𖦹28𖦹

BAKUGO POV

È passata una settimana e tutto sta andando per il meglio.

La relazione con Eijiro procede a meraviglia, sono riuscito a trovare lavoro come insegnante di pugilato in quella palestra, sto imparando l'inglese ma, cosa più importante, suo padre non ci ha a più rotto i coglioni.

Mi metto il borsone in spalla, esco di casa e mi incammino per andare al lavoro. Da casa nostra alla palestra sono tipo 20 minuti a piedi.

Eijiro è già andato circa 10 minuti fa all'asilo e mi ha detto che mi porterà a casa una sorpresa.

Se torna a casa con un marmocchio non vedrà mai più il mio culo.

Cammino per un altro po', con gli auricolari alle orecchie e la musica rock sparata al massimo volume, fino a raggiungere la palestra.

Apro la porta ed entro nell'edificio.

"Buongiorno Bakugo!" mi saluta la mia allieva preferita.
"Ciao Kendo" la saluto con un gesto della mano "vado a cambiarmi, te intanto vai a riscaldarti"

La ragazza annuiesce e corre verso la stanza per l'allenamento.

Mi incammino verso gli spogliatoi e mi chiudo la porta alle spalle.

Poggio il borsone sulla panchina e mi tolgo la maglia, mettendomi una canotta nera e, al posto dei jeans, dei pantaloncini sempre neri.

Prendo il rotolo di bende e inizio a srotolarlo.

Ad un tratto la porta di apre e, dentro lo spogliatoio, si aggiunge la presenza di un'altro ragazzo.

E ma porca troia

"Oh, ma guarda un po' chi c'è qui!" esclama il rompicoglioni.
"Non iniziare fin da subito a scassare i maroni Monoma" dico minaccioso avvolgendomi le bende sulle nocche.

Il ragazzo poggia la sua borsa sulla panchina davanti la mia e si siede.

"Come va con il tuo fidanzatino?" domanda dopo un po' guardandomi con i suoi orribili occhi azzurri.
"Uno: come cazzo fai a sapere che sto con lui? e due: non sono cazzi" rispondo facendo un nodo alla benda.

Ride in modo spastico per poi rispondere.

"Mercoledì ho visto la sua macchina parcheggiata qua fuori, sono uscito dalla palestra e vi ho visto limonare là dentro" spiega tranquillo continuando a guardarmi.

Non rispondo e afferro il borsone, dirigendomi verso la porta per uscire.

"Sono stato il suo secondo ragazzo, è per questo che so il giapponese" dice a un tratto.

Mi blocco con la mano sulla maniglia e sospiro.

"Non mi interessa" rispondo uscendo dallo spogliatoi.

Fanculo

Cammino incazzato fino alla stanza per fare lezione alla ragazza.

La trovo mentre tira qualche pugno contro un sacco da box.

"Rilassa le spalle e stai più morbida con la schiena" la riprendo con un inglese un po' impacciato e poggiando il borsone a terra.

Lei annuisce seria e ricomincia.

{Skip time}

Esco dalla palestra e torno a casa a piedi.

Apro la porta della villetta e poggio il borsone all'entrata.

"Bentornato amore!" sento gridare dal piano di sopra.
"Ti ho già detto di non chiamarmi «amore», coglione!" sbraito in risposta salendo le scale.

Faccio l'ultimo gradino e lo trovo proprio davanti la porta della nostra camera.

"Pronto per la sorpresa?" mi domanda sorridendo.

Ah vero, la sorpresa

Sinceramente ho paura

Annuisco in risposta e lui scappa all'interno della stanza, uscendo dopo poco con una bambina in braccio.

Oh.porca.puttana

"Eijiro, che cazzo ci fa una marmocchia in questa casa?" domando esausto incrociando le braccia al petto e abbassando la testa.
"È orfana quindi mi sono proposto di tenerla per una settimana!" spiega tranquillo.

Lo guardo malissimo e stringo i pugni per non far saltare tutto in aria.

