SUI PREPARATIVI INDISPENSABILI EUTILISSIMI


Cara Penelope,

questo giorno è iniziato sotto i peggiori auspici. Stavo viaggiando verso il Catai sul manto morbido di un tappeto che, in modo prodigioso, aveva preso a fluttuare nell'aria. Riuscivo a vedere tutte le terre sconosciute, raccontate da Messer Marco Polo nel Milione, e mi stavo divertendo immensamente nel guardare tutti quei tizi dalla pelle colorata che, ignorando la Vera Fede ed ogni umano decoro, continuavano sereni le proprie vite...anche se, poi, in tutta franchezza, io credo poco ad una cosa simile. Però non è questo il punto.

Ero ormai giunta in cima ad una splendida montagna, con alberi fatti di panpepato, quando qualcosa mi scosse con violenza.

Benché considerassi poco piacevole questo aspetto, mi aggrappai strenuamente a quell'immagine di panpepato. Ho molta esperienza in questo genere di cose, dal momento che, tutte le volte che mi trovo sbattuta da una simile tempesta, è mia consuetudine oppormi.

Lottare fino alla fine...come un crociato tra gli infedeli.

Quel giorno, però, i colpi si fecero molto più violenti e fu con estremo rammarico che fui costretta a lasciare il mio sogno, poco prima di riuscire ad assaggiare un pezzetto degli alberi di panpepato. Aprii gli occhi, pronta a fulminare l'empio che mi aveva sottratto alle mie fantasie...ma quando vidi il viso seccato della signora madre, fui obbligata a deporre ogni spirito bellicoso.

-Perla, è ora di alzarsi. Oggi verrà il promesso sposo di vostra sorella e dovrete essere splendente.- comunicò, accompagnata dalla sua cameriera personale.

Sbattei gli occhi un paio di volte.

La signora madre aggrottò la fronte, in segno di palese disapprovazione.

Proprio in quel momento, udii uno strillo acuto proveniente dalla stanza accanto.

-Vostra sorella è già in piedi, pronta a ricevere il suo futuro sposo. Muovetevi-disse, prima di uscire. Alcuni istanti dopo, le mie grida si unirono a quelle di Carlotta che, dall'altra parte della casa, si stava preparando per ricevere gli ospiti. Due solerti cameriere, cominciarono a strigliarmi i capelli, in modo da renderli lucidi e piacevoli a vedersi. Protestai sonoramente, giacché avevo effettuato la pulizia del corpo solo tre settimane prima, giudicando una simile frequenza ravvicinata nociva alla salute. La mia balia, però, disse che una corretta igiene fosse salutare per la costituzione di una fanciulla.

-Ma il dottor Aronne ha detto che troppa umidità nuoce all'equilibrio degli umori corporei!-protestai, tentando di sfuggire al protrarsi di quel castigo.

-Smettetela di dare retta a quel giudeo!-esclamò la mia balia, facendosi il segno della croce una decina di volte...poco prima di ficcarmi dentro una tinozza piena di acqua tiepida.

Alcune ore dopo, agghindata come si conviene ad una fanciulla del mio rango che deve ricevere degli ospiti, fui condotta nella sala da pranzo, insieme alla mia fida balia. Invidiai profondamente mio fratello Paolo che, in quel momento, dormiva felice nella culla di famiglia.

Oh, non dovete pensare che questa esclusione fosse un segno della crudeltà dei signori genitori, assolutamente no! Invero, sia il signor padre che la signora madre, avrebbero voluto mostrare ai vicini il piccolo erede della nostra casata...ma vi erano stati degli incresciosi incidenti in passato che, a mio modesto parere, ostacolavano un simile progetto.

Paolo, infatti, sembra essere posseduto da un misterioso demone, ne sono convinta.

Una volta, la signora madre aveva invitato alcune conoscenti presso la veranda della nostra casa e, per mostrarlo alle amiche, aveva preteso di prendere in braccio il piccolo. Questo essere, per tutta risposta, emise i suoi puzzolenti doni, diffondendo nell'aria un temibile olezzo e macchiando la stoffa del vestitino che indossava e l'abito della signora madre.

