Sei dentro di me
Pov's Narratore
Era mezzanotte quando il così detto "Re delle Creepypasta" si apprestò ad entrare nella stanza di quella che da qualche mese era divenuta la sua ossessione.
Non si era neanche curato di nascondere la sua aura nel tragitto per raggiungere l'oggetto dei suoi desideri.
E alla fine eccola/o lì, disteso sul letto che dormiva serenamente.
~Flashback~
Aveva mietuto la sua 73 esima vittima della giornata.
D'altronde lui non aveva prede specifiche, a differenza dello Slenderman e dei suoi proxy.
Era il demone per eccellenza.
Grazie a quelle ridicole storielle sul suo conto pubblicate in rete, la sua presenza era divenuta sempre più opprimente agli occhi di chi lo avevo solo sentito nominare.
Molti ragazzini giocavano a evocare i demoni e lui non poteva certo deludere le loro aspettative.
Fu proprio durante uno di questi rituali che la/lo incontrò.
A quanto pare il gruppetto di amici aveva avuto la brillante idea di stabilirsi in una vecchia villa mal ridotta del posto.
Doveva ammettere che si erano preparati davvero bene.
Sangue di pecora, sale, candele; doveva dargli atto dell'impegno.
Lasciò che i poveri malcapitati pronucciassero il suo nome tre volte, solo allora decise di mostrarsi.
Nonostante sia diventata la routine, non smetteva mai di compiacersi delle facce terrorizzate della povera gente che osava importunarlo.
Uno dei ragazzi appena lo vide, provò a correre verso la porta, ma a Zalgo bastò un movimento della mano affinché prendesse fuoco e si accasciasse a terra contorcendosi dal dolore.
Dopo di che passò al resto della combriccola, fino ad arrivare a Lei/Lui.
Era rimasta/o a fissarlo senza muovere un muscolo, certo era evidentemente terrorizzata/o, ma notò che stava stringendo qualcosa che aveva legato al collo.
Una crocie.
Ridicolo, quando capiranno che il loro amato Dio li ha abbandonati.
Ma in fondo come dargli torto, gli umani erano esseri spregevoli ed egoisti.
Gli dai una mano e loro si prendono tutto il braccio.
Per questo trovava divertente ucciderli, per poi ascoltare le loro grida sin dalle profondità degli inferi.
Eppure si incuriosì davanti allo sguardo di quel umano così particolare.
Per la prima volta nella sua sua interminabile esistenza, ebbe un fremito.
In lei/lui vide qualcosa che non vedeva da tempo immemore.
Decise di sparire, per il momento, avrebbe avuto modo di ritrovarla/o in seguito.
Aveva imparato ch'era estremamente facile rintracciare gli umani.
~Fine flashback~
Da quel giorno erano passati esattamente cinque anni.
Quella/o che allora era una/un ragazza/o ordinaria/o, ora viveva da sola/o in un modesto appartamento.
In quegli anni, aveva avuto modo di conoscere i suoi pregi, difetti, abitudini, chi frequentava, il suo lavoro, ma soprattutto, era curioso di sapere come gli eventi di quel giorno avessero influito sulla sua vita.
La sua curiosità fu ampiamente ricompensata.
Era stato così esilarante vederla/o andare da uno psichiatra all'altro, prendere decine di farmaci e allontanarsi del suo paese d'origine solo perché incapace di accettare la realtà.
Ma ora quella realtà che tanto temeva era tornata, e aveva tutta l'intenzione di portare a termine il suo obbiettivo.
In tutti quei secoli nessun essere vivente era stato in grado di procurargli sensazioni simili, figuriamoci un essere umano.
Eppure quella bizzarra creatura c'era riuscita e l'avrebbe fatta/o sua/o proprio per questo motivo.
A qualunque costo.
Non ci volle molto prima che il soggetto in questione si destasse dal suo sonno.
Ci mise qualche minuto a mettere a fuoco ciò che lo circondava, fino a che il suo sguardo non venne puntato nella sua direzione.
La/Il ragazza/o si strofinò gli occhi un paio di volte, incredulo alla vista del demone.
Zalgo approfittò di questo suo momento di smarrimento.
In un battito di palpebre era già dietro di lui, a cingerle/gli i fianchi.
Percepì un fremito da parte della povera creatura.
Percepiva la sua paura, il suo odio, ma anche qualcos'altro.
Sapeva perfettamente che fino a quel momento aveva vissuto con il perenne dubbio sul perché non avesse preso anche la sua vita quel giorno.
Non poteva biasimarla/o, lui si era fatto la stessa identica domanda per cinque anni.
Alla fine era giunto a una conclusione assurda.
Poteva essere quello che tutti chiamano "amore"?
Aveva fatto molte ricerche al riguardo e tutto combaciava.
La/Lo pensava sempre, era interessato a qualsiasi cosa la/lo riguardasse, ma più di ogni altra cosa, era incredibilmente infastidito da tutti quelli che interagivano con lei/lui.
Alla fine era giunto a una sola conclusione possibile.
Posò la mano sul petto della sua preda, fece pressione con gli artigli contro la sua carne, mentre con la mano libera le/gli tappava la bocca, più si avvicinava più percepiva una pulsazione.
Eccolo.
Afferrò l'organo per poi strapparlo da quel involucro ormai vuoto.
Adagiò cautamente il corpo inerme sul letto, lo fissò per pochi secondi, prima di concedersi l'ardire si posare le sue labbra arride su quelle morbide di lei/lui.
In quel momento, labbra contro labbra, colse il suo ultimo respiro.
Spostò lo sguardo sul cuore che teneva stretto in una mano.
Lo avvicinò alla bocca, per poi addentarlo.
Era dolce, esattamente come lo aveva sempre immaginato.
-Adesso nessuno ci dividerà più-
Pensò compiaciuto.
-Io sono entrato in te...-
-E ora tu sei dentro di me-
Io:
Sono un mostro =>
Eh niente, la storia è stata richiesta da sasuike_uchiha, scannatevi con lei :D
Stellinate e commentate
Adieuuu😘
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