I SEGRETI DI KORVOSA, parte II: Si Ricomincia!

Ricapitoliamo che avvenne nella precedente sessione di Pathfinder, ja?

Il party giunge a Korvosa al seguito di una carovana di Varisiani, e dopo uno scontro con un gruppo di banditi, in cui si fanno amico il meta-cinghiale Bozo, si trovano alla Taverna del Salvatore Ubriaco, fondata per commemorare l'impresa del Guerriero Iconico, Valeros.

Lì, Vatius il Pazzo consiglia loro di guardare la bacheca degli avvisi, e il Paladino attira lo sguardo di una prostituta del posto, Majrelle.

Giungono così al Museo di Korvosa, dove un Diavolo dei Contratti dà loro il compito di sorvegliare la Rossa Fiaccola della Vendetta; mentre sorvegliano, un pirata, auto-proclamatosi "Prossimamente Leggendario Capitan Scott Drake", giunge a rubare una sfera di cristallo, ma viene fermato e, visto che mette il party in guardia da una minaccia incombente, lasciato andare.

C'è anche un bizzarro incontro con un Mercante Osiriano, che dà informazioni al Guerriero e gli cede una misteriosa pozione magica.

Ripassiamo ora i Nostri Eroi (si ringrazia @jeanclaudevanhelsing per gli artwork del party):

*Jacopo, Vivarano Chierico di Shelyn, dal brutto passato. Giunto a Korvosa per una gara di composizione floreale.

*Klodaf, Nano Monaco della Montagna di Ferro, che vuole mettersi alla prova per dimostrare la propria bravura nelle Botte Uattà.

*Elian, Mezzelfo Paladino di Abadar. Chiamato a Korvosa per mantenere la pace.

*Asurf, Suli Guerriero, in cerca dei malamente che gli hanno trucidato la carovana tempo addietro.

*Ipazia, Umana (Varisiana) Barda, qui per perorare la causa del suo popolo alla Corte di Korvosa, e gli Dei solo sanno se ce n'è bisogno, li mortacci.

*Yamikaze, Tengu Ladro Agitatore, qui per la REVOLUCIÒN.

Ciò detto, vai con la sigla!

https://youtu.be/qhjy59ekr_g

Siamo alla sera della Festa del Soltessuto, e ovunque si celebra, sia con fuochi d'artificio e balli, sia con la tradizionale rappresentazione teatrale della sconfitta di Rovagug.

Danze, musica, torce, lanterne, fuochi d'artificio e, nella piazza principale del Mercato, la classica rappresentazione della sconfitta di Rovagug da parte degli Dei.

Ma vediamo cosa combinano i Nostri Eroi in questa gagliarda occasione...

Jacopo osserva i fiori della festa, godendosi la serata e riuscendo a trovare la pace dei sensi; osservando un fioraio, nota che gli si è avvicinato un Udda, un Elfo del Deserto vestito come qualcuno che non vuole farsi riconoscere... ma che non sa come passare effettivamente inosservato.

Comunque sia, sembra interessato ai fiori, e Jacopo se ne va a cercare il resto del party, per evitare che si mettano nei casini.

Mentre zuzzurella in giro per i vicoli, gli si para davanti una Cobolda vestita da odalisca, tale Rahili.

Pare essere l'ultima assunta alla Taverna del Salvatore Ubriaco, e dopo aver visto Jacopo uscire dalla locanda, l'ha seguito.

Dopo un rapido check di "Intuito", Jacopo ha abbastanza chiaro che Rahili ne vuole un casino da lui.

Jacopo riflette che dovrebbe controllare che i suoi compari non si vadano a ficcare in qualche casino, e a Rahili, a sentirgli dire la parola "ficcare", si irrigidisce la coda come quella di un velociraptor.

Jacopo se la carica sotto-braccio (miracoli della differenza di taglia), e lei comincia a strusciarsi contro di lui, sibilando deliziata.

Elian sta osservando l'araldica delle persone importanti che festeggiano: non vede i vessilli del ricchissimo casato Jeggare, ma sicuramente i loro agenti sono in giro a sorvegliare l'andamento della compravendita.

Ci sono anche rappresentanti di Casa Arabasti, i regnanti di Korvosa, ma nessun nobile vero e proprio, probabilmente sono al palazzo per una festa privata.