Non migliore sorte conobbe il farsetto del signor padre, anch'esso vittima delle viscere del terribile erede della nostra schiatta.

Di fronte a questi incresciosi episodi, i miei illuminati genitori hanno deciso saggiamente di rimandare un simile momento a tempi più propizi.

Così ero immersa nei miei cupi sentimenti d'invidia nei confronti della terribile sorte che vuole che i maggiori partecipino a tutte le cose noiose degli adulti, senza esserlo nemmeno un po', mentre gli infanti si godono i privilegi del loro stato, liberissimi di mangiare, dormire ed espellere in tutta libertà, senza temere rimbrotti e pizzicotti.

Comunque era una cosa alla quale non potevo sfuggire e, sia pure a malincuore, fui costretta a chinare docilmente il capo.

Il signor padre e la signora madre erano particolarmente nervosi quel giorno...e non avevano tutti i torti, visto che stavano per incontrare personalmente i genitori del futuro genero.

Carlotta invece era il ritratto della serenità...anche se poche ore prima aveva urlato come una donna posseduta.

Ogni tanto la vedevo fissare un minuscolo ovale dipinto. Era un regalo che Madonna Della Rovere aveva fatto arrivare nella nostra dimora pochi giorni prima...e da allora, mia sorella non fa altro che studiarlo e sospirare. E'un ritratto di Messer Alberto in tenuta da caccia...o almeno così mi ha detto.

Ammetto che la signora Della Rovere è una donna ammodo e assennata, per aver usato una simile premura verso la sua futura nuora.

Carlotta ha apprezzato molto questo dono...e per una buona pezza non ha fatto che cicalare sulle doti e le virtù di Messer Alberto, oltre ovviamente su quello che farà nella sua nuova dimora una volta convolata a giuste nozze.

Questo entusiasmo è curioso, cara Penelope. L'autore dell'ovale è molto di moda...soprattutto perché ha il dono di scovare qualità piacevoli anche nell'essere più brutto che la Natura abbia generato.

Madonna Della Rovere ha decantato le qualità del proprio figlio in molte lettere rivolte alla Signora Madre che a sua volta ha comunicato le liete novelle a Carlotta, accompagnando il tutto con mille risolini. Ormai conosciamo tutto di lui: i suoi gusti, la sua abilità nel danzare il minuetto, la sua adorabile r moscia retaggio del ramo materno, la sua passione per la caccia ai volatili.

La mia nutrice ha empiamente dissentito da un simile ritratto, riferendomi una biografia di un simile gentiluomo assai fantasiosa. Secondo questa serva insolente, Messer Alberto ha già frequentato la nostra casa durante l'infanzia.

A cinque anni, ha impiastricciato il viso di Carlotta con la glassa al limone.

A sei, ha messo una biscia tra le bambole che mia sorella teneva nella sua camera.

A sette, le aveva gettato una secchiata d'acqua sulla testa, mentre passava sotto il suo balcone, addossando poi la colpa al fratello minore.

Analizzando razionalmente le due versioni, sono del parere che la mia stolta balia sia una donna piena di fantasie e che menta in modo spudorato e vergognoso. La Signora Madre non può aver mentito in modo tanto disonesto, visto che si è premurata di chiedere ogni garanzia a Madonna Della Rovere...e poi lei è una nobile, mentre la balia, anima meschina, è una rozza popolana, che ne sa?

Ah, dici che ti ho già detto tutte queste cose? Chiedo Venia per la mia sbadataggine. Nessuno perde il proprio tempo per parlare con Perla e ogni tanto mi viene da ripetere le solite chiacchiere...che sono sempre poche e uguali, al pari di quei vecchietti che hanno perso il senno.

Cosa ti stavo raccontando pochi istanti or sono...ah, sì! L'incontro con Messer Alberto...oh! Devo rimandare questa confessione. La mia balia sta arrivando per mettermi a letto ed io sono un po'stanca per questa giornata. Il vestito che ho indossato è nuovo e bellissimo ma enormemente scomodo. Con buona pace per la tua curiosità, devo prendere congedo a domani.

Buona Notte!

Capitolo intermedio, dove non si dice nulla e si ripete molto...ma è un piccolo regalo tardivo di Pasqua. A presto!

Correntecontro

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