18.❆
Pov's Taehyung
Stava andando tutto troppo bene: essendo un coreano che risiede ancora in Corea, non posso cominciare a lavorare lì. In breve: non mi hanno preso. I nostri piani sarebbero di andarcene entro la settimana, ma sfortunatamente quel tipo voleva che iniziassi a lavorare già dall'indomani. Cosa che, ovviamente, non mi era possibile. Non posso andare in America e portare Inhye con me senza che io abbia un lavoro. Oltre che il tizio ha aggiunto che essendo alle prime armi, ancora, nel mondo lavorativo, per sommi capi, era già di per sé titubante a darmi una possibilità. La realtà è che non mi rimane altro che nascondere Inhye. La cosa principale è che adesso non so come fare a dirglielo, e inoltre come dovrei nasconderla? Dove, soprattutto. Ohh, che casino! Inhye esce dal bagno con una felpa enorme, dopo aver fatto la doccia, i pantaloncini di sotto si vedono a malapena.
Che belle gambe.
Devo smetterla. Soprattutto in questo momento dove le devo dire che non ho più un lavoro e che la devo nascondere e che... la sua voce mi riporta alla realtà:
«Chi era al telefono?» domanda. Centro. L'ultima domanda che volevo mi ponesse. Non so: forse... potrei portarla a Daegu con me. Anche se non ho tutta questa voglia di passare del tempo con i miei genitori. Inoltre, anche se vorrei mentirle, o perlomeno nasconderle, questo fatto, non accetterebbe mai di venire con me senza spiegazioni. Sembra proprio che io davvero non abbia scampo, se non dirle la verità.
«Era il tizio per il lavoro» ho risposto, era di spalle a riempirsi un bicchiere d'acqua dal lavandino, mi sono alzato dalla sedia mentre le rispondevo. Immediatamente si volta a guardarmi con un'aurea di speranza che raramente posso vedere. Mi dispiace tantissimo doverle dire la verità
«No, non è quello che pensi» rispondo abbassando gli occhi: definitemi anche vigliacco, non riesco ad affrontare il suo sguardo, che non so se sia deluso o arrabbiato, o tutti e due. Forse sta per urlarmi contro, o forse sta per piangere. Non la guardo in faccia, perché non ce la faccio
«Perché?» mi domanda
«Perché sono un ragazzino alle prime armi, perché abito ancora in Corea, perché mi voleva a lavorare già da domani» sto quasi per piangere io. Stringo le mie mani che sfilano accanto al corpo. Inhye, dalla rabbia, getta il bicchiere di carta pieno, dalla quale non ha bevuto neanche una goccia, a terra. Tutto il liquido trasparente si fa spazio sulle piastrelle color panna.
«Perché Jiho non c'è più? Perché!? A quest'ora sarei già lì e non ti avrei mai conosciuto» sussurra. Mi fa pesare non esserlo. Mi fa pesare che davvero io non sono Jiho e che non può davvero fidarsi di me. Lei suppone anche che le nascondo cose importanti, cosa vera. Mi costa ammetterlo. Fa male anche a me ammetterlo. Inhye inizia a prendere a pugni e calci tutto quello che vede. Non riesco a muovermi.
Ma che aveva in mente quando mi ha chiesto di farlo?
Pov's Inhye
Maledizione a questo tipo che si è rifiutato di prendere Taehyung solo per un oceano di distanza e per l'età. Spero con tutto il cuore che la sua ditta di traslochi fallisca. La mia preoccupazione principale adesso, è che è impossibile andarcene da qui prima di lunedì. Quando quel tizio dovrebbe portarmi ad Hong Kong. Non sono arrabbiata con Taehyung, lui non c'era niente, anzi. Esco e vado da Jun e Solar anche se il sole si accinge a tramontare. Ho bisogno di parlare con loro. Sanno cosa dirmi e chissà che non possano anche darmi qualche idea.
