I SEGRETI DI KORVOSA, Parte III: Guadagnarsi il Pane

Nel Partesodio Previuprima... [cit.]

Grande festa per strada a Korvosa

Si celebra in città suppergiù,

La banda di briganti l'attacco osa

E il party li manda tra i "Fu"!

Mentre si celebrava la Festa del Soltessuto, dedicata a Sarenrae, Fiore del Mattino, e quindi si LODAVA IL SOLE, sono arrivati dei banditi che, spacciandosi per Incantatori Ninja Uattà di Livello Epico, hanno cercato di fare la voce grossa per farsi assumere da un clan mercenario del Minkai: gli Ansatsukage, le Ombre Assassine.

Ovviamente vengono massacrati dal party, facendoci la figura dello Spaventapasseri nei film di Christopher Nolan.

Inoltre, l'Anziano Veren della Loggia dei Cercatori potrebbe sapere qualcosa su quelli che hanno trucidato male la carovana di Asurf, e fa tradurre al Nostro un documento in cui si ciarla dell'esistenza o meno di un tipo di Inevitabile che ranza le civiltà, verosimilmente costei:


Quinn, Investigatore Iconico promosso a Commissario della Guardia Cittadina, dice ai Nostri di non farsi notare dall'infiltrazione degli Ansatsukage, e di mantenere un profilo relativamente basso, e così, per due giorni, si limitano a celebrare e a godersi la vita a Korvosa...

Tre due uno, SIGLA!

https://youtu.be/qhjy59ekr_g

Due giorni sono passati da quando i Nostri hanno sconfitto i Sette Pilastri e scoperto che gli Ansatsukage sono in movimento, pronti a fare la loro mossa.

Tutta Korvosa ha una brutta sensazione: quasi nessuno sa della presenza degli assassini, ma l'idea che qualcosa di brutto stia per accadere serpeggia nell'aria come una nebbia velenosa, e nessuno riesce a togliersi dalla mente l'idea di stare passeggiando sul filo di un coltello, e che ci sia qualcuno in agguato appena nell'angolo del campo visivo...



Alla Taverna del Salvatore Ubriaco, i Nostri si svegliano dopo la nottata allegra.

Yamikaze, essendosi la sera prima scolato trenta pinte di birra, sta vomitando pure l'anima (ha anche senso, è un volatile, ed è così che i volatili sfamano i piccoli, deve esserci abituato).


Klodaf the Grappler si è svegliato presto per guardarsi intorno, e si accorge che sta venendo affisso, alla bacheca degli avvisi, un nuovo annuncio di ricerca mercenari: 1800 monete d'oro, imprecisato lavoro di coltello, chiedere di Velyss Navarra al porto, sulla nave chiamata "Vipera del Plenilunio Scarlatto".


Ipazia, con Bozo il Meta-Cinghiale che le ronfa ai piedi del letto in modo pacifico (per quanto possa essere pacifico un bestio del genere), si sveglia, pulisce la creatura e le lava gli zoccoli, per poi portarla giù in taverna, dove Ipazia si fa una sorsata di idromele.

Bozo inoltre, dopo un bel tiro di Percezione, sente la brutta aria che tira a causa della presenza degli Ansatsukage da qualche parte in città, così si mette tra Ipazia e la porta, come a dire "Dovrete passare sul mio cadavere".


Svegliandosi e dandosi una sciacquata alla faccia (riempiendo così la stanza di vapore, capita quando hai gli occhi come tizzoni ardenti), Asurf si affaccia alla finestra e vede la gente che va per le vie di Korvosa, e anche lui l'affissione del nuovo manifesto.

Scende poi a scusarsi con Sharla la barista per l'affumicatura della stanza, ma lei sorride e gli dice che ha visto di peggio.


Jacopo si sveglia con Rahili acciambellata in petto che gli solletica il naso con la lingua, e dopo aver fatto quel che si fa in queste circostanze, e aver acceso due incensi alla propria Dea, Shelyn, il Chierico si prende Rahili in braccio a mo' di gatto e la porta al piano terra.


