Terza Parte
Erano sconvolti, non poteva essere. Will herondale era molti anni fa. Jem era andato a vedere e non poteva crederci neanche lui.
Il suo Will vivo lì!!!!
- Will??? Sei tu? -
- Jem!!! Il mio Jem - disse lui correndo ad abbracciarlo.
- non so come é possibile ma non mi importa - disse Jem stringendolo felice.
Invece Robert e Michael volevano saperlo perché non era normale che i morti e non tornavano giovani soprattutto. Questa era magia oscura.
- Jem, allontanati da lui - disse Robert razionale e prudente. - non é il Will che pensi. Sarà un clone mandato da qualcuno -
- si, Jem. Robert ha ragione - disse Michael concordando.
- no, é lui -disse Jem uscendo la spada angelica per proteggerlo. - e se volete fargli del male, dovrete combattere contro di me -
- andiamo, Jem. Non vogliamo combattere - disse Michael rassicurandolo. - ma farti ragionare, non puoi essere umanamente possibile -
- Jem ha ragione. Io non sono un clone, ero nell'oltretomba quando Ade mi ha spedito qui tramite qualcuno che ha preso i miei resti- disse Will per mettere fine a ciò.
Quella storia era strana, lo portarono dentro e Tessa e Magnus erano sconvolti anche loro alla sua vista.
- Will???? - esclamò Magnus senza parole.
- ma come é possibile? - chiese Tessa sconvolta di vedere ex marito e amore della sua vita insieme a Jem.
I grandi si rinchiusero in una stanza dando il compito ad Mark e Helen di sorvegliare i piccoli.
- allora eri nell'oltretomba e il dio della morte insieme a qualcuno ti ha riportato in vita. Ho sentito di persone che ritornavano in vita - disse Magnus a quella versione di Will. - ma pensavo che erano voci. Tu come ti senti? -
- mai stato meglio - disse Will poi guardandosi allo specchio. - sono sempre bellissimo -
- é proprio lui. É una cosa che direbbe lui - disse Tessa cin gli occhi a cielo. - sempre lo stesso -
Si aggiunsero anche Magnus e Jem mentre Robert borbotto 'Herondale' e Will 'guarda che ti ho sentito, Lightworm' e Michael intervenne 'smettetela! Sembrate due bambini' e tutti si misero a ridere alla scenetta. Will era confuso dai nuovi marchingegni, tutti quei suoni strani lo facevano distruggere cose, addio al tostapane o altro. Robert e Will litigavano come bambini e Michael e Jem alzavano gli occhi al cielo e li separavano per evitare spargimenti di sangue. Ovviamente Jem si offri di comprare gli oggetti rotti da Will. Sarebbe stata un po dura far abituare Will a quel mondo moderno. Michael portò Robert nella loro ala personale, era molto arrabbiato con Will e toccava a lui calmarlo.
- dai, Robert, non é abituato. La reazione ė... -
- é esagerata. Potrebbe chiedere ma no, mister-sono- bellissimo non ne ha bisogno e rompe le cose che non gli appartengono - disse Robert furioso. - non lo voglio qui. Può andare da Magnus o da Jem ma io non lo ospito qui per farci distruggere casa e neanche le tue parole serviranno. Lui se ne va adesso -
- Robert, sei troppo duro con lui. Era dispiaciuto - disse Michael cercando di farlo ragionare. Era così testardo a volte.
- be consolarlo tu visto che ti fa simpatia - disse Robert fermo nella sua idea. - io vado a lavoro -
Michael cercò di fermarlo ma lui se ne andò. Non gli piaceva quando litigavano. Magnus portò Alec, Isabelle e Jace a scuola mentre Michael si era preso dei giorni per stare con i gemelli. Jem spiegò le varie cose a Will e fu nei pressi della piscina che all'improvvisa Will lo baciò. Jem era sconvolto, non se lo aspettava e poi c'era Tessa. Non voleva tradirla anche se quel bacio lo sognava da sempre.
- Will, no. Non é giusto così. Io e Tessa stiamo insieme e non posso tradirla - disse Jem fermandolo anche con difficoltà.
- non lo sapevo. Ma tu la ami o era per riempie il vuoto mio? - chiede Will molto diretto. - perche io ti amo, Jem e adesso abbiamo una seconda opportunità. Non siamo parabatai più ma la scelta é tua. Tessa o me -
- io... -
- pensaci, Jem - disse Will prendendo il suo viso tra le mani. - io ti aspetterò -
Intanto allo studio, Robert non aveva neanche Maryse che era ancora in maternità quindi avrebbe dovuto rispondere lui al telefono visto che l'ultima segretaria si era licenziata. Il telefono e il citofono squillavano e gli dava un fastidio quando qualcuno rispose.
