Seconda Parte

Se Maryse e Edward erano i padrini di Alec, Robert e Michael lo erano di Lydia e invece per la piccola Izzy era Arthur Blackthorn, caro amico di famiglia come tutti i blackthorn di Los Angeles. Furono Jem e Tessa a celebrare i battesimi dei tre.

Quando Isabelle Sophia Lightwood Wayland  incontrò per la prima volta Simon Lewis aveva sei anni. Era in un negozio per un vestitino con i suoi papà e Alec. Robert e Alec si stavanno un po annoiando, non gli piaceva fare compre a differenza di Michael e Izzy.

- Wow! Papà guarda questo vestitino. A zio Magnus piacerà molto - disse Izzy esuberante.

- si è bellissimo, principessa - disse Michael con un sorriso, accompagnandola a provarlo.

Alec avrebbe voluto chiamare Magnus, con lui si divertiva molto anche se era come sua sorella e suo papà Michael con i vestiti. Robert ebbe una chiamata di lavoro così portò Alec dai due, diede un bacio a Michael e un grande abbraccio alla sua principessa che era fantastica con quel vestito. Alec sprizzava gioia da tutti i porri, ovviamente era sarcastico, gli piaceva passare tempo con loro due ma no per negozi. Robert era corso allo studio legale dove lavorava come avvocato e aveva un caso in corso mentre Michael era un insegnante di musica. Aveva il giorno libero oggi e si dedicò ai suoi due figli anche se Alec non ne voleva sapere di fare compre o provare i vestiti. Voleva andare in libreria, assomiglia molto a Robert su ciò. Accanto al negozio di abbigliamento, c'era un negozio di fumetto e Michael propose ad Alec di entrare e fu lì che Isabelle incontrò Simon. Alec fece un giro per il negozio in cerca di qualcosa di stimolante, avvincente e prese un fumetto sugli supereroi come lo erano stati i suoi genitori. Michael e Robert non avevano mai nascosto la verità delle loro origini ad Alec e Izzy a differenza di Jocelyn con Clary. Sapevano come per proteggere il loro amore e Alec avevano rinunciato ad Idris e alle missioni. Erano degli eroi e lui voleva essere come loro e non vede l'ora di allenarsi come uno shadowhunter.

Isabelle si guardava intorno e vide delle magliette con la scritta star wars.

- Cos'è star wars? - chiese lei al fratello.

Alec era troppo preso dai quei fumetti darle retta e fu Simon a risponderle con un grande spiegazione. Isabelle ascoltò la storia con molta curiosità e molto interesse. Quel bambino sapeva molto cose, lui gli fece da guida sui diversi fumetti.

- Tieni, io ho già letto. Ti piacerà - disse Simon tirandolo fuori dallo zainetto. - Comunque io sono Simon Lewis-

- Grazie, io sono Isabelle Lightwood Wayland  - disse lei con il fumetto tra le mani.

Simon la salutò per uscire con sua sorella Rebecca e sua madre. Quello fu l'inizio del rapporto tra i due che sarebbe cambiato in futuro.

Magnus stava lavorando ma sentiva la mancanza di Alec, quel ragazzino era molto curioso e intelligente anche se un po chiuso a volte. Decise di mandare un messaggio con la magia a lui, Alec lo trovò nei jeans e lui si illuminò. Magnus l'aveva invitato per una tazza di te, pasticcini glitterati e qualche lettura interessante. Michael lo condusse là e poi prosegui in un pranzo tra padre e figlia. Alec abbracciò subito Magnus, si misero a prendere il te ma Alec lo preferiva quello nero a limone e zenzero che quelli troppo dolci e c'erano i cupcakes con i glitter commestibili. Alec era su una poltrona rossa e alta, beveva il te e mangiava quel cupcuke con crema blu e glitter e ricordava molto Magnus. Entrambi piaceva trascorrere il tempo insieme, non immaginavano minimamente come il loro rapporto sarebbe diventato in futuro. Alec si offri di aiutarlo, Magnus lo iniziò all'arte delle pozioni e lui apprendeva in fretta con un maestro come lui e lesse un libro sulle varie pozioni. Alec adorava guardarlo miscelare pozioni o fare magie. Restava sempre incantato.