Elian balza giù dal letto e si barda di tutto punto, pronto a fare il suo dovere, e una volta riunito, il party decide di andare a vedere cosa vuole la committente.


Elian fa anche un tiro di "Conoscenze Storiche", ma il nome di Velyss non gli dice niente, non deve essere famosa: nome che, tuttavia, suona tipico dei Ceppi, ovvero della nazione Piratesca, ma niente di "grosso", per così dire.


Yamikaze sembra convinto che si tratti di una sua conoscenza con cui ha un rapporto di sberle e roba simile in stile Jack Sparrow, ma comunque sia, più per curiosità che per altro, il party va al porto in parte per partecipare alla partenza prendendo parte al compito per cui si spartiranno il dinero.


Se c'avete capito qualcosa, poi la spiegate anche a me...


Majrelle si struscia contro Elian per augurargli buona fortuna e si va!


Si vaga per le vie della città, con la gente sempre tesa senza sapere perché, ma si notano parecchie guardie in giro... specie una volta arrivati al porto, dove, oltre ad esserci un ingente contingente della Milizia Cittadina, c'è anche parecchia gente in cotte di maglia e armature nere, che vengono facilmente identificati come Armigeri e Cavalieri Infernali dell'Ordine del Chiodo.


Chi li conduce nell'ispezione portuale è un Signifer, ovvero un Ufficiale dei Cavalieri adepto nelle arti arcane, che dalle sembianze sembra essere un Nkosi, un leone umanoide capace di trasformarsi in leone completo: Elian prova a riconoscerne l'araldica, e viene fuori, dal piastrone pettorale decorato dall'immagine di un teschio di cane a tre occhi, che hanno a che fare con Lord Septimius Rakyos, un Granduca del Cheliax e capo della milizia scelta dei Mastini di Barbatos.

Viene captata un'aura magica provenire dal suo guanto e dalle sue numerose armi, è accompagnato da due paggetti di nome Dennis e Luigino, e cavalca questa mostruosità, ovvero, niente-niente, un Draco della Lava:

Jacopo chiede se per caso i due paggetti sono incatenati per il collare, ma no, sono anzi ben vestiti e lo seguono di buon grado.

C'è "Legale Malvagio" e "Legale malvagio", eh...

Elian si presente come seguace ufficiale di Abadar, e Septimius ricambia i suoi omaggi da bravo militare, spiegando che è stato mandato per investigare su un traffico illecito di contrabbando di oggetti magici attraverso Korvosa, sia in entrata che in uscita.

Interrogato sulla nave che il party sta cercando, sputa per terra con un disprezzo distinguibile sul suo volto felino nonostante la maschera che cela gli occhi, definendo Navarra "Feccia dei Pirati, con la sola fortuna che non ho niente di cui accusarla... per ora."

Salutato rispettosamente il Signifer, si dirigono verso la fine del molo, dove la Vipera del Plenilunio Scarlatto è ormeggiata in acqua, nonostante possa chiaramente volare.

Trovano così Velyss, dai lunghi capelli biondi tenuti in una coda alta e dalle scaglie verdi e oro; veste con un ampio trench e una serie di cinturoni da cui pendono una scimitarra e varie pistole multicanna.

Yamikaze, sempre convinto che si tratti della sua ex, si tramuta in corvo e, sotto suggerimento di Klodaf, si va sotto coperta, nella sala della Capitana, a discutere di affari senza farsi sentire dall'Ordine del Chiodo.

<<Signori.>> comincia Navarra <<Ho bisogno che uccidiate un uomo per il mio Committente.>>

Viene interrotta prima di immediatasubito da Klodaf che esige più soldi, perché, senza neanche sapere in cosa il lavoro consista, ha deciso che è troppo rischioso e che lei viene pagata centomila monete d'oro dal Committente per mandare loro al macello in cambio di niente.

Quando gli viene spiegato che non è così, si può proseguire.