- si studio Lightwood, domani andrà bene verso le 4 - disse un voce giovanile da ragazzo.
Poi rispose al citofono per aprire il portone.
Robert si affacciò, era un ragazzo sui 26 anni biondo.
- avvocato Lightwood é un onore conoscerla - disse il giovane ben educato. - sono Eddie per il praticantato -
- il praticante giusto - disse Robert stringendogli la mano. - sei stato gentile a rispondere al telefono e al citofono -
- potrei occuparmene oltre il tutto il resto - disse Eddie molto disponibile.
- sei un angelo - disse Robert ringraziandolo. - vieni, ti faccio vedere le prime cose da sapere e da fare -
Eddie era educato, gentile, intelligente, molto professionale e aveva bella testa.
- sei stata la mia salvezza. La mia segretaria quella che sostituiva Maryse si é licenziata perché non mi sopportava e non andava d'accordo con me- gli confidò Robert con spontanea.
- per me é solo un onore di dividere la stanza con lei, lei é un avvocato attento e brillante e anche un uomo con un gran valore. Quella segretaria non capiva nulla di sicuro - disse Eddie sincero.
Eddie gli ricorda un po lui alla sua età ma con un pizzico in più. Era un vulcano e anche divertente.
- su ora lascia quella pratica e andiamo a pranzo. Conosco un ottimo ristorante - disse Robert vedendo l'ora che si era fatta.
- un invito a pranzo da lei?? É un onore - disse Eddie sorpreso ma felice.
- dammi del tu - disse Robert molto confidenziale.
Quel ragazzo gli ispirava molto fiducia e simpatia. Andarono un bel ristorante, pagò lui naturalmente per entrambi e poi ritornarono in ufficio.
- é davvero squisito quel ristorante. Peccato che non c'era quel dessert speciale - disse Eddie avvicinando a lui. - ma é stato bello -
- si dovremo rifarlo, tu sei davvero un ragazzo in gamba e... -
Non finì la frase che Eddie lo baciò e lui lo respinse sconvolto.
- che fai, Eddie? Io ho un compagno e figli - disse Robert a quel gesto.
- io non lo sapevo, pensavo che l'invito a pranzo voleva dire qualcosa di più. Ho frainteso tutto. Sono mortificato. Non avrei dovuto farlo - disse Eddie imbarazzato e con vergogna. - me ne andrò. Non sono degno di star qui -
Eddie scappò via per la brutta figura e Robert gli corse dietro. Era solo un ragazzo alle prime esperienze si vedeva e aveva bisogno solo di una guida, non solo per il praticantato ma anche per questioni di cuori e altro. Michael invece era alle prese con i gemelli e Arthur e Marcus cercavano Roy. Quest'ultimo era alla scuola media, non si sentiva come gli altri e poi quello che vedeva lo spaventava anche se non lo diceva a nessuno perché una volta l'aveva detto e l'avevano preso per pazzo. Non voleva ciò, voleva amici ma era così difficile e i ragazzini erano crudeli a volte. Arthur e Marcus erano da quelle parti per raggiungere una casa di un vampiro che poteva aver un indizio. Robert rassicurò Eddie che cose come quelle accadevano e che lo avrebbe aiutato anche in quel campo. Sarebbe stato la sua guida e lui lo abbracciò con gratitudine. Michael li vide, Robert aveva una confidenza con quel ragazzo e come sorrideva quando doveva starci male anche lui per il litigio. Era geloso di quel ragazzo e li vide salire nell'ufficio.
Chi era quel ragazzo???
Jem era confuso sul da farsi, non voleva far soffrire Tessa ma neanche Will.
- sono contenta che é tornato Will ma ti vedo strano e penso di sapere il motivo. Jem, il ritorno di Will non cambiare quello che provo per te - disse Tess rassicurandolo. - io amo te. Will mi ha dato degli anni meravigliosi e anche figli ma ė finita. Io voglio stare con te -
- ma no, Tessa. Non é questo - disse Jem con difficoltà. - e che il mio legame con Will é... -
- si lo so, siete molto legatissimi e a volte sembrava molto intimo ai miei occhi - disse Tessa pensando a vari momenti.- ma é normale tra parabatai -
Jem non riuscì a dire una parola, Tessa era così dolce e non voleva spezzarle il cuore. Lui la amava, certo era un amore minore e innocente ma era sempre amore. Invece Will era un'altra cosa. Michael era a casa che aspettava Robert e voleva una spiegazione per quello che aveva visto. I gemelli stavano dormendo tranquilli, sorvegliati dai domestici e la porta di casa si aprì e Robert non aveva mai visto Michael così serio.
