I SEGRETI DI KORVOSA, Parte X: L'Ultimo Favore

Nell'antesodio epicedente...

Dopo essersi scagionati da infamanti accuse, e aver trovato FROLLO CORAZZATO in un momento stranamente amichevole, il party scopre che probabilmente gli Ansatsukage han provato ad incastrarli.

Tornati in città, Elian non riesce a battere chiodo manco stavolta, ma in compenso scoprono che Rahili ha deposto un uovo e che Jacopo è il futuro papà, così si decide di portare l'uovo al locale Tempio di Sarenrae, per tenere lui e Rahili al sicuro.

Tre due uno SIGLA!

https://youtu.be/qhjy59ekr_g

Mentre i Nostri se ne vanno in giro per la notte di Korvosa, fanno bene attenzione a eventuali Ansatsukage o altri merdi vari ed eventuali che potrebbero attentare alla vita della escort (mission).

Quello che invece vedono è un folto stormo di falene che passa loro sopra, e Jacopo, dopo un tiro di Religione facile-facile, capisce che potrebbe essere un segno che Desna, Dea dei Viaggi, li sta benedicendo nel loro percorso.

Principalmente perché Jacopo è uno Shelynita che va al tempio di Sarenrae, e Desna, con Sarenrae e Shelyn, ci fa le threesome.

Tuttavia, quando arrivano al Tempio, Isgrinful nota che c'è qualquadra che non cosa: una figura alta e allampanata, che gli altri vedono come una distorsione termica in forma vagamente antropoide, e che appena si accorge che il Duergar NON subisce l'illusione, si dilegua nei vicoli.

Ipazia, Yamikaze, Isgrinful e Jacopo inseguono il figuro, mentre Elian e Asurf entrano nel Tempio, separando il party, cosa che è tendenzialmente una cattiva idea, quasi quanto incrociare i flussi, e qui non c'è manco da esorcizzare Gozer il Gozeriano, Gozer il Distruggitore.

Nel Tempio, un terzo del party viene accolto dal Chierichetto Gianpippo, cosa che fa sclerare il giocatore di Asurf, perché, in una campagna MOLTO precedente, c'era questa gag ricorrente che, ogni volta che il party doveva infiltrarsi, il PG precedente del giocatore di Asurf veniva spacciato per il fantomatico "Gianpippo", e la cosa gli causa il PTSD ancora oggi.

Noi lo triggeriamo apposta ad ogni occasione, perché gli vogliamo bene.

Pensa se ci stava sul culo.

Comunquemente, Gianpippo scorta il terzo interno del party attraverso il Tempio, e fino alla porta della nursery, dove riposano i bambini e le loro famiglie strette.

Porta che, va detto, è sorvegliata da un Sarenita dallo sguardo grave e serio, e da un Samurai con più armi che dita, intenti a giocare a mah-jong mentre bevono tè.

Mentre Elian attacca bottone col Samurai Iconico, Asurf si accorge che lo Slayer Iconico lo guarda abbastanza male, e viene fuori che, nell'Osirion, da cui proviene Asurf, il culto di Sarenrae è stato dichiarato fuorilegge per colpa di alcuni fanatici, ora sono tornati a venerare Ra manco fosse passato Akhenaton il Faraone Eretico.

Da non confondersi con Ramses II, il Faraone Erotico.

Sia come sia, ad Asurf offrono il tè alle erbe e al latte, mentre Elian lascia giù l'arsenale e entra nella nursery per controllare che tutti i bambini stiano bene, e per accompagnare Rahili e l'uovo... ma fa un tiro TRISTE quando fa per uscire, dimenticandosi che indossa un'armatura a piastre completa che probabilmente pesa più del bambino medio lì dentro.

Fortunatamente, Gianpippo casta Silenzio sulla nursery, e così la mancata grazia di Elian non sveglia ogni singolo bambino del Tempio.

Intanto, fuori, il resto del party (con suino annesso) si ritrova nel PAESE DELLA FATTANZA, infatti ogni singolo vicolo e vialetto sembra estendersi all'infinito, con infinite diramazioni, ognuna delle quali si estende all'infinito con infinite diramazioni, in un labirinto frattale.

