L'ANNUNCIO
L'ANNUNCIO
Cara Penelope,
vi comunico che il sacrificio è compiuto. No, non il mio, per il momento...ma credo che, per onor di coscienza, sia opportuno per me rivelarvi tutto con calma.
Questa mattina, verso la fine della colazione, il signor padre si è alzato. Ha guardato ciascuno di noi, fissandoci con aria indecifrabile e poi ha levato il bicchiere. -Miei cari, vi comunico che, tra sei mesi, mia figlia Carlotta si sposerà con Messer Alberto Della Rovere. -disse, sintetico e compassato.
Tutti ci fermammo, non appena udimmo quelle parole. Parole pesanti. Parole definitive. Parole dettate con aria seria e ufficiosa.
Tuoni e fulmini, mia cara amica! Mia sorella, udendo quelle parole, si è fatta zitta zitta, arrossendo.
La signora madre, invece, ha avuto una reazione assai meno contenuta. -Madre de Dios!- esclamò, portandosi la mano sinistra sulla bocca e facendosi il segno della croce con la destra...il tutto, senza che le braccia s'intersecassero tra loro, dandosi il tormento.
-Oh, madre, è giunto il momento!- fece allora Carlotta, riprendendosi dalla sorpresa.
La signora madre annuì, asciugandosi il viso con un fazzoletto di pizzo. -Mia amata figlia, le mie preghiere sono state ascoltate. Sarà un momento molto importante per voi e vi prometto che avverrà tutto come si deve.-
Carlotta si limitò ad annuire con un cenno, gli occhi lucidi come stelle.
Cara Penelope, avreste dovuto vedere. Il signor padre era seduto a capotavola e guardava truce tutti i presenti, anche dopo una notizia tanto lieta. Sempre serio e corrucciato...da che ho memoria, ha sempre avuto questa espressione. Persino questa mattina era serio serio. Sembrava un gesuita.
La signora madre, invece, era l'esatto opposto, incarnando perfettamente la realizzazione. La sua secondogenita avrebbe sposato, nei tempi leciti,uno dei maggiori rampolli della zona, scelto tra una rosa di pretendenti dopo attente riflessioni. Analisi attente e prolungate, degne del migliore degli alchimisti. Per giorni, il mio augusto padre ha discusso lungamente e profondamente sulle possibili qualità dello sposo di Carlotta. Ha tenuto duro per mesi, avversando le proposte più scomode, alla stessa stregua di Sant'Antonio con le Tentazioni...ma poi, alla fine, ha ceduto con estremo rammarico, non appena la marchesa Della Rovere gli ha riferito che il suo amatissimo figliolo aveva una rendita di 120000 scudi. Santo Cielo! Cosa vado a pensare!Quale femmina malcreata sono io, che vedo tali malizie! E'chiaro che una tale disposizione d'animo, tendente al peccato, mal si confà ad una femmina di rango come me. Sto per piangere la partenza della mia amata sorella maggiore e mi metto a pensare cose del genere. Verserò lacrime amare al pensiero della sua assenza...aahh, quale destino è il nostro, di dover lasciare la casa paterna, di dover abbandonare le prediche degli augusti genitori, di lasciare le altrettanto amabili carezze della bacchetta del precettore sulle nostre peccaminose mani! Sarò indubbiamente molto triste, cara Penelope...ma proverò a farmene una ragione, mangiando le frittelle destinate alla povera Carlotta quando ella se ne andrà.
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