- sei tornato. Ti sei divertito? - chiese Michael serio.
- divertito? Non capisco - disse Robert confuso.
- mi riferisco a te con quel ragazzo. Ero venuto a parlarti e portarti qualcosa ma troppo occupato ad abbracciarlo o a ridere con lui e io che pensavo che stavi male per il nostro litigio - disse Michael geloso.
Aveva frainteso il tutto e poi lui stava male per il loro litigio ma non lo dava a vedere, lui era così e poi Eddie in quel momento aveva bisogno di lui.
- ascolta, Michael. Quel ragazzo é il mio praticante nello studio e aveva bisogno di conforto perché é successo una cosa - disse Robert sincero. - e poi non é vero che non sono triste. Io mi tengo tutto dentro e tu dovresti saperlo bene -
- si lo so ma quel ragazzo mi ha reso geloso - disse Michael sincero.
Il suo Michael geloso? Non era mai successo. Anche perché lui non guardava nessuno.
- ma non c'é ne bisogno. Io non guardo nessuno ma solo te. A lui ho messo in chiaro che ho un compagno e figlio quando mi ha baciato - disse Robert rassicurandolo.
Cosa? Quel ragazzo aveva osato baciare il suo Robert. Era inaudito.
- e tu me lo dici con tranquillità. Robert é grave che lui ti ha baciato - disse Michael furioso. - non doveva farlo -
- lo so che non doveva farlo ma non lo sapeva che avevo te e i ragazzi. Si é scusato anche, era mortificato e voleva andarsene ma io lo fermato. É solo un ragazzo che ha frainteso un invito a pranzo con il capo. Tutto qui - disse Robert con calma. - é alle prime armi con le relazioni. Mi ricorda un misto tra te e me sai -
- sai io avrei fatto lo stesso sai. Con un capo come te, il ragazzo ha buon gusto ma ha bisogno di una guida sentimentale - disse Michael avvicinandosi a lui con un tono lasciativo. - ha bisogno di me e te -
- in questo momento ho bisogno io di te - disse Robert con voce profonda.
- abbiamo casa libera, i blackthorn sono in giro, i bambini a scuola e i gemelli dormono - disse Michael con un sorrisetto.
- ti voglio invitare ad una festa privata solo per noi due -
Michael gli diede appuntamento nella sala delle feste, Robert si cambio e lo raggiunse dopo. I due fecero pace facendo l'amore nella sala delle feste. Non c'era cosa più bella che fare l'amore dopo un litigio. Dalla sala delle feste passarono a un bel bagno in piscina. Era l'ideale dopo la sala, adoravano farlo lì dentro e per fortuna i domestici erano impegnati al secondo piano e con i gemelli. Avevano tutto il tempo. Robert e Michael stanno per fare l'amore in piscina quando il primo si sentì male.
- Robert, che hai?- chiese Michael vedendolo in dolore.
- Sento un fuoco incandescente - disse Robert aggrappandosi al bordo della piscina.
Michael lo sentì anche lui, era insopportabile come dolore e comparvero le loro rune parabatai sulla pelle. L'unica runa ora evidente sul corpo perché le altre erano nascoste dall'incantesimo glamour di Magnus per mischiarsi tra i mondani. I domestici non era mondani ma bensì nel mondo dell'ombre, precisamente dei licantropi, i Kyle. Lì videro svenire in piscina e subito li portarono nella loro stanza e chiamarono Magnus e Catarina. Magnus controllò Michael e Robert insieme a Catarina e giunsero che era a causa del loro legame parabatai che stavano così male, avevano una febbre forte dovuto al bruciore della runa e cercavano di alleviare il dolore con la magia o pozioni, Maryse ed Edward usarono anche la runa della guarigione ma nulla da fare. Alec, Isabelle e Jace fu uno shock quando lì videro. - Non voglio che muoiono - disse Isabelle triste. - neanch'io - disse Alec stringendo la mano della sorella. - e non succederà. Loro sono forti e ce la faranno - Rassicurava la sorella ma era spaventato, Magnus, Catarina, Maryse ed Edward cercavano di non fargli capire quanto era grave la cosa, erano sempre piccoli. Passarono ora ma la situazione non cambiava, i grandi si chiusero in una stanza per parlare quando Isabelle e Alec si misero accanto a loro con le mani su loro papà. Alec prese il suo stilo donatogli dai suoi papà e tracciò la runa guaritrice ma come come Maryse ed Edward non funzionò.