<<Non posso agire direttamente, Korvosa è una polveriera e non voglio essere io la scintilla d'innesco... ma posso pagare gente che è giù sul posto.>> estrae un Kriss con l'impugnatura decorata di madreperla <<L'uomo che deve morire va ucciso con questo coltello, deve sapere che muore per ordine del mio Committente. Si chiama Valtyar, e sfugge tanto a lui quanto alla giustizia dei Ceppi da oltre quindici anni, da quando ha venduto il Committente come schiavo per un'arena gladiatoria dei Rakshasa. Ha pure rubato e rivenduto le medicine che servivano alla madre del Committente per guarire dal colera, e ha usato i soldi per pagarsi i debiti di gioco. Fidatevi di me: Golarion sarà un posto migliore, senza di lui.>>

La domanda ora è... come trovarlo?

<<Ha la pelle scurita dal sole ed è piuttosto vecchio. Ha delle mandibole di squalo tatuate sulle tempie. Se non se li è ancora venduti, potrebbe avere diversi anelli d'acciaio sulle dita. Se si trova a Korvosa, so chi può trovarlo, Leroy Du Bouvargeais... ma non ho idea di che aspetto abbia, so solo che sa tutto dei bassifondi della città.>>

Purtroppo, solo metà del party accetta il lavoro: Klodaf, Elian e Yamikaze.

Asurf, Jacopo e Ipazia non sono interessati per motivi ideologici o non si fidano della Piratessa, anche perché c'è il rischio di attirare su di sé l'attenzione dei Cavalieri Infernali, che sarebbe rogna non da poco.

Per la cronaca, un Cavaliere Infernale non è questo:

Ma kvesto:

Comunque sia, il gruppo si divide in due, con quelli che hanno accettato il lavoro che si mettono in cerca di questo fantomatico Leroy Du Bouvargeais, e gli altri che semplicemente si mettono a vagare per Korvosa alla ricerca di qualcosa da fare.

Mentre Asurf, Jacopo e Ipazia zuzzurellano in giro per le vie della città, seguiamo le avventure di Elian, Klodaf e Yamikaze, decorvizzatosi.

Eh-eh-eh.

Corvo a Korvosa.

Giunti ad una piccola guarnigione della Guardia Cittadina, Elian mette a frutto il suo Carisma da Paladino e il suo bonus circostanziale con le Guardie di Korvosa (la lore lo aiuta perché la Chiesa di Abadar e tale gruppo di guardie sono stretti alleati), facendo un tiro che arriva al mese prossimo.

La guardia con cui parla, Olaf, un incrocio tra il papà di Fievel e Sir Ettore da "La Spada nella Roccia", con dei baffoni vorpal di livello epico, è più che felice di condividere informazioni.

Prima si scusa dell'assenza del Commissario Quinn, impegnato in un'indagine (in realtà ero io che volevo evitare un conflitto verbale con il giocatore di Klodaf, dato Quinn avrebbe, ragionevolmente, un'opinione negativa del Nano Monaco, dopo l'ultima volta), poi spiega che Leroy si trova nella piazza del mercato relativamente poco distante, impegnato in un'accesa competizione musicale con un rivale.

Intantamente, la giocatrice di Ipazia capisce che, se non vuole che il suo trio si perda la sessione, serve un casus belli (ma va bene anche un casus brutti) per ricongiungersi agli altri, e così fa fare a Bozo un tiro per vedere se il meta-cinghiale capisce cosa è necessario fare.

Dall'alto del 27 complessivo, Bozo si struscia contro Ipazia per farsi usare come cavalcatura, e si va alla ventura!

Gli altri due la seguono, quando si sentono dei suoni provenire da un vicolo; quando ci entrano, trovano briganti contusi e sanguinanti, e un'ombra nerovestita e mascherata che fugge tra i tetti alla Assassin's Creed.

Con un rapido check di Conoscenze Locali, si sa che l'individuo è Blackjack, il vigilante di Korvosa, di cui trovano anche la firma, una carta da gioco con il simbolo a teschio.

