2.
Lo so, non pubblico da più di un mese. È perché quando ho pubblicato il primo capitolo non avevo ancora la trama pronta(non che adesso io sappia tutto nei dettagli purtroppo, non riesco più ad avere l'organizzazione che ho avuto con un Alpha per un Alpha)e poi diciamo un po' per mancanza di voglia e un po' per mancanza di ispirazione, anche definiti i tratti principali della storia non l'ho scritta(stellina per la sincerità?)
Comunque a quanto pare quando mi viene la depressione mi sale la vena da scrittrice e mi viene l'ispirazione e voi vi chiederete perché sei depressa(o magari non ve ne frega un cazzo) perché ieri ho messo l'apparecchio che ha fatto è fa un male cane devo tenerlo 6/7 mesi e poi mettere un altro per lo stesso periodo e io credo di star schiattando ma ehi perlomeno se tutto va bene o beh,in questo caso male ci saranno aggiornamenti più frequenti quindi buona lettura.
Era passata una settimana esatta, settimana in cui Stiles sarebbe dovuto restare in ufficio ma che, invece, aveva passato a casa usufruendo dei suoi giorni feriali arretrati.
Non ci passava mai troppo tempo in quel luogo neanche troppo grande, era sempre impegnato col lavoro che di solito continuava anche a casa, ma quando ci restava, fosse anche per godersi una giornata di relax sul divano o guardarsi film e serie tv, ci teneva che tutto fosse ordinato e ben "suddiviso". Per cui in quella settimana aveva dato una bella risistemata alla casa secondo le sue comodità e si era divertito un po' in cucina preparando vari dolci e cibi che avrebbe conservato in frigo o congelato per ritrovarseli nelle settimane successive.
I suoi amici lo avevano messo al corrente del fatto che Jackson fosse ancora in ospedale e non sarebbe tornato molto presto. Si sentì fiero di se stesso.
L'indomani sarebbe tornato a lavoro, all'inizio aveva pensato di invitare i suoi amici per passare una serata in compagnia ma poi ha deciso di godersi quelle ultime ore di libertà prima di ricominciare la sua frenetica e stressante routine.
Era lunedì, la sevglia di stiles gli trillò nelle orecchie fin quando il suo piede non iniziò a muoversi lottando per uscire da quel groviglio di coperte. Si rese conto del giorno e in parte ne fu felice, perlomeno oggi sarebbe stato in servizio... e senza Jackson.
Si alzò e ignorò profondamente il suono fastifioso dirigendosi in cucina, anche perché di sveglia non si trattava. Sicuramente qualcuno lo stava chiamando considerato che l'orologio in cucina segnava le 4:30 e lui avrebbe dovuto presentarsi a lavoro soltanto alle 6. Motivo per cui se la prese comoda, fece colazione per un quarto d'ora e si fece una lunga doccia nella successiva ora. Poi si avviò agli uffici dell'FBI.
Arrivò lì in perfetto orario. Rientrò nell'ufficio dove risiedeva la sua squadra o meglio, la sua unità in termini più tecnici. C'erano come al solito Lydia è Denny al computer probabilmente in analisi di nuovi possibili casi. Li salutò con una breve affermazione che fu sbrigativamente ricambiata dai due cervelloni.
Si avvicinò alla sua scrivania e si lasciò cadere di peso sulla sua comoda sedia che il secondo giorno lavorativo si era portato da casa.
Si godette il giro della sedia su se stessa prima di frenare coi piedi sul marmoreo pavimento. Passò una mano sulla scrivania e sulle carte che vi erano sopra, tirò un sospiro, poi si rivolse verso la postazione del suo infortunato collega e sorrise.
Si. Si poneva davanti a lui una giornata fantastica.
Dopo aver preso un caffè decise di fare un giro. Così prese la sua volante è iniziò a guidare fra le strade affollate.
Passò forse una mezz'oretta fin quando non vide una volante accostata che aveva decisamente quel che di familiare. In effetti la riconobbe subito, apparteneva a Allison. Ma in piedi appoggiato ad essa c'era un uomo probabilmente sulla trentina.
Accostò subito dietro, mise il freno a mano e poi si avvicinò all'uomo.
«Ehi! Sai che quella è un'auto dell'FBI?!»
L'uomo girò la testa verso Stiles e lo guardò con un sopracciglio alzato «Ah beh scusa devo averla confusa con la mia volkswagen» Stiles però percepì il tono ironico quindi rimase semplicemente a guardarlo in attesa di una risposta vera e propria.
Passarono alcuni secondi a scrutarsi l'un l'altro poiché con quelle uniche parole che si erano scambiati, e anche dal tono usato, entrambi si erano incuriositi della persona davanti a sé.
L'uomo, che indossava dei semplici jeans, una t-shirt nera e una giacca in pelle dello stesso colore, guardò Stiles da capo a piedi, poi si accorse dell'auto che accompagnava, allora rigirò il capo e gli mostrò il distintivo.
«Sei il nuovo collega di Allison?» chiese, ma era più una riflessione che una domanda e infatti, non ricevette risposta.
«Quindi, Derek-iniziò marcando il nome che aveva, ovviamente, letto dal distintivo e avvicinandosi a lui senza comunque creare un collegamento visivo-Allison dov'è?»
«In quel bar. È da un po' che mi sta facendo fare il giro della città e non ne capisco il motivo» «Non sei di qui?» «No, ma non è quello il punto, so quello che devo sapere. Intendo che mi sta letteralmente facendo andare ovunque, ha girato almeno 6 bar stamattina» «Strano, non è da lei. Non in servizio comunque» «E invece lo sta facendo, ed esce dopo 10-15 minuti»
Proprio in quel momento la ragazza detective uscì dal locale «Ehi! Stiles!» «Ciao Allison» si salutarono scambiandosi un abbraccio.
«Nuovo collega? Come mai nessuno mi ha avvertito?»
«Ti ho chiamato stamattina ma non hai risposto» «...Erano le 4:30» «Stiles sta zitto, tu hai fatto di peggio» rimase a fissare la parete dietro la ragazza con la bocca a piccione e fece schioccare la lingua.
«Bene, puoi venire con noi se vuoi» disse Allison dirigendosi verso la sua auto.
«Argent, dove altro cavolo vuoi andare» ma lei non gli rispose così i due maschi si trovarono a viaggiare nelle loro rispettive auto.
Dopo aver girato posti per un'altra ora e mezza Stiles e il neo poliziotto attesero per altri venti minuti che la detective uscisse anche dall'ultimo bar in cui era stata.
«Ora basta vado a riprenderla» «Tu cosa?» il modo lo ignorò e si diresse verso l'interno» «Ehi, è la tua partner dovresti mostrarle un po' di rispetto e lasciar- ma mi stai ascoltando?! Derek?!» alla fine anche il più giovane lo seguì.
Il problema è che all'interno Allison non c'era e non l'avrebbero trovata.
Si ho messo l'angolo autrice a inizio capitolo perché volevo lo leggeste è niente quindi qui non ho più niente da scrivere se non grazie se avete ancora questa storia nella libreria insieme a tanta pazienza perché non ho intenzione di abbandonarla.
Quindi, se il capitolo vi è piaciuto lasciate una⭐ che fa sempre piacere😊 e fatemi sapere che ne pensate nei commenti. Alla prossima!😘
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