2.
Il contatto con la realtà tornò lento e ovattato, la luce irradiò la sua vista a rallentatore ed i suoni arrivano prima delle figure. Solo dopo qualche istante riconobbe la voce preoccupata di sua cugina chiamarla insieme ad altre che, una volta convinta che il suo cervello fosse del tutto collegato, giurò di non aver mai sentito prima.
- Si sta svegliando! -
Si tirò a sedere, solo dopo essersi resa conto di essere stata sdraiata sul divano. Come ci era finita? Jasmine le sorrise rasserenata, personaggi sconosciuti comparvero poco a poco dietro di lei e solo allora si accorse che qualcosa non era come prima. Un'ombra scura offuscava tutto il lato sinistro del suo raggio visivo. Sbattè le palpebre più volte, il suo corpo di irrigidì di colpo mentre anche la luce al lato destro si velava di strane e sfocate ombre. Il cuore cominciò a scontrarsi dolorosamente contro la cassa toracica quando la paura le attanagliò le membra.
- Che succede? - un gridolino isterico aveva già sostituito il suo solito tono mentre le figure ondeggiavano i loro contorni. Jasmine si avvicinò a lei per tentare di calmarla, ma una voce sconosciuta la precedette nel parlare.
- Non si agiti signorina - due forti mani le impedirono di alzarsi - Ha avuto solo un piccolo incidente, a breve arriverà l'oculista per visitarla - parlò con studiata calma, usando un tono risoluto e deciso. Non aveva ascoltato una parola, in testa vorticavano solo le parole: vista, occhi, perché, come e quando!
- Non mi dica di stare calma - soffiò acida - Mi dica cosa diavolo è successo - una vena minacciosa tinse la sua voce ma quello continuò mesto.
- Si è trattato solo di un incidente... -
- Ti è volata una bottiglietta d'acqua mezza piena sull'occhio sinistro - lo interruppe Jasmine - L'hanno lanciata ed è finita proprio addosso a te -
Registrò in ritardo ogni parola, finalmente luce sul mistero, nonostante quello, la paura sembrò impossessarsi maggiormente di lei.
- È per questo che non vedo quasi nulla? - qualcosa dentro di lei s'incrinò. Non si curò neanche di dare a vederlo o meno.
- Mantenga la calma - ancora l'uomo - L'oculista sta arrivando -
- Non m'interessa! - urlò improvvisamente stufa. Si tastò l'occhio, era gonfio e dolorante, era bastato sfiorarlo appena per stringere i denti. Chiuse le mani a pugno prima di parlare di nuovo - Voglio sapere cosa diavolo è successo! - gridò ancora più esasperata.
- Len - sua cugina prese la parola - Prometti di non dare di matto ma Harry Styles in persona, cioè proprio lui - balbettava lei quasi emozionata - Ha lanciato la bottiglietta, ma tra la gente! Non voleva colpirti, è stato un incidente! - l'avrebbe strozzata, seriamente. Era quasi cieca che solo a pensarci avrebbe urlato fino alla luna per lo sconforto, e lei pensava a quell'imbecille che durante il concerto si metteva a lanciare oggetti?!
- La signorina ha ragione Miss - intervenne l'uomo - Il signor Styles non l'ha fatto di proposito - ringhiò di frustrazione. Ecco un altro cretino.
- Fatemi capire - finse calma - Primo: di chi diavolo state parlando, secondo: dove si trova in questo momento - il tono aumentò a scalare - Terzo e non meno importante: cosa mi ha fatto!!! - finì per balzare in piedi urlando. Un improvviso capogiro la costrinse a non muoversi, sebbene non sarebbe comunque potuta andare lontano in quelle condizioni. Immediatamente le furono addosso obbligandola a sedersi nuovamente. Sentì gli occhi pulsare per le lacrime che minacciavano di scendere. In che diavolo di situazione era finita!
- Come Miss? - l'uomo apparve perplesso - Harry Styles - ripeté con la stessa inflessione di chi avesse appena detto: Nutella. Perché diavolo avrebbe dovuto conoscerlo?!
- Chi diavolo è?! - urlò balzando ancora in piedi.
- È qui! - la voce estasiata di Jasmine le diede prurito. Un momento...era lì?!
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top