LATTROKA?

Beh, no, non c'è nulla che abbiano inalato, e Isgrinful vede anche lui 'sto casino, quindi qualcuno sta effettivamente distorcendo lo spazio.

Ipazia fa fare un tiro di Percezione a Bozo, la quale annuncia, semplicemente, che c'è un cavallo, da quelle parti, e Jacopo, preoccupato per la prole, spicca il volo per uscire dalla portata della distorsione spaziale, e vede una "figura" che non distingue dirigersi a tutta velocità verso il Tempio.

Yamikaze si trasforma in uccello e Ipazia cavalca Bozo, e quando tutto il party si ritrova davanti all'ingresso del Tempio, trovano... Leroy il Tikbalang.

Ecco perché Bozo parlava di un cavallo!

Il bipede equino dalla corporatura inquietante, toltosi il cappello (che Isgrinful non vede, essendo un'illusione stilosa) spiega loro che è venuto a riscuotere il favore che gli devono, e che subappalta al party da parte di Zarlo il Re dei Ladri.

In buona sostanza, un nuovo criminale è giunto a Korvosa, si fa chiamare Zatlass il Guercio, e alcune sue attività stanno pestando i calli alla Città di Nessuno: possono trovarlo in un intrico di caverne poco fuori da Korvosa, e il loro compito è impedirgli di dare fastidio, o di riffa o di raffa.

I Nostri accettano, anche perché han bisogno di soldi per una futura bocca da sfamare, così si dirigono alle caverne, pensando a come affrontare Zatlass il Guercio e quali che siano le difese che potrebbe mettere in campo.

La risposta all'eterno quesito su cosa potrebbero avere da affrontare, giunge con un vasto gruppo di banditi bene armati, che si accorgono di loro e li circondano.

Grazie ad un tiro di Intimidire di Asurf, aiutato da Elian e Bozo, i banditi decidono rapidamente che quel malamente di Zatlass non li paga abbastanza per farsi passare al tritacarne da un Party di gente così chiaramente tosta, che aprirebbe loro l'ano sì quasi fosse una succulenta albicocca.

La cosa strane, una volta entrati nell'intrico di gallerie, è che sono illuminate da torce azzurre, che non sembrano avere qualche incantesimo particolare, cosa molto sospetta.

Ma mai quanto i tre tamarri che trovano intenti a giocare a carte in fondo al percorso, davanti al portone di ferro che serve al Party per proseguire.

La prima è un'Elfa inquietantemente pallida coperta di veli e tatuaggi, con qualcosa che Yamikaze identifica come provenire dal Minkai... e con una cassa da morto sul dorso.

Il secondo è un Aasimar, la sua parte umana viene dal Garund e quindi ha tratti africani, ma la pelle dorata e l'aureola rossa come il sangue; Asurf lo riconosce come un seguace di Sutekh l'Eterno, Dio della Sabbia Rossa, di cui brandisce l'arma tipica, la mazza-fiocina, e quindi il nostro Guerriero presagisce guai.

In compenso, a carte sta perdendo miseramente.

Il terzo è quello che ha appena vinto l'intero piatto, un individuo pallido dalle lunghe corna nere e sottili, vestito in modo molto elegante ed appariscente, con una Messer al fianco.

Mentre sta contando il discreto quantitativo di soldi che ha appena vinto, sente uno strano odore, e avvisa gli altri due che hanno compagnia... nonostante il tentativo di attacco furtivo da parte di Yamikaze, il cui stocco viene bloccato dal tizio pallido... con le unghie della mano sinistra!

"Annuso anche un Vivarano, una Varisiana, un Suli, un Nano di qualche tipo, un Mezz'Elfo e una qualche meta-bestia...", ci dice il tale, con un accento dell'Ustalav pesante come una portaerei.

Whoopsie-daisy.

