24. Ragioni per vivere e per morire
Il più grande inganno del diavolo è stato quello di far credere al mondo che lui non esiste.
-dal film "I soliti sospetti"
***
-Regina...! Non farlo...! -udii la voce di Nathan farsi sempre più forte.
Temevo che si sarebbe gettata di sotto ma ancor più che facesse del male a Nathan.
Mi pentii di aver dato ascolto a Nat e quindi a non aver chiamato la polizia e non avevo nemmeno il cellulare con me. Dunque ero una vera e propria imbecille!
-E perché non dovrei!? -sentii Regina esitare per un attimo. -Dimmi tu il perché...! Sono una fallita! Non sono stata capace di far funzionare il mio maledetto matrimonio e anche Mark che mi aveva promesso che avrebbe lasciato la moglie per me, mi ha solo illusa! Ha mentito! Tutti in questo palazzo mi hanno voltato le spalle! Michael, Mark... E Margerette...?! Lei era la mia migliore amica e che ha fatto?! Mi ha abbandonata! E così Morris! Che razza di cugino è uno che trama alle spalle dei suoi parenti?! Mi ha sempre odiata! Ed io odiavo lui... Lui e Roxane! Fingevano di essere la coppia perfetta e poi tentavano di convincere mia madre a dar loro una parte di eredità! E vogliamo parlare di Stephanie? Mi ha sempre accusata di essere una stupida e non mi ha creduta quando sono andata a dirle che suo marito aveva infastidito mia figlia Mariana! Diceva che ero una bugiarda...! Peccato che poi è venuto fuori che avessi ragione, visto che il caro pedofilo è stato arrestato! E hai avuto modo di conoscere Fedric e Nadia? -continuò lei amareggiata. -Erano gli ultimi ad essere venuti ad abitare nel condominio, poco prima di te e volevano cambiare le regole! Il posteggio non andava bene, il conteggio per i pagamenti legati al condominio, non andava bene! I perfettini! Non mi sono mai andati giù! E Lela! Oh, quella vecchia che pensava di sapere tutto...! Jhonatan poi...! Si ammalava tutti i mesi e ogni volta Rose trovava una montagna di scuse perché non riusciva a pagare le spese condominiali o altre cose visto che spendeva tutto per curare quella specie di mummia di suo marito!
Fece una breve pausa poi guardò Nathan mutando notevolmente l'espressione della vittima che si era cucita addosso.
-Sai una cosa? -tutto il risentimento avvampò la sua faccia. -Ho fatto bene a togliere tutti di mezzo! Credo di aver fatto un favore all'umanità!
Mi coprii la bocca, quasi non credendo alle sue parole. Era vero, Nat aveva sempre sostenuto che sospettava di lei. Ricordai le sue parole:
"Regina è il tipo di persona di cui sospetterebbero tutti ma siccome sarebbe troppo semplice che fosse lei la colpevole, viene scartata a priori."
Aveva ragione, era lei l'assassina! Ed era stata impeccabile nello svolgere il suo lavoro da criminale. Non aveva lasciato tracce e non si era lasciata indietro testimoni.
Mi chiedevo però perché mi avesse concesso di continuare a vivere visto che avrebbe potuto far fuori anche me.
-Ma ti rendi conto di quello che hai fatto?! -le disse Nathan. Dal tono della voce, riuscivo a capire che tentava di mantenere sotto controllo la rabbia. -Hai ucciso un sacco di persone! Anche i tuoi parenti! ...Ma perché...?
-Non meritavano di vivere! Era gente insulsa che voleva solo approfittare o di me o che mi ha fatto del male! E sai una cosa? Lo rifarei! Sai cosa significa quando tutti ti mancano di rispetto?! Sai che Britney, la moglie di mio nipote Sal è arrivata persino a mettermi le mani addosso?! Aveva solo 29 anni e già voleva dettar legge. E infine Rose! Dopo che le ho fatto il piacere di levargli di torno quella palla al piede del marito, mi ha pugnalata alle spalle! Non è stata lei a spifferarvi dove abitasse Byron!? No, non mi pento! Nè per loro e né per Thomas! Quello era solo un parassita, non era mio figlio...! Ah giusto per la cronaca, la polizia troverà anche Sal a casa sua senza vita! Mi aveva seccato! Piangeva in continuazione per quella poco di buono di sua moglie!
-Regina... perché hai ucciso Grace? -disse Nathan e mi sentii sprofondare nella tristezza più buia. Lì, a pochi metri di distanza c'era l'assassina di mia madre. Avevo i nervi a fior di pelle e il respiro corto. Mancava poco e sarei uscita fuori per gettarla io di sotto!
-Oh... quella donna... non mi aveva fatto nulla... finché non sei arrivato tu! Ho visto come andavate d'accordo... ho visto quanto affetto avessi per lei... Ero certa che se avessi dovuto scegliere tra me e lei... avresti scelto la cara e amorevole Grace! La madre perfetta, no? Se ci fosse stata Grace non avrei mai avuto la possibilità di riconquistarti... e quella ragazza, Karin...! Sappi che l'ho lasciata in vita solo perché non mi ha vista quando l'ho aggredita e poi l'ho fatto solo... per te... perché in fondo capisco quanto sia importante amare qualcuno e tu la ami... quello che non ho avuto io in tutta la mia vita... quello che ho ricercato con tutte le mie forze e che invece mi è sfuggito di mano come tanti granelli di sabbia... Ma tanto ormai non conta più nulla... A breve mi getterò nel vuoto e anche se tu dovessi raccontare tutto quello che hai sentito, nessuno potrà farmi niente! -rise istericamente. Scoppiò poi in un pianto, sussultando per i singhiozzi. A quel punto speravo che Nathan la lasciasse perdere. Qualsiasi cosa avesse fatto quella strega, non volevo che lo coinvolgesse in alcun modo.
