Capitolo 17 - Odore

<<Damiano David, è ora di alzarsi>> urla
Victoria sulla soglia della porta.
Sono stanco morto, il mio corpo agisce da solo quando un cuscino le arriva sulla faccia.
Il tempo di aprire bene gli occhi che quest'ultimo mi torna indietro.
<<Muovi le tue chiappe da quel letto prima che io ti butti per terra>> ordina severa mentre si avvicina.
<<Che palle che sei, mi aspettavo un buongiorno amorevole, di quelli con il bacio e la colazione a letto>> sprofondo il viso tra i cuscini. Sento Victoria sospirare prima di buttarsi a peso morto su di me.
<<Ahia oh, quanto cazzo pesi amò>> mi volto di pancia così da poterla guardare.
<<Coglione, sei tu che sei poco allenato>>
<<Dici? Guarda qui>> alzo il bicipite o il tricipite, non lo so non c'ho mai capito nulla, e glielo mostro. Victoria alza le sopracciglia.
<<Mi sa che non hai visto il mio ex ragazzo>> esclama provocatoria. Stronza. Stronza. Stronza.
<<Come scusa?>>
<<Mhh, sai aveva il petto scolpito come un dio greco>>
Inverto le nostre posizioni, ora è lei ad essere sotto di me.
<<Mettiamo le cose in chiaro>> accosto le mie labbra al suo orecchio <<non avrò il petto scolpito come quell'essere insignificante che tu definisci ex ragazzo, vero. Ma resto comunque il più figo di tutt'Italia>>
Le mani di Victoria accarezzano con estrema lentezza il mio petto nudo. Sale fino al collo per poi baciarmi con foga. Quando il buongiorno si vede dal mattino.
<<Sai di marmellata>> dico passando la lingua sulle sue labbra.
<<Lello è uscito per prendere i cornetti al bar stamattina>>
Le sorrido, non che abbia detto qualcosa che mi porti a sorridere, ma perché è così tenera in questo momento che non posso fare altro.
I capelli biondi sono sparpagliati sulle lenzuola e gli occhi brillano sotto la luce del sole che penetra dalla finestra. Inclina la testa di lato e sorride anche lei di rimando.
<<Buongiorno>>, mormora.
<<Buongiorno amore>>
Il suo sorriso si allarga ancora di più. La bacio di nuovo.
<<Che si fa oggi?>>, domanda mentre entrambi ci sediamo a gambe incrociate.
<<Scusa, tu sei venuta a svegliarmi senza un valido motivo?>>
<<Mi stavo annoiando>>, fa spallucce.
Un verso strano esce dalla mia bocca mentre lei allaccia le mani dietro la mia schiena.
<<Hai un buon profumo>> sussurra annusando il mio petto, fa ridere se la mettiamo così.
<<La mia pelle profuma?>>, chiedo interdetto.
<<Qui per comunicarti che ognuno di noi ha un odore, David>>
Questa ragazza ne trova una nuova ogni giorno.
<<E il mio quale sarebbe?>>
<<Quello della merda>>, corrugo la fronte.
<<Non avevo un buon odore?>>
<<Sai quante cose cambiano nel giro di qualche secondo>>
La spintono delicatamente sul letto prendendole a fare il solletico.
<<B-basta D-Damiano>> la sua risata riecheggia tra le pareti della stanza. Il mio cuore fa una capriola, forse due.
<<Se la smetti ti dico di cosa profumi>>, scendere a compromessi è uno dei suoi punti forti, devo ammetterlo.
<<Sentiamo>>
<<Odori di vita, come quella che mi stai regalando>>

<<Papà sbrigati, voglio andare al mare>>
Sono un cattivo padre se fino ad ora non avevo ancora pensato a Camilla?
Si, lo sono. Non l'ho fatto apposta, semplicemente non l'ho vista. Sarà stata con Vic fin quando lei non è venuta a svegliarmi, poi l'avrà lasciata a Lello.
<<Damià sei ancora in boxer, mettitelo sto costume>> mi incinta Victoria legandosi il pareo in vita. Continua a guardarsi allo specchio infastidita, il fiocco non le viene bene.
La raggiungo per aiutarla, non prima di lasciarle un caldo bacio sul collo.
<<Staresti meglio senza costume>>
<<Tu dici?>>
Annuisco convinto giocando con il bordo dei suoi slip. Il pareo è già ai suoi piedi.
<<Come sei trasgressiva tutta leopardata>>
<<Sai che non ci rinuncio mai>>
Chiude gli occhi quando la mia mano sfiora la sua parte più intima da sopra il costume.
<<Faremo tardi>>, dice afferrando il mio polso.
<<Ha importanza?>> lascia la presa e mi guarda negli occhi attraverso lo specchio.
Chi tace acconsente, e le mie dita già giocano con il suo punto più sensibile. La pelle è liscia e calda.
Si morde le labbra con avidità.
<<Ti ecciti con poco anche tu a quanto vedo>>
Butta giù il groppo che le si è formato in gola.
<<O meglio, a quanto sento>>
Si aggrappa al mio braccio quando l'indice e il medio della mia mano destra penetrano in lei.
Un suono sorpreso esce dalle sue labbra mentre chiude nuovamente gli occhi.
Le sposto i capelli di lato e prendo a baciarle il collo. Con una mano mi accarezza la nuca gemendo flebilmente ad ogni mio movimento.
<<Sei già tanto bagnata piccolì>>
<<Mhh>>
Le stringo un fianco e la sua immagine allo specchio mi sembra perfetta.
Le gambe le tremano leggermente mentre cerca di stringerle tra loro il più possibile, in preda al piacere. Ha le guance arrossate e sta iniziando a sudare, ma resta comunque bellissima.
<<D-Dam, p-più veloce>>, mugola.
Poggia la sua mano sopra la mia facendo forza, non me lo faccio ripetere due volte.
I nostri respiri si uniscono sempre di più.
Le labbra si schiudono quando raggiunge l'apice del piacere.
Tiro fuori le dita portandomele alle labbra.
Victoria si volta e incolla la sua bocca alla mia. Mi bacia famelica.

