21.❆
Mi avrebbe fatto piacere vedere Taehyung su di giri e avere tra le mani il denaro necessario per andarcene. Ma quando quella valigetta ha mostrato il contenuto, ho all'istante visto quanto il colore di quei pezzi di carta fosse fasullo
«Taehyung sono falsi. Falsissimi» affermo prendendoli in mano e gettandoli per la stanza, mi siedo disperata sulla sedia nascondendo il mio viso tra le braccia poggiate sul tavolo. Jin ne prende una tra le mani
«Chi te li ha dati? Non sei andato tu a prenderli?»
«Non avrei mai dovuto fidarmi di mia madre... me li stava dando con troppa facilità»
«E lo dici adesso? Lo dici adesso Taehyung? Qui intanto ci vado di mezzo io, per la tua sbadataggine, la tua superficialità, non so neanche come chiamarla... cos'è Tae questo?» grido fuori di me. Si è fatto raggirare con una facilità che mi da ribrezzo.
«Tutto questo per sentirmi dire che mio padre è morto e non sarei venuto a saperlo... sentire come mia sorella ha parlato male di te e non poter reagire per paura di peggiorare le cose... sentire mia madre che mi rinnegava come figlio, senza scrupolo. Neanche mi avessero adottato e poi fossi andato a fare il delinquente. Neanche loro vengono tratti dalle famiglie in tal modo» divento una statua a quelle parole
«Taehyung tuo padre...» sussurro
«Si è morto. Settimana scorsa. E ti sembra che me lo aspettassi? No. I miei fratelli, mia madre, secondo te erano distrutti a saperlo? No. Ho dovuto sopportarmi tutto questo per te e poi ricevere soldi falsi!» esclama piangendo. Jin è rimasto appoggiato al muro
«Tra due giorni, il tizio di Hong Kong verrà a prendermi» affermo con la voce roca. C'è Jin, voglio evitare di piangere. Il ragazzo alza lo sguardo su di me
«Andrai a Hong Kong?»
«Non vorrei. È una lunga storia»
«Inhye gli amici di Jun sono lì...» mi ricorda Taehyung
«E senza soldi come pensi di potermi seguire? Domani devi andare da Jun a farti dare quelle dritte tanto famose. E non so neanche se sarai capace di eseguirle»
«Che vorresti dire?»
«Secondo te?»
«Stai dicendo che potrei farmi scoprire facilmente?»
«Dovevi andare a Daegu dalla tua famiglia a prendere del denaro per andarcene e torni con soldi falsi. SOLDI FALSI TAEHYUNG. E non hai la minima idea di cosa potrà farmi questo tizio, te ne rendi conto Taehyung? TE NE RENDI CONTO? Questo è perché nonostante sapevi che tua madre era una donna inaffidabile, tu ti sei lasciato prendere i soldi da lei e guarda con quale facilità ti ha raggirato! Sei un imbranato» mi ritiro nella stanza che mi ha dato Jin e mi metto sul letto. I miei pensieri sono rivolti a te come al solito, Jiho. È un vero imbranato questo ragazzo. Mi addormento prima che riesca ad accorgermene e la mattina dopo, quando mi sveglio, trovo solo Jin a casa. Quando gli domando dov'è, mi risponde che è uscito nelle mattinate.
Pov's Taehyung
Dovevo andare da Jun, ma prima dovevo tranquillizzarmi e quindi sono andato un po' sulle rive del fiume Han. Mi sto incamminando verso il suo bar. Entro, trovo Solar
«Buongiorno Taehyung!» mi saluta raggiante come al solito
«Buongiorno un corno» rispondo, magari un po' brutto da dire e scortese, ma è stata la prima cosa che mi è passata per la testa di rispondere
«Come mai?» domanda accigliata
«Non importa, dov'è Jun?»
«Nel retro» risponde, vado dietro al bancone e la supero. Sposto la tenda e lo chiamo. Mi risponde dopo un po'
«Ehi, sei già qui? Non pensavo che venivi così presto» afferma
«Avevo fretta di sapere che cos'avresti da dirmi»
«Prima dimmi cos'è successo a te» risponde, piego di lato il capo
«Eh?»
«Che hai stamattina? No, aspetta. Ma tu non dovevi essere a Daegu?»
«Ecco, ieri ci sono andato. Ho scoperto che mio padre è morto, mia sorella odia a caso Inhye, mia mamma mi ha rinfacciato per l'ennesima volta che non sono suo figlio e ciliegina sulla torta: mi ha dato dei soldi falsi» gli racconto. Spalanca gli occhi
«Ho scoperto una cosa» afferma senza dire niente su quello che gli ho detto io
«Sarebbe?»