Blackjack!

Difensore dei deboli e degli oppressi, flagello del crimine, nemico giurato dello strapotere dei ricchi, e direi che avete ben capito a chi è ispirato.

https://youtu.be/xh59tMsrikg

Asurf, per sicurezza, si intasca la carta, che non si sa mai, mentre Jacopo dispiega le ali, lui che può (ciao, poveriH!) e guarda dall'alto per vedere se il tamarro è ancora in fuga.

Purtroppo, con un tiro di furtività che dovrebbe essere illegale, Blackjack si toglie il costume e si dilegua tra la folla, sempre in stile Assassin's Creed.

I briganti si lamentano in modo a malapena coerente, abbastanza traumatizzati dall'esperienza, e il party finalmente si riunisce nella piazza medesima in questione.

Uno dei menestrelli, verosimilmente Leroy, è un Elfo intento a suonare il liuto.

L'altro è un cavallo umanoide di sei metri, artigliato, con la criniera irta di aculei, i canini a sciabola e zoccoli biforcuti, che suona un gozheng (arpa cinese) con le sue belle unghie degne di Fu Manchu.

Dopo un bel tiro di Conoscenze Naturali, si scopre che accidente è quell'affare: trattasi di un Tikbalang, un guardiano delle giungle del Sud-Est con poteri di illusione e confusione.

Tendenzialmente tali esseri sono Caotici Malvagi, ma non come i Demoni, più nel senso che sono capricciosi (un po' come dei Fatati) e feroci contro i nemici, ovvero tutti coloro che sconfinano nella loro parte di giungla, ma ci si può trattare.

Inoltre, occasionalmente simpano per le detective dell'occulto.

Invece che essere una Boss Battle di quelle bastarde (seriamente, questo affare ha delle statistiche e delle utility esagerate, pur per un GS9), scoprono che l'equino è proprio Leroy, che si materializza un cappello piumato illusorio giusto per toglierselo davanti al party.

Sembra inoltre stranamente ben disposto nei loro confronti, offrendosi di aiutarli a trovare Valtyar, ammettendo però di non averlo mai visto in vita propria.

Sa dove, ragionevolmente, si potrebbe trovare, ma non sa come raggiungere il luogo in questione.

Trattasi della Città di Nessuno, un luogo segreto SOTTO Korvosa, dove si nascondono, con magie e astuzie più pratiche, gli indesiderati, come ladri, truffatori e gente discriminata.

In breve:

https://youtu.be/DvRn5zR14vQ

Il problema è Elian: un Abadarita come lui, Paladino del Dio della Legge, non verrebbe mai lasciato entrare consapevolmente in un luogo del genere... e se vi entrasse e evitasse di punire i criminali lì presenti, sapendo che sono criminali, potrebbe perdere i suoi poteri sacri.

Abadar non va tanto per il sottile, eh...

Il giocatore comincia a disperarsi, finché io Master gli ricordo che, essendo Abadar il Dio della Legge, magari un cavillo c'è, e con un decente tiro di Religione (con soglia bassa perché è la SUA, di religione), si ricorda che Abadar concede di chiudere un occhio su crimini di poco conto se possono contribuire a punirne di peggiori.

Visto che tra "tagliaborse che non uccide" e "venditore di schiavi bambini" c'è una differenza sostanziale, Elian si limita a coprirsi i simboli di Abadar con dei panni per non farsi riconoscere.

Ottenuta l'approvazione di Leroy, le sei simpatiche canaglie vengono da lui introdotte ad un passaggio segreto per le ridicolmente spaziose fogne di Korvosa, dove potrebbero trovare chi sa raggiungere la Città di Nessuno.

Mentre cercano di orizzontarsi nelle labirintiche chiaviche, sentono roboanti suoni: lodi a Sarenrae, il Fiore del Mattino.

Destreggiandosi tra funghi luminescenti e liquami vari, trovano l'autore degli strani suoni anche grazie al fiuto di Bozo.