- Non succede nulla - disse Alec triste.
Isabelle prese il suo stilo e qualcosa dentro di sé la guidò a tracciare una runa mai vista su quella parabatai, era tipo un cuore all'incontrario ma al centro era come una laccio intrecciato. Alec fece invece tracciò una goccia con il dito un pò brillante sui suoi corpi e tutte e due azioni servirono a far guarire i loro papà. Magnus e gli altri rimasero sconvolti. Le rune parabatai non c'erano più ma c'era quella strana runa dorata con i cuore all'incontrario e il laccio al centro.
- Devono essere poteri angelici speciale - disse Maryse a quel miracolo. - I nostri figli sono speciali ma lo sapevamo già - disse Robert al racconto. - ci hanno salvati e adesso non siamo parabatai più ma chissà questa runa che significherà. Il coloro oro per noi è solo per il matrimonio. Forse è come se avessero legato il nostro legame da parabatai a... - disse Michael.
-... a sposati - disse Robert con un sorriso. - Amo questa runa creata dalla nostra principessa - - anche a me e presto lo saremo sposati - disse Michael felice.
Dalla scomparsa della runa parabatai e della scoperta dei poteri speciali, passarono mesi in cui Michael e Robert si peparono al matrimonio organizzato a Magnus.
In questi mesi erano cambiate delle cose: Jem aveva lasciato Tessa per Will e naturalmente lei ne soffriva e Jace ora abitava con Will e Jem in un appartamento vicino Central Park, i gemelli avevano fatto una crescita veloce, avevano già 8 anni in cinque mesi. Catarina spiegò ai due che molto probabilmente era dovuto al legame parabatai che avevano prima. Ovviamente i genitori erano molto preoccupati. Dovevano prepararsi che tra un po avrebbero degli adolescenti tra poco. Alec e Isabelle guardavano Max e Rose crescere velocemente ora avevano già 8 anni. Era strano. I gemelli erano delle pesti e combinavano guai. Robert era quello più severo quando facevano le marachelle mentre Michael era più bambinone quindi era più morbido anzi a volte era molto complice con i due gemelli e si divertiva con loro. Anche Izzy giocava con loro mentre con Alec facevano altre cose come pozioni o altro quando andavano da Magnus. Max e Rose adoravano Magnus e Catarina e anche trascorrere il tempo con Alec, imparavano cose interessanti e Alec era molto protettivo con loro come con Izzy e Lydia, anche se sapevano cavarsela alla grande. Spesso invitavano Eddie a cenare ma negli ultimi tempo vedevano quasi sempre dalle loro parti, non avevano ancora capito il motivo mentre Arthur era restato lì per cercare Roy ma non lo trovava. Non c'era più dove il vampiro gli aveva detto e questo voleva dire che c'era qualcuno che li voleva tenere separati.
Robert e Michael cercava Jordan Kyle il figlio dei domestici che aveva preso il posto dei suoi genitori in questi giorni ma il ragazzo sembrava introvabile. Si divisero forse lo avrebbero trovato prima in quel modo. Michael trovò Jordan che usciva dalla piscina con solo i boxers.
- mi scusi ma stavo pulendo e sono scivolato - disse Jordan imbarazzato.
- e i vestiti? - chiese Michael non vedendoli da nessuna parte.
Jordan era imbarazzato, era solo un ragazzo di 18 anni che aiutava i suoi ma con gli ormoni in subbuglio e adesso era stato beccato dal proprietario di casa. Poi Michael notò qualcuno nella dependance.
- di al tuo amico che la prossima volta di nascondersi meglio se non volete essere beccati e poi dovresti inventare delle scuse migliore per non farti beccare - disse Michael sottovoce alla loro inesperienza. - se volete quanto tu ovviamente non hai finito tutto quello che dovete fare potete usare la dependance e mi raccomando usate precauzioni -
Eddie tutto rosso, venne fuori per aiutarlo Eddie.
- ecco perché giravi sempre da queste parti -
- ma non anche perché mi piace la vostra compagnia - disse Eddie prontamente.
- ma non hai una casa tua?- chiese Michael giustamente.
- si ma il mio coinquilino non mi lascia mai la giusta privacy - rispose Eddie.
- tu Jordan? Perché non usate la tua stanza? - chiese Michael confuso.
- i miei non sanno che sono gay - disse Jordan triste.