Quando il Party si palesa, è il momento dell'Iniziativa, e il tizio pallido prova a bersi Yamikaze alla vena, per l'ultima tragica cena [cit.], ma non riesce a drenarlo e lo sbatte via, preferendo ingaggiare in combattimento Jacopo e provolare con Ipazia, provando a sedurla e chiedendole se ha da fare, più tardi.

In sintesi, è un Dampyr.

L'Aasimar si scrocchia il collo, dice "Il seguace di Horus me lo prendo io" con un vocione degno di Alessandro Rossi, e comincia a PESTARE TUTTO QUELLO CHE HA LA BRUTTA IDEA DI ESSERE A TIRO DI MAZZA-FIOCINA, usando anche l'Incantesimo Comando per dire ad Asurf di trucidare Yamikaze.

L'Elfa ride in modo inquietante sotto i veli ed apre la bara, da cui esce una Jiang-Shi che comincia a fare del male al prossimo e al remoto.

Le cose potrebbero farsi spiacevoli e non poco.

Asurf prova ad appizzare il Dampyr, ma, sfortunatamente, continua la gag ricorrente che i suoi Assalti Elementali non funzionano manco per il cacchio, un po' come i tentativi di Elian di battere chiodo.

Parlando del Paladino, il Dampyr si volta verso di lui e lo accende sputandogli contro il fuochino, perché, se non si fosse inteso dalla Resistenza Superiore al Fuego, il Dampyr, Dumitru, è uno Stregone di Stirpe del Drago Rosso.

Mentre Elian è impegnato a cuocersi al cartoccio nella sua stessa armatura, pigliandosi danni su danni ad ogni Turno, Asurf si libera, con l'aiuto di Jacopo, dal controllo mentale dell'Aasimar.

Le botte continuano, Elian è sempre lì che cuoce nel suo brodo (o meglio, nel fatto che non riesce a passare il test per spegnersi), Dumitru viene sdraiato, Asurf viene controllato mentalmente di nuovo, e l'Elfa decide che ne ha piene le ovaie, e così evoca anche una Onryo, pronta a fare pajatta della qualsiasi.

L'Aasimar viene finalmente messo al tappeto, e l'Elfa molla tutto e corre a cercare di stabilizzarlo, venendo fatta svenire con una bastonata alla nuca da Jacopo, che, comunque, stabilizza l'Aasimar.

Dumitru è invece abbastanza secco, ma basterà fornirgli del sangue ragionevolmente presto per ritirarlo in piedi.

E così il Party non si sporca le mani di sangue... per ora...

Spento il Paladino, che ha ormai l'aspetto di un pollo arrosto, e speso un po' per rigenerarsi, i Nostri riescono ad oltrepassare la porta, trovandosi in una vasta caverna, piena di altre di quelle torce azzurre e di cristalli luminescenti multicolori, mentre diversi Vivarani grossi e muscolosi caricano dei barili di metallo sigillati su delle chiatte, pronte a salpare su dei canali sotterranei.

E a sovrintendere al tutto c'è proprio quel malamente di Xakathavress, ma non sembra essersi accorto di nessuno dei presenti... almeno finché non si gira nella loro generica direzione, fissa Jacopo dove sarebbero i suoi occhi se non fosse nascosto dietro una roccia, e parla.

"Come stanno la moglie e l'uovo?"

Poco inquietante, mi dicono...

Verificato che non c'è nessun altro nella caverna, trovano una porta di legno e, pronti a combattere, la sfondano.

Si aspettavano di trovarci dietro molte cose, immagino.

Quello che NON si aspettavano, a giudicare dalle facce dei giocatori, era, fondamentalmente, il Re dei Maranza: un coatto dai capelli perfettamente laccati all'indietro, con un occhio vitreo da pesce morto, il corpo completamente depilato, intento a farsi un bagno termale in una vasca ricavata da un esemplare particolarmente grosso dei cristalli luminescenti cangianti della caverna.

A enfatizzare il fatto che non gli frega niente del gruppo di avventurieri armati fino de(me)nti che gli hanno appena fatto irruzione nella sala idromassaggio, sta sorseggiando brandy di albicocca e mangiando mochi e azuki dolci.