- sei un fantastico, Alexader - disse Magnus complimentandosi con lui. - potresti diventare un eccezionale pozionista tipo Severus Piton -

Alec era arrossito a quel complimento. Severus Piton, professore di pozioni ad Hogwarts.

  Robert aveva concluso una pratica importante e voleva festeggiare con Michael e passare una serata romantica ma anche una notte di fuoco, tanto Alec e Izzy sarebbero rimasti a dormire dagli zii.  Avevano scelto un ristorante romantico di cucina italiana. Loro adorano la cucina italiana, gli ricordava i giorni trascorsi nel Trentino. Ordinarono un vino pregiato per brindare al trionfo lavorativo di Robert e al loro due e poi mangiarono piatti squisiti fino ad arrivare al dolce. Era un misto di pasticceria e c'era anche un dolce creativo una specie di fiore fatto di cioccolato e Michael gli mise sopra una salsa, si apri proprio come un fiore e restò senza fiato nel vedere un anello molto particolare al centro. 

- Robert! - esclamò Michael commosso quel gesto.

Robert lo prese dal centro, lo avvicinò al suo dito e disse: - questo é una promessa, Michael. Presto ci sposeremo -

 Dopo la cena e l'anello, Robert condusse Michael verso un portale creato da Magnus prima che uscissero. Michael era curioso di sapere dove lo stava portando e si trovò in uno chalet di montagna nel Trentino con caminetto acceso, Michael bacio con passione Robert per le sorprese dietro l'altra. La neve cadeva giù, Michael e Robert si stesero sul tappeto accanto al camino dopo aver bevuto un bel bicchiere di vino. Erano da un po che non se ne stavano da soli, adoravano il loro figli ma avevano bisogno anche della loro intimità e in quel luogo era perfetto. Sembrava fatto apposta per loro.

 - hai avuto una perfetta e romantica idea - disse Michael felice mentre lo spogliava.

 - dobbiamo recuperare un po di tempo, tra la mia pratica e i bambini non trovevamo il tempo per noi - disse Robert invertendo le posizioni e sbottonandogli la camicia. -ti ho un po trascurato ma adesso rimediero -

- tu non mi trascuri mai, ti fai in quattro per noi, per i tuoi clienti, i nostri amici e anche per chi ne ha bisogno. Tu non ti accontenti, fai sempre il di più e questo é una cosa che mi fai impazzire e innamorare di te come il primo giorno - disse Michael romantico.

Michael e Robert erano sempre più innamorati, nessuno aveva mai minato la loro felicità da quando erano scappati. Vivere un mondo mondano era bellissimo e molto liberatorio.
 I due erano nudi sul tappeto, stretti a baciarsi e ad accarezzarsi.
Era tutto molto lento ma gli sguardi tra loro innamorati e complici. Bevvero il vino dalle coppe ai piedi del tappeto, brindarono a loro e a quella notte per stendersi e lasciarsi andare alla passione. Erano illuminato solo dal fuoco del camino e Robert aveva messo qualche candela qua e là per rendere l'atmosfera più romantica. I due passarono un romantico e passionale weekend, nello chalet c'era anche idromassaggio. Quando tornarono da Alec e Isabelle erano più felici e rilassati.

In quell'anno, Alec conoscerà due persone importanti: Jace e Sebastian. 

Robert e Michael erano preoccupati per Alec perché non parlava mai di amici o non li portava a casa mentre Izzy faceva pigiama party o andava a casa di amichette. Erano  gli opposti. 

- Alec, perché non inviti qualche compagno a casa per cena e per dormire? - gli chiese Michael spronandolo. - faccio la cena mista. Che ne dici?-

-perché dovrei invitarli? Sono così stupidi - rispose Alec tranquillamente. - poi non ne ho bisogno. Ho Magnus, è l'unica cosa di cui ho bisogno -

Quando Alec andò in camera a studiare, rimasero soli anche perché Isabelle era da Simon Lewis e si divertiva con lui e Rebecca. 