- che situazione! Senti Eddie, parlerò con Robert e potresti finché non ti sistemi economicamente sistemarti nella dependance basta che non distrai Jordan - gli propose Michael facendo l'occhiolino.
- Devo essere impazzito ad offrire alloggio al ragazzo che ha baciato il mio Robert - pensò ad alta voce Michael mentre se ne andava.
-wow!!! abitare nella dependance che fortuna - disse Eddie a quella proposta.
- averti per casa sarà bellissimo - disse Jordan felice.
I due ricordarono la prima volta che si erano incontrati.
Flashback
Eddie era fortunato a lavorare con Robert, imparava molto e poi era un uomo d'oro e compressivo dopo quel bacio, stessa cosa Michael e gli facevano da guida. Sperava di incontrare qualcuno di speciale. Aveva finito allo studio, non vedeva l'ora all'appartamento per farsi una bella doccia e sperava che il suo coinquilino gli aveva lasciato un po di acqua calda. Stava tre ore in bagno ogni volta, sia mai che i suoi capelli non erano perfetti prima di uscire da casa ma era super puntale nei pagamento come lui. Stava tornando a casa quando il cellulare prese a squillare, era Robert e non trovava delle pratiche. Controllò nella sua borsa, per sbaglio l'aveva preso e decise di portarglielo a casa. Eddie suonò al campanello, Robert gli apri dal citofono del suo studio. Avevano citofoni diversi in tutta la casa. Il cancello si aprì, Eddie camminò verso la villa ma qualcosa lo distrasse o meglio qualcuno. C'era un ragazzo o meglio il ragazzo delle piscine a torso nudo con un retino a pulire. Era bellissimo. Stava camminando mentre lo guardava ma inciampo e la borsa cadde sul prato come lui. Che figuraccia! La sua sbadataggine lo perseguitava nei momenti meno opportuni. I fogli volarono per il vento, stavano finendo in piscina ma Jordan li salvo a volo con sorprendente agilità, colpendo molto Eddie.
- wow! Grazie hai salvo il lavoro di settimane - disse Eddie molto grato.
- di nulla - disse Jordan dandogli con un sorriso.
- non é nulla, Robert é molto preciso con il lavoro e lo capisco. Anch'io sono così ma a volte sono un po sbadato - disse Eddie con un po di imbarazzo.
- allora potresti ringraziarmi con un'uscita - disse Jordan osando un po.
Come doveva interpretarlo quell'invito??? Non lo sapeva. L'ultima volta aveva frainteso con Robert.
- cioè una bevuta?? - chiese Eddie con po prudente.
- si, una bevuta - disse Jordan con un sorriso.
- mi sembri un po piccolo per bere, avrai 17 anni - disse Eddie con il suo senso da avvocato.
- ne ho 18 - disse Jordan. - tu non mi sembri così grande. Quanti anni hai? -
- 26 anni e potrei offrirti una pizza o qualunque cosa voglia da mangiare - gli propose Eddie.
- amo la pizza. Conosco un posticino e dopo il lavoro ti ci portò - disse Jordan molto socievole. - ho una piccola moto regalata dai miei -
Eddie era contento di quella nuova conoscenza, lo intrigava quel ragazzo e lo salutò per andare da Robert. Il suo capo gli raccomandò di stare più attento quando prendeva i documenti perché poteva costargli cara a volte quella distrazione. Non pensava che lui fosse un tipo sbadato. Robert esigeva il massimo e la perfezione nel suo lavoro quindi gli raccomando ancora di fare più attenzione sul lavoro. Si incontrò con Jordan non lontano da lì, non salito mai sulla moto da perfettino che era. Fu elettrizzante, anche stringersi a lui mentre guidava. Era diverso da lui, Jordan osava e infrangeva a volte il codice per prendere scorciatoie e lui lo rimproverava.
- dai rilassati, non sei al lavoro - disse Jordan alla sua troppo serietà.
Jordan portò Eddie nella più buona pizzeria di New York dove faceva vera pizza italiana. Lui era stato in Italia a Napoli e sapeva fare la differenza con quella americana. Quella italiana ma soprattutto napoletana era la migliore al mondo a parer suo. Si sedettero in un piccolo tavolino con due, si sentiva l'aria dell'Italia con tutti i dettaglio nel locale.
- non puoi dire di aver mangiato la pizza se non sei stato qui da Gennaro. É la migliore - disse Jordan con un sorriso. - ci vengo spesso qui -
- é molto caratteristico, i dettagli mi piacciono e la compagnia é ottima - disse Eddie osservando tutto.