Una cosa enormemente strabordante e con la puzza PEGGIORE che chiunque di loro abbia mai sniffato, che però sembra parlare... esattamente come il Gabibbo, definendoli "besughi".

Ha con sé un simbolo di Sarenrae ed è lui che sta intonando i canti sacri.

Jacopo lo riconosce come un Otyugh.

Ebbene sì, su Golarion gli Otyugh sono senzienti e possono apprendere linguaggi.

Posto magico.

Si presenta come "Il Grande Rotolatore", ed è facile persuaderlo ad indicare loro la via per la Città di Nessuno, dopodiché se ne va ballonzolando e lasciandosi dietro una scia di fetore inenarrabile.

Si trovano poco dopo davanti ad un massiccio portone.

Prima che qualcuno lo chieda, non si apre con parole magiche del tipo "Apriti, Sesamo!", "Tisca, Tusca, Strumentopoli!" o "Indeboliamo il Proletariato!", ma semplicemente bussando.

Ad aprir loro è una vecchia conoscenza, Vatius lo Gnomo Pazzo, arrivato perché pare ci sia una Chierica di Sarenrae che distribuisce cure gratuite, proprio quel che ci vuole per la sua alopecia.

Si fanno strada tra gente varia, tra cui anche Varisiani di carovane diverse da quella di Ipazia, fino a che non gli si para davanti un inquietante tizio in trench e sciarpa a coprire il volto, che dice loro: "Hey... ho roba rara da vendere, stranieri..."

Poi li riconosce e si toglie il travestimento, rivelandosi il solito Mercante Osiriano, che, dopo aver citato Morshu, ciarla un po' con loro e li indirizza verso il tizio che comanda: nella Cattedrale del Prigioniero, al centro semi-perfetto della Città di Nessuno, si trova Zarlo, il Re dei Ladri.

Il Mercante offre anche loro un lavoro.

Nonostante non possa pagarli con le Babbucce dei Tre Miracoli (le ha già vendute e l'acquirente ha già fatto i tre favori grossi per pagarle), se gli faranno il lavoretto, ha per loro i seguenti attrezzi molto utili:

Per Asurf, degli autentici Stivali del Valore Nascosto: intrecciati in vero Pelo di Piedi di Halfling, permettono di aggiungere +5 al Tiro per Colpire quando si attacca un Immondo, e diminuiscono di 1 la soglia del Critico. Inoltre, danno +5+2d4 ai Danni, sempre contro gli Immondi. Solo se si usano armi da taglio, tuttavia.


Per Ipazia, un Musicaio Magico: per un massimo di due minuti a Riposo Breve, esegue una Performance Bardica, permettendo ad Ipazia di fare altro durante lo scontro, o di castare DUE Performance Bardiche insieme.


Per Yamikaze, un lanciadardi da polso con 80 dardi avvelenati: lunga gittata e difficile da individuare, compensa i pochi danni immediati con l'aumento dei medesimi nel tempo. 2D8 danni se colpisce un punto di pelle scoperto, -2 al tiro per colpire, 1d4 danni extra a turno, critta con 19/20 e il critico triplica sia il danno iniziale che quello del veleno successivo.


Per Elian, i Guanti Stritola-Caos: una volta equipaggiati, e dopo una prova di Attivare Oggetti Magici, per il successivo minuto tutti i suoi attacchi fisici diminuiranno di 3 la soglia del Critico se usati contro esseri soprannaturali di un qualsiasi allineamento Caotico.


Per Klodaf, due tonfa-blade masterworks, le Lame Fendivetta: possono essere usati per incanalare l'effetto di fuoco dei suoi Cestus e ognuno ha due alloggiamenti per ulteriori potenziamenti. Inoltre, in caso di critico, c'è il 50% di possibilità che il colpo di Tonfa infligga anche 2d6 danni sonici.


Per Jacopo, un Pendente Antico: risale a molto tempo fa, a secoli prima dell'Era delle Tenebre, e contiene un ritratto, straordinariamente ben conservato, di Shelyn e dell'allora Dou-Bral che dipingono insieme. L'oggetto ha una natura capricciosa, ma se lo si riesce a convincere, potrebbe concedere misteriose benedizioni al Chierico...