- a  me fa piacere l'amicizia tra lui e Magnus ma non può solo avere lui, è una persona adulta e lui ha bisogno di giocare e frequentare ragazzini della sua età. Ma forse è colpa mia - disse Robert incolpandosi. - ha preso quel carattere serio da me e se non fossi arrivato tu, sarei solo adesso. Tu mi hai salvato da me stesso. Non voglio che Alec cresca senza amici, non è giusto -

Era tipico di Robert addossarsi colpe che non aveva e così faceva Alec a volte. Erano molto simili e anche diversi.

- No, Robert. Tu non centri nulla. Molti ragazzini sono così - disse Michael tranquillizzandolo. - A lui serve una spinta, forse potremo aiutarlo noi. Con il mio lavoro di maestro privato potrei far in modo di legare Alec con qualcuno -

Lui lo consolò a letto e decisero di attuare il loro piano domani pomeriggio. Alec sarebbe stato un ragazzino con tanti amici. Il giorno dopo, Michael chiese ad un suo studente di venire per una lezione extra a casa mentre Alec faceva economia domestica e la maestra gli assegnò un compagno. Quello nuovo di nome Sebastian. Alec aveva notato che gli altri ragazzini, lo evitavano perché lo consideravano strano ma lui no.

- davvero vuoi lavorare con me? Gli altri potrebbero escluderti se ti vedono con me - disse Sebastian ad Alec. 

- non mi importa, tu sei interessante sai -

 Fu così che Alec si fece il suo primo amico e fecero un bel dolce insieme. Quando tornò a casa, Michael e Robert lo sentirono parlare di Sebastian in continuazione. Erano così contenti e risero insieme alle parole "sei interessante", stesse parole di Michael a Robert. I due genitori guardavano come Alec ogni giorno che passava si legava a Sebastian e ne parlava in continua. Sembravano come loro ai primi tempi e notavano anche qualcos'altro. Alec non parlava più di Magnus o chiedeva di andarci.

- pensi che sia normale? - chiese Robert a Michael. - Non parla più di Magnus e lo faceva sempre. Adesso c'è Sebastian solo -

-Forse no perché Alec è molto attaccato a Magnus e questo Sebastian non lo conosciamo ancora - disse Micheal sospettoso.

- Allora chiederemo ad Alec di invitarlo e capiremo cosa stava succedendo - disse Robert serio.

Così chiedesero ad Alec di invitare il suo nuovo amico e lui ne era contento poi Michael passò da Magnus che era triste che Alec rifiutasse i suoi inviti o che non si facesse sentire più.

- Magnus, capirò che è successo. Tu hai qualche pozione per svelare la verità? - disse Michael con un'idea in testa.

-E molto semplice, Michael. Alec mi ha dimenticato, adesso ad un nuovo amico della sua età - disse Magnus con un gran dolore nel cuore. - si ho qualcosa. Si chiama veritaserum. Sono stato ad Hogwarts dal mio amico Severus, anche se lui negherebbe ciò per il carattere che ha -

Magnus andò a prendergli una fialetta, gli spiegò che doveva versarla nel bicchiere di chi era destinata e poi avrebbe risposto a tutto perché la pozione obbligava chi la beveva a dire la verità. Michael lo ringraziò e che lo rassicurò che Alec sarebbe tornato presto da lui. Tornò a casa con la pozione così la mise al sicuro. Parlò con Robert della sua idea e lo baciò per la sua mente brillante. Arrivò il pomeriggio tardi, Alec era così felice e apri la porta. Entrò Sebastian che lo abbracciò subito e Robert e Michael videro una certa familiarità con quel ragazzino. Biondo con gli occhi neri. Non poteva essere. Sembrava ma non poteva essere Valentine e suo figlio erano morti nell'incendio.

- Salve, io sono Sebastian - disse lui educato.

- ciao, io sono Michael e lui è Robert. Siamo i padri di Alec - disse Michael educato. - Su entra, vi servirò la merenda -

 - oh grazie. Ho portato anche un dolce, io e mia zia l'abbiamo fatto dopo pranzo - disse Sebestian sorridendo. - so da Alec che siete molto golosi - 

 - Sebastian, sei stato molto dolce - disse Robert ringranziandolo. 

