Capitolo II

<<Ashley vieni a vedere! Guarda che dati, pazzesco che un F2 abbia tali valori d'intensità!>>.

Cassandra picchiettò sullo schermo del piccolo strumento, basita da tali informazioni ottenute.

<<Accelera Trent! Lo perdiamo così dannazione>>.

<<Calmati splendore, è lì davanti non posso andare più forte di così. A meno che...tu non voglia morire oggi stesso>>

Disse con un sorriso stampato.

<<Mitch stai riprendendo?>>

<<Sissignora. Dannazione Cassy, calmati! Ogni volta è così, non scappano mica>>

<<Oh fate silenzio voi due! Maschi.>>

Ashley sorrise, mentre Cassandra continuava a monitorare gli strumenti annotando i dati.

Il quartetto si era diretto in Oklahoma, dopo aver rilevato l'instabilità atmosferica necessaria per la formazione di tempeste e possibili tornado.

Cassandra era una ragazza di ormai venticinque anni, che aveva deciso di diventare cacciatrice di tempeste, dopo aver visto un tornado F5 che aveva quasi raso al suolo Genova circa dieci anni fa.

Dopo aver studiato e preso una laurea, si era trasferita in America, nella "Tornado Alley" una delle zone degli USA più soggetti a fenomeni climatici intensi.

Qui aveva conosciuto altri tre appassionati come lei di tempeste.

Ashley una ragazza di ventitré anni, dagli occhi azzurri e i capelli biondi rasati da un lato come una dei suoi miti, Cressida di Hunger games, era di certo una ragazza eccentrica. Mitch e Trent invece erano due ragazzi di ventisei anni che si conoscevano fin da piccoli e che condividevano quella passione fin dalla più tenera età. Mitch aveva i capelli e gli occhi marroni, il corpo muscoloso e un tatuaggio di un teschio sul braccio sinistro. Trent invece era snello, con dei capelli neri gli occhi verdi e un aspetto sobrio rispetto al suo compare.

<<Ok ci siamo, guardate che spettacolo signorine!>>

Davanti a noi vi era un tornado F2 che si era sviluppato dal fronte temporalesco che avevamo rilevato.

Sebbene debole, i venti che generava superavano tranquillamente i 200 km/h. Con un diametro di 500 metri per 30 di altezza, si muoveva pacato attraverso le pianure dell'Oklahoma a una velocità di 20 km/h.

Per fortuna non vi erano case nei paraggi, sebbene fosse stato dato l'allarme per mettere al sicuro gli abitanti.

Era sorprendente.

Trent guidava in modo spericolato e prudente allo stesso tempo mentre Mitch riprendeva e faceva le fotografie.

Ashley continuava ad osservare i parametri, mentre Cassandra puntò il suo sguardo sul luogo dell'azione per verificare per l'ennesima volta se era pazza.

Dopo venti minuti la tromba d'aria terminò il suo giretto, iniziando lentamente a dissolversi.

<<MITCH! ORA!>>

Cassandra fissava rapita in attesa del segnale, mentre il ragazzo malvolentieri continuava la ripresa anche se non era più necessario.

La ragazza sgranò lo sguardo non appena intravide una figura umana nella coda che stava lentamente scomparendo lasciando cadere a terra eventuali detriti.

"Anche questa volta c'era" pensò.

____

<<Dannazione Cassy! Tutte le volte la stessa storia, ci obblighi a filmare fino alla fine e poi prendi foto e filmati e ti rinchiudi in camera come a celare chissà quale segreto! Vorremmo essere resi partecipi tutti di questa storia>>

<<Trent, lasciala stare. Avrà i suoi buoni motivi per comportarsi così. E in ogni caso abbiamo registrato dati molto rilevanti per i nostri studi, dovresti esserne felice anziché tormentarla.>>

<<Scusami Ash...>

Mentre Mitch era in cucina a preparare la cena, Trent si diresse sul divano in salotto per sbollire la rabbia. Ash si avviò verso il bagno per una doccia, mentre Cassandra si rinchiuse in camera sua.

I quattro ragazzi vivevano in un trilocale ben arredato, che riuscivano a pagare a fatica, a causa delle numerose spese per le attrezzature nonostante i diversi lavori che svolgevano.

L'appartamento era spazioso e confortevole, una cucina con un'isola dove solitamente mangiavano, un salotto con divano e un enorme televisore dotato di console di ultima generazione, un bagno piastrellato di bianco con una doccia dalle pareti di vetro, e tre camere ognuna decorata in modo differente. Quella di Cassandra in particolare aveva dei dipinti fatti da lei stessa sulla parete.

La ragazza era seduta alla scrivania, intenta a osservare al computer le diverse foto e i filmati della giornata e a confrontarli con altri precedenti.

Ogni volta compariva all'interno del tornado una figura, proprio come dieci anni prima, e lei era decisa a scoprire il perché. Ovviamente non poteva parlarne con nessuno, l'avrebbero presa per pazza. Ci aveva provato una volta, ma la risposta ricevuta non era stata molto incoraggiante e per quello aveva deciso di tenere questi suoi studi privati.

<<Che cosa siete?>>

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