Il proprietario salutò Jordan con affetto, si vedeva che era un ragazzo socievole e che si faceva voler bene.
- hai portato qualcuno Era ora, ragazzo. Te l'avevo detto che primo o poi sarebbe arrivato- disse il proprietario molto confidenziale.
- é un amico, signor Gennaro - disse Jordan semplicemente.
- ma non vuol dire che non può trasformarsi in qualcosa di più. Una cosa non esclude l'altra ricordati - disse il signor Gennaro saggiamente.
Detto ciò, i due ordinarono le pizze e Jordan prese una molto farcita mentre Eddie scelse la margherita con la bufala. Il signor Gennaro portò qualcosa da stuzzicare in attesa della pizza. Jordan guardava Eddie che controllava le posate e i bicchiere con cura e poi chiamò il cameriere per farsi cambiare sia il bicchiere che il coltello che non erano puliti per bene.
- sei sempre così perfettino? - chiese Jordan curioso.
- non riesco a mangiare o bere se c'é non sono puliti alla perfezione - disse Eddie sistemandosi il tovagliolo sulle gambe.
Il cameriere riportò il coltello e il bicchiere ad Eddie. Lo esaminò attentamente e poi fece un sorriso di approvazione. Il signor Gennaro portò al tavolo: frittatine, crocche e pizzette fritte ripiene. Jordan mangiò con le mani quelle squisitezze mentre Eddie con coltello e forchetta anche quando arrivo la pizza. Sembrava un piccolo aristocratico in pizzeria.
- sai che la pizza si mangia con le mani - disse Jordan vedendo come sminuzzava le fette di pizza a piccoli pezzi.
- odio che l'olio mi coli addosso - disse Eddie mangiando come un uccellino.
- ma guarda, mister perfettino a seguito il mio consiglio. Hai trovato qualcuno per scopare finalmente, così ti sfoghi e sai che ne hai un gran bisogno - disse lui ad Eddie.
Ma perché doveva capitare lui lì? C'erano tante pizzerie a New York e il suo coinquilino sceglieva proprio quel posto. Era una tortura. Eddie divenne rosso a quelle parole tanto non sapere dire nulla.
- hai un buon gusto almeno ma se non ti sciogli un po, lo farai scappare via -
Perché a lui? Si domandava Eddie imbarazzato.
- non sono un tipo che scappa e poi nessuno ti invitato o interpellato - disse Jordan infastidito.
- se fossi in te non perdere tempo con lui, non ne vale la pena - disse il suo coinquilino mettendolo in guardia.
- decido io se permetti, amo la sua compagnia e non é una perdita di tempo - disse Jordan deciso.
Lui se ne andò, Eddie non resistete a non dargli un bacio nella guancia e lo ringraziò.
- non dovresti farti mettere i piedi in testa. Sei grande e dovresti reagire - disse Jordan spronandolo.
- lo so ma con lui non ci riesco. Una parte ha ragione, sono sempre rigido ma ho una famiglia un po anzi molto severa - gli confidò Eddie molto spontaneamente. - la mia famiglia é una generazioni di avvocati, per loro le regole sono tutto e io sono cresciuto a pane e diritto -
Amava la sua famiglia moltissimo nonostante l'educazione rigida e loro amavano lui, accettavano il suo orientamento sessuale.
'Tutti hanno ugual diritti. É una frase che la mia famiglia ' disse Eddie tagliando la pizza. - loro lottano per un futuro migliore per me in quanto gay. Tanto ormai lo sai da Connor -
- sei fortunato, sei libero di essere chi sei... Io non ho ancora detto ai miei che soni gay - disse Jordan sincero. - non so se accetterebbero, la mia famiglia é molto particolare e complicata -
: - forse aspettano solo che tu faccia il primo passo. Anch'io avevo paura ma poi mi sono reso conto che non dovevo averne perché loro mi amano e il fatto che mi piacciono gli uomini non cambia nulla per loro - disse Eddie rassicurandolo. - vedrai sarà così anche per te -
Erano delle belle parole e in più Eddie gli stringeva la mano sul tavola in conforto.
