretto contatto con il pavimento.
Il rumore della mia caduta deve essersi sentito per tutto il corridoio perché vedo alcuni bambini e infermiere avvicinarsi e... ridono tutti.
Li guardo storto, poi mi sento stringere i fianchi. Qualcuno mi sta alzando da dietro. Mi aggrappo alle forti braccia che mi stanno cingendo i fianchi e cerco di rimanere in piedi.
"Cerchi di fare più attenzione la prossima volta signorina." mi sussurra l'uomo che mi ha preso.
Mi giro e mi blocco.
Guardo il suo viso. Gli occhi di un verde brillante, i capelli castani che gli incorniciano il volto e poi la bocca.
Cazzo la sua bocca...
Mi sorride e io credo di star per svenire. Ed è proprio quello che faccio.
Svengo e sento le sue forti braccia circondarmi i fianchi.
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