Robert mise il dolce in frigo, Michael andò a preparare la merenda mentre Alec e Sebastian andarono nella sua stanza. Sebastian guardava le foto di Alec con Magnus, colui che era molto importante per il suo unico e vero amico e che adesso non contava nulla grazie ad una pozione datagli da suo padre e adesso aveva Alec tutto per sé. Le nascose quelle foto nello zaino mentre Alec era distratto a prendere un libro interessante. Era solo suo, nessuno avrebbe mai giocato con lui tranne Alec. Lui era diverso dai suoi compagni o i bimbi dove viveva prima perché lo facevano per timore di suo padre. Lui voleva un vero amico e Alec lo era. La pozione aveva fatto solo staccare Alec da Magnus ma non aveva fatto affezionare Alec a lui. Il bene di Alec era sincero. E forse stava sbagliando. Forse lui si sarebbe dedicato a lui anche senza magia. Alec gli sorrise, lui si sentì male e lui piangeva.

- perché piangi? chiese Alec preoccupato.

 - Alec, scusami. Spero che quando sarà svanito, tu mi voglia ancora accanto a te - disse Sebastian dispiaciuto e triste.

- ma di cosa stai parlando? Perché non dovrei volerti accanto? Tu sei il mio migliore amico - disse Alec rassicurandolo. Anche se era confuso all'inizio.

Sebastian prese lo zaino, lo salutò e scappò via. Michael e Robert lo videro mentre arrivava alla porta di fretta, non ebbero il tempo di dire nulla perché lui li saluto e scappò via.

- Alec, che succede? - chiese Michael perplesso.

- io non lo so, eravamo in camera e poi si é messo a piangere e dire strane cose - disse Alec confuso e triste. - non capisco perché ha paura che io non gli starò più accanto. Io gli voglio bene, non potrei mai abbandonarlo -

 Magnus apri la porta, si ritrovò di fronte l'amichetto di Alec e non capiva che ci faceva lì.

- ho bisogno di aiuto e posso restiturti l'amicizia con Alec - disse Sebastian con i sensi di colpa. - io so perché lui non ti chiama o ti rifiuta -

Magnus rimase sorpreso e confuso, quel ragazzino sapeva perché il suo piccolo Alec non voleva più avere a che fare con lui.  Lui fece entrare il ragazzino in casa, come un ottimo padrone di casa gli offrì da bere e si misero sul divano.

 - dimmi tutto, ragazzino - disse Magnus serio con la tazza in mano. Dentro era agitato. Solo Alec era in grado di fargli sentire di nuovo le emozioni.

 - vedi, mio padre mi ha manipolato senza che me ne accorgersi perché sapeva quanto io tengo alla mia amicizia con Alec, io pensavo che lui lo facesse per il mio bene ma non era così, lui voleva solo colpirti in quanto nascosto e solo ora ne sono accorto. Io voglio bene ad Alec
Ero annebbiato da mio padre e ho messo una pozione nel bicchiere di Alec, una pozione che serviva a staccarvi ma mi rendo solo ora conto che é sbagliato perché Alec si era affezionato a me prima della pozione. Lui é il mio vero e unico amico e per questo che mio padre é riuscito a farmi fare quello che voleva -

Alec non era più sotto la pozione e lui e Magnus tornarono come un tempo ma Alec non abbondano il suo amico Sebastian anzi lo portò con sé da Magnus. Lui aveva apprezzato il gesto sincero del ragazzo ma lo teneva d'occhio e quello di averlo in casa sua, era un'ottima idea.
Dopo Sebastian, arrivò Jace a casa Lightwood-Wayland perché Stephen Herondale era morto e aveva lasciato il compito di crescerlo a loro due. Robert stava con Maryse in macchina fuori New York, un suo amico gli aveva chiesto una consulenza privata. Era una strada piena di ville bellissime e costose e c'era una in vendita che gridava 'casa'. Era la casa giusta per loro. Si fermò all'improvviso.