Come dicevo, se Zarlo è il Re dei Ladri, Zatlass è il Re dei Maranza.

Che li accoglie dicendo loro che spera che non abbiano ucciso i suoi mercenari, trovare dei buoni tirapiedi in Varisia è difficile e noioso, di questi tempi.

Sembra sapere che i Nostri sono lì per ordine di Zarlo, e li assicura che non ha intenzione di pestargli i piedi ulteriormente: semplicemente, aveva degli affari da concludere, e la via illegale era quella più rapida.

Jacopo accende una folgore per minacciarlo di fargli da tostapane nella vasca, se non dovesse collaborare, e tutti al tavolo si chiedono se effettivamente si sa cosa sia un tostapane.

Probabilmente Jacopo sì, viene dalla Numeria, un tostapane da quelle party è positivamente la cosa più normale che si possa trovare nelle Arche degli Dei d'Acciaio.

Zatlass, comunquemente, non ha intenzione di dire loro quali affari illegali fossero, i suoi, e mette il Party in guardia dall'affrontarlo.

Zatlass: conoscete la storia di Azroval, il Fesso dell'Inferno? Non è qualcosa che i Diavoli pubblicizzano, non fa fare loro bella figura. Tanto tempo fa, un Diavolo dei Contratti appena promosso, Azroval, decise di fare il colpo grosso. Purtroppo, la sua ambizione era sproporzionata alle sue abilità, ed elaborò un piano inutilmente complicato per portare ad Asmodeus un intero regno. Orchestrò la morte della Regina, certo che, con la sua morte, il Re sarebbe caduto in tentazione, avrebbe cominciato ad abusare del suo ruolo, e il popolo sarebbe stato facile preda delle offerte di Azroval... ma Azroval stesso era stupido. Non riusciva nemmeno a concepire che un mortale potesse essere genuinamente decente, e che il lutto non era una via sicura per la strada degli empi. Frustrato, offrì al Re un patto: la salvezza del Regno in cambio dell'amore che il Re ancora provava per la moglie morta. Il Re accettò... e neanche questo funzionò. Il Re non divenne malvagio solo perché non amava più la sposa, e Azroval venne punito: un anello al dito, che lo colmava di dolore sempre crescente fin quando non fosse riuscito a riscattarsi. Gli venne concesso molto tempo... ma la sabbia nella sua clessidra è, al fine, quasi esaurita. Ha meno di un anno, a partire da oggi, per trovare una soluzione. Vedete, Azroval era sicuro delle proprie capacità, e quindi azzannò un boccone più grosso di quanto potesse masticare. E voi? Quanto vi sentite sicuri?

Capito che non è il caso di scherzare, che il Re dei Maranza magari non è quel che sembra, si sceglie di usare la diplomazia (che in questo caso non è il guanto folgorante di No Mercy Percy, il Pistolero Col Codice Fiscale Che Uccide), e di fare quattro chiacchiere col Re dei Maranza, che rivela che, nella sua giacca di velluto rosso e oro decorata da piume di pavone e opali neri (ha buon gusto, il bifolco), ha qualcosa che ha chiesto a Xakathavress di dargli in cambio del contenuto dei barili.

Asurf: ma non avevi detto che non volevi dirci i tuoi affari?

Zatlass: sono volubile.

In tale giubbotto ci sono, niente-niente, frammenti della Corona di Zanne, l'oggetto che aveva spinto la Regina di Sangue a mettere in atto il suo piano diabolico, e che conteneva lo spirito di un Grande Dragone Azzurro Zon-Khutonita.

Jacopo riconosce bene la cosa, ma viene rassicurato (anche se abbastanza poco) dal sapere che i frammenti non sono abbastanza per ricostruire la Corona, e sono anche rovinati; sarebbe praticamente impossibile usarla di nuovo per il suo scopo originario.

Ciò non toglie che Zatlass la voglia usare proprio per rievocare il Drago in questione e rubargli il potere, per "motivi personali", dice lui.