Arrivo al bar e la solita campanellina attira la loro attenzione. Con mia grande fortuna non è tanto pieno. Mi siedo al bancone e mi salutano
«Ehi Inhye!» mi saluta allegro Jun
«Cosa c'è che non va?» mi chiede perplesso
«Tutto, Jun, tutto!» urlo
«Inhye...» sussurra
«Calma e spiegaci»
«Non hanno preso Taehyung a lavoro, ci è impossibile andarcene prima di lunedì»
«Che succede lunedì?»
«Mio padre ricoperto di debiti mi ha venduto ad un tizio cinese che dovrebbe portarmici, il volo è lunedì, ed io e Taehyung volevamo andarcene prima contando su questo lavoro. Ma non possiamo muoverci senza!» spiego
«Ve-venduta?» domanda Solar stupita, annuisco
«Assurdo...» sussurra
«Ehi, Inhye» mi richiama Jun
«Vacci ad Hong Kong» afferma il ragazzo
«Ma ti è andato di volta il cervello!!?» protesto
«Ho amicizie lì» continua. Improvvisamente mi sento interessata alle sue illazioni
«Qualcuna di queste certamente potrà darti una mano. Fidati»
«Va bene come trovata, ma hai idea di quello che le farà?» ribatte Solar
«Può fingere di avere quelle cose da donne» risponde Jun con un'aria da intellettuale. Abbasso gli occhi
«Magari cerca di portarti Taehyung»
«Nah, Solar, non c'è bisogno... a quel ragazzo ci penso io» la interrompe Jun
«Di' a Tae come chiama, di venire qui domani, che devo parlargli per seguirti lì ad Hong Kong» continua Jun rivolgendosi a me
«Jun, la stai esponendo a rischi enormi» sentivo Solar riprendere Jun preoccupata per quello che potrà essere di me ad Hong Kong, ed effettivamente non ha tanto torto. Anch'io sono ansiosa
«Non fa nulla Solar» parlo dopo il silenzio
«Me la caverò... o almeno farò il possibile... dove posso trovare questa amicizie?»
«Te lo dirò quando sarai lì... è stato Jiho a farmeli conoscere» all'istante mi accendo
«Li conosco forse? Me ne ha parlato magari...»
«Non lo so ma potrebbe darsi. Sono ragazzi che vengono da famiglie di un certo livello, e sono tanti, penso che magari qualcuno di loro qualche conoscenza in America l'avrà... alcuni dei loro padri sono CEO di una qualche azienda o filiale, te lo dico per farti capire cosa intendo io con "certo livello"» mi spiega Jun. Non smetterò mai di ringraziarli abbastanza. Finalmente uno spiraglio di luce
«Non smetterò mai di ringraziarvi abbastanza, ragazzi»
«Magari se arrivi di giorno potrai anche andare da loro subito»
«Ammesso che questo tipo la lasci libera...» Solar non sempre è d'accordo con Jun, è una ragazza un po' paranoica
«Ma io le leggo negli occhi che sarebbe lo stesso capace di scappare» risponde Jun facendomi un occhiolino. Mi viene quasi da ridere e lascio il locale sfrecciando a casa da Taehyung.
«Jun... ne sei sicuro?»
«So di chi sto parlando. Jiho me li ha presentati per questo».
Per strada corro, sfreccio tra le persone che mi guardano. Non ha importanza niente. Arrivo a casa, citofono con forza e mi apre Yoongi. Salgo a casa, ho un affanno bestiale
«Dov'è Taehyung?»
«In camera a deprimersi» risponde con un leggero sarcasmo; mi precipito nella stanza mentre lui era sdraiato sul letto a gambe e braccia divaricate, fissando il soffitto, aveva senza dubbio pianto. Mi butto su di lui e lui sobbalza: non aveva neanche sentito la mia presenza
«Domani, devi andare al bar dei miei due amici, Jun e Solar, non so se li hai presenti... Jun ha trovato una soluzione» gli dico tutto combattendo col fiatone della corsa. Muove le sopracciglia in modo strano
«Jun?» domanda
«Ce l'hai presente?» domando
«Si, ma... Jun ha una soluzione?»
