Capitolo 4
Guardo l'uomo che ho di fronte e quasi tutta quella tranquillità guadagnata svanisce in un solo secondo. I suoi occhi grigi mi colpiscono come proiettili. Sono così simili ai miei, lo stesso colore, la stessa forma, la stessa espressività. Come un guizzo mi tornano alla mente quelli dell'uomo nel mio sogno. Erano grigi come i suoi, ma nella profondità nascondevano un'oscurità tale da fare quasi paura. Quelli di quest'uomo invece esprimono calma, dolcezza e comprensione. Non ricordo molto dell'uomo del sogno oltre i suoi occhi, quelli saranno difficili da dimenticare. Sarà difficile dimenticare quello che avevano suscitato in me. Tutta quella paura, paura di una morte che, nonostante tutto, nonostante gli incubi, non avevo mai sentito così vicina. Ricordo il terrore di lasciarmi andare, di lasciarmi trasportare nel buio e perdermi definitivamente. No, queste sono cose che non si scordano.
'Solo pochi, oltre a quelli come noi' ripeto a mente le sue parole.
" come noi chi, scusa?" Chiedo, ma non sono sicura di credere che questa conversazione porterà a qualcosa. Fisso ancora l'uomo che ho di fronte e rimango sorpresa nel constatare quanto siamo simili. Gli occhi, i capelli, la carnagione sono tutti degli stessi colori. Ma lui è decisamente più alto di me e sembra esserlo ancora di più con il completo bianco che indossa, e che si fonde con l'ambiente circostante. Sembra giovane, credo non abbia nemmeno una trentina di anni, ma dalla voce sembra molto più maturo e nel suo volto si legge un'estrema saggezza.
'Che sogno bizzarro...'
"Questo non è un sogno, mia cara" mi sorride. E anche quel sorriso, così vicino al mio, mi appare familiare.
'ma riesce a sentire quello che penso?' Mi domando più in ansia, che confusa. Sarà forse il segno del mio imminente tracollo psichico?
" Nell' Altromondo siamo solo anima, non ci sono gli impedimenti del corpo,e qui i confini tra questa e la mente si fanno incredibilmente sottili. Per questo riesco a percepire ciò che pensi. Non sento i tuoi pensieri, sento ciò che provi. Imparerai anche tu a farlo, una volta che avrai ottenuto il controllo della tua forma in questa dimensione".
Dimensione. Altromondo. Anima e mente. Tutto questo non ha senso.
"Sono abituata a sentire cose strane nei miei sogni, ma questo va davvero oltre ciò a cui sono preparata"
"Non è un sogno. Non ti sei mai addormentata, ricordi? Sono stato io a chiamarti qui" . La sua voce è tranquilla, melliflua. Si aspetta che io creda a tutto questo?
"Certo. Sarai mica l'omino dei sogni?" Il sarcasmo di norma è la migliore delle frecce nella mia faretra, ma dall'espressione dell'uomo sento di non aver centrato il bersaglio.
"Non dire sciocchezze. Io sono un ibrido, come te. Non esiste nulla come l'omino dei sogni."
Ibridi.Ecco a cosa si riferivano le parole 'esseri come noi'. Ma ci sarà almeno un po' di logica dietro tutto questo? O sono solo deliri di una mente indebolita dagli incubi continui e della mancanza di sonno.
"Era sarcasmo, comunque. Non esiste l'omino dei sogni, come non esistono questo posto e gli ibridi ovviamente"dico seccata.
Sono pazza, lo sapevo. Era solo questione di tempo prima che uscissi definitivamente di senno.
"Elizabeth, ascolta e cerca di tenere la mente aperta, non credo che riuscirò a trattenerti qui per molto..."
"Ma no- dico interrompendolo- non ti aspettare che io rimanga qui ad ascoltare e che possa credere a tutte queste scemenze. C'è un limite delle cose a cui posso credere e l'ho già ampiamente superato da anni"
"Ti prego, ci sono cose che devi sapere adesso" cerca di riprendere la parola, ma ormai io proseguo di getto e mi lascio andare in uno sfogo, di cui non pensavo di essere capace.
"Sono anni che faccio incubi assurdi su persone che muoiono e questa notte ho sognato persino me stessa morire, quindi sono abituata alla stramberie. E pensa un po'? Nel mio sogno c'era un uomo con gli occhi grigi, come i tuoi- mi fermo e mi porto le mani sul volto- come i miei".
Riprendo a camminare per quello spazio sconfinato, gesticolando teatralmente, come solo da anni di amicizia con Maddalena potevo apprendere.