- che fai? - chiese Maryse confusa.

- é lei, Maryse - disse Robert al settimo cielo uscendo dalla macchina.
 Maryse usci dalla macchina confusa, Robert si avvicinò al cancello della villa e la guardava incantato. La loro nuova casa.

 - wow! É fantastica, Robert. É perfetta per te, Michael e i ragazzi - disse Maryse conquistata anche lei.

- é così enorme che anche tu, Edward e Lydia potreste starci e così potremo vivere tutti insieme - disse Robert con un sorriso.

 - é molto dolce ma io, Edward e Lydia preferiamo stare per conto nostro - disse Maryse giustamente. - voi avete bisogno dei vostri spazi come lo stesso noi -

- hai ragione, é stato un po stupido - disse Robert pensandoci bene. - e che sono così euforico che non so cosa dico -

Robert si scrisse il numero per contattare il proprietario che sembrava non vivere là perché aveva suonato ma nessuno aveva risposto. Non aveva resistito perché desiderava così tanto vederla dentro. Lui e Maryse andarono dal loro amico che era vicino a quella villa, entrarono dentro e videro un nuovo ragazzino di 12 anni con i capelli castano scuri e occhi blu-verdi.
Doveva essere il motivo della consulenza. Sapeva che i Brown avevano solo un figlio.
Il suo amico Eric Brown e la moglie avevano parlato del fatto che il ragazzo Roy era stato cacciato dalla sua famiglia e loro l'aveva trovato in mezzo una strada. Volevano sapere che potevano fare. Loro non sapevano che fare. Robert gli consigliò di pensarci bene prima di prendere una decisione definitiva. Erano cose che cambiavano la vita per sempre.
Robert tornò a casa dopo il lavoro, Michael stava dando lezioni in saletto mentre nella nuova casa avrebbe potuto avere una stanza solo per le sue lezioni private quindi usci il numero e chiamò.

- salve, ho visto la sua villa in vendita e sono interessato a vederla... Si oggi pomeriggio é perfetto... Si alle 4... Allora a più tardi... -
 Robert chiuse e guardò come Michael insegnava il violino ad una ragazzina. Gli avrebbe dato una stanza per la musica tutta per lui e voleva comprargli il nuovo pianoforte. La ragazzina finì la lezione e salutò Michael per andarsene. Robert lo salutò con un bacio, Michael si rese conto del luccichio brillante di lui e tutto sorridente.

- come mai felice? É successo qualcosa? - chiese lui curioso.

 - sono felice di starti accanto - disse Robert romantico.

- anch'io ma non é questo, non mi inganni baby - disse Michael conoscendolo troppo bene.

 - non ti può nascondere nulla e poi sai che non mi piace quel soprannome - disse Robert sviando il discorso. 

- neanche questo ti salverà dalla domanda, mio caro - disse Michael troppo intuitivo.

Robert cercò una scusa plausibile ma non gli veniva in mente nulla. Forse poteva distrarlo.

- su dai, baby. Dimmi cosa nascondi. Tanto sai che lo scopriro lo stesso -
Era vero, lui scopriva tutto ma a volte non se le aspettava le sorprese come l'anello e il resto.

- la casa é vuota, tu sei libero e anch'io quindi potremo approffitarne - disse Robert al suo orecchio con fare seduttivo.

 - sei pensi di distrarmi, ti sbagli - disse Michael cercando di resistere. - voglio sapere cosa ti rende felice -

Robert iniziò a baciarlo nel collo e sussurargli: - ma che importa? Io sono qui e ti voglio. Non senti come le mie mani ti toccano o come il mio corpo reclama il tuo. Abbandonati a me, Michael -

E lui cedette, finirono sul divano nudi e farlo con passione travolgente. Il divano era ormai il loro posto preferito per farlo.

- é stato fantastico! Non ricordo neanche di cosa parlavano. Sei stata una tigre - disse Michael molto soddisfatto, abbracciato a lui.

- tutto per il mio compagno - disse Robert romantico.