-Non posso permetterti di gettarti di sotto... -disse Nathan. Avevo capito bene? Non voleva che lo facesse?!
-Ah no...? E perché? -lo fissò stordita.
-Hai almeno tre buoni motivi per non farlo...
-E quali sarebbero...
-Per tua madre ad esempio! Ha ancora bisogno di te mentre sta lottando in un letto d'ospedale e poi l'hai detto tu stessa: per Mariana. Vuoi che resti sola?
-No... no... non voglio...! -piagnucolò disperata. -Ma cosa penserà di me quando saprà tutte queste cose...! Lei conosce solo la verità riguardo a Thomas... ma non sa di Mark Donson... né di tutto il resto! Come posso guardarla in faccia dopo che scoprirà tutto...?!
-Soffrirebbe di più se tu morissi però... giusto?
-Sì... è vero... ma io non ho il coraggio... ho fatto troppi sbagli...!
-Devi farlo per lei, per tua madre... e... per me...
-Per te...?
-Sì, per me. Sono tuo figlio. Non credi che dopo tutto quello che ho passato, abbia il diritto di avere una madre...?
-Sì che ce l'hai...! Ma davvero vuoi una madre come me? Io non volevo... non sono cattiva ma... non riuscivo a smettere! Se non mi butto ...finirò in prigione...e non potrò vedervi... a che serve vivere se non posso stare con i miei figli...?! -scoppiò a piangere. Sulle sue guance, una cascata di lacrime. Dovevo ammettere che faceva pena ma non capivo come facesse Nathan ad avere tutto quel coraggio... Come poteva parlarle in quel modo, come se l'avesse perdonata?
-Regina... -poi si corresse -Mamma... -lei sbarrò gli occhi. -Vieni qui... Non vuoi abbracciarmi adesso?
Guardai Nathan che lentamente le si avvicinò, allungando le braccia e invitandola a stringere dopo tanti anni quel ragazzo che per forza maggiore le era stato tenuto lontano.
Per un istante Regina smise di piangere e attese che lui le andasse in contro.
Nathan l'afferrò e la strinse forte. Lei rimase immobile poi sollevò le braccia pesanti, senza energia e le portò attorno a lui.
Chiuse gli occhi e provai un'assurda sensazione di compassione. Anche i miei si riempirono di lacrime e non trattenni i sussulti che sconvolsero il mio corpo tremante. Forse Nathan aveva bisogno di lei e non le importava tutto quello che crudelmente era stata capace di fare o forse stava recitando per arrivare a un fine.
Troppo facile togliersi la vita... Far cessare così tutte le sofferenze e i sensi di colpa! Quella donna doveva pagare, ma non con la morte.
Rimasero incollati, finché vidi Regina calmarsi e controllare il suo pianto. Fu in quel momento che riaprendo gli occhi mi vide, mentre per metà ero nascosta dalla porta del terrazzo e la sua espressione mutò immediatamente. Lanciò un grido colmo di rabbia, piena d'ira guardò Nathan con disprezzo e poi si mise ad urlare.
-Mi avete imbrogliato! ...Io mi getterò di sotto...! -si avvinghiò al corpo di Nathan e quasi lo sollevò. -...E tu verrai con me...!
-NO...! -gridai terrorizzata. Corsi poi verso di loro, più veloce che potessi mentre, per assurdo, i miei occhi seguirono tutta la scena come a rallentatore, frazione di secondo dopo frazione di secondo. Il tempo parve fermarsi e mi sembravano irraggiungibili. Per quanto avessi fatto di tutto per arrivare vicino a Nathan e per tentare di afferrarlo, vidi le loro sagome superare il muretto e mentre Regina, avvinghiata a Nathan si lanciava all'indietro, nel vuoto, il corpo gracile di quest'ultimo venne come risucchiato dalla mole della donna, seguendola nel precipizio.
Arrivai con il cuore letteralmente fuori dal petto e con la mano sfiorai appena il pantalone di Nathan.
Urlai il suo nome sentendomi esplodere la testa. Era un incubo quello, non la realtà. Era impossibile che fosse successo davvero.
Non guardai giù.
No.
Non guardai.
E fu meglio.
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Spazio nostro...
Si cari, spazio nostro. Odio invadere i capitoli con il mio parlare ma un appunto ve lo devo fare...
Infatti vi siete davvero impegnati nelle indagini. C'è chi è andato a rileggere i capitoli, chi mi ha contattata in privato per farmi altre domande, chi si è fuso il cervello per trovare l'assassino e poi...?
Eh sì... era proprio sotto i vostri occhi.
Comunque grazie per i commenti... avevo wattpad in tilt e spero di averli letti tutti e di aver anche risposto a tutti!
Inoltre spero che vi piaccia il finale della storia.
No scherzo, non finisce così, anche perché Regina potrebbe anche aver mentito, giusto?
E se l'assassina non fosse lei?
No basta. Non voglio continuare a confondervi.
Questo è uno spazio NOSTRO.
Per ringraziarvi e per lodarvi per le vostre intuizioni. Non era facile ma alla fine ci siete arrivati quasi tutti.
Vi saluto per adesso.
Al prossimo capitolo!
LUNA *.*
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