polvere di Supernova

È incredibile quando la pace e la tranquillità viene minacciata come ognuno si mobilità per impugnare la spada pronti a travolgere chiunque si opponga al grido di libertà.

Ovviamente il primo impatto con quel che si gela al di fuori del loro mondo gli traumatizzera' e gli cambierà al tempo stesso, proprio come lo è stato per Ariel la prima volta che mise piedi in questo luogo parallelo al vero mondo.

Ormai non ha neanche il più vago ricordo del significato di pace, perché ormai è abituato a combattere, sia come stile di vita e sia come persona. È così che lui oramai è abituato a vivere, ed è così che lui vuole morire.

"Gli Efuri" come si fa chiamare la gente del luogo, definisce gli abitanti del mondo esterno, soprattutto chiunque abbia la stessa mentalità di Ariel: "incorreggibili".

Vengono definiti così, perché si battono notte e giorno, con il solo scopo di riformattare la società riportando tutto alla normalità, nonostante si uccidano tra di loro notte e giorno per sopravvivere. Qui fuori il più forte mangia il più piccolo e nessuno muove un dito.

Come un tempo disse Alexander: "una cosa è saper usare un'arma, un'altra è uccidere, ma è ancora più difficile se devi uccidere un essere già morto". E molto presto questi cosiddetti Efuri lo scopriranno.

C'è sempre la solita area di agitazione tra i guerrieri Efuri, pian piano si diffonde a macchina d'olio ogni santo giorno. Ma in fondo sono pur sempre dilettanti che non vedono l'ora di fare la loro parte. Ma Ariel è impaziente di ripresentarsi di nuovo faccia a faccia con i suoi rivali orchi, cavalcando un drago disseminando il panico. Così da vendicarsi della morte dei suoi fratelli.

Sotto il rumore continuo delle cascate e fluidi ruscelli d'acqua Ariel si ferma per riposare, con a fianco, un vero e proprio Drago polvere di Supernova. Una razza a dir poco leggendaria di draghi, se solo i suoi vecchi antenati e genitori ormai morti lo potessero vedere, beh sarebbero davvero invidiosi di lui, ma allo stesso tempo orgogliosi.

Il Drago Polvere di Supernova non è una specie di grandi dimensioni, ma sono molto più piccoli di altre specie di drago, si è adattato a sopravvivere in ambienti molto alti, come le cime delle montagne più alte di tutti i regni di questo mondo, sono amanti del freddo, ma si adattano perfettamente anche al caldo, proprio come adesso che c'è un clima abbastanza temperato.

Sono caratterizzati anche da un colorito completamente bianco puro e delle splendenti scaglie nere. Sono menzionati nella storia, come le più efficienti creature in combattimeno. Loro combattono solo ed esclusivamente per ragioni nobili, intervenendo molto spesso in guerre altrui, con l'intento di difendere il più debole ed estirpare chiunque minaccia il diritto di esistenza verso gli esseri più deboli.

-Come vedo avete stretto subito una buona amicizia- disse Lastra, la regina vedova degli Efuri.

Sembra sempre di più una dea guerriera, il suo potente arco che porta dietro la schiena, la sua spada ricurva e la sua fierezza da regina guerriera. Da proprio l'idea di una di cui è meglio non mettersi contro, nonostante il suo buono e calmo carattere.

-Ci so davvero fare con i draghi. Sai sono stato cresciuto da loro- dice Ariel.

-E si vede...- disse Lastra - chi sa... Non vedo l'ora di vedere le tue doti da guerriero, magari sei anche te un drago sul campo di battaglia-

-raccontami... Sono veramente curiosa di sapere cosa hai passato per arrivare sin dove sei arrivato- domanda con un tono curioso Lastra.

Ad Ariel non rimane altro che alzare la testa e far uscire fuori tutte le sue emozioni tratte dalla sua storia.

-lo sogno ogni notte... Vedo un drago, che sorvola i cieli sereni di un tempo. Questo drago vola così in alto da superare la quota delle nuvole. Non ci misi molto tempo a realizzare che non si tratta solo di un semplice sogno. Ma piuttosto di un ricordo. mio padre era un imperatore, mia madre un'imperatrice, e Io ero un principe che voleva andare lontano. Acclamati da ogni persona, da ogni nostro figlio e figlie, per loro eravamo le loro figure da cui prendere spunto. Quando tutto ciò collassò, quando tutto si sgretolo' di punto in bianco, ci ritrovammo a fronteggiare un nemico completamente fuori dalla nostra portata-

-provammo in vano a contenere la situazione, ma secondo dopo secondo, questi esseri di svariate e malconce forme si fecero sempre più forti e numerosi, arrivando sino a soprafarci e a sottomettere noi-

-ma noi disponevamo pur sempre di un'arma segreta- appena Ariel finisce la frase, il dragone che li sta affianco, fa un piccolo ma strano verso che apparentemente sembra proprio una specie di lamento.