"Una settimana?! Una fottutissima settimana assieme a una mocciosa che gira alla cazzo per casa!"
"Suki, non dire parolaccie davanti a lei" mi rimprovera lui guardandomi storto.

Sospiro esasperato e faccio cadere le braccia ai fianchi.

"Te ne occupi te, io non ne voglio sapere niente" dico entranto in camera e buttandomi sul letto.

Sento i passi del rosso che entra nella stanza.

"Va bene Suki allora ti lascio la bimba, io vado un attimo a sistemare la macchina" dice frettoloso uscendo dalla stanza.

Lo guardo malissimo e alzo di scatto la testa.

"Cosa?! No! Torna qui coglio-" gli sbraito contro, mettendomi seduto, ma mi blocco per colpa della marmocchia che mi fissa "coniglio! Volevo dire coniglio!"

La mocciosa mi guarda per qualche secondo per poi abbassare la testa.

E mo che faccio?

Non posso stare qua a non fare un cazzo

Sospiro e torno a guardare la piccoletta.

"Come ti chiami?" le chiedo cercando di tenere un tono tranquillo e calmo.

Lei alza la testa e giocherella nervosamente con le mani.

"Eri" risponde con un filo di voce.

Sorrido appena e le porgo un dito della mano.

"Io sono Katsuki" mi presento guardandola negli occhi.

Afferra con la manina il mio dito e lo stringe.

"Ti piace stare con Eijiro?" chiedo accarezzando i suoi capelli argentei.

Annuisce semplicemente e abbassa lo sguardo.

Rimaniamo in silenzio per qualche secondo mentre continuo ad accarezzarle i lunghi capelli.

"Ti va se ti faccio una treccia?"

Dopo qualche secondo di esitazione annuisce.

Allungo il braccio verso il comodino, apro il secondo cassetto e prendo un elastico del rosso.

"Siediti qua" dico indicando con il dito.

Esegue e si siede davanti a me, mostrandomi i lunghi capelli argentei.

Non avendo un pettine li sfoltisco con le dita, cercando di essere più delicato possibile.

Divido i capelli in tre grandi ciocche e inizio a intrecciarle tra loro.

Lego l'elastico alla fine, così che la treccia non si disfi, e la guardo soddisfatto.

"Aspetta, ho un idea" affermo allungando il braccio di nuovo verso il comodino.

Afferro una bandana rossa e la lego sopra l'elastico, facendoci un fiocco.

"Perfetto!" esclamo orgoglioso del mio lavoro "vuoi vederla?"

Annuisce e la prendo in braccio.

Ma come cazzo si prendono i bambini?

Mi metto davanti l'armadio e apro l'anta dove c'è appeso lo specchio.

"Allora, ti piace?" domando poggiando la treccia sulla sua spalla.

Vedo i suoi occhi illuminarsi e sulle sue labbra spunta un sorriso.

"È bellissima!" esclama con voce timida battendo le manine.

Sorrido spontaneamente e la riappoggio sul letto.

Ho sonno cazzo, sono esausto

Mi stendo e lei si siede di fianco, guardando verso il basso.

"Hey" dico richiamando la sua attenzione.

Alza lo sguardo e punta gli occhi rossi su di me.

"Vieni qua" dico incentivandola a stendersi sul mio petto.

Un po' dubbiosa si avvicina e si mette in braccio a me.

Poggia la testa sul mio petto, facendo aderire il corto corno al lato della fronte sulla mia pelle.

Porto le mani sulla sua piccola schiena e l'accarezzo con calma e delicatezza.

Piano piano i suoi occhi si chiudono e io non posso fare altro che copiarla.

***Spazio autrice***
Wella<3
Da oggi voglio un Baku che mi fa le treccine >:) (sarà un po' complicato visto che ho i capelli ricci ma vabbè)

Cmq penso che questo sia il capitolo più puccioso che abbia mai scritto :3 (la prima parte fa cagare lo so ma la seconda mi piace)

Vi lascio la fanart da cui ho preso ispirazione per l'ultima parte:

Spero vi sia piaciuto e ci si becca al prossimo!
Buona vita<3

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