Restarono un po a farsi le coccole sul divano ma poi Robert si alzò con la scusa del lavoro per farsi la doccia e vestirsi per andare alla villa. Baciò Michael ancora nudo sul divano e fu difficile staccarsi da lui.

 - dai non andare - disse Michael trattenendolo. 

- ma il lavoro... -

- fanculo il lavoro. Dai Baby - disse Michael portando le braccia al collo e facendo aderire il suo corpo ai suoi vestiti.

 Michael lo baciò in molto travolgente e si trovarono a fare l'amore di nuovo e Robert si rese conto che era in ritardo per la villa. Aveva paura che poteva perdere l'occasione perché non era riuscito a dire di no a Michael. Fece una gran corsa verso la villa, per fortuna il proprietario aveva mandato un messaggio per avvisarlo che era bloccato nel traffico da più di 10 minuti. Era destino. Lui arrivò per prima e poi lo raggiunse il proprietario che si scusò e poi lo condusse dentro.  Tutto era bianco e delicato. Era vicina all'oceano, ad un shopping village, ristoranti, tennis e golf club privati. Robert ringraziò l'uomo per il giro e poi riprese l'auto per tornare a casa. Alec, Izzy e Jace non c'erano, erano a casa dei Lewis e non sapevano che c'era anche Clary Fray che era la figlia di Joycelin. Robert e Michael erano a casa da soli, era il momento giusto per parlare della villa ma prima lui si fece una bella doccia e Michael lo seguì dentro. Non potevano resistere a stare senza toccarsi, si sentivano come due adolescenti e si baciavano sotto il getto dell'acqua. Michael lo insapono per bene mentre lui si godeva le sue attenzione, era una doccia dolce ma sexy allo stesso tempo. Michael lo spinse verso le mattonelle.

- che fai? Adoravo quel massaggio e il resto - chiese Robert con il broncio. 

- andiamo per il terzo round - gli sussurrò lui seducente.

Michael non perse tempo con i preliminari, voleva possederlo e subito infatti lo fece urlare quando lo penetrò senza preavviso e in un solo colpo. Robert si aggrappò alle bocchette per l'idromassaggio, Michael lo stava scopando duramente e questo lo faceva perdere il controllo.
 Non ci misero molto a venire nella doccia dopo del sesso del genere. Si insaponarono a vicenda e poi si asciugarono per andare in camera a vestirsi. Decise di portarlo direttamente alla villa, era il modo perfetto per comunicarglielo e sorrideva mentre lo guidava con Michael accanto molto curioso. Gli aveva detto solo che ' doveva mostrargli una cosa' tutto misterioso.
Arrivarono alla villa, Michael restò senza fiato e Robert si avvicinò a lui. 

- é un sogno, non é vero? - 

- ma... -

- ti ho lasciato senza parole. É da segnare nel calendario - disse Robert con allegria. - peccato che non te la posso mostrare oggi -

 Robert lo sorprendeva sempre ma questa era qualcosa di incredibile. Una villa, una casa per tutti loro. Lo baciò contro il cancello e uscì lo stilo per aprire il lucchetto. 

- ecco fatto - disse Michael con abile mossa. - possiamo entrare -

- questa è violazione di domicilio - disse Robert da avvocato.

Michael si rese invisibile con la runa, invito a Robert a fare lo stesso e lo aspetto all'ingresso.
Robert lo segui come i vecchi tempi da shadowhunter, era anni che non usava lo stilo o una runa. Sperava che questo con comportava qualcosa di negativo. Aveva paura che il conclave li trovasse e portassero via i bambini. Ma Michael a ciò sembrava essere sfuggito. Michael si mise a girare casa, la trovò perfetta per loro e l'ala tutta per loro era incredibile. Robert faceva sempre il meglio per loro ma questa volta si era superato tantissimo. La loro casa. Era all'ottavo cielo perché rendeva l'idea di quando era felice. Era nell'ala patronale, Robert entrò e trovò Michael sul letto che sorrideva felice.

- amo questa casa - disse lui incantato da quella villa.