"Credo che sia proprio il caso di farmi controllare. Questa non è semplice anormalità, la mia è proprio follia" mi siedo a terra, e mi prendo la testa tra le mani, ripenso a quanto detto da Maddalena e non riesco più a capirlo. Quand'è che l'anormalità non è più solo diversità, ma diventa follia? Ci deve essere almeno un confine tra le due oltre il quale non si torna più indietro. E io mi sono spinta troppo oltre.
"Smettila di delirare e ascolta per bene." L'uomo viene a sedersi di fronte a me e da vicino riesco a notare anche meglio la somiglianza tra noi due. " tutto questo potrà sembrarti assurdo e non ti biasimo se non vorrei crederci, ma devi fidarti di me e presto tutto avrà un senso"
Sto per dirgli che non lo conosco, che penso lui sia solo un qualche tipo di proiezione della mia mente e che non posso credere a niente di quello che mi dirà, quando lui fissa il suo sguardo nel mio e non posso non notare quanto sembri sincero.
" io mi chiamo Daniel Rosaspiro. E sono tuo padre"
'Elizabeth, ti sei proprio superata. Nella tua mente non c'è più confine all'immaginazione. Hai persino creato un padre immaginario trentenne. E pensa un po',hai fatto pure in modo che ti somigliasse' penso, e quando parlo con me stessa in terza persona non significa nulla di buono.
"Prima di darti di nuovo della pazza, prova almeno ad ascoltarmi, alla fine deciderai se credermi o meno. Sappi che in te non c'è nulla di strano e presto riuscirai a ricostruire tutto. Per il momento ti basta sapere che quei sogni che fai, le persone che vedi morire,sono visioni"
"Ma io non predico la morte, io la vedo e basta" e vorrei aggiungere un 'papino' alla fine, ma ho capito che forse è meglio limitare l'uso del sarcasmo.
" le visioni che hai non sono predizioni, ma nulla ti vieterà in futuro di riuscire persino ad averne qualcuna, quando controllerai i tuoi poteri. Al momento ciò che vedi sono morti passate e presenti, puoi vederle perché la tua anima è connessa con l'aldilà in un modo estremamente intimo. Gli ibridi sono esseri che si trovano a metà tra vita e morte, facciamo da tramite tra il mondo degli umani e quello sovrannaturale. Tu percepisci cose che agli altri sfuggono, la tua anima crea connessioni con ciò che ti circonda e con tutto ciò con cui vieni a contatto. Sei capace di assorbire energia dai ricordi insiti negli oggetti, dai viventi e dagli altri come te ed è da questo che vengono le visioni."
Non riesco a dire una parola, tutto questo è talmente assurdo che non riesco nemmeno a ribattere. Rimanere senza parole per me è atipico, di solito tendo di più a straparlare piuttosto che a stare zitta in situazioni di disagio. Ho sempre saputo che mio padre non era biologicamente mio padre, avevo più di un anno quando i miei si sono conosciuti e ne avevo più di due quando si sono sposati. Io non lo ricordo direttamente, ma mia madre non lo aveva mai tenuto nascosto e così qualche volta ne avevamo parlato. Non ho mai pensato che la cosa mi avesse in qualche modo turbata, io un padre lo avevo sempre avuto, c'era stato nella mia infanzia e c'era adesso, che poi non condividessimo gli stessi geni non era per me un grande problema. Per quanto riguarda il mio padre biologico, sapevo solo che era morto prima ancora che nascessi e su di lui non mi ero mai fatta altre domande. Ma forse il mio cervello in qualche modo ci aveva pensato, senza che io me ne rendessi conto. È da questo che viene questo assurdo sogno?
"Se continui a non ascoltare e a pensare che questo non sia reale, ti rimando indietro immediatamente" dice l'uomo e sembra essersi alterato.
" E va bene. Parla pure" mi scopro più calma e remissiva di quanto normalmente non mi aspetterei da me stessa.