- grazie per le tue parole, so che vuoi aiutarmi e lo apprezzò molto - disse Jordan con una faccia rassegnato. - ma dubito che finirà bene. Non pensiamoci siamo qui per mangiare la pizza -
Eddie era dispiaciuto, voleva fare qualcosa per cambiare quella situazione di Jordan e mentre continuavano a mangiare, gli venne un'idea in testa. Non disse nulla a Jordan ma lo avrebbe ringraziato dopo. Gli sorrise con quell'idea nella testa e Jordan ricambiò. Basile: Dopo la pizza, fecero un giro in moto fino a central park. Jordan adorava andarci di notte soprattutto da licantropo ma questo non lo disse ad Eddie. I mondani o quelli con la vista non reagivano bene a ciò, anche se era una parte di lui. Jordan fiutò un altro licantropo, disse ad Eddie di star lì che andava un attimo in bagno e tornava. Eddie lo vide un po nervoso e in allerta. Era strano. Jordan seguì le tracce e dietro un albero trovò la sua bellissima cugina, Ruby Lucas.
- Ruby, che ci fai qui? - chiese Jordan sorpreso ma felice, abbracciando con affetto.
- ehy cugino! Avevo sentito che c'eri ma che non eri solo. Finalmente ti sei fatto avanti come me - disse Ruby felice.
- é solo un amico e non sapevo che tu fossi... -
Era sorpreso un po dalla cosa.
- lesbica? Oh si, lo sono e ringraziò la mia disastrosa relazione con il mio primo e ultimo ragazzo - disse Ruby con un sorriso.
Era felice che qualcuno di famiglia lo capisse, Ruby raccontò che anche la loro nonna Granny lo sapeva e la sosteneva. Era molto fortunata e lei lo rassicurò che sarebbe stato così anche per lui anche perché altrimenti i suoi genitori non avrebbero lavorato per una coppia gay. I due si abbracciarono e Jordan tornò da Eddie che si stava preoccupando visto che mancava da un pezzo.
- stai bene? Mi stavo preoccupando visto che non tornavi - chiese Eddie premuroso. - ho immaginato che ti avevano rapito o altro. Lo so mi faccio mille paranoie -
- un po ma é carino da parte tua preoccuparti per me - disse Jordan molto sorridente.
- sarebbe impossibile non farlo - disse Eddie arrossendo come un adolescente.
C'erano un carrello di mele caramellate e zucchero filato. Entrambi li adoravano e così prese tutti e due cose e offri lui e se li divisero come in un appuntamento. Sembrano tornati bambini. A Jordan piace vedere Eddie così rilassato e con la gioia di un bambino. Eddie lavò le mani dopo lo zucchero filato e passarono alla mela caramellata che la mangiarono in contemporanea, tenendo il bastoncino tutti e due, le loro mani intrecciate e le loro bocche che davano morsi tanto da sembrare che da tra non molto si sarebbero baciati ma non era così. Eddie la cedette a Jordan alla fine e sorrise. Poi lui lo riportò a casa con la moto, si salutarono sotto il portone di Eddie con la promessa che si sarebbero rivisti e tutte e due erano felici di quell'incontro e di quella serata. Robert in quei giorni lo vedeva un po tra le nuvole dal giorno in cui era venuto a casa per portargli i documenti.
- Eddie, sai quanto tengo a te come praticante ma in questi giorni sei distratto e non posso permettermi questo lusso - disse Robert anche se gli dispiaceva.
- mi dispiace, signor Lightwood. Non accadrà più - disse Eddie mortificato e deciso.
- lo spero perché se continui così dovrò mandarti via - lo avvertì Robert serio.
E giorni dopo dell'incontro tra i due, Eddie sapeva cosa fare anche se era doloroso ma era la cose giusta. Non si poteva aver tutto.
- vuoi troncare la nostra amicizia? - chiese Jordan perplesso da quelle parole. - perché? Pensavo che stavi bene con me -
- io sto bene con te ma non posso permettermi il lusso di perdere l'opportunità di lavorare nello studio del signor Lightwood. Mi dispiace, Jordan. Davvero tanto - disse Eddie con gran dolore.
Aveva scelto il lavoro alla loro amicizia. Si trattava del proprio futuro e un giorno lui avrebbe capito.
- se proprio hai deciso così, non ti sarò di ostacolo ma il lavoro non é tutto nella vita - disse Jordan soffrendo anche lui. - un giorno arriverà qualcuno che ti farà perdere la testa e non lo vorrai lasciare. Rinuncerai a quella felicità per il lavoro?? -
- sei troppo piccolo, non puoi capire - disse Eddie a quelle parole.
- e tu pensi di sapere tutto solo perché hai 8 anni più di me. Lasciati dire che è un po presuntuoso da parte tuo - disse Jordan infastidito.