 - Robert, distendi anche tu - disse Michael contento. - quest'ala tutta per noi. I ragazzi saranno al terzo piano e noi qui secondo e potremo fare tranquillamente l'amore quando vorremo visto quante enorme questa zona -

 - C'é un'ala che vorrei mostrarti se tu sai trattenerti - disse Robert impaziente di mostrarglielo.

- é difficile per me, Baby. Siamo soli nella casa che hai visto per noi e nella camera padronale. Ti strapperei i vestiti e inaugurerei la casa prima del tempo. Ti scoperei in ogni stanza e anche fuori sul campo da tennis e in piscina -

Robert si eccitò ma si voltò per non essere visto, voleva mostrargli una stanza in particolare.

- su chiudi gli occhi, Mister impazienza - disse Robert deciso.

Se Robert voleva giocare un po, l'avrebbe accontentato. Chiuse gli occhi, senti la mano di Robert guidarlo fuori dal letto e da quell'ala padronale e attraversa un lungo percorso sempre dritto quindi era il gran corridoio e poi sentì il rumore della porta e loro che entravano dentro.

- ora puoi aprire gli occhi - disse Robert staccandosi da lui.

Quando aprì gli occhi si ritrovò in una stanza della musica e c'era anche un pianoforte a code nuovo. 

- Così non dovrai più accontentarti di fare le lezioni in salotto e potrai suonare quando vuoi, tanto sono tutte insonorizzate le stanze - 

Michael lo baciò felicissimo per ringraziarlo e andò al pianoforte a suonare. Era come quello che aveva alla tenuta Wayland fuori il giardino e sorrideva a Robert mentre suonava. Dopo la sublime melodia al pianoforte, Michael e Robert continuarono la passeggiata nella casa e si fermarono nel terrazzo dopo si vedeva tutta la villa e l'oceano. Era una vista mozzafiato come quella villa. 

- Sai mi piacere avere un altro bambino, lo immagino mentre gioca in giardino con i suoi fratelli - disse Michael sorprendendo questa volta lui a Robert. - che ne dici? Vogliamo averne un altro? -

Robert era commosso da quella proposta, lo baciò e rispose mille volte sì. Fu così che nove mesi dopo Maryse diede alla luce due gemelli: Max e Rose Lightwood-Wayland. Usarono lo stesso metodo per Izzy e Alec, i dna dei due mischiati. Quando seppero che erano due gemelli erano rimasero a bocca aperta ma poi Michael si ricordò che nella sua famiglia c'era stati gemelli quindi per predisposizione li avevano avuti. Ci fu una grande festa alla villa per la nascita dei due gemelli. Nella festa per i gemelli c'era tra gli invitati Magnus, Catarina, Maryse, Edward, Lydia, I blacktorn a completo, il fratello di Maryse Max e famiglia, alcuni amici mondani, Jem e Tessa. 

Valentine guardava da lontano la villa con un sorrisetto, aveva intenzione di un grande piano e aveva già separato Arthur da suo figlio, anche se per poco quel nascosto Magnus aveva sofferto e non si sarebbe fermato finché tutti i nobili shadowhunters non avrebbero sofferto per colpa del loro attaccamento ai nascosti. Era arrivato il momento di far soffrire quella Tessa, sapeva già come dividere la coppia perché in mano aveva i resti in polvere di Will Herondale perduto amore di Jem. Jem e Tessa come avevano fatto con Alec e Izzy, i due battezzarono Max e Rose e il padrino e la madrina dei due furono Magnus e Catarina. C'era anche Arthur, il padrino di Isabelle che la teneva in braccio e avrebbe voluto condividere quel momento con il suo compagno ma non si poteva.  Pensava a suo figlio Roy Blackthorn, con gran dolore e non sapeva che era a due passi da lui. Il destino giocava in modo crudele o meglio Valentine.  Il suo compagno lo chiamò al cellulare per sentirlo e dirgli che aveva una pista su Roy.

- davvero? Ma é meraviglioso. Qui a New York. Grazie, mio vampirello. Vorrei averti qui con me - disse Arthur felice entrando in casa per non disturbare il battesimo.