" per quanto ciò che vedi, che hai visto e che vedrai in futuro potrà sembrarti totalmente assurdo, non dubitare mai di te stessa. Non è la tua mente a farti brutti scherzi, ma è il tuo potere che cresce e che spinge per uscire. Come ti ho detto gli ibridi nascono come esseri destinati a fare da ponte tra umani e mondo sovrannaturale, per questo in noi convivono le caratteristiche di entrambi i mondi, per questo possediamo abilità fuori dal comune e per questo veniamo da sempre presi di mira. La nostra anima è forte e si avvale della capacità di leggere le connessioni tra ciò che è stato e ciò che sarà. Percepiamo la forza vitale di chi ci circonda e ci muoviamo nella sottile rete di dimensioni che collegano il mondo terreno e ultraterreno. Ed è questo che devi sapere: molto presto i tuoi poteri saranno completi, ormai hai 18 anni, e prima di quanto ti aspetti la tua vita verrà sconvolta.Dovrai imparare a mascherare le tue abilità, ci sono persone che ci cercano, che hanno fatto di noi il nemico da combattere e che ci impongono l'umiliazione di doverci nascondere come ratti. Posso dirti però che non sarai da sola, che ci sarà chi ti spiegherà con calma ciò che siamo e come controllare i tuoi poteri." Si sfila la giacca bianca e la lascia cadere a terra, mentre si si arrotola la camicia fino a scoprire totalmente l'avambraccio destro. Sulla pelle chiara spicca una specie di tatuaggio, ma forse è più una cicatrice che un tatuaggio. I bordi sono spessi, a tratti irregolari, ma il disegno appare comunque perfetto ed elegante. Si tratta di una rosa, con i petali scuri, di un rosso intenso, quasi cremisi. Lo stelo è lungo, costellato di spine e, tra queste, emergono due foglie, una diversa dall'altra. La prima foglia ha i bordi regolari e lisci, richiama quasi la forma di una goccia ed è di un verde brillante, su cui spicca una piccola macchia rossa. La seconda foglia invece ha i bordi seghettati, che sembrano quasi taglienti, ed è scura, a metà tra il bordeaux e il marrone.Lo stelo della rosa corre lungo tutto il braccio e si avvolge attorno al polso, formando una specie di intreccio che lo contorna quasi come un bracciale. Il disegno si spinge fino alle dita, avvolgendole del tutto. Penso di non aver mai visto nulla di simile nella mia vita, nulla che suscitasse in me una tale forza. Avvicino una mano, voglio toccarlo, voglio sentirlo sotto la pelle. Proprio nell' esatto momento in cui sto per sfiorarlo, l'uomo apre la mano e precisamente al centro del palmo noto un occhio chiuso, un occhio vero, non un disegno. Ammutolisco e rimango impressionata, con la mano ferma a pochi centimetri di distanza. L'occhio si apre e sento mancarmi il respiro. Che sia un occhio vero non ci sono più dubbi.
"So che nella tua vita gli occhi sono immagini ricorrenti.-sorride e volta la mano verso il basso- ma anche dietro questo c'è un'importante simbologia. Imparerai che dietro ogni elemento del marchio si nasconde un simbolo e che mai nulla viene lasciato al caso. Gli occhi, com'è noto, sono lo specchio dell'anima, e per noi il discorso è più letterale che figurato. Noi portiamo il nostro occhio interiore sul palmo della mano, perché è con il nostro sesto senso che dobbiamo essere in grado di orientarci nel mondo"
Ci sono troppe cose che non capisco, altre che invece mi sembrano perfettamente logiche, altre ancora che invece mi spaventano. Sono confusa, senza parole, ma nonostante questa assurda sensazione, qualcosa dentro di me urla che devo crederci alla fine.
Voglio fare delle domande, chiarire i miei dubbi, ma prima che io possa anche solo aprire la bocca, una fitta dolorosa mi prende alla testa. Urlo con tutta la forza che ho e mi prendo la testa tra le mani, chiudendo gli occhi e cercando di metabolizzare il dolore. Fa male, troppo male. Urlo ancora e Daniel si avvicina, per sussurrarmi ancora qualcosa all'orecchio. Mi concentro per poter andare oltre il dolore e ascoltarlo. " Il tempo a nostra disposizione è scaduto e forse questa è la prima e ultima volta che ci vedremo. So che hai ancora tanti dubbi, ma voglio che tu sappia che, se la morte non mi avesse colto così presto, sarei stato orgoglioso di poterti crescere e di veder sbocciare i tuoi poteri. Ricordati che sei non pazza e non permettere mai a nessuno di farti dubitare di te stessa" una lacrima solca il suo viso, proprio mentre mi lascia un bacio sulla fronte, con affetto e forse anche un po' di nostalgia. Il dolore continua a crescere e io sono raggomitolata a terra, con ancora le mani attorno al capo. Lui prende la mia mano destra con la sua, sento l'occhio aprirsi contro il mio palmo e una specie di scarica elettrica si diffonde lungo tutto il mio braccio. "Addio Elizabeth" sono le ultime parole che sento e un momento dopo è come se una forza invisibile spingesse il mio corpo verso il basso.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top