<<Sarà meglio muoverci>>, sussurra ancora scossa.
Deglutisco, lei non ha problemi, ma io come lo risolvo il mio?
<<Credo tu ti sia dimenticata di un piccolo particolare>>, indico con un gesto il mio amichetto laggiù.
Victoria sgrana gli occhi.
<<Non ti ho nemmeno toccato>>
<<Lo sai, con te serve poco, mi basta guardarti più del solito>>
Lei si nasconde il volto tra le mani. Mi avvicino scostandole.
<<Mi fai impazzire Victò, eri una fregnetta tutta affannata e in preda all'orgasmo>>
Le sue guance sembrano andare in fiamme.
<<Smettila>>
<<Non fare la santarellina, ti piace sentire queste cose, pensa cosa succederà quando...>> non finisco la frase lasciando però ben intendere il senso.
In tutta risposta alza il dito medio davanti ai miei occhi. Recupera il pareo da terra e lo indossa con più facilità rispetto a prima.
Mi lancia il costume.
<<Mettilo>> incrocia le braccia al petto appoggiandosi allo stipite della porta che, a nostro rischio e pericolo, è rimasta aperta per tutto questo tempo. Tolgo rapidamente i boxer e mi accascio per prendere il costume caduto a terra. Sento lo sguardo di Victoria bruciarmi addosso, il che non mi dispiace.
<<Fatto>>, allargo le braccia e faccio un giro su me stesso. Afferro una maglietta a caso dall'armadio e la infilo.
<<Andiamo>>, esclamo prendendo Victoria per mano.

Quando raggiungiamo l'ombrellone Lello e Camilla sono già lì, stanchi di aspettarci, si erano già avviati. Lello mi ha avvisato con tanto di biglietto sul tavolo "mentre voi fate i zozzoni, noi andiamo al mare".
<<Nica?>>, domanda Victoria restando in costume.
<<È andata un attimo al bar, torna subito>>
Vic annuisce sistemando l'asciugamano sulla sdraio. Mi stendo prima che possa farlo lei.
<<Damiano David, devi rompermi
anche qui?>>
<<Ovunque amore mio>> sorrido beffardo afferrandola per i fianchi. Si siede accanto a me chiamando Camilla.
<<Non ci credo, quando le hai comprato questo costume leopardato?>>
<<Una delle tante volte in cui siamo andate a fare shopping, senza di te ovviamente>>, mi fa la linguaccia.
<<Papà ci fai una foto?>>, domanda la bambina sistemandosi sulle gambe di Victoria.
Allunga il telefono della bionda verso di me.
<<Scatto col mio>> prendo il cellulare dalla borsa mare. Piccoli raggi di sole, il loro sorriso felice risplende anche da dentro la telecamera.
<<Come siamo venute?>> chiede Victoria sporgendosi verso di me.
<<'Na merda amò, siete più brutte de Lello>>
Camilla mette il broncio e Victoria mi sfila il telefono dalle mani per guardare meglio.
<<Mi spieghi che cosa vorresti insinuare con questa affermazione?>>
Lello si toglie gli occhiali da sole per guardarmi in faccia.
<<Che sei un po' bruttino Lellì>>
Una manciata di sabbia mi arriva addosso.
<<Chi ha detto che il mio ragazzo è brutto?>>
<<Io>> ammetto divertito trovandomi Nica alle spalle.
<<David, così non guadagni punti come fidanzato di mia sorella>> porge il cocktail a Leo <<comunque piacere>>
<<Piacere Damiano>> ricambio la stretta di mano. Da ieri sera non abbiamo scambiato nemmeno mezza parola.
<<Cam, non ascoltare tuo padre, siamo due bone e questa foto finirà dritta dritta sui miei social>>
La piccola sorride lasciandole un bacio sulla guancia. Effettivamente ho mentito, quella foto è uno spettacolo, il mio nuovo sfondo del cellulare.
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Spazio autrice📝
Ciao a tutti amici lettori! Scusatemi per l'assenza e se questo capitolo non è il massimo, ma sono davvero a corto di ispirazione e tempo!
Purtroppo questa settimana inizia la scuola e aggiornare sarà sempre più difficile, quasi sicuramente si tratterà solo della domenica, salvo giorni in cui sarò meno occupata dallo studio (si spera ce ne siano). Mi dispiace davvero tanto per questo, ma spero che ne valga la pena, ci tengo a portare avanti questa storia.
Vi tengo aggiornati su ogni fronte, voi come sempre fatemi sapere cosa ne pensate e soprattutto fatemi capire se la storia vi annoia (sta andando tutto troppo a gonfie vele anche per i miei gusti ma non è ancora arrivato il tempo per ciò che deve accadere).
Un bacio, a presto (speriamo prima di domenica prossima) ❤️

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