Il lavoro che devono fare per lui è relativamente semplice: andare ad un Tempio di Sarenrae che include un sanatorio, e riferirgli dello stato di salute di uno dei pazienti, William, un suo ex-cliente impazzito a causa di ciò che ha comprato.

SIDE QUEST SBLOCCATA: Sulle Tracce della Follia

Si dirigono poi alla Cattedrale del Prigioniero, ma le guardie alla porta, due Mezzorchi parecchio ben piazzati, sembrano dormire in piedi, con gli occhi incrociati e vacui.

Ombra tra le ombre, dall'oscurità più oscura emerge un individuo vestito di rosso e nero, con una maschera da insetto e due lunghe lame seghettate, dai denti ad uncino, appese alla cintura.

Si presenta come K'aizur, e fa parte della Mantide Rossa, la più grande setta di assassini di Golarion; per motivi di praticità, gli è stato dato dai suoi Maestri l'incarico di subappaltare a dei locali l'estradizione di un Eresiarca della Mantide Rossa, che ne ha tradito le sacre leggi, e deve quindi essere giustiziato.

Anni fa ha ucciso il legittimo Re di Korvosa, Eodred Arabasti, su ordine della Regina di Sangue, sua moglie Ileosa, contravvenendo al comandamento contro l'uccisione dei sovrani legittimi.

È tutt'ora nascosto nella Cittadella Vraid dell'Ordine del Chiodo, sotto custodia dei Cavalieri Infernali.

Ci sono due modi per catturarlo: infiltrarsi di nascosto, col rischio di inimicarsi l'Ordine, o rimediare un lasciapassare governativo dal Maestro delle Spie di Casa Arabasti, l'Uomo dalle Mille Facce.

Oppure vedere se Elian riesce a convincere Lord Septimius, anche quello se pote fare...

Se riescono a compiere il lavoro, la Mantide Rossa dovrà loro un favore.

SIDE QUEST SBLOCCATA: La Fortezza e l'Assassino

Gli viene però chiesto come fa a conoscere il party, al che lui replica, guastando un po' l'atmosfera della scena, che li ha visti parlare col Mercante e basta.

K'aizur svanisce come è arrivato e le due guardie, chiaramente poste in trance da lui, si ripigliano e spiegano al party le regole per vedere Zarlo senza appuntamento: intrattenere la banda combattendo il suo campione.

La porta della Cattedrale viene spalancata da dentro da un Orco in volo, con tutti e quattro gli arti lussati e quasi strappati.

No, non è il Campione, è l'ultimo sfidante del Campione.

Entrati, si trovano davanti ad una figura alta dodici metri, dalla pelle simile ad un'armatura coperta di rune.

Jacopo identifica la mostruosità come un Gigante delle Rune dell'Antica Thassilon, un incubo vivente creato dai Signori delle Rune per comandare interi eserciti di Giganti come "ripetitore" degli ordini.

Il giocatore di Jacopo mi guarda come se mi avesse scoperto a s**pargli il pesce rosso, prima che io spieghi che il Gigante è pietrificato e usato come colonna principale del soffitto a volte (e a volte no), da cui il nome di "Cattedrale del Prigioniero".

Che stronzo, che sono.


La Cattedrale è stata adibita a taverna, ed è piena di ogni genere di gente, tra cui una Kasatha(un'umanoide a quattro braccia proveniente da un altro pianeta, perché, sì, in Pathfinder puoi giocare alieni) in trench rosso e cappello piumato, la quale se ne sta in un angolo a osservare con fare inquietante, sottolineato dalla maschera a teschio di cavallo decorato da una ragnatela d'oro.


