Capitolo V


-Sono proprio curioso di conoscere la causa di tutta questa agitazione- disse Lord Jerry, accomodandosi sulla sua poltrona preferita.

-Padre, si tratta della vostra sicurezza- disse Margaret. Tremava così tanto da riuscire a malapena a reggersi in piedi.

-Siediti e parla-

Margaret si accomodò. Non sapeva da dove iniziare e improvvisamente si sentì enormemente stupida per essere corsa fin lì. E se suo padre non le avesse creduto? Era fin troppo possibile che ciò accadesse.

-Allora?-

-Vogliono uccidervi- disse tutto d'un fiato e raccontò quello che aveva sentito, senza fermarsi neppure un attimo e senza alzare la testa per guardarlo. Alla fine aggiunse ciò che meno avrebbe voluto aggiungere. –La donna con cui stavate parlando prima ... è la donna che vi vuole uccidere- quindi resto in silenzio, lo sguardo basso, in attesa.

Il padre rispose dopo un tempo che le parve infinito. –Sai, ti stavo quasi per credere-

-Cosa?- chiese lei, alzando la testa.

-Sì, se non avessi aggiunto la storia sulla principessa ti avrei creduto, devo ammettere che hai imparato a mentire bene-

-Ma non ho mentito!-

-Certo, tu non menti mai, Margaret, non hai mai detto una bugia in vita tua, vero?-

-Io ... -

-Ti ricordi lo scudiero che ho mandato via perché dicevi che ti aveva messo le mani addosso? Oppure la volta che hai avuto la bella pensata di giocare al lancio della mazza e hai dato la colpa alla tua dama di compagnia?-

Margaret ricordava molto bene, ma non aveva fatto quelle cose per cattiveria o altro. La verità era che lo scudiero prima le aveva fatto delle avance e poi si era tirato indietro, mentre la servetta si era avvicinata un po' troppo a Fred per i suoi gusti. Non poteva certo perdonare un simile comportamento!

-E potrei andare avanti tutta la serata a raccontare le tue invenzioni, devo ammettere che hai molta fantasia, questo sicuramente, devi averlo ereditato da tua madre, perché io di fantasia non ne ho mai avuta-

Classico del padre dare la colpa alla madre.

-Sono proprio stufo del tuo comportamento, Margaret! A questa età dovresti essere una madre di famiglia, dovresti avere dei figli da accudire e invece non sei nemmeno sposata, questo deve assolutamente cambiare- scosse la testa –invece di stare qua dovresti stare di là, a cercarti un possibile marito, non qui con me, a inventarti storie assurde su persone rispettabili-

-Non vi sto mentendo-

-Allora dammi un buono motivo per cui la principessa Mary Jane di Oak dovrebbe volermi uccidere, un solo buon motivo e prenderò in considerazione la tua accusa-

-Parlavano di un gioiello e ... -

-Non tirare fuori questa storia!- urlò.

Margaret si ammutolì subito, sentendo in bocca l'amaro sapore della sconfitta. Ormai aveva perso, conosceva troppo bene il padre per potersi illudere che le cose sarebbero andate diversamente.

-Sicuramente riparleremo di questa storia, ma non ora, vai là fuori e cercati un marito, Margaret – e poi la sua voce si addolcì –per una volta abbi pietà di un pover'uomo che vuole solo il bene della figlia-

-Come volete- e alzatasi andò verso l'uscita.

- Margaret –

La ragazza si voltò. –Ditemi-

-Sei la cosa più bella che mi sia capitata, sei la mia bambina, comportati bene, ti chiedo solo questo-

-E voi, padre, promettetemi di fare attenzione-

-Se lo desideri lo farò, ma non succederà nulla-

Margaret lo sperava davvero, ma in cuor suo sapeva che lasperanza nella maggior parte dei casi non serve a nulla. Uscì dalla stanza. Ilcorridoio ora le sembrava più buio che mai. Triste e combattuta si diresseverso la grande sala da dove giungeva la musica e le risate del ballo. Passòdavanti a un grande specchio e si fermò un attimo per sistemarsi. Il vestitoera rovinato, quasi impossibile da mettere a posto e i capelli eranospettinati. Sospirò tristemente. Unica cosa che sembrava apposto era ilciondolo a forma di cuore che portava al collo che aveva preso il coloregrigio, sinonimo di tristezza. Era andata così, almeno ci aveva provato e ...Sentì un rumore di passi. Allungò la testa e vide una figura longilinea. Ci mise alcuni secondi a capire che era Mary Jane. Dove stava andando? Tanto valeva seguirla e scoprire dov'era diretta. E si buttò all'inseguimento, il cuore nel frattempo era diventato nero.

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