9.❆

Ormai sono guarita. Sono quasi due settimane che sono rinchiusa a casa sua. Dai miei genitori non ho ricevuto una telefonata o un messaggio. Sono tentata di rimanere davvero a casa sua come mi aveva proposto di fare. L'altro giorno, Taehyung e Yoongi, hanno messo la musica e si sono messi a saltare sopra il divano come due deficienti, e l'hanno rotto. Ieri sono andati a prendere un divano nuovo e ne hanno approfittato per prenderlo divano-letto. Così da potermi ospitare più tranquillamente. Ma io tornerò a casa domani. Penso di avere un piano per non fare scatenare di nuovo la bomba, anche se mi seccherà parecchio aspettare. Sono stravaccata sul divano a fissare il soffitto: Yoongi è all'università, ho marinato la scuola, Taehyung è già tornato da scuola ma è andato a prendere qualcosa da mangiare perché nessuno dei due ha voglia di cucinare. Ah eccolo:
«Scusa se ci ho impiegato tanto, ho fatto il giro largo per vedere se c'era qualcosa per lavorare» è stata la prima cosa che ha detto appena ha messo piede dentro casa. Oddio, appena rientra inizia già a parlare come una macchinetta. Cioè se devo dirla tutta poteva anche farsi investire. No ok, ora esagero. Mi sono avvicinata al tavolo volendo vedere che cosa mi aveva portato: haemultang e galbi. Buono. Cioè, il galbi sarebbe il mio piatto preferito. Ma non lo do a vedere neanche involontariamente:
«Spero ti piacciano. Non dici nulla di te, quindi non conosco i tuoi gusti»
«Il galbi è il mio piatto preferito, o diciamo che lo era, quando ancora provavo emozioni»
«Non ti ho mai sentita parlare così tanto!» ha esclamato sorridente, ho fissato quel sorriso come se non ne avessi mai visto uno. Per poi spostare la mia attenzione di nuovo sul nostro pranzo: lo stava dividendo e lo stava ponendo in piatti. Io non ricordavo più com'era il mio sorriso. Lui invece non lo perdeva mai. Ci siamo seduti uno di fronte all'altro, stavo già per mettere il primo boccone in bocca quando mi ha fermato:
«Buon appetito» mi ha augurato con voce dolce e calma. Poi mi ha chiesto un cinque. L'ultima volta che ne avevo dato uno è stato a mare il giorno prima del tuo compleanno, quando riuscimmo a vincere contro Jun e Solar a schiaccia sette. Sono rimasta a guardare la mano aperta aspettando che la mia ci picchiettasse su il suo palmo. Ho poggiato la mia mano sulla sua piano, come se fosse un gesto sconosciuto. Lui si è messo a ridere, per poi buttarsi, silenziosamente, a capofitto sul cibo. Lui mangiava voracemente, io... non è che sono lenta, è che ho i miei tempi. Mi hai insegnato tu questa frase. Quanti ricordi, Jiho. Ho voglia di abbracciarti adesso. Lui ha finito di mangiare prima di me, ed è rimasto a fissarmi finchè non ho finito anch'io
«Potresti smetterla di fissarmi? Mi metti in soggezione e mi infastidisci»
«Lo so, ma è l'unico modo per farti parlare senza che nessuno dica niente prima» ha risposto. Sono rimasta perplessa. Cioè: what the fuck? Sono rimasta a fissarlo interdetta mentre continuava a sorridere come un ebete. La situazione imbarazzante è spezzata dal cellulare di Taehyung che ha squillato: l'ha preso ed è andato a parlare in veranda mentre io finivo di mangiare. Non davo ascolto a quello che diceva, ad essere del tutto sincera non che mi importasse molto, non mi sono neanche preoccupata di capire chi fosse. Magari non lo conoscevo neanche. Quando è tornato, era su di giri:
«Era Namjoon a telefono: mi ha trovato un lavoro!» ha esultato entusiasta, in quel momento mi sono accesa, letteralmente, come una lampadina. Cioè: davvero? Per tutto questo tempo ha parlato sul serio?
«Non dici niente?»
«Non ho parole... se devo essere sincera... non mi aspettavo che tu parlassi seriamente» l'ultima frase è stata un sussurro che non volevo neanche dire. Cioè... imbarazzante. Lui ha piegato la testa di lato:
«Mai stato più serio, sai, sono abbastanza intraprendente e mi piacciono le sfide. Quindi ho accolto la tua»
«Quale sarebbe la mia?»