Jacopo la riconosce: è una Pharasmea(seguace di Pharasma, Dea della Morte) di nome Akthaza, alias la Signora delle Diecimila Morti, una mercenaria e cacciatrice di taglie sia famosa che famigerata, che accetta solo i lavori che la interessano e che non ha mai fallito; il soprannome deriva dalla sua maestria con ogni genere di strumento di morte, infatti sta giocherellando con una di quattro Pepperbox che tiene alla cintura, dove fanno bella mostra di sé caricatori per la ricarica rapida, coltelli, veleni, spade... ha dei toniki con meccanismo a rampino intorno ad ogni avambraccio e un falcione a tracolla.

L'ultima volta che Jacopo l'ha vista è stato anni fa, quando lui ancora lavorava per un culto come mercenario: i cultisti di Kabriri, Arcidemone dei Ghoul, sono stati sterminati fino all'ultimo da Akthaza.


Sembra riconoscere Jacopo, ma non serba rancore, e anzi lo saluta alzandosi la tesa del cappello con la canna della pistola, sorridendo in modo affabile sotto la maschera.


Vedono poi il Campione che devono battere: un Trox (uomo-insettoide a sei arti di cui due grossi come tronchi) particolarmente grosso, armato di quello che un essere di taglia media considererebbe un Martello Pesante a Due Mani ma che lui (forte dell'essere di Taglia Grande) maneggia con una sola delle due braccia più grosse.

Si chiama Shorghan, e Klodaf, sicuro delle proprie capacità uattà di Monaco, si offre di donare la propria carne per l'incontro.


Un Varisiano Czarni enuncia le regole dell'incontro: niente magia se non quella innata, niente armi se non quelle da corpo-a-corpo e si combatte uno contro uno.


Klodaf accetta e sale sul ring con fare baldanzoso.


Al primo turno è già Afferrato con le quattro braccia minori di Shorghan e sta subendo BULLISMO PESANTE A SUON DI MARTELLO come non se ne vedeva inflitto dai tempi di Shao Kahn, ma prima che Klodaf venga ridotto ad una macchia di ragù sparpagliata per tutto il ring e mezza navata principale, Shorghan si appoggia il martello in spalla, ride fragorosamente, e se ne esce con quanto segue:


<<Non sei male, pivello. Migliora e poi torna a sfidarmi, hai i numeri per diventare uno di quelli bravi, nelle arene!>>


Puntualizziamo: il giocatore di Klodaf ha solo avuto sfiga coi dadi, e lo svantaggio di star combattendo un Trox, pur di due livelli più in basso di lui, come classe.


Mentre Shorghan offre da bere per tutti, afferrando lui stesso un barilotto di rhum, i Nostri vengono autorizzati ad incontrare Zarlo.


Entrati nel suo ufficio si trovano davanti ad uno strano... coso.

Pare vagamente un Satiro con tre occhi extra in fronte e corna simili a ossidiana, tentacoli che spuntano dalle tempie e dai lati della mandibola, zanne da troll di Warcraft e la coda da stegosauro, vestito come se avesse saccheggiato sia il guardaroba di Jayadeep Mir che quello di Jacob Frye.


Ebbene sì: è proprio Zarlo, il Re dei Ladri di Korvosa, che dopo un rapido check di Conoscenze Naturali viene da Asurf identificato essere un Tiefling di stirpe Qlippoth, cosa che spiega il suo aspetto da "ma che cazzo stiamo vedendo?", ma sembra ben disposto, mentre fuma una pipa.


Ipazia, furbamente, decide di usare un lieve charme per migliorare ulteriormente la sua disposizione, e lui sembra dimostrarsi ragionevole, dato che Valtyar non ha portato altro che guai da quando è arrivato alla Città di Nessuno... fin quando non sente uno strano odore con tutte le sue numerose narici (sì, i tentacoli mandibolari fungono anche da nasi) e punta tutti e cinque gli occhi su Elian, cominciando a tamburellare le sei dita della mano sinistra sulla scrivania.