La gente comune pare vagamente sospetta, nonostante l'aria di festa, probabilmente perché sente i Reali come distanti.

Elian vede anche un Elfo armato di una strana spada regolabile, forse un paladino di Calistria.

Intanto, Asurf ha trovato il solito inquietanterrimo mercante Osiriano, che saluta nell'unico modo possibile.

"Benvenuti a Korvosa. Città... del mistero. Città magica. Con la miglior mercanzia al di qua del Mare Interno grande svendita oggi su coraggio!"

Sembra esserci qualcosa di particolarmente peculiare in lui: la sua pelle sembra più scura, quasi buia, e il suo mantello si increspa controvento.

Comunque sia, ha merce varia in vendita, e sembra pronto a fare sconti in cambio di favori imprecisati.

La "merce eccezionalmente rara" consiste in un paio di Babbucce dei Tre Miracoli: rendono facilissimo trovare tesori, permettono di capire e conoscere le cose, e fanno volare.

Antifurto magico incluso, che scaglia un anatema costante su chiunque le rubi in qualsiasi maniera.

Tre favori di alto livello, da riscuotere quando vuole, o 50000 pezzi d'oro sull'unghia come semplice acconto.

Tra le altre cose che ha in vendita, probabilmente tenute in un bag of holding sotto il bancone, ci sono una colubrina da tre pollici e una mannaia da cucina Vorpal.

Anche Yamikaze e Ipazia arrivano, e la Barda si convince che il Mercante sia un malamente di quelli duri e puri, e propone quindi di rubare le Babbucce dei Tre Miracoli.

Quando le viene ricordato dell'antifurto, desiste.

Ci spostiamo di nuovo su Elian, che viene raggiunto da Majrelle, la meretrice Aasimar, che lo porta ad un chioschetto di alcolici, dove vengono raggiunti da Jacopo e Rahili.

Ora che il Chierico di Shelyn è giunto, Majrelle è sbronza come una spugna e non più in grado di fare proposte indecenti a Elian, che così va in bianco malamente.

Jacopo, sempre con Rahili sottobraccio, giunge dal Mercante, ed Elian scopre, usando il proprio potere paladinico di Percepire il Male che il Mercante è cattivo-cattivo in modo assurdo, più malvagio di quanto un essere materiale dovrebbe poter essere.

Jacopo fa un bel check su Piani e pensa che il Mercante potrebbe essere di discendenza del Piano delle Ombre, ma non c'è niente di certo, mentre Elian si prende 32 danni per aver sondato il Mercante, e comincia ad avere le allucinazioni.

Un'ombra rossa che si aggira per il Monte Cavo e che parla poi con un Aboleth colossale, un Nano dall'ombra vestita alla maniera di Osirion che forgia un moschetto, una pantera-pipistrello con tre occhi fatta di ombra fluida che vomita un centopiedi, e una colossale e impossibile pseudo-forma tripode che vomita oscurità come una ciminiera e che indossa Golarion come la pietra di un anello al dito; il tutto è accompagnato da tamburi simili al battito crescente di un cuore gigantesco, da un ronzio insopportabile, da arpe e flauti discordanti e da un intenso odore di ozono pungente.

Il Party indaga su questo misterioso figuro, che si sta nel frattempo provando un Nemes, e viene fuori che Elian era stato invece influenzato da un misterioso specchio dalla cornice d'onice e dalla superficie fatta di scheggie d'ossidiana in movimento, che permette di osservare la prigione di uno dei Demagoghi Kyton (debbase, roba stile Hellraiser ma sotto steroidi).

E che decide di fare, Elian?

Di Percepire il Male DI NUOVO, stavolta guardando direttamente lo specchio!

Stavolta gli sanguinano occhi e orecchie, sente odore d'ozono, e una voce sepolcrale sibila "IO TI VEDO..."

Questo potrebbe causare danni, in futuro.

Jacopo, stanco di perdere tempo, si allontana e cerca un luogo appartato in cui soddisfare le richieste di Rahili, mentre Elian chiama le guardie per via dello specchio e il Mercante si scusa perché si dimentica sempre di coprirlo con un panno.

Mentre la maggior parte del party si allontana (e mentre Jacopo è impegnato a fare Rahili felice), la piazza viene circondata da sette misteriosi killer con poteri arcani, che si fanno chiamare I Sette Pilastri alla Pari del Cielo.