«Portarti in California» ha risposto senza neanche pensarci su
«Stai davvero facendo tutto questo... per portarmi lì? Pensavo che fosse per via dei tuoi genitori!»
«Quella è solo una scusa da usare con i miei amici. Andiamo, posso dire loro:"ho bisogno di più soldi perché la devo portare in California"? A me prenderebbero davvero come un deficiente e a te come una disperata, e non penso che tu voglia» mi ha spiegato. Aveva ragione. Ma continuavo a non avergli chiesto nulla
«Ma... non ci conosciamo neanche, non ti ho chiesto nulla... al massimo dovresti aiutarmi a raccogliere i soldi, non venire con me» ho risposto
«Probabilmente... ma a me piace tanto il luogo. Quindi ho voglia di portartici. E di venire con te. Anche volendo, non vorrei lasciarti sola in un paese a te del tutto sconosciuto» ha risposto. Oh, Jiho, quanto mi ricorda te. Mi manchi tanto e ti rivedo molto in Taehyung. Il vuoto che sento dentro di me da quando non ci sei più, è come se si allargasse quando lo guardo o lo ascolto parlare. Negli atteggiamenti, nelle iniziative, nella sua voglia di fare... è proprio come te. Andreste davvero molto d'accordo. Vorrei che potessi vederlo, Jiho, vorrei che poteste conoscervi. Mi sono seduta sul divano e ho deciso di fare alcune domande:
«Allora» ho tossito un po', sia per schiarirmi la gola che perché mi sentivo in imbarazzo, ho quest'abitudine
«Di che tratta... questo lavoro?»
«Ti imbarazza così tanto aprire un argomento e parlare per prima?»
«In realtà non ho mai avuto un minimo di curiosità, quindi aver un piccolo interesse per qualcosa mi fa sentire strana» ho risposto. Cosa vera
«È un amico di suo padre. Ha una ditta di traslochi, e suo padre gli ha chiesto se posso andare a dare una mano. Non ti aspettare chissà quale paga, ovviamente, sono lavoretti... ma è pur sempre un inizio, no?» avevo un bicchiere d'acqua in mano mentre ero seduta sul divano stretta nel mio maglione e lui mi stava dando le spalle mentre lavava i piatti. Qualche volta invidiavo il suo ottimismo. Vedeva letteralmente tutto rose e fiori
«Comunque hai delle belle gambe» e poi se ne esce così. Il bicchiere l'avevo ormai finito e come risposta gliel'ho lanciato in testa
«ahi!» si è lamentato
«Questo è per le tue battute da pervertito» ho risposto andando a sdraiarmi sul suo letto. Ho messo la musica: quelle canzoni deprimenti ma veritiere che sembrano scritte pensando a te. E alcune che mi ricordano i momenti felici che abbiamo passato insieme. Taehyung mi ha raggiunto poco dopo:
«Vuoi andare a fare un giro?» mi ha chiesto
«Perchè?»
«Sono quasi due settimane che non esci, non ti fa bene. Ti compro qualche vestito da lasciare qui, visto che penso che ti ospiterò lo stesso spesso... non posso certo prestarti sempre i miei vestiti» mi ha spiegato
«Perchè dai per scontato che se non avessi di nuovo un luogo dove andare verrò da te?»
«Perchè non hai nessun altro posto dove andare e attualmente sono il tuo unico amico»
«Frena. Amico è una parola decisamente grossa. E poi non sei l'unico amico che ho, ci sono anche Solar e Jun»
«Che scommetto non sanno la tua condizione familiare» ha aggiunto. Sono rimasta in silenzio: sapevano che non me la passavo alla perfezione, a casa, ma non conoscevano i dettagli
«Comunque, farò finta di non aver fatto caso al fatto che tu ti sia contraddetta per non farti alterare. Comunque, vuoi uscire, si o no?»
«Non ho altro da fare» ho risposto. Ha sbuffato, come se desiderasse che gli concedersi almeno un ‹si› normale. Ma non sono il tipo. Il problema principale era che non avevo vestiti a casa. E non potevo certo uscire con i suoi vestiti. Ci siamo guardati negli occhi intensamente, eppure era come se riuscissimo ugualmente a rimanere in superficie. Non ci stavamo affondando, sicuramente perché non eravamo innamorati. Queste robe accadono solo agli innamorati. E nei film. L'amore non esiste. L'amore è una bugia.

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