<<Sono tentato di accettare di collaborare, sì... ma c'è un comma. Perché, di grazia, dovrei aiutare qualcuno con addosso l'odore di mia sorella?>>


Ebbene sì, Zarlo è il fratello di Majrelle, e sembra pronto a scatenare sul culo di Elian (e, di conseguenza, del party intero) l'intera Loggia dei Ladri di Korvosa... salvo rivelare che stava solo scherzando, sa benissimo che lavoro fa sua sorella e, se dovesse ammazzarne ogni cliente, metà di Korvosa andrebbe riconvertita in una fossa comune.


Yamikaze chiede come fa un Tiefling ad essere fratello di una Aasimar, e lui risponde <<A nostro padre piaceva andare a donne, abbiamo pure un fratello Draconide Rosso a Kaer Maga, la Città degli Esuli...>>


Dopo una zuzzurellata in giro per la Città di Nessuno, trovano lo spettacolo desolante che è Valtyar: il corpo di chi è deperito rapidamente, invecchiato male, chiazzato dalle macchie dovute alla cirrosi.

Tuttavia, i suoi occhi si illuminano appena, quando è nella presa di sottomissione di Elian, vede il kriss con cui deve essere ammortuto.


<<Mio... mio figlio? È... è vivo?>>


DUN-DUN-DUUUUUUUUUUN!


Approfittando dello sbigottimento di Elian, Valtyar si libera della presa e si getta di gola sul coltello, ammortendosi da solo, ma Jacopo vuole vederci chiaro e lo riporta tra i vivi per i capelli prima che crepi del tutto.


Ed ecco che spunta l'altarino: Ress, il figlio di Valtyar, è il Committente, colui che è stato venduto come schiavo da Valtyar stesso, che ha ora deciso che vivere non è più importante; apparentemente ha cercato di uccidersi con l'alcool, vivendo per inerzia, ma adesso è il momento di pagare il conto.


Jacopo gli dice <<No, tu adesso vieni con noi e ci aiuti a vederci chiaro!>>... ed anche lui è abbastanza distratto da non accorgersi che, con un tiro di Rapidità di Mano esagerato per un ubriacone mezzo morto, Valtyar gli ciula la pistola e la usa per piantarsene una in bocca.


Jacopo commenta con fare sprezzante, ma si torna da Navarra, ed Elian pianta con vero disprezzo il kriss nella di lei scrivania, svelandole la storia di Valtyar.


Lei conferma di averlo saputo fin dall'inizio, e li paga, ma Asurf rifiuta il denaro perché le sue spade sono per proteggere, non per compiere omicidi su commissione.


Tornati alla Locanda del Salvatore Ubriaco, decidono di brindare alla missione o di affogare il dispiacere per la morte di Valtyar nella birra, mentre i giocatori scelgono, come prossima missione secondaria, "Sulle Tracce della Follia".



Dopo gli eventi della sessione (ed essere tornato momentaneamente nella camera dove si era svegliato) Yamikaze sta per rilassarsi, quando viene colto da una sorta di"illuminazione" e, quando lo pensa, per poco non lo fa avoce alta:


<<Cacchio, ora che ci penso, mi sono sbagliato, la capitana che per poco non mi bombavo non era"Velyss Navarra", quella si chiamava Kanvosta Tankerri... Ed è stata lei a provarci con me, non il contrario!>>

Dopo aver passato qualche secondo a guardarsi in giro (per vedere se non aveva urlato), commenta, sempre pensando:

<<Oh beh, avrò capito male nome e cognome. Come ho fatto a fare un errore di persona di questo tipo, francamente, non lo so e non lo voglio sapere...>>





Quali altre grand'epiche disavventure attendono i Nostri Eroi?

Riusciranno a scoprire la verità sul misterioso paziente William, una volta giunti al Tempio di Sarenreae, o qualcosa andrà malamente storto?

Bella domanda, sarò anche il Master, ma se tutto fosse strettamente sotto il mio controllo, dove sarebbe il divertimento?

Lo scopriremo solo vivendo, giocando e, nel caso di voi lettori, leggendo la prossima parte!

ALLA PROSSIMA, e commentate numerosi, mi raccomando!


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