«Il tizio che ha comprato Inhye... si chiama di cognome Wong... fortunatamente, è il padre di uno di quegli amici che avevo detto a Inhye di rintracciare. L'ho scoperto per caso ieri mentre eravamo al telefono» mi informa. Internamente non posso che festeggiare
«Sua madre è morta quando lui aveva dodici anni, e da allora suo padre è uno degli esponenti di rilievo di traffico segreto e illegale di persone, soprattutto di donne. Questo non lo sapevo. Il suo ultimo acquisto è Inhye, ed essendo una ragazza molto bella e giovane, l'ha pagata a caro prezzo. Quando ha compiuto diciotto anni, suo padre gli ha detto come mai quella grande affluenza di donne dentro casa, anche se lui non se n'è mai servito. Lui è CEO di un'azienda che si occupa proprio di questo genere di traffici, tuttavia fanno credere che la compravendita di merci in tutto il paese sia di alimentari, e non di persone. Devi dirlo a Inhye. Questi sono i recapiti telefonici di due miei amici che ti servirà contattare per allontanare Inhye da Hong Kong, basta che dici che sei mandato da me ti aiuteranno immediatamente. Questi sono i soldi del viaggio. Per li spostamenti da Hong Kong alle altre città dove si trovano loro non temere, ci penseranno loro. Li do a te perché è probabile che le confischeranno il cellulare e non avrai modo di contattarla, quindi vedi di memorizzare bene dove la tengono. Capito?»
«Jun, come faremmo senza di te?» io e Inhye gli saremo riconoscenti per tutta la vita
«Un'ultima cosa, c'è la possibilità che troviate ad Hong Kong, un altro mio amico giapponese. Potrà ospitarti lui, nel caso non lo trovi, ci sono anche i soldi per qualche notte in hotel, se lo trovi meglio: risparmierai denaro»
«Grazie Jun, ti saremo riconoscenti per tutta la vita!» esclamo, sorride e mi abbraccia
«Per Inhye di tutto, e per Jiho anche, per Jiho di tutto»
«Jun, non l'avrei mai fatto altrimenti» gli ricordo. Poi mi allontano dal negozio. Spero che il ragazzo, figlio della spregevole persona che ha acquistato Inhye, ci aiuterà appena gli diciamo che ci ha mandato Jun. Torno a casa allegro, Inhye è probabilmente ancora da Jin quindi anziché andare a casa mia, vado da lui. Come sospettavo è ancora sdraiata sul letto, mi metto vicino a lei, ha gli occhi aperti
«Ehi, andrà tutto bene» sussurro
«Non ti credo» risponde
«Grazie a Jun andrà tutto bene» mi correggo, lei mi guarda speranzosa e io le sorrido
«Che ti ha detto?»
«Mi ha spiegato cosa dobbiamo fare. E credimi, allontanarti da Hong Kong sarà facilissimo. E quello che ci aiuterà sarà proprio la persona che ti ha comprata» si mette seduta, impaziente di sapere cos'altro ho da dirle, continuo a sorridere e le dico quello che mi ha detto Jun
«Sarà suo figlio» le spiego. Mentre continuo a dirle quanto mi ha detto Jun, il campanello suona. Che fa Jun qui?
«Tae esci ho dimenticato di dirti una cosa»
«Voglio ascoltare anch'io» s'intromette Inhye
«A te, devo dire altro» risponde Jun, mi alzo e vado, lei rimane pietrificata sul letto. Jun mi accompagna fuori e una volta di fronte a lui, lo ascolto: mi da i numeri delle due corriere che devo prendere per arrivare fino a Hong Kong, mi da una mappa della città per dirmi dove potrò incontrarmi con lei. Rientro e dico a Inhye di uscire. Si alza dal letto a passo misurato e va da Jun. Jin mi squadra dalla testa ai piedi interrogativo mentre posa gli occhi sul foglio di carta che ho in mano. Sospiro mentre lo apro. Chissà Jun cosa le starà dicendo.
Inhye torna con un foglio uguale al mio, sarà la stessa mappa di Hong Kong
«Che ti ha detto?» le chiedo
«Mi ha detto che devo parlare immediatamente con il figlio del signor Wong appena potrò incontrarlo. Jun vorrebbe farlo al mio posto, ma teme di venire ascoltato da qualcuno» spiega Inhye
«E di cercare di sopportarlo perché può essere antipatico» ha terminato. Ho annuito: non so chi sia questo ragazzo, o come sia, spero solo che davvero ci darà una mano, e che quell'altro ragazzo giapponese, sia veramente a Hong Kong, affinché possa ospitarmi. Probabilmente non ci staremo molti giorni. Anzi, sicuramente non farò passare più di una settimana. Jun se n'è andato e Inhye va a vestirsi per via del turno di lavoro.
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