«Forse non sarà la migliore e sarà un pochino rischiosa, ma non abbiamo altra scelta» rispondo
«Rischiosa?» torna immediatamente serio
«Tae dobbiamo rischiare se vogliamo riuscire» poggia una sua mano sulla mia guancia
«Io voglio portarti in America sana e salva»
«E ci arriverò» rispondo con convinzione, anche se non so con precisione cosa sto provando dentro di me. Non è il solito vuoto
«Fidatevi di me» continuo. Fa un respiro ad occhi chiusi
«Inhye... tu ne sei convinta?» mi domanda
«Non c'è altra soluzione» rispondo
«Ne hai una diversa?» domando alzando un sopracciglio
«Ci stavo pensando...»
«Avevo intuito»
«Stavo pensando di portarti a Daegu con me e nasconderti lì, ma con mio fratello non penso sia il caso» spiega
«Fidatevi di me. Ce la farò» rispondo.
Jiho, dopo tanto tempo, sto tornando a credere in me. Jiho, tu cos'avresti fatto? Avresti avuto un'idea migliore che magari a noi sfugge? Può darsi. Eri così intelligente. Mi stringo a Taehyung: ho voglia di abbracciarti. Avvolgere lui non è la stessa cosa
«Ho voglia di abbracciare Jiho...» affermo prima che si faccia qualche idea errata, ride un po'
«Ma io non sono Jiho»
«Però mi ricordi lui» rispondo. Il suo petto è caldo e fa su e giù
«Taehyung...» lo chiamo
«Mh?»
«Secondo te Jiho è felice... di vedere quello che stai facendo per me?» gli domando
«Inhye... finché vedrai la sua morte in questo modo, non riuscirai mai a superarla» mi risponde. Non era quello che volevo sentire. Mi alzo sulle mani guardandolo male
«Come puoi dire una cosa del genere?» domando infuriata
«Non volevo farti arrabbiare, ma devi riuscire ad accettare che Jiho non c'è e non saprà mai se sei arrivata in America o no. Jiho non saprà mai neanche che sarai stata aiutata da me» risponde
«Devi fartene una ragione» sbatto la mia testa contro il suo petto stringendo la sua maglietta, mi metto a piangere
«È una mia impressione o stai riguadagnando sentimenti ed emozioni?» domanda. Sbatto le palpebre. È vero: piango, ieri ho fatto un sorriso... che mi succede?
«Tae...» lo chiamo
«Tae no...» digrigna tra i denti
«Pensi che la vita in America sia più facile?» domando facendo dei cerchiolini sul suo petto, lo vedo che si morde il labbro
«N-non saprei» risponde balbettando
«Perché stai...» vorrei domandargli ma immediatamente capisco sentendo qualcosa sotto
«Taehyung!» urlo
«S-spostati altrimenti giuro che non rispondo più di me»
«In... in che senso?» chiedo preoccupata
«In quale senso?» mi domanda con la voce roca all'orecchio
«Tae...»
«Non. Mi devi. Chiamare. Tae. Perché questo è quello che succede»
«Ah...»
«Inhye spostati prima che sia troppo tardi» mi intima, ma ho voglia di dargli fastidio.
Notes:
Ihihih, no ok. Niente smut, dovrete attendere, ma comunque se siete sensibili vi consiglio di saltare la prima parte del prossimo capitolo.
In questo periodo sono triste perché non ho altre amiche kpopper... e quindi non so con chi sclerare. E con questa quarantena non posso neanche farmi nuove amicizie :<
Qualcuno che mi fa compagnia? ㅠㅠ
~Sori💜
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