-si, esatto. Lui ha già capito di cosa sto parlando- dice Ariel indicando e accarezzando il suo piccolo amico, ma piccolo per modo di dire.

Il nostro impero aveva ancora un'arma a sua disposizione, un'arma che corrispondeva ad un'estrema speranza. Una speranza che si estinse con l'arrivo di una strana e incurabile malattia che gli segnò per sempre. E con la loro presunta estinzione il susseguirsi della caduta del nostro regno a causa di questa disgrazia. L'unica cosa che mi procura conforto è sapere che almeno qualcosa ne è rimasto- Ariel appoggia la sua testa sul torso del drago. Mentre i ricordi di ciò di cui è stato caratterizzato il suo tragitto fatto sin ora incomincia ad affiorare nella sua testa pretendendo di uscire fuori dalla sua bocca per rivelare il resto della sua storia, insieme alla sua più grande aspirazione.

-Vorrei ricominciare, rivoglio il mio trono, così da fare in modo che il mio regno possa risorgere nei suoi vecchi e gloriosi arbori-

Un attimo di silenzio, finché Ariel riprese la parola facendo una domanda a sua volta- voi invece cosa volete da me?- e continua ponendo i suoi solidi dubbi rivolti verso gli Efuri. Ma questa volta in maniera più insistente.

-Lo saprai quando tutto ciò sarà portato a termine. Ti dico solo che noi Efuri riserviamo grandi aspettative verso i tuoi confronti, il perché lo scoprirai solo quando avrai mantenuto la tua parola, fatta ai tuoi vecchi fratelli.

Pochi giorni dopo....

"Quant'è bello quando le onde di tempesta ci coccolano come se fossimo ancora in fasce. Il dolce benvenuto della tempesta in terra mossa e il nero del cielo nuvoloso a sbalzi bianco a causa delle saette". Pensa Ariel.

Il vento è favorevole, Ariel e il suo nuovo esercito si fionda contro le imbarcazioni nemiche. E in più il Drago bianco polvere di Supernova battezzato da Ariel: "Collosus". Gli assicura la vittoria solo nel rendersi conto della sua maestosità, mentre sorvola bagnato dalla forte pioggia il mare mosso.

-Sono tornato dannati orchi, e sono qui per distruggere non solo ciò che siete, ma anche ciò che rappresentate!!!- urla Ariel dalla prua.

-Formazione di battaglia!- urlano gli ufficiali in comando.

Ed ecco che arriva il primo imbatto da parte delle prime ondate di navi, con il favore della velocità indotta dal vento, con un colpo solo si fanno strada tra le imbarcazioni nemiche, e quando finalmente non riescono più ad andare oltre, entra in gioco l'arrembaggio.

La vittoria va agli Efuri, ovviamente tutto grazie alle abilità strategiche di Ariel, che le ha imparate a sua volta da Alexander.

Ariel deve tutto a lui, se non fosse stato per Alexander Ariel sarebbe ancora il condottiero insicuro e inadeguato di un tempo. E non sarebbe mai arrivato così lontano.

Ma appena gli orchi vengono a conoscenza dell'accaduto, giocano sul punto più debole dell'uomo: l'emotività, che causa la rabbia. Da cui può essere fattore anche l'inerzia.

Mentre gli orchi non hanno neanche la minima idea di cosa sia l'emotività e da cosa viene scaturita, a causa della loro totale assenza di emozioni, in questo modo tirano un brutto colpo ad Ariel, consegnando a lui le teste mozzate dei suoi vecchi compagni. Proprio mentre era ancora dell'idea che ci sia almeno una piccola e remota possibilità che siano potuti sopravvivere.

Proprio quando il nuovo esercito della salvezza del regno, mise in piedi il suo primo accampammo e alzò le prime barricate. Poco dopo si sussegue una scena veramente tragica, mentre la pioggia cade ancora, Ariel si lascia graffiare dalle lacrime mentre tiene ben stretto il baule dove sono tenute le teste.

-Date a loro una degna sepoltura-

-Lo faremmo subito- obbedisce un semplice soldato all'ordine detto singhiozzando dal comandante Ariel.

-E' il tempo ti rivelarti perché sei stato proprio te il prescelto- dice Lastra appoggiando la sua dolce mano sulla schiena di Ariel, in segno di consolazione.

-Il prescelto per cosa- chiede Ariel, questa volta con un'aria nervosa a Lastra.

-Forse hai perso la voglia e il desiderio di avere qualche risposta che sfami e sazi le tue domande?-

Capitolo ancora da revisionare, lo so che ci sono molti errori. Ma datemi il tempo di modificarlo, perché ora lo fatto con un po' di fretta.

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