 - partirò quando farà buio e ti raggiungero dai Lightwood Waywopd - disse Marcus dall'altra parte in un hotel. - anch'io vorrei essere lì e poi visto quella villa avrei delle idee succose -

Il suo Marcus era sempre di ottimo appetito sessuale. Avere un vampiro come compagno aveva molti lati positivi peccato per il fatto del sole ma quando si amava qualcuno non importava quelle cose. Non gli pesava stare dentro se era per passare tempo con lui.

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 Poi il suo Marcus non era un vampiro qualsiasi ma il capo dei vampiri a Los Angeles.  Non era il suo primo nascosto, la madre di Roy era una fata e aveva avuto altre relazione con nascosti. Aveva un debole per i nascosti.  Quando Arthur chiuse, notò Magnus e gli diede una scatola.

- che cos'è? - chiede Arthur confuso.

 - la soluzione ai vostri problemi - rispose Magnus con un sorriso.

 Aprì la scatola e trovò un anello particolare con l'iniziale M. Era perfetto per Marcus.

- questo anello darà il potete a tuo compagno di poter stare alla luce del sole -

Non poteva crederci. Lui e Marcus avrebbero potuto camminare sotto il sole nel centro di New York e anche di Los Angeles. Era un dono importante. Arthur stava per ringraziarlo ma Magnus non c'era più e si affacciò alla finestra. Teneva Max in braccio mentre parlava con Robert, Michael, Tessa e Jem. Tutti era felici e allegri. Alec, Isabelle, Jace, Lydia e Sebastian giocavano con Livia, Ty, Dru e Tavvy. Helen, Mark, Julian ed Emma in piscina a fare il bagno per permesso dei padroni di casa. Andrew e Eleonor parlavano con Maryse, Edward e Caterina con Rose.  Mark si allontanò dai fratelli perché vide qualcosa nei cespugli vicino alla depandance. Aveva ragione, era un unseelie dai capelli blu. Era bellissimo.

 - tu chi sei? - chiese Mark curioso.

- Kieran e volevo vedere un po il mondo mondano - disse il ragazzo altrettanto curioso.

 - io sono Mark - disse lui con un sorriso. - vuoi un fetta di torta con le fragole? -

Fu così che Mark Blackthorn e Kieran si erano incontrati per la prima volta. Dopo il battesimo e la festa, i blackthorn restarono a dormire là e si divisero tra il secondo piano e la dependance. Robert e Michael parlarono ancora un altro po con Arthur, Eleonor e Andrew nel terrazzo e bevevano vino mentre i bambini e i ragazzi erano a vederci un film nella sala cinema e Mark che passava il suo tempo in giardino. Marcus arrivò all'indirizzo, notò Mark in un cespuglio a fare chissà cosa e poi Arthur lo vide dal terrazzo.  Marcus usò la sua supervelocità per salire le scale e Arthur usò l'ascensore per arrivare giù velocemente Quando si resero conto di ciò, risero e si incontrarono a metà strada e si baciarono in mezzo alle scale.

- mi sei mancato per tutta la giornata - disse Arthur contro la ringhiera.

- adesso rimediero subito - disse Marcus con un sorrisetto prendendolo in braccio.

Con la supervelocità lo portò alla dependance e lo spinse sul letto per salire sopra di lui e baciarlo. Era così Marcus come un uragano che ti travolgeva.  Intanto fuori Mark era con Kieran con un vassoio di dolci e il giovane principe assaggiava tutte quelle squisitezze. Il giorno dopo, tutti facevano colazione nel gran tavolo e anche Marcus grazie all'anello donato da Magnus. Erano tutti felici e mangiarono quella colazione fatta da Magnus e Alec quando qualcuno suono al campanello. Robert rispose al citofono ma non parlava nessuno così attivo la telecamera esterna e vide a terra qualcuno con una testa mora e vestiti dell'epoca vittoriana. Robert andò a vedere con Michael e preso le loro spade angeliche. Quando arrivarono, la persona era confusa ma molto spavalda tipico di un Herondale e infatti si presentò come 

- io sono William Herondale. Dove mi trovo? Che posto é questo? Ditemelo -


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