2- Notte 1

Non fu una nottata molto facile. Si rifiutava di dormire, continuava a parlarmi, cercando di aver qualche comunicazione con me.
Sembrava un bambino, per come si comportava. Già ormai all'ennesimo richiamo, dovetti minacciarlo con il bastone, ma lui rise.

<<Pensi davvero che un bastone mi spaventi, Todoroki-Kun?>> mi guardò con occhi innocenti.

<<Agente. Mi devi chiamare agente. Ed è l'ultima volta che te lo dico. Ora vai a dormire 116B, oppure sarò costretto a privarti dei pasti per un giorno.>> Era l'unico modo che avevo per minacciarlo, a nessuno dei carcerati piace rimanere a digiuno, sopprattuto se è già tanto se mangiano qualcosa di 'non tossico'.

Sbuffò, e si alzò piano dal pavimento. Si avvicinò alle sbarre, accarezzandole delicatamente. <<ma tu non lo farai... Vero...? Todoroki-Kun...?>> mi guardò con tranquillità. Aveva gli occhi socchiusi, evidenziando le sue occhiaie, sorriso ormai svanito chissà dove. Sembra... Triste, Deluso, e... Malinconico...

Lo guardai con la mia apatia e freddezza. Non mi farò comandare da un essere ripugnante come lui. Non lo conosco più come una volta...

Continuò a guardarmi in quel modo, e poi, sospirò, e in totale silenzio, si buttò sul materasso scarso, coprendosi con l'unico lenzuolo ancora pulito, e da lì, non sentii più nulla.
Finalmente. Si è addormentato.

Andai a sedermi nella sedia dietro la scrivania, e già che c'ero, Controllai l'ora dal computer. Mezzanotte... Ce ne ha messo di tempo per convincerlo.

Presi un bel respiro, e mi misi a guardare la stanza. Ancora manca tanto perché finisca il primo turno...

<<Sveglia. Sono le cinque del mattino>> Sbattei il bastone contro le sbarre varie volte, fino a quando non vidi i primi segni di risveglio.

<<Mh... Todoroki-Kun... Smettila di fare rumore.... >> si stronfinò gli occhi mentre si girava per guardami.

<<Ho detto sveglia.>> Sbattei forte il bastone contro una sbarra, e continuai fino a quando non si alzò dal letto. <<È finito il mio turno, e devi stare in piedi. Ora porteranno la razione di cibo.>> nel mentre sistemai con cura ogni cosa, ero davvero stanco.

<<Mhhh... Me la porti tu la colazione Todoroki-Kun?>> si appoggiò alle sbarre, facendo uscire solo le mani, troppo vicine per i miei gusti, e lo colpii con il bastone in entrambe le mani. <<Mantieni le mani all'intero della cella, 116B, e ti ho detto che per te, sono l'agente Todoroki. Anzi, solo agente. >>

Si massaggiò entrambe le mani Piagnucolando. <<Perché sei così ri->>

Venne interrotto dalla porta che veniva aperta. <<Agente Todoroki. È finito il suo primo turno, può ritirarsi e riposarsi nella propria abitazione nella caserma.>> Una delle due guardie di ieri disse questo appena la porta fu aperta, e mentre uscivo, notai il suo collega che portava una valigia curiosa, anche se...

<<Del resto... Ci pensiamo noi...>> continuò con tono severo. Io ritornai al discorso, lo ringraziai, e andai dritto a timbrare.

<<Oh oh oh... Todoroki...! Allora sei vivo!>> nello stesso tempo che stavo andando a timbrare, arrivò Eijiro, ormai io e lui eravamo colleghi-amici di pelle  <<Già... Non è stato facile... Menomale ora torno in caserma, mi riposo un po' e poi riprendo>>
<<Allora!? Chi ti hanno affidato!?>> anche lui timbrò, per iniziare però.

<<Il 116B>> inserito il cartellino, la macchina timbrò e lo rimisi a posto
<<Noooo! Non mi dire che hai quello tosto appena arrivato!?>> rimase a bocca aperta mentre anche il suo cartellino faceva lo stesso. Io Annuì <<Meglio che tu vada, e anch'io, sono davvero stanco e ho bisogno di riposare>>
<<D'accordo, ci si Becca in giro Agente!>> mi fa un saluto militare per scherzare, e poi oltrepassa la porta d'ingresso alla vera struttura.

Un po' di riposo...
Fu quello che pensai una volta arrivato nella mia camera (che veniva condivisa da altri colleghi) e salii sul letto a castello, chiusi gli occhi, e mi abbandonai alla stanchezza...

-NNAAAAAAAAAAAGH-
Mi svegliai di colpo, con la pistola in mano, che tenevo sotto il cuscino, pronta a qualsiasi attacco.
Rimasi un silenzio e mi guardai attorno con l'arma in alto.

<<Cos'è stato...? >> mi domandai in quella montana stanza vuota.

