Capitolo 11 - Roma

È Agosto, fa caldo e voglio andare al mare.
Roma è diventata troppo afosa e piena per uno come me che preferisce ammirarla da spoglia, quando scende la notte e le luci si spengono.
Quando te spegni e via er tramonto,
che bellezza che rimane
La mia Roma, bella e immortale.
Quella che ti cresce e ti fa da madre. Quella che quando sei solo t'offre 'na panchina rotta pronta ad ascoltarti.
Roma è 'sta panchina rotta
che dà sogni a quer pischello
Quella Roma ormai distrutta dallo scorrere inesorabile del tempo, quella Roma che come me rimane in piedi nonostante il freddo. E no, non quello invernale, quello della vita, a volte meschina e nefasta.
La stessa Roma che m'ha visto innamorarmi di lei, quella sera in un vicolo stretto, al buio, sul ciglio di un marciapiede.
Quella Roma che mi ha tranquillizzato, quando me ne sono reso conto.
Quella Roma padrona della storia, la nostra. Quella che m'ha abbracciato e m'ha detto "Damià statte tranquillo, sei solo innamorato, è 'na cosa bella".
Quella che m'ha detto "diglielo", quella che io non ho ascoltato. Forse per paura, o forse perché penso di non meritarlo.

Era lì, seduta per terra, distrutta dai tacchi troppo alti che indossava. Continuava a guardarsi intorno, alla ricerca di qualcosa.
Era stata Roma a portarmi da lei. Mi aveva preso per mano e accompagnato fin lì.
"Victo', che ce fai qui?"
Quando i suoi occhi si sono posati su di me non ha cercato di nascondere il sorriso sincero che è spuntato sul suo volto.
"Ti stavo aspettando"
Si è alzata barcollante dal marciapiede e ha fatto segno di avvicinarmi.
"Non dovresti essere con Camilla?"
"È da Lello, sta tranquillo"
Si è sporta in avanti per lasciarmi un bacio a fior di labbra.
"Devi dirmi qualcosa?"
La mia voce era un filo sottile, mi sentivo stanco dopo le ore spese a lavorare e la voglia di mettere piede a casa era tale da superare qualsiasi cosa volesse lei da me in quel momento.
Ma dovevo aspettarmelo, che avrei cambiato idea. Perché lei è diventa importante, talmente tanto che la sento fin dentro le ossa. La sento in me, come se fosse il sangue che scorre nelle vene o la musica che ti entra nelle orecchie.
"Volevo portarti in un posto"
Ha inclinato la testa di lato, allargando ancora di più quel sorriso che non si è mai spento.
"Non vorrai mica ammazzarmi?"
"Ci avevo pensato, ma poi dovrei ammazzarmi anche io, non ne vale la pena"
La sua risata cristallina ha riecheggiato tra i palazzi di quel vicolo stretto.
"Ti ho detto tante volte che non devi girare da sola a quest'ora"
Le ho scostato una ciocca di capelli dal viso accarezzandole una guancia con il pollice.
Ricordo ogni momento, ogni singolo istante.
"Sapevo saresti arrivato tu"
Fa gli occhi dolci.
E quell'aria da bambina
Che non gliel'ho detto mai
Ma io ci andavo matto
"Sbruffona che non sei altro"
Le ho afferrato una mano e l'ho fatta girare in tondo.
"Sembri una principessa stasera"
"Ancora? Io so' na regina. Eddaje Damià te l'ho detto na cifra di volte"
Victoria ha sposato il mio braccio sulla sua spalla, stringendosi al mio petto.
"Per essere 'na regina non dovresti sposare un re?"
"Forse, ma Roma è 'na Regina senza re, e io sono come lei"
Mi ha guardato e ha continuato "Però per te, posso fare un'eccezione"
Si è staccata leggermente e si è inginocchiata davanti ai miei piedi. Una mano sul petto e l'altra in avanti.
"Damiano David, vuoi tu, essere il mio re?"
La voce gonfiata e gli occhi ridenti.
"Non ne hai bisogno, ma io sì"
Si è alzata e mi ha stretto in un abbraccio.

Mentre camminavamo, Victoria con la mano indicava ogni posto in cui era stata, descrivendone i dettagli e gli avvenimenti con cura e io, mi perdevo a guardarla. E più la guardavo, più lo capivo.
Il chiaro di luna la rendeva eterea.
"Mi stai guardando"
Ha detto all'improvviso fermandosi.
"Non è quello che faccio sempre?"
Lei si è voltata dandomi le spalle e ha ripreso a camminare.
"Sai, c'è una differenza tra guardare e vedere"
Saltellava tra un sampietrino e l'altro, i tacchi tra le mani.
"È l'occhio che vede, ma il cuore che guarda"
Ne sai una più del diavolo, biondì.
"Sai, nella vita vedi tante persone, ma ti ricordi solo di quelle che hai guardato"
Ha fatto un giro su sé stessa.
"Le persone, quando le guardi, è perché vuoi farlo. Perché in quella persona c'è qualcosa di più, che ti attira e ti cattura. E sai come lo so, che tu mi stai guardando?"
Ho scosso la testa, stordito.
"Perché è quello che faccio io quando sono con te"

"Hai mai guardato qualcun altro, oltre me?"
La mia domanda, a pensarci ora, suonava frivola e di poco conto.
"Escludendo la mia famiglia, no, non credo"
Il sorriso sincero che era comparso sul mio volto l'ha fatta arrossire.
"Tu invece?" ha rigirato la richiesta lei, poco dopo esser passati davanti al Colosseo.
"Non lo so"
La mia risposta non l'ha per nulla destabilizzata.
"È la prima volta che ti accorgi di questa differenza, vero?" ha chiesto appoggiandosi ad muro diroccato del centro.
"Ad essere sincero si, tu mi fai guardare il mondo con occhi diversi, nuovi"
"Hai detto guardare e non vedere"
Ha incurvato le labbra all'insù.
"Sono un bravo alunno"
Victoria ha abbassato la testa annuendo.
Piccola, minuscola in quella città così grande.
Le mani lungo i fianchi, il vento tra i capelli. Il vestito bianco continuava ad alzarsi ma lei era incurante. Se ne stava lì ferma, persa tra i suoi pensieri.
Scrutandola meglio, sono arrivato alla conclusione che Roma, non siamo altro che noi due. Perché Roma è l'amore, e non sono poi io innamorato di lei?
E quando me ne sono accorto, la pelle ha iniziato ad infiammarsi. Stavo volando vicino al sole, ma non stavo ancora bruciando. Perché lei era lì, così bella da non trovare le parole, a tenermi ancora abbastanza lontano.
"Ma dove mi volevi portare?" ho domandato riportando i suoi occhi nei miei.
"Me lo sono dimenticata"

Spazio autrice📝
Ehilà, sono tornata. Il capitolo è un po' più corto del solito, ma devo essere sincera? Per la prima volta mi piace così, aggiungere altro l'avrebbe reso meno speciale. Sono una romanticona, spesso sogno ad occhi aperti, e forse questo capitolo è troppo "smielato" per chi a differenza mia riesce a rimanere con i piedi per terra. Spero che voi siate come me, dei piccoli sognatori e che quindi riusciate ad apprezzare ogni parola. Ci ho messo davvero tempo, come vi dicevo sto avendo difficoltà rispetto al solito nello scrivere. Fatemi sapere sempre cosa ne pensate attraverso un commento.
Un bacio, a presto❤️

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