Test di Conoscenze Storiche, e viene fuori che il titolo di "Alla Pari del Cielo" si usa nel Tian-Xian per descrivere chi è supremo nella propria arte, quindi 'sti sette sarebbero un'Apocalisse che cammina con i numeri e il potere di trasformare Korvosa in un lotto vacante nel giro di un quarto d'ora.

Cosa che dimostrano facendo piovere fuoco sul quartiere e stunnando Ipazia con un attacco elettrico.

La situazione si fa incontinente.

Mentre Jacopo è ancora impegnato a soddisfare Rahili, e il suo giocatore cita "Grosso Guaio a Chinatown" definendo gli aggressori "Le Tre Bufere più quattro", comincia la pugna male.

Klodaf critta su uno degli aggressori, riducendolo da buttar via e aprendolo come un tacchino il Giorno del Ringraziamento, e Asurf ne attacca un altro, che pare usare attacchi pirocinetici... e che appena colto dall'Assalto Elementale di Fuoco del Guerriero, esplode, infliggendo danni ad area.

Certo che, per essere i famigerati Sette Pilastri alla Pari del Cielo, vanno giù con ridicola facilità.

Mentre Ipazia Ispira con la performance bardica, la combattaglia continua, e giunge in campo anche Jacopo, che ha appena finito con Rahili, la quale è talmente compiaciuta dall'esperienza che sta ancora cercando di capire dove sta il sopra e dove sta il sotto, quando uno dei due nemici sui tetti lancia ad Asurf degli shuriken... che esplodono come se fossero stati usati per castare Rombo di Tuono.

Asurf, preso abbastanza male, taglia una corda facendo cadere della casse e trascinandosi così sui tetti, dove stende il malamente che gli ha tirato le stelline ninja, e ferisce il loro leader, quello che prima aveva fulminato gran parte del party.

Il Capo dei Cattivi scende giù con scatto felino e abile mossa e... si mette a implorare pietà manco fosse Genma Saotome quando si trova in una situazione da cui non può uscire vendendo l'anima di suo figlio.

Rivela di chiamarsi Kenta, e che lui e gli altri sei sono solo normali banditi che usano effetti speciali e giochi di prestigio per FINGERE di avere poteri magici, il che spiega come mai quello colpito da Asurf è esploso: era semplicemente coperto di sacche nascoste di polvere da sparo.

Kenta stesso non ha poteri elettrici, ma un semplice artefatto Numeriano che si era sgraffignato quando si era fatto assumere come manovale dalla Società dei Cercatori per una spedizione archeologica; l'artefatto viene ceduto in cambio di un po' di clemenza, e Elian si becca un po' di attacchi elettrici extra.

Artiglio Folgorante del Tiranno: 5 cariche al giorno, 2d8 danni da fulmine a colpo, gittata 120 metri, critta con 20 e il critico triplica il danno, conferisce il Trucchetto Sheet Lightning


Fermati i criminali, giungono le Guardie Cittadine, condotte da Quinn, l'Investigatore Iconico; mentre il giocatore di Elian si dimentica di avere un ulteriore +6 a Diplomazia quando tratta con le Guardie Cittadine di Korvosa per motivi di lore, il giocatore di Klodaf decide che è proprio il momento giusto per inimicarsi qualcuno.

Così, come prima cosa minaccia Quinn di ritorsioni se il party (e Klodaf in particolare) non venisse ricompensato per la sconfitta dei banditi, e quando gli viene fatto notare che Quinn rappresenta la legge, risponde, e cito testualmente:

"We', guarda che io con la legge mi ci sciacquo le palle!"

Questo offre possibilità narrative, ma per ora Quinn, anziché sbattere il Nano al gabbio, consiglia al party di andare alla Società dei Cercatori a chiedere informazioni, dato che gli shuriken hanno una forma particolare e che, quindi, potrebbero essere degli utili indizi.


Alla Loggia dei Cercatori, incontrano Mastro Varen, un anziano Elfo dotto che spiega loro che quegli shuriken sono tipici ed esclusivi di un particolare gruppo mercenario del Minkai: gli Ansatsukage, le Ombre Assassine.