Da quella litigata passò una settimana in cui Eddie era super concentrato, anche gli dispiaceva nel tempo libero di non poter trascorrere qualche ora con Jordan ma così doveva andare. Aveva accettato anche un invito a cena da parte di praticante come lui. Se doveva uscire con qualcuno, doveva farlo nel suo ramo. Jordan era troppo diverso da lui e faceva parte di un altro mondo. Era uno spirito libero e gli piaceva la imprevedibilità e le avventure mentre lui no, doveva avere le cose sotto controllo. Amava il controllo e la sicurezza.
: - allora Eddie, ti stai divertendo? - chiede Matt con un bicchiere d'acqua.
- si, é una bella serata tranquilla. Adoro questo tipo di serate - disse Eddie tranquillo.
Quel Matt era la sicurezza. Jordan era entrato nello stesso ristorante con Ruby, la sua amica Dorothy e Maia. Maia ci provava con lui in continuazione ma lui pensava ad Eddie nonostante tutto. Ebbe la sensazione di sentire il suo odore. Stava veramente impazzendo. Lo sentì anche Ruby e si girarono e Jordan vide il suo Eddie con un altro. Faceva male.
- non ti merita - disse Maia approfittando della situazione.
- non é vero - disse Jordan ringhiando.
- se vuoi, trasformò il suo accompagnatore in un ranocchio - propose Dorothy che era una strega. - o in una cosa cosa ripugnante -
Dorothy era un'amica leale e ci teneva alla felicità dei suoi amici. Jordan lo sapeva che ne era in grado ma non gli sembrava giusto anche se la parte lupo lo spronava a farlo.
- no. Se dovesse tornare da me, sarà perché lui lo vuole. Non userò trucchi - disse Jordan deciso mentre guardava Eddie e il suo accompagnatore parlare senza fine.
Jordan era molto vicino e usò il suo udito da lupo per ascoltare, anche se non era molto giusto ma era solo curioso. Parlarono di diritto, di lavoro e del college frequentato. Sembrava un'uscita tra colleghi. C'erano anche Robert e Michael in quel ristorante con tutta la famiglia in più Arthur, Marcus, Jem e Will. Si stavano tutti divertendo in quella cena. Anche se Will e Robert ogni tanto litigavano. Non riuscivano a stare tranquilli troppo a lungo Jem e Michael si mettevano in mezzo per tranquillizzare le acque. Robert vide Eddie con un ragazzo, era avvocato dello studio con cui a volte chiedevano aiuto a lui per alcuni casi. Forse lui lo aveva distratto in quei giorni ma non vedeva il luccichio nei suoi occhi. Se fosse innamorato, dovrebbe essere diverso. Chissà perché usciva con quel tipo. Sembrava una cena di lavoro, non senti calore di un appuntamento e forse Eddie aveva bisogno di lui e della sua esperienza di vita. Il tipo andò in bagno e Robert ne approfittato per sedersi un attimo al tavolo per parlare con Eddie. Michael andò in bagno per trattenere il tipo in caso, avevano i cellulari così da avvertirsi a vicenda. Michael sentì una telefonata di quel Matt e diceva 'si é lui, ho visto la voglia di mezzaluna e tutto coincide con la scomparsa. Si farò tutto il possibile per riportarvi vostro figlio'.
La voglia a forma a forma di mezzaluna é di una famiglia shadowhunter e precisamente Halfmoon. Una famiglia che aveva perso un figlio e da quello che Matt diceva Eddie era quel bambino. Era uno shadowhunter come loro. Matt uscì dal cunicolo e si lavò le mani. Michael notò un marchio mentre si alzava la manica del vestito per lavarsele. https://www.pinterest.com/kellyolvas/kevin/. Entrò in un cunicolo e mandò un messaggio a Robert ' Matt é uno shadowhunter e ho scoperto che anche Eddie lo sia. É il figlio perduto dei Halfmoon'. Robert stava parlando con Eddie che non lo vedeva felice di quella serata e che lo capiva, loro erano molto simili finché Michael non l'aveva salvato da se stesso. Poi gli arrivò un messaggio e lo lesse un attimo. Ne rimase sconvolto. Matt era uno shadowhunter e Eddie anche, era il Halfmoon perduto. Che storia!!! Non se lo sarebbe mai aspettato ma lui aveva la mezzaluna come voglia. Il segreto era venuto a galla, Robert stava per prepararsi a parlare con Eddie ma qualcosa o qualcuno glielo impedì. Un minuto dopo, nessuno ricordava di ciò e neanche Matt. Valentine aveva usato una potente pozione fatta con la magia degli stregoni torturati per impedire che gli halfmoon trovassero il loro Eddie. Tutto stavano pagando il loro attaccamento ai quei insulsi nascosti. Nessuno avrebbe avuto pace.
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