Yamikaze: e che t'ha fatto, ti ha scopato la trisnonna?

Zatlass: nah, me ne ricorderei.

Viene anche fuori che, su un tavolinetto, si trova un sasso nero che il Party riconosce, avendolo visto al Museo di Korvosa: la pietra che conteneva l'anima di Zeladas il Rianimatore, pioniere dell'uso in guerra dei Giganti e Arcano Signore della Guerra di epoca pre-Thassyloniana.

Fortunatamente per un po' tutti, anche tale oggetto è inutile, avendo l'anima di Zeladar già viaggiato oltre, al Tribunale di Pharasma, da dove non può essere richiamata fin quando non finirà in questo o quell'aldilà.

La pietra è, dunque, significato archeologico e storico a parte, nulla più che un fermacarte parecchio antico.

Il Party si chiede come Zatlass l'abbia ottenuta, e lui risponde in modo semplice.

Soldi.

Comunque, Zatlass si sente generoso e dà loro il consiglio di stare all'erta, durante il ricevimento a corte: indubbiamente, gli Ansatsukage colpiranno anche lì.

Propone anche loro un gioco: se riusciranno a batterlo in una gara a chi trattiene di più il respiro, risponderà onestamente ad una loro domanda.

Comincia la gara, con Asurf e Isgrinful che, essendo quelli con la Costituzione più alta, hanno più probabilità, che si immergono nel vascone... ma quando scade il tempo massimo, i giocatori si accorgono che non sto tirando per vedere quanto altro riesce a trattenere il respiro Zatlass.

Inquietante.

Le provano tutte, le ipotesi per capire come faccia: riserva d'ossigeno dissimulata? Branchie? Oggetti magici? Magari l'acqua non è acqua ma ossigeno liquido?

L'unica cosa strana che ha l'acqua è che è piena di profumo di lillà.

No, non c'è Yennefer, è ancora a farsi scopare da Geralt sul dorso di un unicorno impagliato.

Continua che ti continua, l'unica cosa di cui Yamikaze si accorge è che Zatlass sembra praticare un'intensa routine estetica, visto che il suo corpo è parecchio ben tenuto.

Emersi i due membri del Party sconfitti, Zatlass li saluta e li fa accompagnare fuori dal misterioso individuo mascherato che Yamikaze aveva già visto seguirli per i tetti mentre si recavano alla Bettola della Scimmia Listata.

Jacopo invece è tormentato dal tarlo di non sapere come abbia fatto Zatlass a vincere, e quale fosse il suo asso nella manica (che non aveva, in quanto in nudo integrale), e dopo un tiro di Insight parecchio alto, gli fornisco gli indizi che ha finora.

Io: allora, sai che è, ragionevolmente, acquatico.

Giocatore di Jacopo: okay.

Io: inoltre, visto quello che ha venduto a Xakathavress, sai che se la cava coi mutageni.

Giocatore di Jacopo: giusto.

Io: inoltre, è esperto di Storia e manipolazione politica.

Giocatore di Jacopo: arriva al dunque!

Io: beh, ti ricordi di quello che ha detto a Yamikaze, ovvero che si ricorderebbe se qualcuno si fosse scopato la sua trisnonna?

Giocatore di Jacopo: sì, va bene, ma che c'en---[LAMPO DI REALIZZAZIONE] Abolethico figlio di troia!

E così, col Party che torna a Korvosa (ed Elian che va di nuovo in bianco) e la turpe risata infernale del Master (modello Inquisizione Spagnola dei Monty Python, per intenderci) che si perde nella notte ad aver fregato così biecamente i suoi giocatori, la sessione si conclude, con il ricevimento a palazzo che si fa sempre più vicino...

Per chi non sapesse cosa sono gli Aboleth, sono dei pesci senzienti magici vecchi, mutaforma e lovecraftiani che, in Pathfinder, hanno posto fine ad un paio di civiltà per puntiglio e che manipolano quelle correnti dagli angoli più piccoli e apparentemente insignificanti.

NON sono un buon segno, solitamente.

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