Evidentemente, i sedicenti Sette Pilastri dovevano attaccare la Festa del Soltessuto come prova per entrare tra le fila degli Ansatsukage, ma perché? E soprattutto, chi potrebbe aver assoldato gli Ansatsukage per attaccare Korvosa?

Se i giocatori hanno altre curiosità, sarà lieto di aiutarli, e in effetti sembra anche sapere qualcosa sul culto che ha trucidato la carovana di Asurf, ma dovrà svolgere ricerche più approfondite, al riguardo.

Inoltre, ha un testo in Osiriano, che non riesce a tradurre perché il Linguista specializzato in tale lingua marca visita per il colera.

Il testo è quanto segue:

Le mie ricerche mi hanno portato ai quattro angoli di Golarion, e al di fuori del Piano Materiale.

Sono sfuggito per puro caso dalle rovine infestate dell'Antico Impero dei Padroni Velati, e sono sopravvissuto alle infinite morti nascoste nei fulcri di potere dei Signori delle Rune.

Ho tradotto iscrizioni in tombe di cui perfino le più astruse e fantasiose leggende negano l'esistenza, e riscoperto testi che perfino il più fanatico adepto di qualsiasi culto o setta riterrebbe follia o eresia.

Ho portato la luce della mia torcia nel Piano delle Ombre e, quasi a costo della mia stessa ragione, interrogato la follia senziente che si può trovare solo nelle Terre del Sogno.

Sono stato guidato in questa cerca febbrile e disperata da voci, mezze verità e complete bugie, abbastanza nascoste da essere quasi impossibili da notare... ma abbastanza presenti in testi e documenti ufficiali e riconosciuti, in giro per tutto Golarion, da dare quantomeno l'impressione di non poter essere una coincidenza.

Non solo l'Impero dei Padroni Velati o l'Antica Thassilon sono stati distrutti, nel corso della lunga storia del mondo: altri imperi e altre nazioni sono state annientate, lo sappiamo per certo, e molti di più probabilmente giacciono in rovina da tempo così immemore, che anche le civiltà successive e che potrebbero ricordarli sono ormai polvere sotto l'impietoso frantoio dei corsi e ricorsi della Storia.

Come Cercatore, è stato mio preciso dovere cercare la verità che tali scritti suggerivano... ma ammetto che l'avrei perseguita anche se fossi stato uno studioso comune.

La domanda che dobbiamo porci è... possiamo escludere che la fine di tali civiltà sia stata un cataclisma naturale, magia impazzita, intervento divino o il semplice decadimento di una Nazione troppo empia e grassa della propria stessa gloria per continuare a sopravvivere?

E se, invero, possiamo escludere tutto ciò... quale altra causa può esserci?

Esiste davvero una categoria di Inevitabili che nessuno sul Piano Materiale ha mai davvero direttamente conosciuto, poiché giungono solo per emettere una sentenza di distruzione e morte a livello continentale, senza lasciare superstiti o quasi?

O la loro esistenza è solo una metafora, una storia per mettere i sovrani in guardia dei pericoli a cui sottopongono loro stessi e i loro domini, se non regnassero adeguatamente?

Non ho trovato prove conclusive dell'esistenza di tali esseri: per quello che posso dire dopo ottantasei anni di ricerche ininterrotte, i Simikarut, i Distruttori di Civilizzazioni, non esistono.

Ma io sono solo un Elfo qualunque.

Sono un Mortale, non una divinità, e sono quindi fallibile.

Se mi sbaglio, e se davvero i Simikarut esistono... soltanto un folle, un idiota, un ignorante, o qualcuno in completa e assoluta malafede potrebbe credere che giudicherebbero come meritevole di compassione la maggior parte delle Nazioni di Golarion.

Non so quali Dei veneriate, voi che leggerete questa mia riflessione... ma vi scongiuro di pregarli con tutte le forze che il risultato delle mie ricerche sia la verità.

Perché se mi sbagliassi... forse non oggi, forse non domani, forse in tempo perché tutti i Regni tuttora esistenti muoiano e vengano rimpiazzati... Golarion brucerà.

E con questa nota abbastanza ominous, e i complimenti dei giocatori per le belle trovate e l'immersione che sono riuscito a creare per questa sessione, si conclude la prima parte del primo vero arco narrativo di questa campagna, intitolato... LA COSPIRAZIONE DEGLI ASSASSINI!

Alla prossima puntata!

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