Sentii altre urla e cercai di capire di chi fossero.
Erano palesemente urla di dolore. E dopo un po', sentii altro che urla, esplosioni forti.

<<Oh cazzo. Di nuovo no. >> le sirene di allarme partirono, mi attrezzati e uscì dalla caserma sentendo già il walkie talkie richiamarmi.

<<ALFA CHIAMA L'AGENTE 011, RISPONDA AGENTE 011, ALLARME GIALLO NEL CORRIDOIO 15>>

<<Qui 011, qual è la situazione Alfa>>
<<il 124 D ha fatto esplodere di nuovo la sua cella>>
Sffuai e mi sbrigai al più presto possibile.

<<DOV'È QUELLO STRONZO NATO DAL CULO DI SUA MADRE!?>> eccheggiò all'interno di una nuvola di fumo nero.
Tutte le guardie cominciarono a sparare sedativi, ma a causa della scarsa visibilità lo mancavano e avevano a che paura di prendere altri colleghi per sbaglio.

<<BAKUGOU. FERMATI SUBITO.>>
<<LEVATI CAPELLI DI MERDA. PORTATEMI DAL PEZZENT->>

<<Ohe. 124 D, ti conviene moderare il tuo linguaggio>> mi avviai nel fumo andando verso la voce dei due.

<<HUH!? CHI CAZZO SEI!? BASTARDO SBIRRO.>> si mosse a passi pensanti, e poi mi saltò addosso, lo schivai prendo lo dal braccio. Una volta a terra, li misi un piede sulla testa, girando il braccio così non potesse fare niente.

<<SK-SK... LASCIAMI BASTARDO A METÀ!! Las-scia... Mi.. >> smise di muoversi.

<<Bel lavoro, Agente Todoroki.>> la maggiore Midnight, aveva la pistola alzata, quella che lo aveva colpito con il sedativo.

<<La ringrazio.>> inespressivo, mi inchinai, e lasciai il lavoro ai miei altri colleghi.

<<Nel momento giusto come sempre eh>> si avvicinò Kirishima posando la pistola sedativa.

Li feci un leggerissimo sorriso ma poi, le guardie della cella 116B mi chiamarono per riprendere.
Salutai con un cenno Kirishima, e ritornai al mio lavoro...

<<Verremmo per portare la razione delle 15>> Mi aprirono la porta, mi guardavano sempre con quella espressione rigida e severa. Feci un cenno entrando nella cella, e la porta venne chiusa alle mie spalle.

Sentii dei singhiozzi, e dei piccoli lamenti. Mi avvicinai alle sbarre.
<<ohe...>>
La figura rannicchiata sul pavimento, mal ridotta, si contrasse, Piagnucolando e singhiozzando.

<<T-ti prego... B-Bas-Ta... >> solo in quel momento, mi accorsi di varie macchie scure sul pavimento, anche i suoi vestiti erano macchiati, e aveva alcuni lividi un sparsi.
Lo hanno torturato per avere informazioni? O semplicemente... Piacchiato a piacimento?
Mi Abbassai, appoggiandomi alle sbarre.
<<Oi, alzati 116B>> Dissi calmo, in queste situazioni, i prigioneri possono fare qualsiasi cosa, possono fare finta per farti abbassare la guardia, oppure compartirsi in modo autolesionista.

Alzò la testa, era convinato molto male... Uno occhio viola e gonfio, lividi ovunque, dal naso colava un filo di sangue. Mi guardò con occhi lucidi pieni di speranza e tenerezza.
<<Abbiamo altre ore d'avanti, non puoi permetterti di dormire adesso, se no la sera non dormirai>> Rimasi apatico e calmo per non spaventarlo, non mi è mai piaciuto che i prigioneri vengano trattati in questo modo.

Lui rimase in silenzio, guardandomi ancora in quel modo. Ugh... Tenerezza e pietà... Perché adesso...
Sospirai, mi alzai e mi avvicinai alla scrivania, e presi un piccolo pacco dal mio zaino da lavoro.
<<Sai giocare a carte?>> cominciai a mischiarle senza smettere di guardarlo nello stesso modo.

Perché... Perché sto facendo questo? Non mi è permesso farlo... Ma... Non posso vedere un prigioniero disperato e spaventato... È l'unico modo per tranquillizzarlo.

<<N-Non dovrei...>> si sedette a mo' di indiano sul pavimento, nello stesso posto, tirando sù con il naso e asciugandosi le lacrime mischiate al colore rosso porpora del sangue.

<<No... Non dovresti... Ma>> mi sedetti anch'io a mo' di indiano d'avanti alle sbarre. <<Non lo saprà nessuno... Ci stai?>>

Gli occhi si illuminarono, Annuì, e si avvicinò.

Spazio autrice

Scusate se ci ho mesoo tanto a pubblicare, e anche per gli errori, ma per varie cose non ho avuto tempo. Ci vediamo al prossimo capitolo.

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